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Autore: Vanex23    14/02/2016    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sedicesimo Capitolo.


Otto anni prima.

Le amicizie migliori si dice che nascano sempre tra i banchi di scuola ma non è detto che sia sempre così. La prova lampante è quando credi di detestare davvero così tanto una persona da diventarci poi amico nel giro di un secondo subito dopo aver detto o fatto qualcosa che in quel momento ti ha colpito in modo così positivo. Ed è ciò che accadde precisamente a Scott e Matt in prima media, quando, da odiatissimi compagni di scuola, diventarono migliori amici nel giro di una settimana stando insieme come compagni di banco. Entrambi avevano odiato la professoressa quando, nel sorteggio aveva deciso che loro due dovevano essere compagni di banco fino alla fine dell'anno scolastico, ma dopo quella prima settimana di prova, avevano cambiato anche parere, insieme, sulla professoressa.
Il biondo sinceramente non aveva mai capito realmente perché non riusciva a sopportare e vedere con buon occhio il moro, che a sua volta, ricambiava allo stesso modo l'ostilità dell'altro. Insomma, erano quella coppia di amici che nessuno avrebbe mai visto insieme e andare d'accordo.
Il primo giorno che furono rimasti insieme nello stesso banco, Scott si disperava perché era stato separato dalla sua compagna di banco, che, pur essendo una femmina e non potevo condividere gli stessi interessi, si era detto tra sé e sè fosse comunque migliore che stare con quel biondo alto più di lui e al quale invidiava la sua altezza.
Matt d'altro canto non poteva non guardare con superiorità il nanetto che, pur essendo nano, era molto più bravo di lui nel basket e ciò lo faceva impazzire da morire, infatti a malincuore, preferiva avercelo nella propria squadra nell'ora di educazione fisica, piuttosto che contro. E fu lì che arrivò la rivelazione che fece sì che i due diventassero grandi amici: gli scontri verbali.
Se c'era qualcuno che andava oltre i loro punzecchiarsi a vicenda da accumunarli per condividere odio reciproco era senza dubbio un individuo di un'altra classe che condivideva l'ora di educazione fisica insieme a loro. 
Questo individuo si chiamava Jason, era alto ed era un ripetente dalla prima media che aveva purtroppo per loro, dovuto affrontare tre anni di fila con una sezione più piccola della sua, ritrovandoselo sempre ovunque. Quel giorno aveva proposto loro di fare una sfida, cinque contro cinque a basket e avevano subito accettato perché loro lo vedevano più che altro come un'ora di svago e non come sfida all'ultimo sangue.
Jason però aveva sempre avuto questo accanimento contro i più piccoli di lui perché più indifesi degli altri e in particolar modo aveva puntato Scott che, sembrava davvero più piccolo anche per la statura e il suo bel faccino da giovinotto appena entrato nella fase dello sviluppo maschine. Matt era anche più alto e il suo viso prometteva di tutto tranne che un ragazzo della prima media.
Così cominciarono questa partita e stava vincendo, grazie a Scott, la squadra creata da Matt, ma a Jason proprio non stava bene la sconfitta, così decide di vendicarsi in modo personale e antisportivo col ragazzino, decidendogli di storcegli il braccio proprio mentre stava attaccando per fare l'azione e rubargli la palla. I suoi compagni, che si accorsero subito dell'accaduto, decisero di stoppare il game e tutti si avvicinarono al moro, che si dimenava a terra tra i dolori, mentre Jason palleggiava e sbuffava sonoramente.
"Allora? Qui c'è in corso una partita." Disse il ragazzino, in modo prepotente.
"Ma tu sei umano? Guarda che qui c'è qualcuno che sta soffrendo." Rispose Matt notanto la faccia dolorante del compagno di squadra.
"Senti non me ne frega proprio niente, poteva succedere a chiunque, continuiamo." Riprese Jason tirandogli la palla.
"E invece no, appunto perché sarebbe potuto succedere a chiunque, non penso che se fosse accaduto a te non avresti pianto e saresti tornato subito a giocare." Disse Matt bloccandogli la palla e portandosela con sé.
"Fine dei giochi? Ed io che mi stavo divertendo." Sbuffò ancora Jason.
"Dai su, ti accompagno in infermeria." Disse Matt sollevando Scott da terra ancora dolorante.
Quando arrivarono in infermeria, Scott, che non aveva parlato per niente, decise di spiccicare parola in presenza di Matt. -"Grazie mille, ma se dici a mia mamma come mi sono slogato il polso giuro che tutti i pensieri negativi che ho scacciato dalla mia testa ritorneranno e ti bombarderò psicologiamente." 
"Tranquillo, io non tradisco mai i miei amici." Rispose Matt sorridendogli.
Ed era proprio così, da quel giorno, i due bambini erano diventati non amici, ma migliori amici.


