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Autore: clif    26/01/2016    4 recensioni
È un momento cruciale della vita di Harry Potter:
ormai è un mago adolescente,
vuole andarsene dalla casa dei pestiferi Dursley
vuole scoprire quali sono i grandiosi avvenimenti che si terranno ad Hogwarts
e poi vuole scoprire quale mistero si cela dietro la sua cicatrice e dietro il marchio di Voldemort
è un cruciale momento anche della vita di Heather Potter:
ormai sta diventando una bellissima strega adolescente
anche lei vuole andarsene dalla casa dei pestiferi Dursley
la sua ambizione e il suo potere sono in continuo aumento
il numero di persone intorno a lei è in aumento,
sempre più persone vengono attratte dal suo carisma e dal suo potere.
Inoltre alcuni segreti di una persona vicina a lei verranno rivelati.
Il male è pronto a risorgere. I gemelli prescelti dovranno essere pronti per quel momento.
Rimane solamente una domanda: i due fratelli saranno schierati dalla stessa parte?
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ il prigioniero di azkaban”
Ambientazione: 2003-2004
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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-Devi venire con me, ragazzina: il mio signore vuole conoscerti-

Questa frase, che avrebbe fatto tremare qualunque mago con un po’ di buon senso, non smosse nemmeno un po’ Heather. Il Mangiamorte si irritò ancora di più, ma celò il suo stato d’animo dietro il ghigno sadico.

-E se non volessi venire?- Domandò di rimando la ragazza. A quelle parole l’irritazione di Barty si trasformò in vera e propria furia omicida. Come si permetteva quella ragazzina mezzosangue di insultare il suo potente signore?! Cosa ci trovava il signore oscuro in lei?! Per un momento fu quasi tentato di trasgredire gli ordini e di ucciderla, ma poi si trattenne.

-Se sei contraria, puoi sempre combattere. Però non te lo consiglierei: sei disarmata e soprattutto impossibilitata a muoverti, inoltre hai davanti a te un mago esperto. Le tue possibilità di riuscita sono molto scarse- Disse terminando con una risata malvagia.

Neanche in questo caso Heather si turbò, anzi. Il ghigno sul suo volto si fece ancora più terrificante di quello di Barty. Quest’ultimo divenne mano a mano sempre più agitato. Com’era possibile? Provò a parlare ma la paura gli impedì di articolare anche il più piccolo suono.

I professori che si erano messi alla ricerca dalla giovane Potter, Silente, Piton e la McGranitt, la trovarono appena dentro la foresta oscura. Incredibilmente la ragazza era viva e vegeta… stessa cosa non si poteva dire per Barty Crouch Jr. e per l’ambiente circostante.

Gli alberi intorno a loro erano stati abbattuti, quasi fossero stati sradicati da un gigante. Il mangiamorte era quello che invece stava peggio: era accasciato a  terra, probabilmente aveva molte ossa rotte e respirava a fatica a causa dei danni alla cassa toracica. I professori erano sbigottiti. Cosa diavolo era successo?

-Forse dovreste chiamare ad Azkaban e informare che c’è un nuovo ospite per loro. Mi voleva rapire per portarmi dal signore oscuro, meno male che una starna creatura della foresta lo ha attaccato- Disse Heather, cercando di modulare il tono in modo da farlo sembrare agitato nell’ultima parte.

I professori rimasero un po’ dubbiosi sulla versione dei fatti della ragazza. Come era possibile che quella creatura avesse attaccato il mangiamorte con tanta violenza, ma non avesse neanche torto un capello alla ragazza? Però che fosse stata una studentessa di quattrodici anni a sconfiggere un mago oscuro sembrava ancora più improbabile, perciò Piton e la McGranitt annuirono e scortarono Crouch Jr. all’interno del castello.

Solo Silente rimase a fissare per qualche istante la ragazza. Quest’ultima però non fece trasparire nulla da suo volto, così il preside la informò che Harry stava riposando nell’infermeria della scuola. Era sotto sedativi, lo shock era stato parecchio forte, e si sarebbe ripreso il giorno successivo.

