In effetti era da un po’ che non apparivo più come “autrice” ma soltanto come spettatrice … Il fatto che la passione è improvvisamente scemata, altre cose si sono subentrate ma alla fine (visto che quella di Dragon Ball è una passione vera è propria) il mio spirito combattivo ha avuto la meglio. Spero che questa voglia non mi abbandoni ancora visto che, facendo rapidamente due calcoli, mancherebbero all’incirca 5/6 capitoli con questo che andrete a leggere incluso. Immagino perfettamente che molti di voi – se hanno letto la storia fino ad oggi- non ricordino a che punto sia rimasta e che molti altri, non avendola forse mai aperta perché spaventati dalla quantità di capitoli, passeranno oltre … non mi scoraggio, vista l’assenza mia e del calo di ascolti nel sito comprendo bene che la quiete sarà alta e quindi prego ai pochi che recensiranno (se ciò accadrà) di non riempire lo spazio con “finalmente”/ “alla buon’ora”/ “ma non eri sparita? Sei ancora qua?!” ma piuttosto di darmi nuovamente consigli, soprattutto se con il passare del tempo mi sono arrugginita. Ora passiamo alle risposte alle antiche recensioni ^-^
kamy: Piccolo non è uno sprovveduto così come Vegeta non è un completo insensibile: se il primo non lascia nulla al caso facendo in modo di avere anche solo il più piccolo tassello del puzzle sotto gli occhi, Vegeta fa perfettamente lo stesso assicurandosi però che la composizione delle figurine sia invisibile agli altri e che pertanto risultino allo stesso tempo indecifrabili le sue espressioni se medita al riguardo. Compresso ma comprensibile come pensiero, no? XD Tanto sarà Trunks quello costretto a scervellarsi. Spero che il nuovo capitolo ti piaccia se lo leggerai. Ciao!!
ka93: Stupido Gohan … XD Fortuna che Goten l’ho fatto scappare prima che il lilla fosse costretto a tirargli due sganassoni prima di mandarlo via … me crudele, ha ha ha!!! Dimmi se il capitolo ti piace! Ciao!
Vegeta4ever: Su Light (si scrive così, mi raccomando ^^) la storia per ora non gli riguarda mentre per i restanti non dovrai fare altro che leggere … come al solito non ti spillo nulla di nulla. XD Vedi di andare a letto presto te, perché se sei ancora matta come ricordo la notte non fa per te XD. A presto, ciao!
Pepesale: La figura di Light si stà rivelando per quello che è in realtà, ovvero non il solito cattivello scontato che chiunque si aspetterebbe. Visto che il dragonballismo lo richiedeva, ho cercato di realizzare un tizio che fosse un “qualcosa in più”. Spero che per ora vada bene ^-^ Spero che ti piaccia anche il resto. Ciao!
Finito. Ragazzi, ragazze … anche
se sono assente da tempo fatemi sapere qualcosa, ok?
Vi saluto allora, alla prossima! E mi auguro che sia anche il prima possibile
… XD
Baci, scImMIA
CAPITOLO 87
- RITIRATA PER AVER SALVA LA VITA -
Un forte boato riecheggiò nella valle
e dopo di esso, il rollio di una moltitudine di rocce si fece udire per tutto
lo spazio circostante prima che tutto il chiasso si trasformasse in silenzio.
Mentre le nubi si diradavano lasciando che il sole risplendesse sul fortissimo
guerriero, il resto della fragile montagna di pietra rossa continuò a
rompersi sotto i colpi continui di chi stava sotto di essa. Son Goku infatti,
che era stato sotterrato alla perfezione come se dovesse essere sepolto in modo
da non dover subire lo strazio della decomposizione, colpiva con estrema facilità
l’enorme ostacolo che lo sovrastava sentendo, istante dopo istante, in
maniera sempre più pulita, la risata di quella palla di gomma che gioiva
bellamente senza troppi problemi. Il sayan però, che non aveva intenzione
di sprecare preziosa aura solo per colpa di uno scatto d’ira improvviso,
continuò costante il proprio operato sperando che nel frattempo MajinBu
non perdesse le staffe anche perché aveva già notato che il suo
umore era variabile all’inverosimile: poteva essere contento e poi subito
dopo indemoniato, il tutto in base a poche cose, anche in base a quel mostriciattolo
di mago che ogni qualvolta gli arrivava anche sono un granello di polvere nell’occhio,
sbraitava come un ossesso offendendo il suo “pupillo” mandandolo
allo sfinimento. Goku si chiese per un attimo come mai, visto che MajinBu era
l’essere più potente dell’Universo, non si fosse ancora ribellato
al suo padrone visto che non era utile al proprio tornaconto ed anzi, gli poteva
essere dannoso, così come aveva sproloquiato Kaioshin mentre il sayan
era seriamente occupato con cose che in quel momento erano ben più importanti.
“Babidi avrebbe il potere di rinchiudere MajinBu nella sua sfera! Dobbiamo
obbligare il mago a fare ciò che gli chiediamo!” predicava il Dio
ai quattro venti facendo in modo che anche l’interessato sentisse mentre
io (povero mentecatto ferito ad un piede obbligato a narrare poiché prima
o poi dovrò pur finire!) venivo costantemente ignorato mentre quello
là, grazie alla sua camminata frettolosa, mi infettava alla perfezione
l’unica ferita che avevo. Babidi, dal canto suo, continuava a sgambettare
attorno alle poche rocce che potevano ripararlo sicuro che sia io, Vegeta e
Piccolo, visto che intimati dal signor Goku di non intrometterci nello scontro,
non gli avremmo torto un solo pelo ma, mentre questi continuava a nascondersi
come una talpa, inveiva contro la sua creatura come se MajinBu fosse soltanto
il pescivendolo sotto casa, come se, visto che quel mago si riteneva al di sopra
della media popolana, avesse il diritto di trattar male chiunque volesse. Oltre
questo affermo che Kaioshin, nonostante non avesse dato la propria parola sul
trattenersi dal far fuori quel rompiscatole, si conteneva per non cadere lui
stesso nelle ire del super sayan che finalmente fu fuori dalla sua tomba di
pietra.
