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Autore: Ginny85    19/03/2005    8 recensioni
Il passato la tormenta. Il futuro la spaventa. Da quasi quattro anni Ginevra Weasley è sicura che nessuno potrà mai ridarle la gioia di vivere, finchè un incontro particolare e inaspettato non sconvolgerà la sua solitaria esistenza, donandole forse un barlume di speranza... (In attesa del seguito di "Heaven", una nuova ff appena sfornata per voi! COMMENTATE, please!!^___^)
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She will be loved

She will be loved

Di Ginny85

 

 

 

Epilogo: Rainbows and butterflies

 

 

 

Il cielo volgeva ormai al crepuscolo, e intorno alla palla incandescente che era il sole pennacchi di nuvole dorate adornavano la volta celeste tempestata delle prime stelle. Una luna pallida e smorta stava sorgendo proprio in quel momento.

Il cimitero era avvolto da un silenzio oppressivo, pesante. C’era solo una persona a quell’ora del pomeriggio, un’ora prima della chiusura. Una giovane donna con lunghi capelli rosso sangue, l’espressione determinata, che in piedi di fronte ad una lapide di marmo prendeva per la prima volta in assoluto una decisione che troppo a lungo aveva rimandato.

Ginevra Weasley sorrise dolcemente, chinandosi sulla tomba e lasciando sul marmo liscio e lucido un piccolo fiore: una margherita dal cuore giallo e dai bianchi petali. Il suo fiore preferito.

Si alzò di nuovo, sorridendo al vento che giocava con i suoi capelli rendendoli vivi come una fiamma. Respirò a pieni polmoni, sentendosi svuotata, leggera. Libera finalmente.

“Addio, Harry” sussurrò alla lapide circondata dall’erba fresca della prima rugiada notturna.

Gli lanciò un’ultimo sguardo sereno, prima di voltarsi e cominciare ad allontanarsi lentamente lungo il viale erboso. Raggiunta l’uscita del cimitero, Ginny si fermò in mezzo al marciapiede, proprio sotto uno dei lampioni che bagnavano di luce soffusa la sua figura minuta, e si lasciò andare ad un profondo respiro. C’era riuscita finalmente. Si era staccata dal suo passato, e da adesso in poi avrebbe potuto pensare soltanto al futuro.

Già, al futuro…

Che cosa le rimaneva adesso? C’era solo lei, i suoi amici più cari, il lavoro all’ospedale babbano – che le dava molte soddisfazioni, dopotutto…ma nient’altro. Nessun’altro.

Scotendo la testa, come per scacciare tutta quell’amarezza, riprese a camminare lungo la strada principale desolata, come il suo cuore.

A quell’ora della sera c’erano ancora poche persone in giro, ma Ginny vi passava accanto, a volte sfiorandosi con qualcuno, senza realmente vederli. Adesso camminava a velocità sostenuta, in direzione del suo solitario appartamento che distava soltanto pochi isolati.

Imboccò una stradina poco più nascosta da quella principale, senza preoccuparsi del fatto che i lampioni fossero spenti e l’ambiente poco raccomandabile. Solo quando percepì un fruscio e un rumore di passi dietro di sé, si riebbe con un sussulto, dandosi in fretta dell’incosciente per essere passata da quella parte. Aumentò l’andatura, e il rumore di passi estranei si disperse facilmente nella notte, sovrastato da quello più rapido e ovattato dei suoi.

Finalmente Ginevra Weasley raggiunse il cortile di casa sua, e rapidamente imboccò il viale alberato, desiderosa solo di chiudersi dentro casa. L’ombra alta e scura che scorse in piedi davanti all’entrata la fece bloccare intimidita, per poi indietreggiare lentamente, in ansia.

La figura si voltò, e Ginny alla luce fioca del lampione potè scorgere un mantello nero e un viso familiare, semi nascosto dall’ombra del colonnato, così che non poteva essere pienamente sicura di quello che stava vedendo.