La mattina dopo i vari ornamenti nella sala grande erano di colore nero: a lutto per la morte di Cedric Diggory. Heather si guardò intorno: i tavoli di Grifondoro e Tassorosso sembravano sinceramente scossi dall’accaduto, anche i Corvonero. La Potter notò benissimo il viso contratto della Chang.

Probabilmente non era minimamente disperata per l’accaduto: l’anno successivo avrebbe girato per i corridoi di Hogwarts con qualche altro ragazzo. Pensò con una smorfia di disgusto. Nel tavolo dei Serpeverde invece avevano accolto l’accaduto con un inquietante neutralità.

La stragrande maggioranza dei loro genitori erano simpatizzanti delle idee di Voldemort, mentre alcuni di loro (Draco e Theodore) erano addirittura figli di Mangiamorte. Una volta finito il minuto di silenzio, i ragazzi si alzarono da tavola e si diressero verso i loro dormitori. Tutti tranne alcuni studenti di Serpeverde e Grifondoro.

Heather, in religioso silenzio, raggiunse l’infermeria. Aveva appena visto Ron ed Hermione uscire da li… mano nella mano? Confusa, ma anche abbastanza disinteressata, la ragazza entrò dentro la stanza. L’interno era completamente bianco. Per un secondo, ricordò quando al primo anno ci si era risvegliata per la prima volta pure lei.

Heather si risvegliò con un enorme mal di testa. Ci mise un po’ per focalizzare il luogo intorno a lei. la stanza era completamente bianca, con 4 lettini allineati tra loro: era dentro l’infermeria della scuola.

-Heather! Ti sei svegliata finalmente!- Caroline si diresse verso di lei a grandi falcate, per poi rallentare e stringerle semplicemente la mano. La sua amica odiava le manifestazioni troppo plateali. Ormai lo aveva capito bene.

-Perché sono in infermeria?- Domandò la giovane Potter, guardandosi distrattamente attorno. A quelle parole, Caroline si incupì.

-Sei rimasta svenuta per alcuni giorni. Non ti ricordi? Dopo il duello con Draco, hai avuto un capogiro e, dopo aver provato un forte dolore al collo, sei svenuta davanti a tutte- La informò lei. era visivamente preoccupata per l’amica.

Questa volta però in quel letto vi era suo fratello. Harry si accorse subito della presenza della sorella, e le sorrise. Heather ricambiò il sorriso con un semplice cenno del capo e si sedette sul letto accanto al suo.

-Ho visto che Ron ed Hermione sono venuti a trovarti- Disse lei disinteressata. Non aveva molto in simpatia i due amici del gemello. Harry le sorrise nuovamente, ignorando il tono di lei, e rispose

-È venuto persino Sirius, ovviamente con le sembianze di un cane, adesso che Voldemort è risorto sono tutti estremamente preoccupati- Rispose lui, diventando colpo serio ed inqueto quando disse l’ultima parte delle frase. Heather invece rimase leggermente stupita alla notizia. Non si aspettava che Sirius sarebbe venuto.

Sapeva di non essere la sua figlioccia, purtroppo il suo padrino era quel ratto di Minus, però avrebbe voluto avere modo di conoscerlo meglio: in fondo, insieme ad Harry, era ciò che rimaneva della sua famiglia. Venne distolta dai suoi pensieri quando Harry riprese a parlare.

-Li ho visti, Heather. Quando la mia bacchetta e quella di Voldemort sono entrate in contatto, siamo stati circondati da una cupola di energia…- Affermò il ragazzo. A quelle parole Heather ricordò quando nello scontro con il ricordo di Tom Riddle le successe la stessa cosa.

-Stupeficium!- Gridò Heather, facendo uscire dalla sua bacchetta un potente getto di luce rossa.