Goku non si scrollò nemmeno la polvere di dosso, appena uscito da quella
piccola montagna tenne il mento verso il cielo azzurro e con gli occhi del medesimo
colore (anche se appena più tendenti al verde) iniziò a fissare
accigliato MajinBu che rispondeva allo sguardo con un modo tutto suo, talmente
insolito da essere memorabile: sorridente, pacioccone e con una giovialità
che avrebbe fatto invidia pure a un bambino che avrebbe a primo impatto dimostrato
la stessa contentezza.
« MAJINBU! ADESSO FACCIAMO SUL SERIO!! » urlò il sayan stringendo
i pugni e aumentando le gittate d’energia che faceva fuoriuscire dal corpo,
i cappelli si rizzarono maggiormente e l’intera divisa da combattimento
iniziò a dondolare aggrappata a quelle piccole folate di venticello.
I sassi dalle dimensioni più piccole iniziarono a salire verso l’alto
e man mano che salivano di quota esplodevano attorno a quella figura aliena
dal sangue puro ed io, mentre osservavo quella figura carica di potere, riuscivo
a vedere con la coda dell’occhio mio padre che aveva smania di entrare
in azione … “Pazienta padre” pensai con un leggero sorriso
sulle labbra sicuro che alla fine sarebbe stato lui a salvare il pianeta.
In risposta all’esclamazione del Son, MajinBu si abbracciò rapidamente
un paio di volte per riscaldarsi un poco e poi fece roteare le braccia muovendole
con delle larghe rotazioni che andavano dall’alto verso il basso, spalancò
la larga bocca e dopo aver inspirato un po’ d’aria disse tranquillo:
« D’accordo ». L’enorme nemico mise le braccia all’altezza
delle spalle e iniziò a planare verso il sayan che lo attendeva pronto
al combattimento. MajinBu aumentò la velocità di volo e in men
che non si dica fu sull’altro guerriero ma questi, previdente, balzò
all’indietro sfuggendo al colpo che lo avrebbe sotterrato nuovamente.
L’essere rosa sprofondò nella sua stessa buca ma sembrò
preoccuparsi successivamente della cosa: solo quando Goku, dopo aver ritoccato
terra, gli saltò oltre la testa e gli afferrò la lunga protuberanza
a forma di antenna e che poi, dopo aver posato nuovamente i piedi al suolo,
iniziò a tirarla come un forsennato. Il pallone gonfiato, tirato come
un asino, uscì con la forza dalla terra e dopo aver volteggiato nell’aria
e aver effettuato una parabola perfetta, si ritrovò con la faccia sfracellata
al suolo ma il sayan, non ancora soddisfatto dell’operato, ripeté
più e più volte l’azione da una parte all’altra imitando
con finitezza la figura di un pescatore che armeggiava con esperienza la propria
canna con attaccato all’amo un animaletto un po’ oltre gli standard.
Dopo all’incirca otto colpi identici Goku lasciò andare la propria
preda e permise che MajinBu rotolasse lontano con la velocità e la potenza
di un treno fino a che questi non si fermasse per proprio conto dopo aver picchiato
con forza contro l’ennesima parere rocciosa che si sgretolò all’impatto.
Il grassone si bloccò gambe all’aria ma tornò immediatamente
dritto come se nulla fosse e dopo aver sgambettato un po’ iniziò
a corrichiare verso il sayan che lo attendeva “quasi” a braccia
aperte. Mentre da una parte stava per ricominciare lo scontro, nel posticino
dove MajinBu aveva appena rullato, Babidi risalì la polvere di terriccio
sotto la quale era stato sotterrato per colpa del dolce peso del suo suddito
e tossicchiò per una marea di volte prima di tornare nuovamente a sproloquiare:
« MAJINBU! GUARDA DOVE ROTOLI LA PROSSIMA VOLTA!! PER POCO NON MI SCHIACCIAVI!!
».
Ci bastò poco per zittire quell’essere: mio padre, scocciato per
la cosa, additò l’individuo e lo incenerì senza proferire
vocabolo. Vegeta non mantenne la parola data ma se non altro ci liberò
di uno strazio enorme. Nel giro di pochi istanti il marchio a lettera “M”
iniziò a scomparire dalle fronti di Piccolo e papà con una lentezza
disarmante, con una spettralità che sembrava accompagnare l’anima
del mago stesso nell’aldilà. Alla fine del processo, non per caso,
le auree dei due soggetti che erano stati contaminati, calarono drasticamente
tornando alla loro originalità se non a un livello inferiore per colpa
dello sforzo continuo per tenere la mente sgombra e insidiosa per Babidi che
agiva su di loro quasi costantemente anche se lo dava poco a vedere. Il namecciano
adocchiò in malo modo il principe dei sayan e incrociò le braccia
al petto prima di dire la sua: « Potevi risparmiarti questo gesto o almeno
rimandarlo. Allo stato precedente, se non altro, saremmo stati di maggiore aiuto
per sconfiggere MajinBu ». Vegeta s’impettì ma invece di
rispondere al muso verde, gli voltò bellamente le spalle e non lo guardò
più, ignorandolo più che poté. In effetti le parole dell’ex
Dio della Terra erano tutt’altro che inesatte: avendo perduto la maledizione
inferta dal pestifero mago, oltre a dover subire le consequenziali debolezze
dovute allo sforzo continuo per l’allontanamento della malvagità
dai loro cuori, avevano perduto quel potenziamento che Babidi offriva come dono
per coloro che decidevano di rientrare nei suoi ranghi e quindi, se poco prima
erano di una potenza impressionante, in quel momento erano tornati nello standard
dei guerrieri. Vegeta però sembrava non curarsene minimamente ma in più
credo che provasse repulsione per quell’aiuto gratuito che l’aveva
messo uno scalino al di sopra di Son Goku. Se mio padre non fosse stato costretto
a seguire il piano in un modo o nell’altro, probabilmente avrebbe rinunciato
all’offerta poiché avrebbe preferito scontrarsi con il suo acerrimo
nemico ad armi pari. Per la cronaca … devono ancora realizzare il combattimento
che decreterà il migliore tra i due guerrieri, quindi capite che è
e sarà ancora un capitolo lungo … ma io non ve lo racconterò.