***

Un anno prima


Due ragazzi, un biondo e un moro, erano appena entrati in classe e stavano prendendo posto aspettando che cominciasse la drammatica ora di matematica che tutti ormai temevano. Era risaputo che Scott fosse leggermente più fortunato e bravo di Matt, ma comunque non gli impediva di aver paura. Mentre i due amici si scambiavano sguardi reciproci sull'ora imminente, fece il suo ingresso in classe Keira, appena ex di Scott, che gli provocò un piccolo colpo al cuore. Era strano come potesse fargli ancora effetto vederla, ma la cosa più strana era che, non riusciva a spiegarsi come Matt con un solo sguardo avesse capito esattamente tutto.
"Pianeta Terra chiama Scott, Scott rispondi?" Aveva ironizzato Matt notanto l'espressione dell'amico.
"Dimmi." Aveva detto riprendendosi dalla trance.
"In realtà non ho detto nulla, ma evita di fissarla così per amor di dio, sembra che te la voglia mangiare." Commentò divertito il biondo.
"Ricordami perché noi due siamo amici?" Chiese sarcastico il moro accennando un finto sorriso quando l'altro gli diede un leggero pugno sulla spalla.
"Hei, se ti ricordi io ti odiavo e potrei odiarti di nuovo." Confermò tranquillo il biondo.
"Lo stesso vale per me, se ben ti ricordi." Confermò anche il moro.
Ma Matt aveva già abbandonato la conversazione quando i suoi occhi si posarono sulla figura di Evelin appena arrivata in classe che si era trattenuta a parlare con Keira del più e del meno. Gli piaceva osservarla, vedere cosa faceva. Rimaneva sempre incatato a fissarla, gli piacevano le sue labbra, ma quello era un discorso a parte e sapeva benissimo perché. Nonostante tutto, i suoi capelli era sempre bellissimi e sembravano così lisci, per non parlare di quante volte si era soffermato a pensare al colore leggermente più scuro della sua pelle che lo mandava in tilt. Dire che si era preso una sbandata per "cioccolattina", come era stata chiamata da Scott sempre in sua presenza, era anche poco.
Solo dopo pochi minuti si accorse che non era più lì davanti ai suoi occhi in lontananza, ma aveva già preso posto due banchi davanti al suo e aveva appena salutato Scott.
"Ciao." Riprese anche Matt.
La ragazza si girò a guardarlo, sfoderando uno dei suoi sorrisi migliori, anche se per Matt, qualsiasi suo sorriso sarebbe stato bello e ricambiò il saluto. - "Ciao anche a te." - E dopo ritornò a parlare con la sua compagna di banco del più e del meno.
"Proprio non ce la fai, vero?" Commentò trattenendo le risate, Scott.
"A fare?" Chiese Matt non capendo l'amico.
"Secondo me lo ha capito pure lei." Disse Scott compiaciuto dalla situazione.
"Ma smettila, mi piace, mica la amo, è una bella ragazza, potrebbe piacere a chiunque." Spiegò Matt imbarazzato.
"Certo. Dovresti pentirti di questa frase, devo ricordarti la situazione imbarazzante della settimana scorsa?" Domandò Scott scuotendo la testa.
"Joey è un'idiota. Pensa di doversi fare tutte le ragazze solamente perché lui conta e altre cazzate del genere.." Commentò Matt leggermente irritato.
"Ho scatenato la gelosia che è in te però." Lo stuzzicò Scott.
"Senti, adesso davvero passerò in modalità 'ti odio da quando ti conosco'." Lo minacciò Matt scherzando.
"Ok basta!" - Disse Scott alzando le mani in segno di resa. - "Piuttosto sta arrivando Joey, ti prego, stavolta niente di imbarazzante." Lo riprese Scott.
Quello che Matt non sapeva, era che in realtà Scott ed Evelin erano già d'accordo su ciò che dovessero fare e cosa non dovessero fare, semplicemente perché lei era stata coinvolta a sua insaputa o per meglio dire, si era proposta.
Altra cosa che Matt e nemmeno Scott sapevano: Evelin era sempre stata cotta di Matt dal primo superiore e sapere che dopo tre anni, finalmente, ci poteva essere qualcosa, non aveva fatto altro che aumentare le sue speranze in un qualcosa di bello per lei.
Evelin era sempre stata una ragazza carina, non molto sulla scena, aveva sempre frequentato quella compagnia, ma come ogni cosa, era stato Matt a perdere tempo dietro le ragazze sbagliando, non capendo che aveva quella giusta proprio davanti agli occhi. Anche Scott ne era contento, insomma, conosceva Evelin da molto più tempo dell'amico e in più era anche amica di Keira, pur sapendo che le due si erano perse di vista negli anni, ma comunque sapeva che era un'ottima ragazza sia a livello umano che come studentessa.
"Ciao amici miei." Li salutò Joey allegramente, mentre i due fingevano solamente cordialità nei suoi confronti.
"Ciao Joey." Salutarono entrambi, mentre il ragazzo prendeva posto all'ultima fila, dietro di loro, seguito da un suo fedele.
"Evelin." Disse il ragazzo accennando un movimento con la testa verso la ragazza, che però non ricambiò il saluto.
"Keira." Disse sempre Joey rivolgendosi alla bionda in modo molto più cordiale che con la prima, ma anche qui nessuna risposta.
"Gira al largo Joey." Aveva commentato la bionda, non avendo alcun timore di un'eventuale risposta sgradevole del ragazzo, che stavolta, in modo del tutto inaspettato incassò la risposta senza azzardare altre risposte.
Tutti sapevano sinceramente che Keira era forse l'unica in quella scuola a non temere Joey né come persona né tanto meno tramite i suoi scagnozzi e ogni tanto sia Matt che Scott si domandavano se ne valeva davvero la pena scambiarsi con gente del genere per mandare avanti il loro piano, ma entrambi erano consapevoli che tutto prima o poi sarebbe finito e che avrebbero eliminato una volta per tutte queste situazioni degeneranti.

