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Autore: shana8998    30/01/2016    1 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ero svenuta. Ne ero certa. Della sera precedente nemmeno il più remoto ricordo, solo lei..La donna che mi aveva fatto entrare...
Quando tornai a schiudere le palpebre , ero nuovamente in quella prigione di cristallo...Casa mia....Quella stanza.
Non era cambiato nulla. Ogni oggetto, mobile , odore, era al suo posto.
Avevano veramente tenuto quella stanza chiusa per tutto quel tempo...
Non avevo nemmeno provato ad alzarmi ne a sollevare le tapparelle, perchè io lo sapevo, avevo quella malsana sicurezza, che se avessi compiuto quella serie di gesti , lo avrei visto li...Drey...
Avrei desiderato colpirmi il ventre con una serie di pugni feroci, per aver dato lui  nuovamente forma nella mia testa , nei miei ricordi , ma ci aveva pensato la nostalgia a fratturare ogni parte di me.
Lui ,secondo il mio inconscio, era ancora li che mi svegliava, che fluttuava su di me , che piombava pesante come un soffio sottile di aria , sul mio corpo. Ed io ero ancora li,stesa, con i polsi serrati nei suoi pugni , il fiato corto e quei ben poco pudici pensieri che solo lui sapeva alimentarmi dentro..
Feci fatica a respirare e ne contribuì il ricordo di quanto lo amassi disperatamente.
Avevo riposto quel sentimento solo per lui. Avrei dato anche l'ultimo mio respiro pur di poter restare al suo fianco, ma questo, non bastava.
...No, a lui non bastava. Non era mai bastato. Era quel genere di gioco che gli piaceva fare.
Farmi del male. Torturarmi sino alle lacrime e poi....Poi dimenticarsi di me.
Continuai a contorcermi sotto le coperte.
I ricordi divorano l'anima...Lui era un ricordo...Lui mi aveva divorato l'anima.
E....Malgrado tutto.. Io nemmeno riuscivo ad odiarlo.
Che stupida...
Il simbolo sulla spalla destra pulsava. Bruciava. Sentivo quella porzione di pelle andarmi a fuoco e l'impulso di toccarla fu inevitabile.
La circonferenza che attorniava le due punte dei triangoli al suo interno , era sollevata, squamata, esattamente come quando un tatuaggio si secca. Attorno, la pelle , aveva preso il colore del fuoco. Sembrava essere scottata. Che diavolo stava succedendo? Perchè mi sentivo la febbre alta seppur il resto del mio corpo fosse gelido?
Portai una mano alla gola. Non respiravo. Perchè non respiravo? Ebbi uno spasmo che fece oscillare le molle del materasso.
Gli umani chiamano quella sensazione, "attacco di panico"...Io, la chiamo "la loro presenza".
Per me non era mai stato nulla così contorto e strano. Se non respiravo , se stavo male..Il motivo erano sempre e solo loro...I demoni.
Ma ora? Ora che loro non esistevano più?Ora che io ero una semplice umana, come avrei dovuto interpretare tutte quelle situazioni del mio corpo?
Un infezione? Un attacco di panico? Cos'era?
Un tonfo sordo sul legno.
Sollevai di colpo la schiena dal materasso e finalmente i mie polmoni sembrarono tornare ad incamerare l'aria perduta.
Quella morsa in seno però non era ancora sparita. Cosa aveva fatto rumore?
Mi guardai attorno. La stanza era vuota. Continuai ad ispezionarla con lo sguardo finchè, qualcosa non attirò la mia attenzione.
La scrivania.Attimi prima , sfiorandola con lo sguardo era vuota da ogni oggetto, attimi dopo , c'era un libro aperto .
Mi alzai , la raggiunsi.
Quando lo riconobbi la mia mano tremò convulsamente.
*Il mio vecchio libro di biologia...*.
Lo toccai. Delicatamente. Stentando. Io ricordavo...
[-Di che parla?-.
-Di piante...-.
-Studiate le piante?-.
-ehy ma da dove hai fatto uscire quello?. Quel maledetto lecca lecca...