Sono qua per altro.
Nel frattempo, lo scontro che sarebbe stato classificato come titanico, proseguiva
nella sua mastodonticità e la potenza di MajinBu, che era ancora a un
livello terrificante, riusciva con una facilità sorprendente a tenere
testa al super sayan: il gigante scattò in avanti dopo aver effettuato
un piccolo salto e appena le sue grosse braccia bloccarono l’attacco di
Goku, iniziarono ad attaccare con una velocità senza pari, una sequenza
talmente rapida che in confronto al mostro rosa, Cell appariva come una cacca
di piccione (pura poesia). MajinBu allargò le braccia mentre il sayan
sfoderava un altro colpo in direzione del largo stomaco e poco prima di sentire
il pugno penetrare nella morbida carne, richiuse rapidamente gli arti bloccando
tra i palmi delle mani la testa di Son Goku. La forza che veniva fatta su quel
cranio era percepibile a larga distanza e sicuramente il dolore provato era
ben più alto delle grida che riecheggiavano in quel momento nell’aria.
Il nemico osservò bene il volto del nostro compagno ma mantenne gli occhi
socchiusi in una piccola fessura, come se la situazione per lui fosse piacevole,
poi lasciò lievemente la presa come se invece di un’ingombrante
zavorra avesse avuto tra le mani delle piccole farfalle. Il sayan si abbassò
un poco ma comprese che di lì a breve sarebbe avvenuto dell’altro,
cosa che accadde come da pronostico: il mostro colpì con una ginocchiata
il mento dell’uomo e poi, quando la figura del sayan si fu sollevata a
sufficienza, MajinBu colpì ancora alla nuca ma stavolta con un sonoro
sinistro che spedì Goku vicinissimo alla nostra zona. Il guerriero biondo
ruzzolò per una decina di metri e poi si bloccò forzatamente dopo
aver conficcato le dita nella dura terra che in quell’attimo aveva quasi
la consistenza del burro. Digrignò appena i denti ma appena vide nuovamente
il mostro ballonzolare felice come un bambino sorrise nuovamente pensando ancora
una volta che il suo nemico era davvero imprevedibile.
« Signor Goku, state bene? » gli chiesi premuroso quando vidi scendergli
dalla fronte un rigolo di sangue rimanendo però bloccato al mio posto.
Goku si passò il dorso della mano sulla bocca per pulirsi dal terriccio
e si rialzò in piedi mostrando anch’egli la fierezza che portava
nel sangue. Fece crocchiare le nocche delle mani e piegò la testa da
una parte all’altra lasciando che le ossa del collo producessero il medesimo
suono. « Accidenti, è molto più forte di quanto sembra.
Eppure non credo di averlo sottovalutato … » disse l’uomo
continuando ad osservare il nemico prima di voltarsi un attimo indietro e notare
la figura carbonizzata di Babidi « … Ma cosa gli è accaduto?
». Kaioshin ricominciò la sua camminata infettiva e ritornò
a essere prolisso: « Vi avevo detto che era meglio fare in modo che Babidi
lo imprigionasse nuovamente nella sfera MajinBu, ma voi siete degli zucconi
e fate sempre di testa vostra! Adesso è impossibile fermarlo ora che
il mago se né andato per colpa di Vegeta! » pontificò il
Dio mantenendo la sua innocua rabbia. Goku alzò un sopracciglio dubbioso,
scrutò per un attimo mio padre che ci dava ancora le spalle e poi tornò
ad osservare Kaioshin con aria tranquilla « Non può generalizzare
se Vegeta ha fatto di testa sua, è lui il testone ». Papà
parve sentire … la sua aura infatti aumentò un poco dopo l’affermazione,
per non parlare dei capelli che divenirono impercettibilmente più sparati
del solito.
« Comunque mi lasci fare Kaioshin, non sia così pessimista. Prima
o poi ce la faremo, non perda la speranza » pronunciò il Son mentre
nel frattempo il nemico, forse già stanco di aspettare, iniziò
a inspirare un sacco di aria nella pancia e a gonfiarsi come un pallone. Piccolo
adocchiò e comprese la situazione all’istante, si coprì
il volto con le braccia poste ad incrocio e avvertì tutti noi del pericolo
imminente: « MAJINBU STA’ PER ATTACCARE, TUTTI AL RIPARO!! ».