***

Cinque mesi prima.



Il fatto che Evelin e Matt stessero insieme di nascosto nonostante tutto, non aveva impedito ai due però di amarsi finché avessero potuto. Riscoperti i propri sentimenti l'uno verso l'altro, i due ragazzi non volevano perdere tempo, non dopo tutto quel periodo in cui si erano aspettati. Per Evelin erano passati tre anni e per Matt un anno, ma entrambi si erano detti che ne valesse realmente la pena.
Quella mattina Matt era più che di buon umore, era +100 dall'umore normale e ciò di certo non poteva passare inosservato, soprattutto a Scott che lo aspettava per andare a fumare come ogni mattina, insieme, sin dal secondo anno.
"E' da un periodo che ti vedo così sereno e allegro, mi devo preoccupare?" Chiese Scott intento ad accendere la sigaretta, estremamente merit.
"No, non credo.." Lasciò cadere lì la frase il biondo, sistemandosi la felpa. Da quando lui ed Evelin stavano insieme era anche più attento nella cura dei vestiti, aveva praticamente sempre la tuta addosso (alla ragazza piaceva vederlo vestito sportivo), sapeva addirittura abbinare i colori neanche stesse andando ad una sfilata e aveva fatto crescere un po' i capelli perché a detta della sua ragazza lo rendevano più sexy.
"Ed Evelin?" Domandò curioso il moro.
"Cosa?" Chiese il biondo.
"Non mi parli più di lei." Scott era molto dubbioso in queste parole e se avesse voluto scoprire una cosa, lo avrebbe fatto ad ogni modo.
"Non c'è molto da dire sinceramente." Confessò all'amico.
"Non mi dire? Vorrei sapere perché." Continuò Scott.
"Ma perché non so che dire, davvero.." Disse Matt scrollando le spalle.
Anche Matt aveva chiesto ad Evelin di cambiare alcune piccole cose perché piacevano molto a lui. Ad esempio le aveva chiesto di tenere sempre i capelli sciolti quando poteva perché amava incredibilmente i suoi capelli lunghi, soprattutto quando glieli accarezzava e amava molto vedere Evelin coi capelli lunghi perché la rendevano ancora più sexy di quanto potesse pensare. Ah beh e poi le aveva chiesto di non vestirti troppo provocante per andare a scuola anche perché fosse stato per lui, la poverina avrebbe dovuto mettere una tunica in testa dalla gelosia che lo divorava.
"Ci sto pensando più o meno da quattro mesi.." - Iniziò Scott buttando fuori l'ultimo tiro prima di spegnere la sigaretta nel cortile. - "Ed è da quattro mesi che tu stai cambiando sempre di più modo di vestire e di fare. Non è che ti sei fidanzato ma non me lo vuoi dire?" Chiese dubbioso Scott, cercando di illudere l'amico, mentre in realtà sapeva perfettamente dove andare a parare.
"Ti risulta una cosa del genere?" Domandò senza riguardo Matt.
"No è che magari sai, tu ed Evelin state insieme a mia insaputa per il piano ed a insaputa di tutti per Joey." Spiegò Scott tagliente come una lama.
Colpito e affondato.
Per un attimo a Matt mancò il terreno sotto i piedi. Quattro mesi passati a cercare un piano ingegnoso per non farsi sgamare e Scott smonta tutto?
"Ma potrebbe sempre essere un'idea la mia." Continuò il moro facendo per tornare dentro.
"Già.." Aveva solamente detto Matt.
"Se c'è qualcosa che devi dirmi dilla adesso o non ti giustificherò mai più. E se il piano va a molte per colpa tua, non basterà solamente difendermi da un teppista qualunque per ritrovare la mia amicizia." Disse molto serio Scott.
Entrambi tenevano al loro piano, era molto rischioso ma era l'unico modo che avevano per portare ancora alto l'onoro dei loro padri e per far sì che si venisse a scoprire una volta per tutte la verità sulla Casa della perdizione e su Eric, il fratello di Keira, per i loro amici e per tutti quelli che credevano realmente in una città molto più sana del dovuto.
"Va bene, io ed Evelin stiamo insieme da quattro mesi ma ehi, come potevo dirtelo se tu non mi hai neanche detto che l'avevi chiamata per partecipare al piano in mia insaputa? Ti ricordo che quando avevo proposto di far partecipare anche Keira tu hai fatto una sfuriata di un'ora e mezza, quindi, se devo essere onesto, devi esserlo anche tu con me." Rispose Matt.
"Ho sbagliato a non dirtelo ma non potevo immaginare che tu te ne saresti innamorato alla follia come non potevo immaginare che lei ti ricambiasse." Commentò confuso Scott.
"Mi ama da ben tre anni ed io me ne sono accorto solo adesso!" Esclamò Matt quasi sorridendo amaramente.
"Beh questi sono piccoli passi avanti, fino a due anni fa saresti stato un emerito coglione, adesso lo sei solo un pochino." Spiegò Scott ridendo.
"Grazie mille, sei un vero amico." Rispose ironicamente Matt.


***


Adesso.