“Chi c’è?” domandò ad alta voce, vagamente tremante.

Seguì con lo sguardo leggermente spalancato, l’ombra scura che si allontanava dalla porta, scendeva le scale e si dirigeva verso di lei, fermandosi a circa cinque metri dal punto in cui era rimasta immobile.

“Non dirmi che un anno è bastato a dimenticarti di me, Weasley”

Quella voce. Era impossibile. Ginny deglutì, la gola arida e l’espressione improvvisamente atterrita; istintivamente indietreggiò di un altro passo, incespicando in una radice sporgente dal mattonato. Perse quasi l’equilibrio, ma subito un paio di braccia forti la afferrarono per le spalle impedendole di rovinare al suolo.

Draco Malfoy sembrò divertito nell’esaminare la sua reazione, così stranamente…terrorizzata. Ginny era letteralmente nel panico mentre lo fissava con gli occhi sbarrati, scuriti dalla notte che calava rapidamente intorno a loro.

“Ehi, non pensavo di farti un effetto simile” commentò sardonico, continuando a mantenere salda la presa sulle sue spalle “Sono così peggiorato in un anno?”

“Non è reale…” sussurrò la rossa con un filo di voce, e allungò una mano tremante verso il suo viso affilato, sfiorandolo lentamente con le dita fresche.

Il biondino rabbrividì, e subito le prese la mano togliendosela dal viso. Adesso sembrava quasi turbato.

“Non sono un fantasma Weasley, sono proprio io” mormorò, la voce grave e carica di tensione “Sono tornato”

Ginny non riuscì a dire o a fare altro. Strinse le dita intorno alle sue braccia con forza, poi chiuse gli occhi e cominciò a singhiozzare, l’intero corpo scosso da lievi singulti.

“E adesso ti faccio addirittura piangere…” commentò il biondino piegando gli angoli della bocca in un sorriso ironico “Non ho fatto molti progressi a quanto pare…”

Le fece alzare il mento verso di lui tenendolo tra le dita affusolate, e con la mano libera le asciugò le lacrime sulle guance arrossate.

“Sei tornato” parlò finalmente Ginny con voce rotta, specchiandosi in quello sguardo limpido che tanto le era mancato “…cosa ci fai qui?”

“Sono stato assegnato al gruppo di tuo fratello, quello che opera in città” spiegò con calma il biondino, ignorando forzatamente il fatto che la ragazza l’aveva praticamente abbracciato, cosa di cui lei sembrava non essersi accorta “D’ora in poi rimarrò a Grimmauld Place”

“V-Volevo dire…perché sei qui, adesso?”

“Oh…” il biondino scosse la testa con un piccolo sorriso e una folata di vento gli scompigliò i capelli leggermente più corti e decisamente più ordinati. Ginny registrò vagamente il fatto che era più alto di prima e il fisico più irrobustito, merito probabilmente di un anno di addestramento su campo. Si rese conto che non riusciva a staccare gli occhi dai suoi, nemmeno volendo.

“Volevo solo salutarti, tutto qui” rispose Draco “Ma quando sono arrivato, tu ancora non eri tornata”

“Ero al lavoro” spiegò debolmente Ginny trovando finalmente la forza per staccarsi da lui e sostenersi con le proprie gambe “Adesso lavoro come dottoressa tirocinante ad un ospedale babbano…” s’interruppe, distogliendo lo sguardo dal giovane mago, l’espressione di colpo imbarazzata.

Rimasero in silenzio per un po’, poi Draco alzò una mano e senza dire niente prese tra le dita una ciocca dei suoi capelli rossi che le scendeva sulle spalla. Ginny alzò la testa incuriosita.

“Sono tornati come prima…” commentò il ragazzo pacatamente, senza guardarla, gli occhi fissi sul ciuffo che teneva in mano “I capelli lunghi ti donano di più”

La ragazza sospirò pesantemente, deglutendo il nodo in gola.