Il tempo fu talmente residuo che tutti noi fummo costretti a sistemarci nella
medesima posizione del namecciano. Il mostro soffiò con tutta forza su
di noi e quello che ci arrivò addosso fu un vero tifone. Essendo quello
meno bloccato a terra poiché essendo sdraiato su di essa per via del
piede ferito, venni spazzato un po’ distante dopo aver rotolato su me
stesso fino a quando non trovai un grosso sasso che mi bloccò la fuga
non voluta. I sassi più piccoli mi colpivano come proiettili dispettosi
il volto e le polveri impedivano la vista della scena dinanzi a me … soltanto
grazie alla percezione delle auree sapevo che mio padre e i miei amici stavano
ancora bene. Il vento iniziò a placarsi e il grosso polverone che si
era alzato iniziò a diradarsi permettendo a me e agli altri di intravedere
nuovamente il nemico.
Tra le basse nuvolette intravidi la figura di Vegeta che flemmatica rimaneva
in attesa. Lo vidi alzare una mano in direzione di MajinBu e un bagliore venne
generato dal dito indice di tale arto. Il raggio viaggiò rapido e fu
inarrestabile: perforò l’essere proprio all’altezza del cuore.
Il nemico cadde a terra con un tonfo assordante.
Sbigottito da tale avvenimento cercai di rialzarmi. Nonostante il male provato
nell’appoggiare il piede ferito proseguii il mio camminare senza la voglia
di volare per apparire sofferente a un danno così lieve in confronto
a tanti altri avuti in passato. Mi avvicinai più a Piccolo che al signor
Goku per essere più prossimo a Vegeta, mi misi dritto con la schiena
e scostai un poco i capelli lilla per vedere perfettamente la scena che mi si
parava dinanzi: il mostro non si muoveva. Deglutii un po’ di saliva sentendo
la pesantezza di quel silenzio sulle mie spalle che infine decisi di rompere
io stesso « Impossibile che sia stato sconfitto … » mormorai
assottigliando gli occhi per la serietà che mi aveva preso « …
Lo avrei potuto credere se prima di ciò non fosse esploso in mille pezzi,
ma adesso … ». La frase rimase in sospeso, tanto non avrebbe avuto
un degno finale. Kaioshin fece un passo in avanti e strinse ancora una volta
i pugni « MajinBu è una creatura nata per portare morte e distruzione,
non è nata per essere sconfitta. La vittoria è tutt’altro
che vicina ».
Il mostro si rialzò eretto con un solo balzo mettendosi in una posizione
nuovamente ridicola, con le gambe piegate e le braccia tese verso di noi …
nulla però accadde se non qualcosa di altrettanto particolare: si osservò
il buco che aveva sul largo petto e rimase in osservazione di quello spettacolo.
Alzò il braccio destro, si diede una forte botta sulla parte inferiore
dell’attacco e la ciccia ondulante andò a riempire quel vuoto come
un’onda del mare riempie una grotta marina. MajinBu tornò ad osservarci
ma sul suo viso, nonostante i suoi occhietti fossero chiusi a fessura, non vi
era quel sorriso gioioso che lo contraddistingueva dagli altri nemici affrontati
in passato … « Chi mi ha attaccato? » chiese con una voce
un po’ seccata. Papà avanzò tenebroso e si fermò
poco più avanti di Goku « Adesso ci penso io Kaharoth, guarda e
impara » disse poi fissando beffardamente il grosso problema negli occhi.
Il mostro comprese da solo e mantenne la sua serietà non notando che
Goku non era d’accordo sulla decisione del principe dei sayan, lasciò
che il suo buffo mantello viola svolazzasse sotto la forza del vento e rimase
silenzioso finché lo trovò necessario. « Mi hai fatto un
po’ male, lo sai? » disse MajinBu facendo in modo che la sua apparisse
più una affermazione che una domanda.. Mio padre si mise in posa di combattimento
e sorrise sbruffone com’era bravo a fare « Sai quanto me ne importa
palla di lardo? Ti spedirò all’altro mondo così non mi darai
più fastidio con la tua obesità ». Si trasformò in
super sayan mentre il nemico, profondamente offeso, faceva fuoriuscire dagli
sfiatatoi che aveva lungo tutto il corpo una grande quantità di vapore.
Vegeta scattò senza indugi puntando direttamente con il ginocchio destro
il volto del nemico, MajinBu parò il colpo con una mano, il sayan si
abbassò un poco di quota e colpì con la gamba sinistra il fianco
morbido deformandolo per la maggiore, come se fosse stato un budino. Il mostro
rosa alzò le braccia al cielo e lasciò che papà prolungasse
il colpo facendo in modo che la massa molle colpita si deformasse maggiormente
nella direzione opposta. La pancia diventò una grossa “C”
e Vegeta si accorse tardi di essere stato ingannato: il nemico riabbassò
le braccia repentinamente e fece in modo che una parte del lardo che aveva tenuto
da parte con quel gesto legasse la gamba del principe a sé, intrappolandolo
alla perfezione. Il mostro si buttò a terra dopo aver effettuato un piccolo
salto e il sayan si ritrovò spiaccicato al suolo con sopra di sé
tutta quell’obesità che aveva appena finito di schernire. Papà
aumentò l’aura dopo breve, premette i palmi delle mani contro il
pesante grasso e si scatenò ancora facendo volare lontano l’essere
invincibile. Rimasi immobile e muto ad osservare il susseguirsi degli attacchi
mentre Goku, sempre più convito che l’atto azzardato di Vegeta
lo avrebbe mandato alla morte se non avesse agito con maggiore prudenza da lì
in avanti.
