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Autore: Rachele_Saranti    01/02/2016    4 recensioni
A volte le parole feriscono. Camilla l'ha capito a sue spese, ma riuscirà dopo mesi di lontananza da Gaetano a trovare le parole giuste per aggiustare il tutto?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rachele chiuse la porta di camera sdraiandosi accanto a Marco.
Lui ancora vestito guardava il soffitto.

-Allora?
-...-
-A che cosa stai pensando Visconti?
-Ai casi della vita.
-Ti riferisci a Camilla?

Marco la guardò sorridendo.

-Sai, te l'ho mai detto che sei una giovane con grande acume?
-No, ma sono sicura che con te sia abbastanza avvantaggiata visto che ti conosco da una vita!

sorrise lei, dandogli un leggero pizzicotto.

-Sai rachele, è strano.
-Strano che cosa? Che Camilla sia tornata nei tuoi pensieri, o il fatto che riuscissi ancora ad amarla...nonostante tutto?
-Il fatto che in tutti questi anni, lei non sia cambiata. Non dico fisicamente...
-Caratterialmente? Beh,io non la conoscevo prima, e non voglio azzardarmi a guudicarla. però tu mi hai sempre detto che aveva un bel caratterino. Voglio crederti. Ma per come l'abbia vista io, c'è davvero poco della Camilla energica che tu mi hai raccontato. Io ho trovato una donna in preda dal terrore, da paure profonde che...che si è persa e ha necessità di sfigarsi e di stare accanto all'uomo che ha perso.
-Hai dedotto tutto questo?
-Più o meno. Sicuramente su una cosa ti posso dare ragione: Camilla è testarda orgogliosa e caparbia.
-Beh...questo lo è sempre stata.

Marco sorrise accarezzando il volto della ragazza.

-E noi due che facciamo?
-In che senso?
-Non so...hai progetti?
-Se per progetti intendi dire, affari di lavoro e...beh quello ovviamente. Siamo pieni di progetti. Tu stessa ogni giorno salti fuori con qualcosa di nuovo.

Rachele sorrise scuotendo il capo.

-Ma no, Marco! Io intendevo...nell'altro senso.

Lui la guardò.

-Non dirmi che hai già rinunciato a chiedere a Francesca una cena tu e lei. Vi vedo bene insieme.
-Una cena? Ma...E quando mai l'avrei detto?
-Perchè non l'hai detto? Ah...beh ...allora questa è un'altra cosa. e comunque non sarebbe una cattiva idea.
-Rachele non essere sciocca, io non conosco bene la dottoressa Gariglio.
-Motivo in più per conoscervi! Ho notato che c'è sintonia tra di voi, e ...
-Cosa stai cercando di fare? Accasarmi? Guarda che non c'è riuscito Paolo, e non credo che ci riuscirai te.
-Ma io sono io! Sono la tua migliore amica,e per di più conosco i tuoi gusti. Dai Marco! tentar non nuoce. Non avrai mica paura?!
-Paura? e di cosa sentiamo?
-Di buttarti in una nuova avventura.Ma non le solite che facciamo io e te.Non di amicizia, non di lavoro...non di famiglia. Buttarti con il cuore in una relazione. Qualcosa che ti smuova dentro nell'animo. Lo so che forse non dovrei dirtelo, e che sono solo affari tuoi...ma ...ma continuare a pensare a Camilla non ti farà stare meglio. Tu l'hai baciata, hai detto che volevi finire così la storia con lei...ma per te quella storia non è mai finita, e se Camilla avesse risposto a quel bacio, tu ...tu non te la saresti lasciata scappare di nuovo.
-Che brava psicologa che sei!
-Non fare lo scemo e stammi a sentire. Camilla non è la donna giusta per te. E sai perchè? per dei semplici motivi. Uno perchè lei ama il commissario, due perchè è incinta del commissario, tre perchè anche se si fosse messa con te avrebbe continuato a pensare all'altro, quattro perchè la vostra storia non aveva già funzionato, quinto perchè tu e lei siete molto diversi.

Marco rimase in silenzio ad ascoltare la ragazza.

-E poi che ti credi? che esista solo Camilla? Non sai quante altre donne vorrebbero sposarti e tenerti tutto per se. Marco, non puoi condizionarti la vita.So che Camilla è stata una donna molto importante per te,e che...insomma da quanto ho capito La prof è la prof...però...però cerca di guardare oltre.
-E tu ci sei riuscita?
-Riuscita in cosa?
-Ci sei mai riuscita a guardare oltre?

Il viso di Rachele si fece più cupo.

-Io lo faccio tutti i giorni Marco. Tutti i medesimi giorni. Sì, io ci provo e ci riesco.Non è semplice, ma dovresti farlo anche tu.