“Draco, ascolta…riguardo a quello che ti dissi l’anno scorso, al S. Mungo…”

“Non preoccuparti” la interruppe il biondino spostando lo sguardo improvvisamente più freddo su di lei “Mi pare di averti già detto che avrei rispettato la tua scelta. Sono un Malfoy, ma non pretendo di ottenere sempre tutto quello che voglio”

“Volevo dirti che mi dispiace” esclamò a quel punto la giovane donna, stringendo con foga i pugni lungo i fianchi, gli occhi azzurri lucidi e carichi di risoluzione “Mi dispiace da morire, per tutte le cattiverie che ti ho detto, per il modo in cui spesso ti ho trattato. Io…mi vergogno immensamente per essermi comportata in maniera così egoista con tutte le persone che mi sono state sempre vicine, per tutto questo tempo…specialmente con te. Non pensavo tutte quelle cose, volevo lo sapessi…e ti sono grata per tutto quello che hai sempre fatto per me…”

Draco esitò su di lei con gli occhi grigi leggermente spalancati, le sopracciglia dorate inarcate in una posa perplessa, apparentemente concentrata. Ginny respirò a fondo, rimanendo in attesa di una qualsiasi sua reazione. Magari, contentezza. Sollievo. Qualsiasi cosa.

Dì qualcosa, o mi farai impazzire…

“Ti prego, perdonami Draco”

Il giovane mago serrò le labbra sottili, intorpidite dalla frescura della notte che cominciava a farsi sentire col trascorrere del tempo. Aprì e chiuse lentamente i pugni nascosti sotto il mantello, in un gesto teso, ostentando nel contempo un’espressione rilassata, anzi, distaccata. Ginny avvertì un brivido di paura scorrerle lungo la schiena, e inevitabilmente cominciò a tremare. Adesso Malfoy la fissava come un tempo, con uno sguardo di ghiaccio privo di qualsiasi inflessione particolare, un oceano grigio scuro che inghiottiva tutto e sembrava non perdonare niente e nessuno.

“E’ tutto qui quello che volevi dirmi?” replicò il mago biondo alzando il mento con fare altero, glaciale.

La rossa deglutì imbarazzata, annuendo. Le labbra pallide di Draco si piegarono beffarde, l’espressione costantemente algida.

Se le cose stanno così, allora…” si strinse con leggerezza nelle spalle “Si è fatto tardi. Devo andare, Weasley” e così dicendo la superò senza troppa cortesia e cominciò ad allontanarsi silenziosamente lungo il viale.

“A-Aspetta!” Ginny lo fermò, anzi lo bloccò, aggrappandosi al suo mantello quasi disperatamente, ansimando. Il biondino rimase di spalle rispetto a lei, immobile, la testa leggermente chinata in avanti. La sua voce risuonò ancora fredda, ma in qualche modo, la rossa riuscì a percepire l’agitazione che c’era ora nel suo modo di rivolgersi a lei.

Che cosa vuoi ancora? Non ho tempo da perdere con te”

Ginny scosse la testa, accigliandosi mentre una lacrima capricciosa, dettata dalla frustrazione, sfuggiva dai suoi occhi scorrendo impunita lungo le gote bollenti.

“Smettila, per favore. Lo so di essermi comportata male con te…Dio solo sa che se potessi cambierei volentieri tutto, in questo stesso momento. Ma non posso, non posso cambiarlo, per quanto lo desideri con tutta me stessa. Per questo, vorrei che tu capisca…non riesci proprio a perdonarmi?”

Il ragazzo si voltò lentamente, e Ginny abbassò le braccia puntando gli occhi lucidi al viale sotto i suoi piedi.

“Dimmelo tu, che cosa devo fare…” sussurrò senza fissarlo, la voce scossa da fremiti di pianto incotrollato “…che cosa devo fare per cancellare quello che ho fatto e avere un’altra possibilità? Sono disposta a tutto per…” lui la zittì ponendole una mano fredda sulle labbra. Era ancora accigliato, e Ginny si sentì gelare da quegli occhi che adesso assomigliavano più che mai ad un cielo in tempesta, plumbeo e screziato di argento fuso, rovente.