Il nuovo super sayan si ridestò e assottigliò maggiormente gli
occhi adirato in maniera furente « Me la pagherai per avermi ricoperto
della tua ciccia, ammasso di grasso! Nessuno può permettersi di prendere
in giro il Principe dei Sayan!!! ». Le mani si giunsero e tra di esse
si generò un’onda di grandi dimensioni dal bagliore accecante,
la puntò verso MajinBu che era pronto per riceverla e poi, dopo aver
innalzato ancora il proprio potere, lanciò la bordata che colpì
con le piccole scintille il mostro in punti differenti. La mitragliata durò
che durò, andò avanti anche quando il bersaglio non fu più
visibile per colpa delle nuvolette delle esplosioni e mentre le luci dei piccoli
fuochi tornavano a risplendere in quell’oscurità sempre più
attorniante, papà proseguiva finché non sentiva sparire l’energia
che aveva accumulato nelle forti braccia. Dopo svariati secondi, durante i quali
la voce rauca del principe riecheggiò alta nel cielo, le onde luminose
smisero di trafiggere crudelmente quel tratto di emisfero per spegnersi definitivamente
(o quasi) tra quei palmi guantati e già un poco sporchi di terra. Papà
abbassò le braccia e con essa anche la voce, respirò profondamente
e poi, dopo aver lievemente arcuato le spalle per far scrocchiare le ossa, si
mise diritto con la schiena tornando ad apparire come il personaggio dal nobile
sangue blu qual'era. Scrutai i suoi occhi notando in essi nessuna traccia di
paura, tanto meno tristezza nonostante fosse anche per lui chiaro che MajinBu
non era stato affatto sconfitto e mentre il nemico si rialzava da terra con
una leggiadria invidiabile, strinsi i pugni catturando un poco di terriccio
… Vegeta non ce l'avrebbe mai fatta ma mi rendeva orgoglioso il fatto
che la sua cocciutaggine, oltre alla sua sfrontatezza, lo invogliavano a lottare
senza sosta e senza paura anche se il nemico era così terrificante. In
ogni caso, mentre il mio cuore batteva forte per l'entusiasmo rinnovato, speravo
allo stesso tempo che mio padre non venisse fatto fuori. Si poteva contare sulle
magiche Sfere del Drago, è vero, ma non mi è mai piaciuto pensare
come fanno la maggior parte dei miei amici di questa dimensione che forse, troppo
abituati a far uso di quel mezzo portentoso, rischiano ogni qualvolta di sminuire
la vita umana. O sayan.
Il nemico fu in piedi e come constatato non aveva nemmeno un graffio. MajinBu
si toccò il largo pancione con le grosse manone con i guanti gialli e
sorrise in direzione di papà. « Non mi hai fatto niente, sai? »
proferì la creatura del defunto Babidi allargando la grande bocca e facendo
una sonora linguaccia in direzione del reale. Vegeta aggrottò le sopracciglia
infastidito più per il gesto poco educato che per il fatto che il nemico
non riportasse ferite gravi, alzò nuovamente la sua aura facendola espandere
nei dintorni e strinse i pugni dopo averli portati vicino al bacino. «
Tzk … » iniziò il sayan « … Prima o poi riuscirò
a ridurti in pezzi talmente piccoli che ti sarà impossibile ricomporti.
Non mi sottovalutare mostro, io posso tutto!! » dichiarò poi nuovamente
adirato scattando ancora verso l'essere rosa. Dal fulmineo movimento nacque
un leggero polverone che rimase nel preciso punto da cui Vegeta era balzato
e mentre questo rimaneva immobile al proprio posto, papà volò
incontro il mostro fermandosi proprio a pochi centimetri dal viso della creatura.
Le mani guantate, poste in basso a poca distanza dal bacino, si bloccarono vicine
a quel faccione paffuto. Da esse il sayan fece esplodere un grande quantitativo
di energia e MajinBu, a contatto dell'improvvisa spinta verso il suolo, oltre
che a deformarsi sotto la grossa forza, sprofondò un poco giungendo fin
sotto il livello del terriccio con le ginocchia. Vegeta si alzò un poco
di quota, tirò indietro la gamba sinistra e dopo aver caricato l'energia
in essa, colpì violentemente il nemico nel viso senza risparmiarsi. MajinBu,
visto che era in parte sotterrato, subì l'attacco e poi cadde all'indietro
con tutto il suo dolce peso creando una piccola buca nel terreno. Il principe
portò la stessa gamba utilizzata per il colpo precedente in alto facendo
in modo che il ginocchio toccasse quasi il mento e poi, dopo aver atteso leggermente
che il mostro si alzasse stoltamente con il busto, colpì MajinBu alla
nuca con un potente colpo di tacco. Il nemico spatanò al suolo picchiando
violentemente il mento e poi rimase fermo in quello stato, come se si fosse
incastrato anche se ciò non era affatto accaduto. Papà tese gli
arti inferiori e si lasciò cadere sulla larga schiena molliccia coperta
dal mantello viola dell'essere, saltò poco più in avanti e atterrò
rudemente sulla testa di MajinBu facendolo inabissare ancora nella polvere.
Vegeta atterrò poggiando i piedi al suolo e mantenne le spalle in direzione
del mostro che se ne stava fermo, sogghignò un po' e si voltò
verso il signor Goku puntandogli il dito con non celata irriverenza, anche se
nessuno si aspettava un atteggiamento diverso: « Hai visto Kaharoth?!