I due si guardarono negli occhi. non ci vollero altre parole. Rachele conosceva Marco come le sue tasche, e lui l'aveva vista crescere come una figlia.
Sapeva che dietro a quella spessa barriera di apparente felicità e ironica si nascondeva una ragazza fragile e che non aveva ancora imparato a metabolizzare il dolore.
Non si era mai persa di animo, aveva cercato di combattere, di andare contro il tempo, di contrastare in ogni modo i ricordi malinconici, per lasciare la testa sgombra, e accogliere nuovi pensieri, idee. Ma a volte questi avevano il sopravvento, e nel men che non si dica, si ritrovava di nuovo in crisi. Quella crisi profonda in cui l'aveva trovata il Visconti anni prima. Lui, Marco, la sua ancora di salvezza. Che cosa avrebbe fatto se non fosse stato lì a consolarla, ad aiutarla, a farla riavvicinare al mondo terrestre.
Il lutto l'aveva straziata.

Marco si alzò dal letto e si aggiustò la camicia.

-Sai ho come l'impressione che tu stia cercando di nascondere a tua volta le tue debolezze?
-Le mie? Io? No , ti sbagli.
-Eppure oggi con i Del Duca mi sei sembrata abbastanza a disagio quando ti hanno chiesto se tu eri la mia fidanzata.
-Beh ero imbarazzata perchè ovviamente non mi aspettavo una domanda del genere...
-Solo per quello?
-Marco , ma scusami. Io potrei essere tua figlia. E quei due mi hanno chiesto spudoratamente se ero la tua compagna!

Marco annuì in silenzio.

-Pensaci bene, dai! Sarebbe assurdo. Come dire che tra di noi c'è una relazione.
-Perchè non c'è?
-Sì...ma di amicizia. Non certo in altri sensi.

Rachele si alzò anche lei dal materasso e cercò di guardare il Visconti negli occhi. Non aveva paura del confronto.

-Sai che cosa mi ha imbarazzato più di tutto? Che tu non abbia detto nulla. No, tu hai lasciato che loro credessero questo. Se non fossi stata io ...tu non avresti detto nulla. Sì, la cosa non mi ha lasciata indifferente, ma non nel senso in cui credi tu. Il fatto è che questa trattativa, con i Del Duca, noi l'aspettavamo da tempo, e credevo che le cose andassero in modo diverso.
-Diverso? Rachele abbiamo ottenuto nuove terre e finanziamenti per l'esportazione dei carichi all'estero! Ti sembra una cosa da nulla? Sei riuscita a convincerli da sola ad accettare la nostra proposta. hai fatto un affare bello grosso. Io ti ho solo dato una mano nelle retrovie quando abbiamo studiato il "piano" a tavolino. Non credo che tu potessi fare di meglio o diversamente da come abbiamo fatto.
-Il fatto è che oggi mi sei sembrato diverso Marco. Non eri lì con me.
-Certo che ero lì con te. Te lo devo ricordare che ho cercato di presentarti ai Del Duca nel miglior modo possibile? Ho presentato te e la tua famiglia come una delle migliori aziende vinicole all'estero.
-Non sto parlando di questo! -Rachele cercò imperterrita lo sguardo dell'uomo - Non eri lì a presentarmi come hai fatto con i viticoltori di Roma. Oggi eri freddo...eri distaccato, eri diverso. Non sembravi più essere l'uomo che mi ha dato affetto paterno quando più ne avevo bisogno. Sembravi un manager ...uno di quelli senza scrupoli intenzionato solo alla compravendita di azioni al miglior costo.

Marco finalmente alzò lo sguardo per incontrare quegli occhi neri con degli spruzzi di grigio chiaro.

-Quindi è questo quello che ti manca? Affetto paterno. Allora vedi che avevo ragione io? Tu non sei riuscita ancora ad andare avanti.
-Non mi sento ancora pronta a "spiccare il volo da sola",se intendi dire questo, ok? No, ho ancora bisogno di te, di averti vicino . Ho ancora bisogno dei tuoi consigli e delle tue raccomandazioni. Tu che mi rassicuri e mi aiuti nel momento del bisogno; e non parlo come socio in affari. Parlo come amico, come padre, come confidente. Perchè da quando siamo a Torino io ti sento più distaccato. Ti senti più freddo.
-Sei gelosa di Camilla?
-Cosa?
-Tu sei Gelosa di Camilla!
-Marco non dire cacchiate! Come potrei essere gelosa di lei. Vorrei solo averti un po' più per me, come quando siamo giunti a Roma da New York. Come oggi, quando siamo stati in giro per Torino godendoci la mattinata.