L'ora di matematica di venerdì che anticipava il suono della compana all'uscita assoluta dalla scuola era un vero suicidio per i poveri stupendi. Fortuna volle che proprio quel giorno la professoressa ritardasse il suo arrivo e i soliti ritardatari furono graziati anche se non meritandoselo.
Keira era ancora in bagno e stava pregando mentalmente affinché non si creassero problemi per il suo ritardo in classe, sperando con tutto il cuore anche di rivedere Luke dopo il quarto giorno senza averlo visto completamente. Nessuno in realtà non aveva visto, neanche Calum, o Micheal o Ashton, ma sicuramente tutti sapevano che non sarebbe partito per New York anche questa volta. Semplicemente non era riuscito a metabolizzare la cosa o almeno così cercava di giustificarsi Keira.
Mentre stava per uscire dal bagno però fu fermata da qualcuno che si lamentava, qualcuno che addirittura singhiozzava e piangeva, come a volersi trattenere.
Uscì dalla sua porta per capire meglio da dove venisse questa voce e quando se ne rese conto notò che era proprio dalla porta attaccata alla sua. Bussò piano due volte e dopo poco tempo senti un - "Occupato" surruato più che detto a voce normale.
Ma Keira riuscì a riconoscere subito la voce, era quella di Evelin.
Aspettò che il bagno si svuotasse completamente per poi aprire piano la porta. La ragazza, che stava guardando una foto, che aveva scattato mesi prima con Matt si ritrasse subito all'indietro ma appena notò chi c'era lì davanti a lei si rassicurò subito.
Keira aveva ormai intravisto la foto e quando Evelin la rimise in borse era ormai troppo tardi.
"Io so perché stai con loro, davvero lo capisco, ma non credi di starti facendo del male da sola?" Chiese la ragazza, cercando di consolare la bruna che tentava di asciugarsi le lacrime.
"E' molto più complicato di quello che credi, Keira." Sussultò Evelin.
"E' per Matt." Disse Keira, accarezzando la guancia della sua amica che era stata divisa da lei solamente per dei stupidi gruppi.
"Vorrei fosse diversamente ma non può essere così." Mentì la ragazza, Keira non doveva sapere nulla di quello che in realtà stava succedendo.
"Dovresti svagarti un po' comunque." Disse in modo più divertito Keira.
"In che senso?" Chiese Evelin, leggermente confusa.
"Prossima settimana, mercoledì, ultima serata del locale dopo va in ferie, vieni no? Non ti vedo lì dalla sera del mio compleanno." Spiegò Keira risolutiva.
Evelin ricordava molto perché non era più andata lì dopo la sera del suo compleanno, lì aveva definitivamente lasciato Matt ed era da un mese che non si parlavano più. La finzione del non parlarsi davanti agli altri era diventata realtà, con la variante che non si parlavano più neanche di nascosto e nessuno dei due riusciva a sopportarlo.
"Va bene, ma solo perché mi stai invitando tu, spero di non pentirmene." Rispose Evelin, sorridendo all'amica.
"Assolutamente no." Rispose Keira abbracciandola.
Eppure entrambe non riuscivano a darsi una risposta del perché nonostante tutto non avevano più saputo mantenere i rapporti, forse per le comitive sbagliate, cosa che Evelin sapeva bene, ma sapeva anche che Keira valeva più di quei 100 ragazzi che chiamava 'amici' ma che poi in realtà amici non erano.