-Sono un demone , faccio apparire ciò che voglio...ne vuoi un pò?-. 
-A che gusto è? Anzi ma che dico io non voglio condividere niente con te!.-
-E no! Ormai hai chiesto il gusto , perciò ora lo assaggi..-. Quegli occhi...
-Lecca...-. Quel modo di fare da dominatore...]
Quanto avevo tremato internamente, in quell'istante...
Quanto già lo avevo amato sin da allora?
Ingoiai più volte le lacrime che mi costringevano l'ovale del viso.
Dio se erano amare...
-Sei qui Drey?...-. Dissi in un filo di voce singhiozzato.
-Dimmi che sei qui...-. Continuai a ripetere in lacrime e subito riconobbi quanto insulsamente debole ero..
-Perchè....Perchè devo appartenere così visceralmente a te...-.
Serrai la palpebre. Odiavo piangere. Lo avevo sempre trovato un imbarazzante escamotage per non affrontare i problemi...
Odiavo quando mi lasciavo andare così. Odiavo essere disperatamente fragile come allora.
[-I demoni sono gli artefici del destino degli umani...-].
[-I demoni alimentano stupratori , killer, criminali e crimini...-]
{-CLAIR , SECONDO TE PERCHE' SEI LI ADESSO?!-}.
Un urlo sordo nella mia testa mi fece indietreggiare sbadatamente. Scivolai piombando sul marmo freddo del pavimento.
Chi aveva parlato?!
Me lo domandai anche se in realtà una risposta già me l'ero data.
Mi guardai attorno di nuovo , del tutto spaesata. 
Dove. Dov'era il portale. Da dove fluiva la sua voce?
Mi alzai di colpo. Raggiunsi una piccola libreria in fondo alla stanza. Perchè ero corsa li? Non lo sapevo ancora...
Buttai a terra tutte e sei le file di libri ben ordinati , così , sciatta come se un raptus mi avesse colpita.
Tirai giù ogni libro , ogni quaderno , ogni opuscolo.
L'ultimo restò sulla mia mano.
Non lo avevo mai visto. Non era mio, non era possibile che, in tutti quegli anni, avessi collezionato un libricino di dubbie provenienze senza averlo mai visto...
Un piccolo quadratino 10 per 10 pesante poco più di una piuma. La copertina era spessa, in rilievo, di uno strano marrone noce.
Al centro un cerchio riempito di vetro verde. Quando focalizzai quel colore nelle pupille , quando espansi i miei ricordi a molto più indietro , ricordai.
Era identico all'enorme volume che il saggio aveva letto davanti ai miei occhi prima ancora che Azazel non si rivelò un demone corrotto.
Sembrava essere uno di quei libricini per bambini.
Una piccola riedizione del mio futuro.
Provai a sfogliarlo. 
*Maledizione..*
In qualunque modo tentassi di sollevare la copertina , essa restava li compressa, come se fosse stata incollata al resto delle poche piccole pagine.
*Diamine se sei qui servirai pure a qualcosa...*
Provai per un'altra decina di volte , poi lo lanciai poco distante da me ,stufa. 
Mi lasciai cadere a terra con la testa fra le braccia.
*Merda*
Odiavo non riuscire nelle cose, specie se quelle" cose", si riferivano all'aldilà.
Qualcosa di insolito di li a poco mi fece alzare il viso...
All'improvviso il piccolissimo opuscolo spalancò la sua bocca spaginandosi come se un forte vento lo stesse colpendo.
Mi ritrassi , portandomi di poco indietro con il fondo-schiena.
Lo sguardo serrato li , dove sapevo esserlo. Ogni muscolo paralizzato.
Era tanto, troppo tempo , che i miei occhi non assistevano a qualcosa di "particolare".
Una luce accecante si diramò sul soffitto esattamente da quelle pagine.
Alzai quasi stentando lo sguardo sopra la mia testa.
Quel simbolo....
Il pentacolo...
Le sue estremità erano perfettamente delineate. Le vedevo chiaramente...Ne ero terrorizzata.