Era chiaro. Rachele, nonostante la sua grande maturità e saggezza , aveva ancora bisogno di Marco. Di averlo accanto come figura paterna. Quella figura che un terribile incidente le aveva strappato via con la forza.
Marco per lei era tutto. Il suo unico punto di riferimento.

Marco abbassò la testa e scosse il capo.
La guardò negli occhi, prima di accarezzarle il viso.
-Scusami.
Rachele sospirò.
-Lo riesci a capire almeno?
-Sì.
-Marco non voglio legarti a me per sempre, tu hai fatto anche troppo...ma...

Non terminò la frase che questi l'abbracciò forte.
Un abbraccio caldo e familiare. Quegli abbracci consolatori che proprio solo una padre riesce a dare alla figlia.
Lui ormai la conosceva, sapeva tutto di lei. Aveva capito il suo disagio.

-Se ti fa stare più tranquilla, nei prossimi incontri resterò al tuo fianco per tutto il tempo e ti asseconderò, fino a quando non avrai preso del tutto confidenza con il mestiere. Mi dirai tu quando non ne avrai più bisogno, ok?

La strinse ancora più forte, mentre lei sorridente, gli mise le braccia intorno al collo.

-Grazie Marco.

Fu un sospiro di sollievo, di gratitudine, di affetto.
Rimasero incollati lì diversi minuti, fino a quando non sentì che l'inquietudine della ragazza era passata.

Rachele si staccò, quando vide il Visconti con gli occhi appena più lucidi.
-hei!
-Rachele, perdonami... non volevo che ti sentissi trascurata, Sai che io vorrei renderti sempre felice.
-Ma tu mi rendi già felice. Marco, lo sai che se c'è un problema io te ne parlo. Ok, a volte posso sembrare anche noiosa o impertinente...ma io ti dico sempre tutto quello che penso.

L'uomo annuì, accarezzandole il volto.
-E a che cosa pensi ora?
-Penso che sei stanco e hai bisogno di stare un po' da solo a meditare con un bicchiere di vino, caminetto acceso un passo a tuo piacere dell'Aida.
Marco sorrise.
-E tu che fai?
-Voglio andare da tuo Fratello Paolo. Mi ha detto che è tornato proprio questa sera. Voglio sapere come è andato il viaggio...e poi lo voglio informare di come ho disposto il suo materiale nell'ufficio del commissariato.

I due rimasero ancora un po' lì, poi la Marchesi si congedò, lasciando Marco assorto nei suoi mille pensieri.
Curioso come ancora una volta l'uno era riuscito a entrare nella psiche dell'altro. Tra loro c'era intesa. Su questo non vi era alcun dubbio.



Sentì il rumore di alcuni passi che allontanavano da lui.
Una porta che si chiudeva e il girare macchinoso della chiave nella serratura.
Gaetano alzò gli occhi, mentre un barlume di speranza lo rianimò.
Camilla aveva chiuso la porta a chiave, e dopo aver fatto ciò, si preoccupò di staccare il telefono fisso.
Poi avanzò vero di lui.
Gaetano la guardò fissa negli occhi, poi annientò le distanze tra di loro e la travolse in un altro bacio.
Il secondo bacio fu ancora più potente del primo. Qualcosa di nuovo per entrambi. Non fu solo attrazione, non fu solo desiderio,passione o altro. Era amore. Un bacio carico e denso di significato. Perchè in quel bacio stavano tutte le emozioni che avevano caratterizzato quei lunghissimi dieci anni.
Gaetano amava Camilla, e ora aveva la conferma che anche lui l'amasse. C'erano volute due separazioni, un viaggio a Praga, uno a Torino, un cambio di sede da Roma a Torino...ma adesso erano lì. Solo loro due a baciarsi davanti a una tavola imbandita con tanto amore.
Le mani dell'uomo vagarono sul corpo mingherlino della donna, cercando quasi di ricordare grazie al tatto, ogni particolare del suo corpo.
Camilla continuò a baciarlo, con sempre più ardore, mentre sentiva le braccia dell'uomo cingerla, quasi per proteggerla.
Proteggerla dal resto del mondo, da tutti coloro che si erano messi in mezzo nel loro rapporto, forse...difenderla pure da se stessa. Già perchè il nemico numero uno della prof, era la stessa Camilla. Suonava quasi come un controsenso, ma quel rapporto in cui Berardi si era buttato anima e corpo, l'aveva vissuto a senso unico.
Camilla non era ancora pronta. Camilla era in lotta con se stessa.
E se l'ostacolo sei proprio te stesso, e ti devi difendere dalla stessa immagine che ogni giorno vedi riflessa nello specchio...la situazione allora si fa dura.
L'amore incondizionato di Camilla per chiunque, l'aveva quasi uccisa dentro. Era stata ferita dal suo stesso sentimento.
Come poteva l'amore essere così tanto crudele?
Camilla non se l'era mai riuscita a spiegare,soprattutto quando apprese da Renzo, che tutti i suoi tentativi per ricomporre ancora una volta la sua famiglia, erano andati in frantumi.
Lei ci aveva messo impegno e determinazione.
Per mesi aveva smesso di pensare a Gaetano. Non perchè volesse,ma perchè doveva cercare di riunire la sua famiglia. Lei, Renzo e Livietta...proprio come dieci anni prima.
Ma le cose erano andate sempre peggio. Dopo la morte di Andreina, Camilla aveva provato l'ennesima voragine nel cuore. Straziata e incupita, aveva cercato di colmare il lutto della madre, cercando affetto e sostegno nei suoi familiari, nei suoi amici e soprattutto in Renzo e Livietta.
Andreina aveva dato il via a un effetto domino, che difficilmente si ferma dopo poco. Camilla era stata travolta da così tanti eventi tutti insieme.
Gaetano però era sempre stato lì, e pazientemente l'aveva sempre attesa e rispettata. Solo che lei in quel momento non era abbastanza lucida per accorgersene.
Probabilmente non era nemmeno riuscita a capire quanto davvero fosse stata importante per Gaetano la loro prima notte d'amore. La loro prima notte libera da ogni vincolo...se non quello del cuore.
Già perchè per lui quella notte, non era stato solo il preludio di una vita nuova...ma molto, molto di più.
Camilla era la sua ragione di vita, era parte di se. Senza di lei niente aveva più senso. Un rapporto morboso, ossessivo, quasi compulsivo. Per anni aveva frenato le sue voglie, ma dal momento che lei si era lasciata con Renzo...
Lei era solamente sua. lui l'aveva fatta sua quella notte. E aveva riscoperto che cosa voleva davvero dire amare una donna e raggiungere con lei l'amplesso. Non era sesso, non era un gioco, non era solo passione. Non per lui.