Nel frattempo, in classe, mentre si aspettava ancora l'arrivo della professoressa, ognuno faceva quello che voleva e in quel momento, Steffy pensò che era il momento esatto per agire insieme ad Allison. Piano piano si avvicinarono per ascoltare la discussione dei ragazzi accanto a loro, ma quei tre di tutto parlavano furché dell'argomento che interessasse davvero a loro.
"E' inutile che provate a spiarci, chiedetici cosa volete." Disse Micheal girandosi di scatto quando vide le due ragazze sporte verso di loro.
"Noi? Niente." Rispose Steffy innocente.
"Steffy.." Si lasciò sfuggire Calum mettendosi a braccia conserte.
"Ecco.." Cominciò Allison.
"Avvicinatevi, almeno così sentiamo tutti." Disse Ashton, facendo cenno ad Allison di dividere metà della sua sedia con lei, e tenendole le spalle da dietro per non farla cadere a terra.
"Voi non sapete nulla, vero?" Chiese Steffy un po' titubante seduta accanto a Calum.
"Di cosa parli esattamente? Di Luke, Keira o entrambi?" Chiese Micheal curioso.
"Tutto, nel complesso." Continuò Steffy.
"No, no e no." Rispose Ashton.
"E adesso?" Domandò Allison.
"Andrò a parlare con Luke domani. E' da quattro giorni che manca a scuola e si fa sentire a scatti. Precisamente non so cosa gli abbia detto Keira ma non l'ha presa per niente bene, lo conosco." Spiegò Calum alle ragazze.
"Razza di cinese mal riusciuto e tu non mi dici nulla?"- Si bloccò Micheal, quando Ashton tossì sonoramente per includersi anche lui nella discussione. - "Non ci dici niente? Pardon, lapsus freudiano. Razza di mascalzone!" Continuò Micheal inveendo contro l'amico.
"Ehi ehi ehi scusate se ho voluto per un attimo rispettare la privacy di Luke, sapete com'è su queste cose e sinceramente parlando lo avrei fatto anche io. Ha avuto bisogno di stare un po' da solo ma questo è troppo." Rispose Calum.
"Voi sapete qualcosa?" Domandò Ashton guardando prima Allison e poi Steffy.
"Sì." Disse Allison.
"No." Rispose Steffy.
Tutto ciò contemporaneamente.
"Sentite, lo sappiamo che siete amiche per sempre con Keira, ma se diceste la verità e magari vi mettiate d'accordo tra di voi, potreste aiutare anche noi con Luke." Riprese Micheal guardando le due ragazze.
"Quindi, chi dice la verità qui?" Chiese Ashton.
"Lei." Rispose Steffy indicando l'amica.
"Non ci posso credere." - Iniziò Calum, girandosi sconvolto verso Steffy. - "Sei in grado di mentire anche su una cosa del genere?"
"Lo hai detto tu stesso che per un amico lo avresti fatto anche tu e nonostante tutto hai tenuto nascosto a Micheal e ad Ashton di aver sentito Luke qualche volta e di voler andare domani a casa sua." Lo riprese Steffy.
"Ma tu sai cosa che nemmeno noi o nemmeno io so quindi non sei giustificata." Spiegò Calum cercando di mantenersi calmo.
"Ringraziami che stia continuando a parlarti in maniera gentile senza averti almeno strangolato 10 volte perché te lo giuro Calum, per ora mi stai urtando davvero tanto." Riprese Steffy davvero infuriata.
"E tu ringraziami di non averti fatta cadere da questa sedia almeno 10 volte perché, vorrei ricordarti, che sei seduta per metà sul mio culo e non credo che ti faccia piacere toccare col tuo di culo il pavimento." Le fece notare Calum arrabbiato quanto lei.
Steffy stava per rispondergli quando fu bloccata, fortunatamente, da Allison - "Adesso basta! Piuttosto, dopo avervi raccontato la situazione, cosa proponete di fare?" Chiese ai ragazzi.
"Voi cosa sapete?" Chiese Ashton.