Il cerchio attorno alla stella incominciò a vorticare aumentando sempre più in velocità , creando un fastidioso movimento d'aria per tutta la stanza.
Tutto si alzò da terra, dai mobili. Si schiantò sulle pareti ed ogni colpo sul muro candido , rintronava la mia testa pericolosamente.
Tremai.
Forse, perchè ormai la parte umana di me aveva avuto modo di insinuarsi al mio interno completamente , il primo pensiero che mi venne in testa fu "NO adesso al piano di sotto mi sentiranno".
Fu quasi rivoltante rendermi conto che mi ero fusa quasi del tutto con quella che non era affatto la mia vita...
Lentamente il rumore , il vento , l'ululato di quella luce sul muro , si attenuò. Mi portai in piedi , esattamente sotto la stella.
Essa non c'era più. Era divenuta una macchia profonda simile ad un..
-Portale...-. 
 Lo era.
-Sapevo che lo avresti cercato ancora...-. Una voce alle mie spalle mi fece trasalire . Mi voltai di scatto.
La porta aperta , i miei occhi piombarono prima li.
La donna della sera precedente dentro la stanza.
*Un'umana non può vedere....Non può sentire...Non può non temere..*
Mi guardava quasi con ira sul volto. Le braccia conserte come se di li a poco mi avrebbe rimproverata duramente.
Il mio corpo era la matassa di un fascio di nervi, teso come le corde di violino tanto , che fui convinta che di li a poco tutti i miei muscoli si sarebbero strappati dal resto dei tessuti.
-Cosa?-. Feci finta di non aver capito ciò che mi aveva detto.
In realtà lo speravo con tutta me stessa.
-Erano anni che non vedevo aprirsi un portale ascendenziale...-.
-Un portale....Ascendenziale?-. 
Si avvicinò lenta come una serpe ed uno strano , angosciante ghigno si impadronì delle sue labbra sottili.
-Che vigliacca...Usare un portale di legittima proprietà dei saggi per andare all'inferno...Non ti vergogni nemmeno un pò...Proserpine?-.
Come poteva sapere il mio vero nome? Come faceva a sapere dell'inferno , delle mie intenzioni?
-Chi sei?!-. Gridai.
-ahaha , con me, la voce grossa non funziona.-. Tese una mano e la poltrona della scrivania piombò dietro le mie gambe. In un attimo vi ero serrata sopra.
-Non ti scervellare nell'intento di scoprire chi sono. Te lo dirò io stessa...-.
Tese l'altra mano libera verso il portale. Pochi attimi e la lingua luminosa scese esattamente sul vetro dell'opuscolo. Ci rientrò come un fiume ,sparendo.
Una piccola voluta di fumo si alzò dallo stesso oggettino. Tutto era iniziato e finito in pochi attimi.
-La donna si avvicinò a me. Volevo calciarla, schiaffeggiarla , colpirla in qualche modo. Ma mi sentivo legata, impotente.
Era così che Dastin si era sentito quella notte?
-Mi sorprende che entrando qui dentro tu non ti sia accorta di niente...Ah...Forse è per questo..-. Artigliò un lembo della vestaglia strappandolo via , lasciando che il simbolo rovente venisse allo scoperto.
Fece male. Tremendamente male l'aria fredda su quel punto.
-Ti hanno sigillato i poteri...Proprio come tua madre...-.
Passò un dito sul cerchio delineandolo.
Trattenni un urlo che risultò un rantolo nella mia gola.
-La...scia..mi..-. Le ordinai con un filo di voce rotta.
 Sogghignò.
Esattamente come sul volto di Drey , anche sul suo avevo conosciuto la stessa espressione.
Il divertimento...
-Sei un demone non è così?-. Le chiesi tutto d'un fiato prima che il respiro tornasse a morirmi in gola.
Si sollevò tornando dritta.
-Un demone...Ecco,vedi "demone" non è la definizione esatta per ciò che sono io.-.
Mantenni lo sguardo serrato sulla sua figura.
Era così spavalda. Spregiudicata.
-Ti farò vedere cosa sono...-.