Sarò io colui che sconfiggerà questo essere insulso e così
facendo diverrà chiaro all'universo intero chi dei due sia più
forte!! ». Goku ridacchiò imbarazzato e si grattò la nuca
con una mano mentre una leggera gocciolina imbarazzata spuntava dalla corvina
capigliatura « Hehe, sì Vegeta … » disse ridacchiando
prima di voltarsi verso Kaioshin e coprirsi con una mano la bocca in modo che
papà non potesse sentire ciò che proferiva al Dio « …
Non la smette mica con quella storia, ogni volta la ritira fuori. Devo ammettere
che dopo po' sfianca! ». Il Dio rimase zitto ma mio padre non fece lo
stesso: dopo aver rapidamente constatato che MajinBu era ancora a terra e non
dava segni di voler ripartire al contrattacco, tornò a fissare sempre
più incarognito il suo peggior nemico/amico e poi gli urlò addosso,
« HEI, KAHAROTH! Se hai qualcosa da dirmi dimmelo in faccia, non fare
il vigliacco!! ». Il Son, colto in fragrante, iniziò a fare il
finto tonto e a gesticolare con le mani « Ma no, che dici, ti stai sbagliando
… ». Vegeta guardò oltre il sayan puntando direttamente a
me, mi scrutò severo e inclinò lievemente il viso facendo in modo
che il suo sguardo apparisse ancora più terribile di quello che era.
« Trunks » disse soltanto con voce ferma e autoritaria. Compresi
al volo cosa volesse da me, osservai per un istante il genitore di Gohan e poi
rimirai ancora una volta papà fissandolo diritto negli occhi. Mentire?
Non è una bella cosa da fare ai propri genitori … « Ha detto
che sei sfiancante con la storia del più forte dell'Universo ».
Al Son divenne immediatamente la pelle d'oca ma ben presto la scenetta si interruppe
con qualcosa di terribilmente più importante: l'aura di MajinBu decollò
spaventosamente e mentre noi tutti ci voltammo verso di lui, questi alzò
il viso dal suolo e spalancò la larga bocca. Al suo interno un gigantesco
bagliore rosato iniziò a irradiare l'area circostante e l'aria iniziò
a comprimersi.
« MA CHE SUCCEDE!? » urlò Piccolo scosso comprendendo solo
in un secondo momento ciò che sarebbe accaduto: MajinBu si scatenò
e lanciò dalle sue fauci quella che parve come una cannonata distruttiva
all'ennesima potenza. Le rocce, al suo passaggio, si sbriciolarono ed io urlai
istintivamente quando vidi quel colpo investire in pieno mio padre, immobilizzato
per la sorpresa ma soprattutto per la rapidità dell'attacco. «
VEGETA!! » urlò a squarciagola Goku voltando poi lo sguardo verso
sinistra, verso la direzione in cui l'amico stava facendosi trasportare dal
potentissimo attacco come se fosse stato in balia di un fiume in piena. Il namecciano
giunse l'indice e il medio della mano destra sulla larga fronte e dopo aver
concentrato parecchia energia sulle punte delle dita, attaccò con il
suo Makankosappo l'abnorme sfera riuscendo a deviarne la direzione e quindi
spingendola lontano dalla superficie terrestre. Con il fiato mozzato per l'inaspettato
evento e con una preoccupazione martellante nel cervello, avanzai senza provare
dolore nel piede ferito in direzione di Vegeta che, sdraiato a terra ma ancora
trasformato nel leggendario guerriero, cercava di rialzarsi senza prestare attenzione
al braccio utilizzato per issarsi che vibrava terribilmente. Soltanto la figura
minacciosa di MajinBu di nuovo in piedi mi spinse a non effettuare ulteriori
passi verso il sayan. La sua aria truce e altamente irritata stonavano sulla
sua persona a prima vista gioviale e giocherellona … ciò fu in
grado di incutere ancor più timore per ciò che sarebbe stato di
noi.
Vegeta si rialzò con difficoltà ma recuperò la sua aria
fiera e autoritaria appena ne ebbe la possibilità e, nonostante avesse
la divisa da combattimento rotta in più punti e che dalle ferite sgorgasse
una certa quantità di sangue, guardava il nemico rosa come se fosse stato
al massimo della forma fisica. MajinBu fece un piccolissimo salto verso l'alto
dopodiché volò rapido verso il super sayan con una velocità
tale che alcune ossa dell'uomo si ruppero quando il grosso testone del mostro
gli sfondò lo sterno. Papà capitombolò lontano ma il mostro
non lo seguì. Voltò anzi lo sguardo verso di noi e ci fulminò
con i suoi occhietti a perti in una sottile fessura, « Adesso ti trasformo
in un cioccolatino … » proferì rabbioso in direzione di Piccolo
poiché era il namecciano il suo verso obiettivo. L'essere infatti lo
aveva preso di mira poiché era stato lui a deviare il suo colpo micidiale
e quindi ad alleggerire la punizione del super sayan. La protuberanza molliccia
sulla nuca di MajinBu si mosse in avanti e puntò senza alcun riteno l'ex
Dio della Terra il quale, non timoroso del pericolo ed anzi, parecchio scettico
su quello che aveva mormorato il cattivo di turno, manteneva soltanto i palmi
delle mani aperte davanti a sé aspettando il colpo che gli spettava.
Un raggio color rosa fosforescente nacque dal codino e viaggiò verso
l'obiettivo, Piccolo rispose con un sfera d'energia ma questa non servì
a nulla: il raggio infatti, nei pressi della palla luminescente, cambiò
autonomamente direzione schivando il colpo e tornando nella propria fase di
viaggio per poi proseguire senza fermarsi mai, nemmeno quando il namecciano
ripeté ancora e ancora il proprio colpo. « PICCOLO!! » urlò
Goku mentre osservava sgomento, come noi tutti, il nostro amico che iniziava
a tramutarsi in un'enorme barretta di cioccolato con la forma vagamente somigliante
a quella del soggetto originario. Un sonoro “Pof” decretò
la fine della trasformazione e prima che “l'oggetto” potesse cadere
al suolo il Son lo afferrò repentinamente utilizzando con questo la massima
delicatezza. Mi avvicinai al maestro di Gohan e osservai il suo stato: la sua
figura caricaturizzata faceva sorridere e terrorizzare allo stesso tempo perché
se l'immagine era buffa e simpatica, non era confortante sentire l'aura del
guerriero imprigionata nel dolcetto. « Piccolo … » mormorò
Goku al cioccolato, come se l'amico lo potesse udire, come se potesse in un
qualche modo rispondere.
