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Autore: Akemichan    31/01/2016    3 recensioni
Raccolta di storie dedicate a Rufy e Nami: varie lunghezze, vari generi, vari avvertimenti. Quello che non varia mai è, credo, il mio amore per questi due.
#1 (flash-fic - introspettiva): Sono passati dieci anni e Nami torna a Cocoyashi, sulla tomba di Bellmere. Non è da sola: c'è il Re dei Pirati con lei
#2: Compito del fidanzato: uccidere il ragno. Peccato che a lui piacciano da morire...
#3: Perché la prima cosa che Bartolomeo ha pensato vedendo Nami è Regina
#4: Un momento, da soli, sotto la pioggia
#5: Perché anche sapere il nome dell'anima gemella è uno spoiler [One-shot]
#6: Una riflessione mattutina, piena di felicità
[Partecipante alla challenge 'OTP Challenge' indetta sul forum di EFP]
[Partecipante alla challenge 'GOMU GOMU no... prompt indetta sul Best of the Sea Forum]
[Partecipante alla Settimana Lunami 2015]
[Partecipante al Winter Contest indetto da MyPride]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Felicità

 
Tutti gli esseri umani vogliono essere felici:
Per altro, per raggiungere una tale condizione bisogna cominciare col capire
che cosa si intende per felicità.
[Jean-Jacques Rousseau]

 