-Gaetano...

la voce roca della donna, lo riportò con i piedi per terra.

-Camilla sono qui...
-Stringimi forte ti prego.

Le sue parole vennero esaudite nel men che non si dica.
Lui la guardò e le accarezzò la guancia, mentre lei ancora con aria affannata, si morse il labbro, e cercò il suo sguardo.

-Gaetano io non voglio più fuggire. E non voglio che tu te ne vada. Io ho bisogno di te...e non sai quanto.

Lui l'abbraccio ancora più forte, e il viso della donna si andò perfettamente a incastrare con la clavicola del commissario.

-Se tu vorrai, io per te ci sarò Camilla.

Occhi che si fanno più lucidi, e poi quelle lacrime che sono difficili da tenere a freno. Le mani della donna vagarono per la schiena di Berardi, creando una serie di cerchi concentrici. Aveva bisogno di sentirlo accanto a se. Aveva bisogno di Gaetano. Lei senza di lui si sentiva come una stella spenta. Perché si sa...le stelle brillano, ma di luce rifessa. Lui era il suo sole, il suo mondo, l'unico che davvero contasse qualcosa. Lo aveva capito, piuttosto tardi e a caro prezzo.
Si ritrovò di nuovo immersa nei ricordi, quelli che non si estinguono facilmente.
Il ricordo più buffo ma che aveva senso, molto più senso di quanto non sembrasse.
Camilla stava parlando con Rachele, quando lei in modo scherzoso la paragonò alla giovane interprete di Via col vento.
Camilla in versione Rossella O'Hara?
Sulle prime Camilla era scoppiata a ridere, scuotendo la testa e facendo segno a Rachele di trovare un paragone migliore.
Poi nella sua testa si erano incominciati a formare dei collegamenti.
Forse anche lei aveva qualcosa in comune invece con l'altra donna. Che cosa? La caparbia, la grinta, la determinazione? No. E allora che cosa? Una figlia, un marito, un altro uomo, una migliore amica? Che cosa?
D'altra parte se lei era Rossella, Rett non poteva che non essere Gaetano. Che storia d'amore la loro! Un tira e molla continuo...e poi? E poi il nulla. Solo quella frase speranzosa con cui si concludeva il film: Dopotutto domani è un altro giorno.
L'ottimismo non mancava a Rossella, e nemmeno a Camilla, prima di scoprire la sua inaspettata gravidanza.
E allora, si torna indietro di qualche minuto prima della fine del film. Rett se ne va, è sulla soglia di casa, e Rossella gli supplica di rimanere, di aver capito di amarlo sul serio, e che avrebbe corso in lungo e in largo pur di riconquistarlo. e alla domanda : se tu te ne vai, che ne sarà di me?
seguì la fatidica risposta da manuale : Francamente, me ne infischio.
Anche Gaetano se n'era andato. L'aveva lasciata da sola, con la consapevolezza ormai di amarlo. Di essere perdutamente innamorata dell'uomo che per anni l'aveva amata in ogni modo.
Ma ora lei aveva modo di poter cambiare le cose. Di cambiare il suo destino. E lei...aveva deciso di cogliere l'attimo.