-Avada Kedavra!- Gridò invece Tom, mentre dalla sua bacchetta usciva un fiotto di luce verde smeraldo. Lo stesso incanto che poco prima aveva quasi colpito la ragazza. I due fasci di luce si incontrarono a metà strada causando un fragore assordante. In un primo momento nessuno dei due sembrò sopraffare l’altro. Il rosso e il verde rimanevano esattamente sullo stesso livello.

Ad un certo punto, però avvenne qualcosa di inaspettato. I due incantesimi sembrarono agganciarsi tra loro e i due contendenti vennero circondati da una cupola di energia. Ma cosa stava succedendo?

In seguito a quell’avvenimento si era documentata: quello strano evento si chiamava Prior incantazio, e avveniva quando due bacchette con lo stesso nucleo si scontravano. Harry però non aveva ancora finito di parlare.

-… Li ho visti, i nostri genitori: le ombre di mamma e papà sono uscite dalla bacchetta di Voldemort- Disse con voce rotta dall’emozione.  A quelle parole, neanche Heather riuscì a mantenere la sua maschera priva di emozione. E seppur non fosse nessun testimone, il volto della ragazza si aprì in un espressione incredula, e i suoi occhi divennero improvvisamente lucidi.

Intanto Hermione Granger stava camminando da sola per i corridoi della scuola: a breve ci sarebbe stata il viaggio di ritorno, e per alcuni mesi  sarebbe tornata a casa dai suoi genitori. Erano un po’ di settimana che non gli scriveva qualcosa. Immersa nei suoi pensieri, si accorse solo all’ultimo di una figura davanti a se.

-Stai attenta a dove vai, mezzosangue- Esclamò il principe delle serpi, irritato dal fatto che lo avesse quasi travolto. Hermione non rispose e cercò di reprimere l’imbarazzo dietro la sua aria severa e composta.

-Sono contento di trovarti da sola, mezzosangue. Volevo parlarti riguardo ciò che la gazzetta a scritto su di noi, nell’occasione della seconda prova del torneo- Disse il purosangue. Meglio tardi che mai. Pensò Hermione tra se e se, e anche Draco si autocriticò. Ciononostante, scosse il capo e proseguì a parlare.

-Volevo solo informarti che se scoprirò che sei stata tu a dare certe informazioni a quella sanguisuga della Skeeter me la pagherai cara, è chiaro? Nessuno dovrà neanche pensare ad una possibile storia tra me… e te- Disse con tono incerto l’ultima parola. Lui lo aveva detto perché nel profondo del cuore, ma molto in profondo, quasi sperava che quella cosa in futuro potesse accadere, anche se non lo avrebbe mai ammesso.

Però ad un occhio esterno, quel tono di voce sarebbe potuto apparire di disgusto. E Hermione lo interpretò proprio in quel modo. Non pensò neanche a rivelare a Malfoy che quella gallina della Skeeter aveva sentito i loro discorsi perché era un animagus in grado di diventare uno scarabeo, lei lo aveva scoperto prima dell’ultima prova ed era riuscita a neutralizzarla. Era troppo infuriata per il tono dell’altro.

-Stai tranquillo. Nessuno crederà a quella storia: io e Ron stiamo insieme dall’altro giorno- Lo informò lei. per quanto tentasse di non pensarci, quella notizia fu come un pugno in pieno stomaco. Senza aggiungere altro la Grifoncina se ne andò, lasciando solo nel tumulto dei suoi pensieri il purosangue.

Intanto Heather aveva ritrovato il suo classico contegno: la notizia dell’apparizione dei genitori l’aveva sconvolta come poche altre cose erano state in grado di fare. Proprio in quel momento entrò nell’infermeria Caroline.

-Scusate il disturbo. Heather, posso parlarti?- Domandò la ragazza. Heather annuì, ormai i suoi occhi non erano più lucidi, e lasciò un attimo da solo il fratello. Harry rimase in silenzio e si guardò intorno. Ad un certo punto la porta si riaprì. Harry, convinto che fosse la sorella, rimase parecchio sorpreso quando si voltò.