Si fermò dritta a me e socchiuse gli occhi.
Dal nulla , sulla sua fronte si aprì uno squarcio verticale. 
Il sangue invase il pavimento. Rumore di ossa rotte , nervi contratti strapparsi. Li sentivo così bene. Mi davano il voltastomaco.
Lo squarcio si diramò fino alla fine del suo bacino...Poi...Di colpo...Senza che io me ne potessi capacitare , uno strattone da parte sua, ed ogni fibra del sul corpo si separò strappandosi.
-Come un serpente ...Io cambiò pelle....-. Ogni pezzetto di carne schizzò come un elastico teso separandosi bruscamente dal resto, mentre un'altra lei usciva dal suo corpo.
-Come un serpente ...Io mi mimetizzo...-. Portò lentamente prima una gamba fuori dal suo involucro di carne ed ossa.
-Come un serpente...Striscio...Sparisco...Tu nemmeno mi vedi...-. La sua pelle era totalmente grigio scuro , squamata..
-Io non sono diversa da te Proserpine...-.
Enormi artigli si fecero avanti fra i lembi di ciò che ne restava del corpo.
-Io non sono un demone...Ma nemmeno un angelo...-.
La testa calva costernata da squame . Le orecchie enormi, ricordavano le pinne dei mitologici mostri marini.
Le fauci spalancate. Migliaia di dentini aguzzi a colorarle.
Solo gli occhi...Solo loro erano rimasti umani...Erano rimasti del tutto simili ai miei.
-Hai capito chi sono?...-.
Due lacrime scesero sul mio viso.
Avevo paura. Una paura che mai nella mia vita avevo provato.
-Tu sei....U...-. Mi salì un conato alla gola e serrai di colpo la mascella.
Rise.
-Una mezzana? Si... Esattamente come lo eri tu...-.
-No...Non può essere vero...Tutti i discendenti di Lilith sono stati privati di poteri...-.
-Ahahahaha. Si hai ragione...Tutti i discendenti di Lilith con l'animo nobile sono stati privati dei poteri ed ora vivono vite normali...-.
Apparve ad una spanna da me ed io nemmeno la vidi spostarsi.
Artigliò il mio mento.
-Io non sono una mezzana "buona"...-. Sibilò al mio orecchio.
Vidi solo la sua terrificante lingua biforcuta avvicinarsi alla mia pelle e bastò quella per produrmi così tanta paura da dimenarmi come una preda sotto il suo cacciatore.
Rise. Di nuovo. Sguaiatamente.
-Cosa vuoi da me?...-. 
-Oh "cosa vuoi da me"...Non piagnucolare..!-. Mi strattonò la testa lasciandola andare.
-Non devi chiedermi cosa voglio da te...-. Si allontanò camminando nuovamente a braccia conserte per la stanza.
-Io voglio te...-.
Sgranai le palle degli occhi.
-Tu sei ciò che mi manca per completare il puzzle ...Sei il tassello mancante dei miei poteri...Grazie a te...Ogni cosa sarà mia...Sarà di Serphe...-.
-E' così che ti chiami quindi...-.
-Bello vero? Un nome importante per un essere importante ...-. Mi fissò all'improvviso.
-Ci ho messo 10 anni per arrivare ad ottenere questa forza...Questi poteri...Mi sono nutrita di tutti i mali nel modo ...Di tutti i vostri poteri ...Per arrivare ad essere quella che sono...-.
-Vuoi che il mondo sia tuo?...-.
-Eh..Ahahaha...NO. Voglio che il mondo sparisca...Hai mai sentito parlare di giudizio universale?-.
Un terribile presentimento mi attanagliò il petto.
-Sarò io a condurlo...Fino alla fine dei giorni...Come secondo le scritture...Accadrà e tu non potrai farci niente..-.
Tuonarono la sua voce e le sue risa per tutte le stanze della casa.
-Io sono il Giudizio Universale...Ora mi conosci...-.

Quella donna era realmente ciò che si definiva?
Realmente il mondo era in pericolo?

 

   
 
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