Rimasero attaccati ancora per qualche minuto, finché il pianto di Camilla non cessò definitivamente.
Lui non disse nulla. Non volle dire nulla. Camilla era debole, fragile e aveva bisogno di sfogarsi. Lui era lì a posta.
Continuò ad accarezzarle i capelli e massaggiarle le spalle per alleviare non solo le sofferenze, ma anche tutto lo stress accumulato in quei lunghi mesi.

-Camilla io non voglio che questa sia un'altra illusione. Non voglio che tu possa di nuovo scapparmi...non voglio che...

Camilla di risposta lo baciò accarezzandogli il viso.

-Ti giuro che da questo momento le cose cambieranno Gaetano. Ovunque tu vada , io vengo con te.

Finalmente, dopo giorni una smorfia divertita si riacese sul volto di entrambi.

-è una vita che aspettavo di sentirtelo dire.

Camilla arricciò il naso, mostrando i denti bianchissimi e guardando con occhi sognanti l'uomo che amava.
Lui le baciò la fronte, prima di guardare la tavola apparecchiata.

-Che ne dici se andiamo a mangiare? Mi sembri esausta e abbastanza affamata.
-In effetti lo sono... ma la cena Gaetano può aspettare.

Lui la guardò negli occhi e sorridendo, si sedettero sul divano.
Forse quella serata sarebbe stata la prima , passata davvero in pace.



Paolo DeMatteis sedeva per terra, osservando il soffitto.
Erano successe molte cose da quando era giunto a Torino; ma mai avrebbe pensato un giorno di poter instaurare con la professoressa Baudino un "legame " quasi di amicizia.
Lui? lui che era sempre stato contrariato dalle scelte e i ragionamenti di quella donna.Lui che l'aveva odiata per così tanto tempo, adesso si ritrovava immerso nei stessi pensieri senza riuscire a levarsi dalla testa l'immagine della prof.
Certo, la serata che aveva passato a casa di Rachele e Marco gli aveva fatto cambiare opinione su Camilla, questo era vero. Ma era anche più vero, che lui con lei non aveva mai parlato molto ed era stato molto strano quindi ritrovarsi di sera, da soli in una stanza a parlare, confrontarsi e confidarsi.
Eppure parlare con la Baudino l'aveva fatto stare bene. Camilla aveva il dono delle leggerezza, sapeva come prendere le persone, come farle aprire... con lui c'era riuscita. Dopo tanti anni , si era aperto anche lui squagliandosi come un gelato al sole sotto gli occhi della professoressa.
Che cosa aveva Camilla che le altre donne non avevano? Bellezza? Simpatia? fascino? Determinazione? Cocciutaggine? Che cosa?
Si stava interrogando proprio su questo, quando il campanello lo distrasse.
Cercò di ricomporsi subito, e andò ad aprire.

_Rachele! ma che ci fai qui?
-Ciao, scusa dell'orario, lo so che...che sei impegnato e domani devi alzarti presto,ma volevo parlare con te.
-Con me?
-Sì.

Rachele, senza nemmeno che Paolo glielo dicesse, si sedette sul divano accavallando le gambe e togliendosi sciarpa e giubbotto.

-Ma mio fratello dov'è? Non dovevi stare con lui?
-No. Francesca sta sera è arrivata all'improvviso, e...ho deciso di lasciarli soli.
-Francesca? Ah...la dottoressa.
-Sì! Beh, sai...mi sa che Marco ha un po' un debole per lei.
-Mio fratello? ma non essere ridicola!
-Eppure mi sa di sì! Mi sa che gli piace...e poi non ci vedo nulla di strano sai? è simpatica, allegra, spiritosa...sa quello che fa.
-E tu sai quello che fai?

Rachele alzò lo sguardo.

-Ovviamente

rispose con un sorriso abbastanza tirato.

-Comunque sia non sono venuta a parlare di me, ma bensì di te.
-Rachele, non ricominciamo!
-Com'è andato il viaggio? Alla fine hai accompagnato Camilla a Roma.
-L'ho accompagnata. E spero che ci rimanga il più possibile. Avere la Baudino tra i piedi è sempre una bella grana.
-Una piacevole grana , vorrai dire.

Paolo fece una smorfia quasi divertita.
L'uomo riordinò i cuscini che la giovane aveva scansato e si sedette di fronte a questa.