Draco compì un ennesimo passo verso di lei, che non si mosse. Accostò in silenzio il viso al suo, la sua guancia toccò quella bagnata di lacrime della ragazza e le sue labbra calde le sfiorarono lentamente l’orecchio, facendola rabbrividre intimamente.

“Dì che mi ami” le sussurrò semplicemente il biondino, la voce calma e profonda “Dillo

Lei chiuse gli occhi, il respiro difficoltoso a causa dei battiti convulsi del suo cuore che sembrava come impazzito. Le rimbombava cupamente nelle orecchie, tanto che era sicura che anche lui, trovandosi così vicino, potesse udirlo.

“Ti amo. Ti amo, Draco” ripetè, come per essere più persuasiva “Ti amo così tanto che mi sembrava d’impazzire tutto questo tempo senza di te…”

Lo sentì sospirare leggermente, la bocca ancora premuta contro il suo orecchio. Ci fu una lunga pausa snervante. Poi il ragazzo si scostò leggermente da lei, e allora Ginny girò la testa e si lasciò baciare, mentre le sue braccia forti la circondavano senza esitazioni.

Le sue dita incespicarono nervosamente nei capelli dorati di Malfoy, la mano sottile premuta contro la sua guancia per attirarlo maggiormente verso di sé, l’intero suo corpo che si tendeva con tutta la foga di cui era capace, per schiacciarsi il più possibile a lui, per non doversi staccare mai più. Ginny si aggrappò alle sue spalle quasi disperatamente, alzandosi in punta di piedi e inclinando la testa per accogliere meglio le labbra di Draco che cercavano impazienti le sue, e non appena le trovavano la incatenavano in un vortice di ardore e passione. Le loro anime si erano cercate per tutto quel tempo, a volte soltanto sfiorandosi, per poi tornare ad allontanarsi ancora una volta, strenuamente, in una sequenza senza fine. E adesso, finalmente, erano riuscite ad incontrarsi, a fermarsi e a spezzare una volta per tutte quella catena infinita di addii e crudeli abbandoni.

“Mi sei mancata” mormorò Draco staccandosi solo per un attimo da lei, il respiro intenso e irregolare, il viso accaldato e meno esangue del solito. Lei non rispose, semplicemente avvicinò di nuovo il viso e lo baciò ancora, e ancora, con impeto, incapace di sostenere anche la minima distanza tra i loro corpi. Nessuno dei due riusciva a spiegarsi come avevano fatto a rimanere lontani per tutto quel tempo, mantenendosi giorno dopo giorno spensierati davanti agli occhi delle persone, come se tutto fosse al suo posto e nulla dovesse cambiare.

La notte era ormai calata, e la luna splendeva alta nel cielo striato di stelle evanescenti. Era una notte fresca, con una brezza leggera che pareva accarezzare dolcemente tutto quello su cui si posava. Draco sentì Ginny rabbrividire per il contrasto dei suoi vestiti leggeri con il freddo della sera, nonostante erano già abbracciati da diversi minuti e i loro corpi si riscaldavano a vicenda. Non perse tempo e, sempre continuando a tenerla stretta per la vita, mosse con un gesto fluido la bacchetta intorno a loro. Il paesaggio esterno svanì, e Ginny si ritrovò avvolta dal calore del suo appartamento, precisamente nella sua camera da letto. Girò la testa verso Draco, arrossendo come di consueto sulle gote lentigginose, e a sua volta il ragazzo le rivolse un’occhiata morbida e divertita allo stesso tempo.

“Anche se mi avessi rifiutato, dubito fortemente che ti avrei lasciato andare stanotte” proferì con voce accesa di desiderio, spingendola poi gentilmente verso il letto.