Un forte vento si alzò e quando mi voltai notai che non era altri che
MajinBu a fare tutto quello: con i suoi polmoni giganteschi stava risucchiando
una marea d'aria nel tentativo di attirare a sé ciò che voleva,
ovvero la sua merenda. Goku strinse maggiormente la presa sul dolce e puntò
i piedi a terra intavolando con il mostro una sorta di “tiro alla fune”
con una corda invisibile. Il mostro smise di insistere soltanto quando venne
colpito nuovamente da mio padre a sorpresa anche se con un colpo parecchio debole.
« Adesso siamo proprio spacciati … non possiamo affrontare MajinBu
ridotti in questo stato! » disse Kaioshin teso mentre si avvicinava a
Goku. Quest'ultimo osservò ancora il dolcetto, « Ha proprio ragione,
così non và proprio. Nemmeno io e Vegeta, che ci siamo allenati
strenuamente in questi anni di pace, abbiamo qualche possibilità di vincere
ora come ora … », il sayan scostò un poco le mani spostandole
appena sopra al punto in cui le teneva, osservò ancora più perplesso
il cioccolato che si scioglieva a velocità sorprendente a contatto con
la pelle calda del guerriero e poi continuò a parlare: « …
In più, se non facciamo qualcosa per Piccolo rischiamo di ritrovarcelo
sotto forma di crema spalmabile ». Voltai gli occhi verso Vegeta che,
ancora una volta, per colpa della sua innata cocciutaggine, si rialzava dopo
ogni colpo e scattava in direzione del nemico mantenendo alto il suo potere
anche se, colpo dopo colpo, questo si andava ad affievolirsi sempre più.
Staccai i piedi da terra e volai in direzione di papà con il preciso
intento di dargli man forte. Mi trasformai in super sayan e lasciai che tutta
la mia energia, ancora integra poiché non ancora utilizzata in qualche
modo, fuoriuscisse da ogni poro. Come immaginato MajinBu, dopo aver atterrato
il regale soggetto, venne attratto dalla mia figura che si bloccò poco
lontano da lui. Vedendo tale atteggiamento constatai che molto probabilmente
il mostro non mi aveva sentito partire e che quindi non fosse in grado di percepire
la mia forza. Mi concentrai e la polvere terrosa al di sotto di me iniziò
ad allontanarsi spinta da gittate sempre più forti d'energia. Ancora
una volta il mostro riuscì in qualche modo a dare per certe le mie perplessità:
infatti, anziché osservare me e percepire la mia aura aumentare secondo
dopo secondo, si limitava a scrutare i cumuli di polvere che gli andavano a
impolverare gli stivaletti gialli e a osservare, in maniera nuovamente placida,
anche i restanti mulinelli che si disperdevano alcuni metri lontani dalla mia
figura. “Magari se scappiamo e facciamo in modo che ci perda di vista
possiamo fermarci in un posto sicuro e recuperare le forze visto che non è
in grado di percepire le nostre auree …” pensai tra me e me mentre
proseguivo con l'esercizio che era divenuto quasi un test “... Se però
invece MajinBu fosse perfettamente in grado di farlo ma non lo desse a vedere,
se facesse finta di non esserne in grado, allora saremmo nei pasticci e scappare
sarebbe del tutto inutile ...” voltai lo sguardo verso sinistra, verso
papà che ancora una volta si rialzava con il sangue che gli fuoriusciva
dal labbro spaccato “... bisogna poi vedere se effettivamente tutti sono
concordi nel fuggire però ...” terminai poi le mie elucubrazioni
pensando ovviamente che Vegeta non avrebbe accettato la parte di coniglio vigliacco.
In ogni caso pensai che tentare non sarebbe risultato come completamente sciocco
anche perché in quel frangente non avevamo molte alternative.