-Ti manda mio fratello Marco?
-Che? Ma che sei pazzo? No, figuriamoci! marco sta sera aveva altri impegni. Anzi...un impegno di nome Francesca.

Paolo guardò con aria incuriosita la giovane.

-Eh perchè insomma...mi sa che tra i due ci sta del tenero. Eccome se c'è.
-Dici che mi fratello si è innamorato di nuovo?
-Dico che tuo fratello sta cercando di tirare a vanti, voltare pagina e rifarsi una vita. E credo anche che tu debba prendere esempio da lui.

Paolo sbuffò alzandosi dal divano.
Si diresse in cucina e si versò un bicchiere di latte.

-Vuoi qualcosa da bere?
-No grazie, ho già bevuto abbastanza per sta sera. E poi domani devo incontrare un agronomo, e preferirei fare le trattative a mente lucida.
-Ma perchè? Marco non viene con te?
-Mah...direi che dopo la serata di sta sera, potrebbe anche non venire.

Paolo la guardò scuotendo il capo.

-Quindi andrai da sola. Fuori Torino?
-Sì, appena appena fuori.- rispose Rachele tirando fuori il telefono , per poi riguardare De Matteis - che sei preoccupato?
-Io?
-Ti stai preoccupando per me?
-Ma no! figurati. Volevo solo sapere dove andavi. tanto per non averti sulla coscienza se sparissi.

Rachele socchiuse gli occhi ammiccando.

-Ma quanto sei scemo!

Paolo finì di bere il bicchiere di latte, prima di rimettersi seduto sul divano.
La Marchesi guardò Paolo incuriosita. Sapeva che il comportamento dell'uomo in quegli ultimi due giorni era davvero diverso, e si chiedeva a cosa fosse dovuto ciò, anche se in parte, sapeva già la risposta.

-Posso farti una domanda Rachele?
-Chiedi pure!
-Tu che cosa faresti se ...facendo un viaggio dentro te stesso, capissi di nutrire una certa simpatia per una persona?

Rachele guardò Paolo accigliata.

-Beh dipende che persona...- si fermò un secondo a guardarlo meglio - anche se credo che nel tuo caso, io abbia già capito a chi ti stai riferendo.
-Cosa? No...aspetta non ho detto nulla. Non credo che tu possa aver capito.
-Se la persona che intendi tu è la stessa che intendo io...allora mi sa proprio che ho capito. Eccome!
-E sentiamo, a chi stavi pensando ?
-A Camilla.

Un momento di gelo. Un momento in cui paolo non seppe più che cosa rispondere. La Marchesi aveva colto nel segno ancora una volta.

-Perchè è a lei che stavi pensando anche prima, non è vero?

Paolo non rispose. Si limitò a distogliere lo sguardo dalla ragazza per fissare il vuoto in cerca di qualche cosa da dire.

-Ti ho visto l'altra sera. Le premure, i gesti , e poi quel modo di fare così attento. I tuoi occhi parlavano da soli.

Rachele si avvicinò all'uomo.

-Paolo, guarda che non c'è nulla di male nell'innamorarsi. Tutti i giorni ci sono persone che si innamorano. Sarebbe innaturale il contrario.

De Matteis abbassò lo sguardo.

-Non ne sono innamorato, ok?
-Però ti piace. Ti affascina, ti intriga... provi per lei qualcosa che va ben oltre la stima.
-Fino a ieri non a stimavo nemmeno più.
-No,tu l'hai sempre stimata. Anche se non lo davi a vedere. Lei ha sbagliato con tuo fratello, ma tu ...tu hai continuato a stimarla, hai continuato a pensare a lei. Pensi davvero che sia così sciocca? Dopo che Camilla se n'è andata, e io sono arrivata a Roma, tu avresti avuto l'opportunità di rifarti una vita. trovarti una donna...e invece.
-Beh che cosa pretendi? Mio fratello era distrutto, mi sembrava quasi di fargli un torto.
-Un torto? Io credo invece che tu non riuscissi a trovare nessun'altro come la prof. Io l'ho sempre detto...siete simili, vi assomigliate.A te piace stuzzicarla, perchè ti piace il modo in cui lei reagisce.
-In realtà è snervante.
-A volte...un pò come me. Ma non per questo mi odi. Solo che con Camilla è diverso.

Paolo si alzò da divano e incominciò a camminare avanti e indietro.
Era un'ottima psicologa. Non c'è che dire! Una delle poche persone che era riuscita a capire davvero il suo stato d'animo. Solo lei e la professoressa Baudino.
Nemmeno Marco, nonostante i due fossero fratelli era mai riuscito a scoprire così tanto la sua personalità enigmatica.
Ma Camilla e la Marchesi avevano messo a nudo la sua anima. L'una con il dialogo e con lo scontro , l'altra con quella sublime arte oratoria, che le permetteva di entrare nella sua psiche e capire a fondo l'animo umano.
Una schietta e sincera, senza peli sulla lingua , tenace e cocciuta...l'altra persuasiva e pedante.