"Keira ha detto praticamente tutta la verità, da quando ha scoperto dei disturbi a quando ha avuto periodi poco belli o belli alla morte di Eric fin ad arrivare a Scott e come Scott ha scoperto la cosa, non ha tralasciato nulla." Spiegò Allison.
"Gli ha detto riferito il significato del suo tatuaggio." Riprese Steffy.
"Praticamente ha detto tutto e in questo tutto ci dev'essere qualcosa che ha turbato Luke a tal punto di avergli fatto pensare di evitarla non venendo più qui a scuola e di non sentire più nessuno, eccetto Calum." Rifletteva ad alta voce Micheal.
"Ma cosa?" Chiese Ashton dubbioso quanto lui.
"Conoscendolo avrà sicuramente pensato che è tutta colpa sua comunque e che Keira non si merita di soffrire ma non penso che ciò lo porti all'abbandono totale di tutto. Nel discorso sicuramente ci sarà stato qualcosa che lo avrà turbato a punto tale da costringerlo ad evitare Keira." Pensò Calum.
"Grazie genio, fino a qui ci ero arrivato anche io." Rispose Micheal prendendo in giro l'amico.
"Io ho un'idea.." Si propose Allison.
"Ovvero?" Chiese Ashton.
"Domani Calum va da Luke, giusto? E se tu, per puro caso, facessi partire una chiamata dal telefono di Luke, sempre che tu possa riuscirci, al telefono di Keira e mentre chiami, parliate proprio di quanto accaduto quella giornata mentre hanno parlato? Così non solo lo sapremo solo noi che saremo con Keira domani, ma lo sentirà anche da lui stesso, senza creare altri problemi per dover chiarire nuovamente." Spiegò Allison.
"Non fa una piega!" Esclamò Micheal entusiasta.
"E se non dovessi riuscirci?" Chiese Calum preoccupato.
"Tu fa in modo di riuscirci, in caso ti chiamerò io, metterò in vivavoce, tu farai finta di niente e farai finta di staccare e invece lascerai lì il telefono accanto a te e Luke ed io, Keira ed Allison sentiremo ogni cosa." Disse Steffy proponendo il piano B.
"Va più che bene." Disse Ashton battendo il cinque ad Allison.
"Voi due ragazze mi piacete tantissimo quando escogitate questi piani così cattivi." Disse Micheal fiero di loro.
In quel momento entrano insieme in classe Keira ed Evelin. La prima attirò l'attenzione dei cinque ragazzi che fecero finta di giocare a "nomi, cose, città", mentre la seconda attirò per un attimo l'attenzione di Matt seduto accanto a Scott nell'ultima fila ma senza creare disagi.
"Cosa fate?" Chiese Keira, sedendosi con i suoi amici.
"Giochiamo a 'nomi, cose, città'." Rispose Steffy sorridendo.
"Senza fogli?" Chiese scettica la bionda.
"Sì. Micheal dice una lettera, per ogni lettera abbiamo 10 secondi di tempo a testa per pensare un nome a ruota e non possiamo ripetere quello detto da una persona precedente." Spiegò subito Ashton, sbalorendo tutti per la velocità con cui lo aveva spiegato.
Calum e Steffy mimarono un "Grande" per non farsi sentire da Keira, mentre la bionda rimase colpita dalla spiegazione.
"Bene, mi aggiungo anche io." Continuò comunque sospettosa.
"Che lettera dovevamo fare?" Chiese Micheal pensieroso.
"L!" Esclamò Allison.
"Comincio io! Luke, eheh ho vinto, ciao." Rispose Calum, impossibilitato però dall'alzarsi dalla sedia per via di Steffy.
"Chi ha deciso che dovevi cominciare tu, scusami?" Domandò Steffy.
"Io." Rispose lui.
E per la prima volta, quell'ora di matematica non fu poi così tanto traumatica come avevano sempre pensato fino a quel momento.