Aumentai ancora l'energia del mio spirito, sentii i capelli divenire ancora
più leggeri con l'elettricità e la mia pelle quasi bruciare d'emozione
per il nuovo scontro anche se era già stato previsto nella mia mente
che sarebbe stata una piccola guerra lampo. Incrociai le braccia al petto, mentre
i miei occhi verdi lo scrutavano con il cipiglio da super guerriero, le mie
braccia si mossero sotto i miei comandi intrecciandosi, affiancandosi e tendendosi
in più direzioni terminando poi con il fermarsi in avanti, con i palmi
delle mani puntate verso MajinBu. I pollici e gli indici toccavano tra loro
e all'interno dello spazio creato dal loro tocco era inserita l'immagine del
nemico. Il mio mirino l'aveva puntato ed ero pronto ad attaccare: l'onda si
generò e colpì in pieno il mostro invadendolo completamente di
luce. Mentre l'aria spinta a gran forza sollevava la polvere che oscurava il
sole, scrutavo con la coda dell'occhio Vegeta osservarmi con sguardo dubbioso
mentre le ombre della notte anticipata gli oscuravano il volto. Pompai maggiore
energia nelle braccia e sentii le dita vibrare di potere. Voltai il viso alle
spalle, in direzione del signor Goku, riempii i polmoni di fiato e urlai nel
tentativo di sovrastare il boato dell'attacco « DOBBIAMO ANDARCENE VIA
DI QUI! NON ABBIAMO SCELTA, SCAPPIAMO FINCHE' E' OCCUPATO!! ». Il Son
assottigliò gli occhi lievemente perplesso: sapeva anche lui che il piano
aveva parecchie lacune tra cui anche il fatto del “se MajinBu era in grado
di riprenderci o meno” e inoltre anche lui, essendo come mio padre un
sayan dal sangue puro, sentiva una stretta all'altezza dello stomaco all'idea
della fuga. Scosse un attimo la testa come per inculcarsi che quella fosse l'unica
soluzione, osservò l'amico di cioccolata e poi, come se l'istinto di
sopravvivenza fosse maggiore all'orgoglio, acconsentì anche sotto la
pressione improvvisa (e non stranamente entusiasta) del Dio. Al contrario però
mio padre negava fermamente con la testa, con gli occhi rabbiosi mi fulminava,
mi sgridava silenziosamente ed io, sapendo di starlo deludendo come sayan e
come figlio, lo guardavo dispiaciuto, io stesso combattuto, pure io con quel
desiderio di finire diversamente quella storia. « SCAPPARE UN CORNO! IO
NON MI COMPORTERO' DA VIGLIACCO!! » urlò Vegeta con i pugni chiusi
e sanguinanti. « NON ABBIAMO ALTERNATIVE … » iniziai a rispondere
a mia volta « … NON SIAMO ABBASTANZA POTENTI PER ABBATTERLO, NON
ADESSO ». Proseguii il mio attacco nella medesima direzione. Non sapevo
se MajinBu stesse ancora subendo oppure se era svicolato da tempo al mio colpo,
io proseguivo nel tentativo di allungare i tempi. Papà mi si avvicinò
minaccioso, zoppicando fiero e con l'aria severa. Le chiazze di sangue segnavano
il suo viaggio ma non se ne curava minimamente, ciò indicava, secondo
lui, la conseguenza di una battaglia che aveva combattuto al massimo e che doveva
avere ancora una conclusione. Mi si fermò a fianco, il suo labbro spaccato
e leggermente gonfio vibrò sotto un grugnito furente, « Io non
fuggirò. Un vero sayan non si comporta da vigliacco. E io, Vegeta, principe
dei sayan, non scapperò solo per salvarmi la pelle » proferì
orgoglioso, con un tono che mi fece accapponare la pelle. Abbassai per un attimo
gli occhi … nemmeno Dente sa oggi quanto anch'io avrei voluto dire lo
stesso, nemmeno lui sa quanto mi facesse male in quell'attimo ammettere i miei,
i nostri limiti. Nemmeno il Dio della Terra sapeva, nonostante fosse una divinità,
quanto mi facesse addolorare apparire come un terreste ai occhi del mio principe.
Ai occhi di chi io ritenevo quasi un re.
Da lontano Goku passò il signor Piccolo nelle mani di Kaioshin e poi
scomparve.
Vegeta voltò gli occhi in direzione del termine dell'onda puntandoli
dove questa esplodeva, con potenza sempre minore, contro l'avversario. Assottigliò
gli occhi « Tu scappa se vuoi, qui ci peserò io » …
ci mancava che dicesse “e poi non farti più vedere” ed ero
a posto.
« Non fare il testone Vegeta ».
Alzai gli occhi e vidi dietro a papà la figura del signor Goku: questi
alzò il braccio destro fino all'altezza della testa, mise la mano di
taglio e poi colpì con un attacco secco il principe alla nuca. La trasformazione
di papà si spense. Iniziò a cadere e poi udii il tonfo del suo
contatto con il suolo. Rimasi a fissare Goku sgomento, « Ma perchè?
… » gli chiesi, e lui, dopo aver raccolto Vegeta ed essersi poggiato
l'uomo sulla spalla, mi rispose con un sorriso amaro sul volto « Perché
la vera forza a volte sta anche nell'ammettere i propri limiti ». Benché
il pensiero fosse amaro e difficile da digerire, non la si poteva pensare diversamente.
Il Son lanciò una piccola onda che aiutò a generare un'esplosione
di entità di sufficiente rilevanza e poi Goku, assieme a me e a Kaioshin,
iniziò a volare verso una meta inizialmente sconosciuta.
Il Dio si avvicinò a noi e si sorrise lievemente « E' stata una
scelta saggia. Ditemi dove volete andare, io vi ci porterò ». Goku
non mutò espressione rimanendo accigliato « Anche lei sa usare
il teletrasporto? ». Il Dio annuì e iniziò a spostarsi sotto
a me e al Son in modo che potessimo poggiare su di lui le mani per effettuare
il teletrasporto « E' esatto. Visto che non sono statò di alcuna
utilità utilizzerò questo mio potere per rendermi un minimo utile.
In questo modo per MajinBu sarà ancora più difficile rintracciarci
». « Mi sembra giusto … » mormorai poggiandogli una
mano sulla sua spalla sinistra osservando poi Goku che stava alla mia destra
« … e poi i nostri amici si sono diretti al palazzo di Dende. Forse
sarebbe meglio andare là ». Il moro annuì e posò
anch'egli l'arto sulla spalla amica.
Dopo pochi istanti quello spazio di cielo divenne vuoto. I corpi presenti in
quel luogo si trovarono in un altro a noi più famigliare. La fortuna
ci volle per una volta premiare a modo suo: nessuno dei nostri amici a noi più
intimi ci vide tornare con la coda tra le gambe. Soltanto coloro che avevano
conosciuto il terrore sul campo compresero il perché della nostra venuta
anticipata.
Ci rinchiudemmo in noi stessi, chi un po' per riflettere, chi un po' per paura
nell'avvenire e chi per vergogna di sé stessi. Io francamente avevo tutte
e tre le sensazioni addosso: riflessioni per ciò che avevo fatto, paura
per ciò che sarebbe accaduto al risveglio e vergogna per aver, nuovamente,
deluso chi volevo bene.
... Continua ...