Rachele guardò Paolo negli occhi.

-Hei , ma mi vuoi dire che cosa sta succedendo? Dai Paolo, non dirmi che sei stanco perchè non ci credo, e pur di saper la verità, mi piazzo qui e non esco più.
-Devo prenderla come una minaccia?
-Non divagare e dimmi che cosa è successo. Dimmi che cosa ti da così tanto a pensare.

Paolo sospirò.

-Ho ...baciato Camilla.

La risposta lasciò senza fiato e con gli occhi strabuzzati in fuori Rachele.

-Eh? Che...? Che cosa? Tu che?
-Dai Rachele, non farmelo ripetere. Hai capito benissimo.
-No, Paolo. Credo di aver frainteso. ha baciato Camilla? Ma dico...ma sei impazzito? Che ti è preso?

Paolo abbassò lo sguardo.
Lei non poteva capire....
o forse si?

-Non ho voglia di parlarne.

Rachele lo fissò senza saper che cosa dire.
Rimasero in silenzio ancora qualche secondo.

_Quindi...alla fine
-Non incominciare con quel tono canzonatorio.
-Volevo solo dire che alla fine...
-Alla fine avevi ragione te, ok? Soddisfatta? bene! peccato che io adesso non riesca più a ragionare lucidamente.

Rachele incominciò a studiare i lineamenti dell'uomo.

-La ami davvero così tanto?
-Non lo so... mi è venuto d'istinto.
-Ma un bacio vero? Cioè...con lingua e tutto?

Paolo guardò la ragazza di sfuggita.

-No.
-Quindi solo...diciamo..una cosa fugace.
-Ma che ne so! Rachele non iniziare con i tuoi discorsetti da psicologa moralista, perchè credimi che ci penso già da solo a crearmi problemi.
-Ti stai facendo delle trip mentali. Questo è poco ma sicuro. Anche perchè Camilla mica ti ha dato uno schiaffo vero?
-No.
-Ecco vedi?
-Vedo cosa?
-Vedi che non se l'è presa?
-Avrebbe potuto.
-Si,ma non l'ha fatto. Insomma... lei ti ha capito. Ha capito che tu per lei provavi qualcosa, e ti ha lasciato fare.
-La sua faccia diceva ben altro.
-Beh, non è che potesse dire : Oh...ti è riuscito male, provaci di nuovo che io sto qui in ad oremus!

Paolo sospirò.
Quella serata si sarebbe rivelata molto più complessa del previsto.



Dovevano essere quasi le undici di sera quando a casa del Visconti e della Marchesi, la dottoressa Gariglio si presentò alla loro porta.
Marco andò ad aprire e se la ritrovò di fronte con una bottiglia di vino rosso in mano.

-Oh...Francesca...Hemm..Dottoressa.
-Mi scuso dell'orario, e spero di riuscirmi a farmi perdonare.
-Si figuri! Guardi, se cerca Camilla non è in casa. Lei è partita per Roma.
-Per Roma?

Francesca rimase strabiliata.

-Ma non...non è possibile! Avevo detto riposo assoluto.
-Eh ma lei è cocciuta,...insomma lo sa meglio di me che Camilla quando si mette in testa qualcosa...

Francesca sospirò.

-Non cambierà mai! Dannazione, avevo detto di non fare sforzi. Non oso immaginare che cosa possa aver fatto...e soprattutto...per chi.

Marco la fece accomodare prendendo la bottiglia.

-Camilla è una persona troppo spericolata. Lei capisce quando dico che Camilla si caccia troppo spesso in brutti guai.
-Lo capisco eccome Dottoressa!

Francesca abbassò lo sguardo pensierosa.

-Spero solo che abbia fatto le cose con criterio. Mi spaventa il fatto che abbia preso la macchina e sia andata fino a Roma da sola.
-No, in effetti non ha guidato.
-Come dice?
-Dico che mio fratello Paolo,l'ha accompagnata fino a Roma.
-S...suo fratello? Ma Camilla non va d'accordo con suo fratello, Marco! Da quanto possa ricordare, e da quanto mi ha detto lei stessa, erano come cane e gatto.
-Beh probabilmente lo sono ancora. Mio fratello non era poi così entusiasta di accompagnarla a Roma. ma ho trovato un modo convincente per far sì che alla fine cedesse.
-Non voglio immaginare.

sorrise scuotendo il capo.