Ci sono dei giorni in cui mi sveglio felice.
Apro gli occhi, senza nemmeno essere assonnata per la notte passata, e il mio primo pensiero è "come sono felice oggi!". Non mi succede spesso, e ogni volta è sempre una sorpresa che mi piega le labbra in un sorriso da scema, ma che non posso trattenermi. Sebbene mi sia sconosciuto il motivo di questa felicità mattutina, che mi scalda il cuore e che mi fa tremare le mani, una cosa la so di sicuro.
Ho iniziato a provarla da quando mi sono unita alla ciurma di Cappello di Paglia.
Per questo motivo il mio secondo impulso è alzarmi da letto e correre nelle stanze comuni. So che troverò Sanji in cucina, intento a preparare la colazione, e Robin seduta al tavolino a leggere il giornale. Allora mi unirò a loro, in attesa degli altri che arriveranno, ognuno a modo loro: Rufy di corsa, per essere il primo a gettarsi sul cibo; Zoro con la bocca ancora aperta in uno sbadiglio, che si trascina giusto perché ha fame; Usop e Chopper assieme, chiacchierando di qualche misteriosa avventura mai avvenuta.
E il sorriso da scema si nasconde dietro il bicchiere di aranciata, ma rimane lì, nel cuore, perché quella scena mi ricorda, ancora una volta, che in effetti ho un motivo per essere felice.
Oggi non mi è possibile assistervi, ma penso di potermi accontentare del viso addormentato del mio capitano, che di certo non appare come il pericolosissimo pirata da cinquecento milioni di Berry mentre russa con la bocca spalancata, completamente indifeso come se non avesse un nemico al mondo.
A occhi estranei apparirebbe infantile, e spesso lo è, ma ho imparato presto a mie spese che c'è sempre stato molto di più dietro. E che allo stesso modo c'è anche bisogno di guardare il mondo che ci circonda con gli occhi di un bambino, giacché lo godono e lo capiscono meglio, nella loro semplicità.
Un brivido di freddo mi attraversa il corpo e senza attenzione mi stringo le braccia con le mani, nascondendo la scollatura. Il copriletto è scomparso, caduto da qualche parte durante la notte, e la corta vestaglia non può proteggermi da sola. Muovo una gamba oltre il letto, il piede che si posa a terra con la dolcezza di una piuma. L'altro piede segue poco dopo, con coraggio, dato che anche il pavimento di legno è freddo.
Il fuoco che ieri sera ci ha scaldato è ormai spento, poche braci si intravedono ancora nella cenere scura. In punta come una ballerina, aggiro il letto per trovare il copriletto che giace a terra, da un lato. Rufy, che dorme ancora a gambe spalancate, non sembra sentire il freddo in alcun modo. Eppure lo conosco abbastanza da sapere che finirebbe per svegliarsi di scatto in preda ai brividi, per cui gli poso sopra il copriletto. Per me recupero una coperta dall'armadio e me la getto sulle spalle, e ne stringo le estremità sul davanti per tenerla.
Non so che ore siano. Sento rumori provenire dal piano inferiore e dall'esterno, ma sono soffusi, non mi permettono di capire che cosa stia succedendo. La finestra della piccola mansarda dove alloggiamo non ha persiane, ma penetra una luce strana, fioca, che non mi aiuta.
La fisso per un attimo, senza avvicinarmi, e rifletto su quanto quella finestra paia somigliare alla mia sensazione di gioia. È lì, è presente, ma allo stesso tempo non permette di toccarla né di avvicinarla. Nel caso della luce, però, mi basterebbe guardare oltre i vetri per comprendere. Mi basterebbe fare due passi e voilà, mistero risolto.
Per un poco, indugio in quel limbo d'incertezza, assaporo il silenzio della mansarda e dei miei pensieri, che mi fanno rimbombare il cuore nel petto. Poi faccio un passo in avanti, decisa, e in un attimo sono davanti alla finestra. I fiocchi di neve stanno cadendo ancora, a mucchi ordinati, come se qualcuno li guidasse nella loro danza dal cielo fino a terra. A giudicare dai tetti e dalla strada, deve aver nevicato per tutta la notte.
L'avevo previsto. Le isole del Nuovo Mondo hanno di nuovo le quattro stagioni, e Tordvalsen, dove siamo approdati in serata, era nel pieno di quella invernale. Le nuvole all'orizzonte e la temperatura facevano presagire una precipitazione del genere. Poiché avevamo deciso di alloggiare in città e il LogPose aveva bisogno di sistemarsi, non me ne ero preoccupata. Mi ero solo assicurata che tutti avessero con sé abiti pesanti.
Mi spingo con il viso in avanti, il mio fiato che disegna sottili cerchi sul vetro. La neve è fitta, scende a piccole sfere ravvicinate, ma ciò non pare scoraggiare la popolazione locale. Robin ha raccontato di una particolare tradizione locale di nome "Jul", molto sentita dagli abitanti, per cui non mi è difficile immaginare che siano tutti molto presi dai preparativi.
Guardo ancora fuori dalla finestra, ma non vedo più la fiumana di persone con i loro ombrelli o i loro cappotti, né i bambini che corrono con i pacchi regali in mano, né le bancarelle di legno che stanno spuntando agli angoli delle strade. Il tutto sfuma tra i fiocchi di neve bianca, mentre la mia mente immagina il futuro.
Rufy che corre di bancarella in bancarella, con l'intenzione di assaggiare ogni singolo piatto tipico e finendo per riempire la bocca tra dolce e salato. Sanji segue lo stesso percorso, ma si ferma a parlare, ad ascoltare le ricette e a memorizzarle per riprodurle sulla nave. E poi viene da me e Robin con una bella tazza di cioccolata fumante in mano. Zoro si siede nella locanda a bere l'alcol bollente che servono qui, e magari mi invita anche a fargli compagnia, giusto per non sbronzarsi da solo di prima mattina. Come se noi potessimo sbronzarci, tra l'altro.
Usop finisce per farsi coinvolgere nella gara locale di pupazzi di neve, o magari ce lo getto io a forza per il premio in Berry, mentre Franky si conquista tutti i bambini della zona con il suo corpo da cyborg, per quanto io ancora non ne capisca il fascino. Brook è in piazza, a suonare una canzone tipica: l'ha già imparata dai musicisti, e sento il coro che viene intonato per le strade.
Robin ha già lasciato la cioccolata calda a Chopper, troppo dolce per lei, e si limita a osservare gli eventi che le si svolgono davanti, in disparte. E poi mi racconta la leggenda di Jultomte, lo spirito domestico che realizza i desideri degli abitanti, e ci viene spontaneo chiederci se la Sunny ne abbia uno anche per noi.
Un rumore mi riporta alla realtà, al freddo del pavimento su cui ho ancora i piedi nudi. Rufy ha mugolato, strofinandosi il volto con la mano per pulirlo dalla bava, ma poi è precipitato di nuovo sul cuscino, ancora addormentato. È nel dormiveglia, quando ancora non sa che si deve svegliare e, come sospetto, sta cercando di trattenere il sogno che sta facendo.
È un momento della mattina che mi piace molto. Lo stare semplicemente al suo fianco, senza che lui noti la mia presenza, ad aspettare che si svegli e mi sorrida.
Da quando ci siamo ritrovati, dopo i due anni di separazione, sono state molte le notti che abbiamo passato assieme. Non abbiamo mai fatto niente, cosa che, per una ragazza bella come me, dovrebbe essere un insulto, ma se viene da parte di Rufy non lo è. Lui non è mai stato interessato, e questo è tutto. Rispetto il suo modo di essere e in un certo senso, per una volta, è confortante sapere che non cerca il mio corpo. Mi basta un suo sorriso per sapere che mi ama.
Guardo la mia parte del letto sfatta, come se mi stesse aspettando. Due passi, con la coperta che mi scivola dalle spalle, sono di nuovo sdraiata al suo fianco. La mia mano si allunga verso la sua, appoggiata sul copriletto, e sento la sua pelle calda in confronto alla mia, che è stata troppo vicina alla finestra.
Come al solito, Rufy non ha bisogno di spiegazioni: le dita si avvolgono attorno alle mie, la sua mano mi stringe forte, protettiva e gentile e rude allo stesso tempo. E Rufy mi sta guardando, sveglio senza che me ne fossi accorta.
"Ciao!" E il sorriso, ampio, che illumina la mansarda.
E il "come sono felice oggi!" mi sale di nuovo dal cuore e schiude anche le mie labbra in un sorriso, che non può competere con il suo, ma almeno ci prova.
E se davvero Jultomte può realizzare un desiderio, be', voglio chiedere questo, perché spero di svegliarmi così ogni mattina, sulla Sunny, con il sorriso di Rufy a illuminarmi la giornata e con la consapevolezza degli altri ad aspettarmi fuori dalla stanza.
Non ho bisogno d'altro per essere felice.

***

Akemichan  parla senza coerenza:
Era un po' che non scrivevo una Runami, ma il contest mi ha dato l'ispirazione e quindi eccomi qui :D L'idea iniziale era di imitare un po' lo stile di Banana Yoshimoto, ma più scrivevo più mi rendevo conto che sono troppo concreta e quindi dubito di essere riuscita anche solo ad avvicinarmi a lei, ma il risultato finale per una volta non mi dispiace. E' più gen che Runami, ma in fondo è così che vedo il loro rapporto, molto tranquillo e domestico. Tra l'altro, per una volta, ho voluto seguire l'headcanon molto diffuso che Rufy sia asessuale, perché volevo che questa storia avesse un sottofondo molto dolce, e anche perché trovo che questi due siano fantastici assieme, sesso o non sesso.
Spero che vi sia piaciuta! :D

 
   
 
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