Spazio Autrice:
DOPPIO AGGIORNAMENTO AMATEMIIII! Bene, eccomi qui anche con questo aggiornamento bellissimo che nessuno mai si sarebbe aspettato. Mi sembrava doveroso anche perché avevo molto da scrivere e almeno adesso il quadro sembra molto più coerente rispetto agli indizi precedenti. Purtropppo già la prossima settimana inizio le interrogazioni e mi viene da piangere tantissimo quindi non so quando potrò aggiornare nuovamente, quindi per ora fatevi bastare questi due capitoli. Comunque sia, nuova introspezione su Scott, Matt ed Evelin, ma ancora niente su Joey uheueheueh non disperate, ci saranno molte rivelzioni. Se riesco, FORSE potrei aggiornare anche domani come no, dipende un po' dal 1. Tempo 2. Da quanta voglia ho 3. Se il pc funzionerà 4. Da quale ff voglio aggiornare.
Per il resto come sempre fatemi sapere se vi è piaciuto, cosa ne pensiate e ci vediamo alla prossima.
Buona lettura, xoxo, Vanex23.
(Scusatemi per eventuali errori).




 

SPOILER:


[...]
"Lei era lì Luke, l'ho vista anche io. E so anche perché hai deciso di andare a New York." Spiegò Calum.
"Tu lo sai?" Chiese lui stranito.
"Vi ho sentiti parlare un giorno." Rispose solamente il moro.
[...]
  
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