-Quindi Camilla è arrivata a Roma con suo fratello, e ha deciso di rimanere lì?
-No, in realtà mi ha detto che un certo Tommy le ha fornito delle indicazioni fondamentali.
-Tomm...Ah! Sì! il bambino di Gaetano! Che carino che è quel bimbo. La dolcezza fatta a persona. Lui pende proprio dalle labbra di Camilla, e se non fosse stato per il fatto che è figlio di quella svedese, Tommy avrebbe scelto la nostra prof come mamma. Su questo è sicuro. Lei non lo dice, ma... vuole davvero bene a quel piccoletto, proprio come a un figlio.
-Posso solo immaginare il legame che c'è tra i due. Camilla ha il dono della leggerezza, ed è estremamente socievole. Quando portai Tom qui in Italia, mio figlio rimase compiaciuto dalla presenza di Camilla. Si trovarono subito bene insieme.
-Ah...ma perchè lei ha un figlio?

Marco guardò Francesca.

-Beh, sì.Ormai ha l'età di Livia, ma mi creda, è uno scapestrato. Non sta fermo un attimo.
-Naaaa, non credo che sia più scapestrato di quanto non fosse stata Camilla in gioventù. E mi creda,io conosco bene Camilla, e ne abbiamo vissute tantissime insieme.

Il viticoltore si sedette sul divano con Francesca, interessato al racconto della donna.

-Camilla scapestrata?
-Strano ma vero. Quando era giovane, Camilla è stata proprio una ribelle. Non era certo la donna calma e apparentemente pacata che ha conosciuto lei. No! lei era una rivoluzionaria, una ragazza dal multiforme ingegno. Era vanitosa, e spigliata. Anarchica e odiava la tranquillità.Le basti pensare che odiava la polizia.
-Beh pensare che alla fine si è trovata imbrogliata in relazioni amorose, con fratelli di poliziotti e un vicequestore! certo che le cose cambiano.
-Diciamo che tutta questa avversione contro l'arma è sempre stata data, dal fatto che suo padre, era sempre stato una delle più importanti cariche dei tempi.E lei, per ribellione a suo padre aveva deciso quasi di diventare il suo opposto.

Marco abbassò lo sguardo.

-Non riesco a immaginarmi una Camilla ribelle e teppista. No. proprio non ci riesco.
-Beh, non è che Camilla fosse stata una delinquente...ma diciamo che insieme ne abbiamo combinate di belle.
-Davvero?

Francesca sorrise allegramente, mettendosi le mani nei capelli.

-Sì! Sono stati dei momenti indimenticabili.
-Quindi mi sta dicendo che anche lei ha dei lati oscuri? se così posso chiamarli...

La dottoressa Gariglio, si mise più comoda sul divano.

-Marco, ascolti se dobbiamo parlare di queste cose, però...diamoci del tu. Mi sento in soggezione altrimenti.
-Oh..ma io...insomma.
-Dammi del tu.

Marco rimase in silenzio accennando una sorta sì.

-Camilla mi ha sempre detto di essere stata una ragazza modello quando andava a scuola.
-Beh certo! certo che lo era. Credo che fosse la ragazza più brava del liceo, bella simpatica, ironica, e soprattutto diligente.Ma la scuola è un conto. A lei piaceva andare a scuola e imparare cose nuove.
-Quindi è vero che non ha mai salato la scuola...
-Prima che con te? Ovvio!

Marco si sentì avvampare.

-Oh! Scusami! Scusami, non volevo metterti in imbarazzo. Ma Camilla mi ha raccontato così tante cose sulla vostra relazione.
-Ah...
-E quindi, mi ha raccontato anche della vostra fuga sul sidecar per andarsene sulle spiagge di Ostia.
-Ah...e ha raccontato proprio tutto?
-Non so cosa intende con...tutto? Se è quello che intendo io...sì!
-Beh...- balbettò- perchè io con tutto...intendo...insomma..Tutto; nei minimi particolari.

Francesca lo guardò accigliandosi.

-Si sta riferendo a quello che è successo sulla spiaggia?
-Beh...no in effetti...non era sulla spiaggia.
-Ah sì è vero! Era in una cabina! Beh..sì. Una bella avventura amorosa. Anche io ai miei tempi l'ho fatta. Uno dei ricordi migliori della mia adolescenza.

La risposta così semplice e diretta di Francesca lasciò spiazzato il povero Marco.
Camilla aveva raccontato a Francesca della loro prima volta. Che imbarazzo!
Non che ci fosse stato qualcosa di male, loro due in fondo stavano insieme ai tempi. Ma non si sarebbe aspettato di sentirselo di nuovo raccontare con tono così allegro da Francesca.

***
ciao ragazzi...eccoci alla fine anche di questo capitolo.
Fatemi sapere se vi è piaciuto.
un bacione e al prossimo capitolo.
xoxo
Anya
   
 
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