-Cosa vuoi?- Domandò con il gelo nella voce. In quel momento era tale e quale ad Heather. Astoria, che si era fatta coraggio e lo era venuta a trovare, conscia che fosse da solo, sussultò. Però quella sarebbe stata la sua ultima occasione: doveva assolutamente chiederglielo. Così si fece coraggio e senza rispondere alla domanda  brusca dell’altro, domandò

-Erano vere le cose che mi hai detto la sera del ballo?- Chiese tutto d’un colpo. Harry rimase in silenzio per qualche secondo, preso in contropiede dalla domanda, in un primo momento fu tentato di cacciarla via, ma poi si decise a rispondere: tanto più umiliato di così.

-Si, lo pensavo veramente. Non lo sapevo all’epoca come mai pensassi certe cose, e tantomeno lo so adesso, ma so per certo che mi piacevi. Ti devo ringraziare per ciò che mi hai fatto: così ho potuto capire subito che razza di ragazzina viziata fossi- Disse con tono duro.

Astoria fece per difendersi dalle sue accuse, ma poi desistesse. In fondo cosa poteva dire? Aveva assolutamente ragione. Durante i mesi successivi al ballo, la secondogenita della famiglia Greengass aveva fatto di tutto per ignorare il battito del suo cuore che accelerava ogni volta che pensava al ragazzo sopravvissuto.

Senza aggiungere altro, uscì dall’infermeria, maledicendo tra se e se il giorno in cui si era resa conto di essersi innamorata di Potter. Intanto caroline aveva allontanato abbastanza Heather, in modo che nessuno potesse sentirle. Quest’ultima la guardò confusa.

-Cosa c’è? Come mai mi hai portata qui?- Domandò lei. Caroline  sobbalzò appena al suono della sua voce, abituata ormai al silenzio del luogo.

-Ti ho allontanato dall’infermeria per fare un favore ad una certa persona, voleva urgentemente parlare a tuo fratello, però ti volevo chiedere anche una cosa- Disse l’ultima erede della casata Prince. Heather fece un cenno del capo, come ad incitarla a continuare

-Mi è stato riferito che stavi per essere rapita da un Mangiamorte fuggito da Azkaban, ma che l’uomo in questione è stato attaccato da una creatura non meglio identificata della foresta oscura. Dimmi la verità: come hai fatto a metterlo fuori gioco?- Domandò con voce maliziosa. Maliziosa abbastanza da farla sentire strana, quasi il calore che aveva sentito al petto in precedenza si stesse trasformando in un fuoco.

Scacciò via subito il pensiero. Per un attimo fu tentata di negare, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Caroline era sveglia. Quando si comportava così era una vera Serpeverde. Decise così di rivelarle tutto.

-È stato faticoso ma alla fine ce l’ho fatta: sono riuscita a diventare un Animagus- Affermò con un sorriso malandrino. 


n.d.a.
Eccoci giunti alla fine di questa storia. Ne approfitto per ringraziare tutti coloro che hanno seguito la storia, in particolare cody020701, kelly95, Anonymous_1592 e Thranduil_Oropherion per aver recensito ogni singolo capitolo della storia. vi saluto, allegando un piccolo spoiler del sequel.
spoiler...
-Calmati, Bella. Di questo passo non farai di certo parlare il nostro ospite. Per caso non sarai arrabbiata per ciò che ha detto Codaliscia? Hai paura che la ragazza che attira l’interesse del nostro signore possa usurpare il tuo posto?- Le domandò il marito, con un ghigno sadico. Bellatrix smise fece cessare l’incantesimo e guardò il compagno con un sguardo assassino.

In quel momento, la buia e sporca stanza (probabilmente i sotterranei di qualche maniero) cadde in un profondo ed inquietante silenzio. Da un corridoio in fondo alla stanza, una figura avvolta in un mantello nero si avvicinò. Fu a quel punto, che Prince capì di essere ormai alla fine. Quello che gli stava di fronte era Lui. non c’era più via di scampo.
 
  
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