Ginny non oppose resistenza, si lasciò cadere all’indietro sulle coperte e rise brevemente quando lui la sovrastò, per la seconda volta in vita sua, con il suo corpo caldo. Gli passò lentamente le dita sul viso pallido, sorridendo.

“Non ti avrei permesso per nulla al mondo di lasciarmi andare…” replicò morbidamente, mentre Draco intrecciava la mano nella sua, si abbassava su di lei e posava ripetutamente le labbra tiepide sul suo collo scoperto, facendola sospirare piano.

Improvvisamente, un gridolino soffocato emesso dalla rossa lo interruppe.

“Oh, no!”

Draco alzò la testa inarcando perplesso un sopracciglio, e leggendo l’espressione chiaramente mortificata di Ginny Weasley assunse un’aria di colpo contrariata.

“Oddio, dimmi che non è vero…” sibilò puntellandosi con i gomiti in modo da guardarla in faccia e fissandola con una sorta di smorfia infastidita, tipica del suo carattere, dipinta sul volto “Weasley, cosa c’è adesso che non va? E non provare a rifilarmi di nuovo la storia di oscuri e fidanzati stecchiti, o giuro…”

Ma no, stupido” replicò Ginny affettuosamente “Mi sono solo ricordata che stasera sono invitata a casa di mio fratello e mi sono resa conto che è già tardi…tutto qui” concluse alzando le spalle.

Il biondino la squadrò per qualche attimo, serio, prima di scuotere la testa con un sospiro sollevato e l’ombra di un sorriso che gli nasceva sulle labbra sottili.

“Meno male, per un attimo mi hai spaventato…” commentò, addolcendo la voce e passandole lentamente le dita tra i capelli sparsi sul cuscino “Non avrei sopportato l’idea di perderti ancora…”

“Non mi perderai mai più. Questa è una promessa”

Ginny gli cinse la nuca con la mano per attirarlo verso di sé e baciarlo dolcemente. Il ragazzo avrebbe voluto approfondire quel contatto, ma dopo pochi secondi la giovane donna si scostò da lui, ribadendo che era già tardi per la cena. Draco sospirò pesantemente, rassegnandosi all’idea, e per nulla soddisfatto si mise seduto sulle coperte con aria annoiata.

“Non potresti telefonare a tuo fratello e dirgli di rimandare ad un altro giorno?”

Ma scusa, come faccio? E poi, cosa gli dico?”

“Potresti dirgli semplicemente la verità” rispose maliziosamente Draco, fissandola “E cioè che hai qualcosa di ben più emozionante da fare stasera, con una persona infinitamente più interessante”

Ginny si morse le labbra, esitando in piedi di fronte a lui. Di fronte alla sua reazione, Draco serrò le labbra e abbassò brevemente gli occhi torbidi. Poi però si alzò a sua volta, la raggiunse con pochi passi e le circondò la vita con le braccia, inclinando appena la testa nell’osservarla.

“E va bene, per questa volta te lo concedo” concluse in tono grave, ma velato d’ironia “Ma che non divengano un’abitudine queste cene a casa dei parenti…siamo intesi?”

Il viso lentigginoso della rossa s’illuminò all’istante.

“Promesso” annuì con un sorriso lei, stampandogli subito un bacio sulla guancia. Draco semplicemente spostò il viso, trasferendo per un bel po’ quel bacio anche sulle labbra.

Ginevra Weasley sospirò, appoggiando il viso sulla sua spalla e lasciandosi semplicemente stringere. D’un tratto c’era qualcosa di strano, nei suoi gesti e nel suo sguardo. Adesso, nella stanza appena rischiarata dalla luce di una lampada, aleggiava un’atmosfera gravida, sottilmente inquieta.

Rimasero così abbracciati per diversi istanti, senza dire una parola, semplicemente respirando la stessa aria. Draco chiuse appena gli occhi, le dita impigliate all’altezza della schiena di lei nella stoffa del suo morbido vestito primaverile, e di riflesso Ginny si strinse ancora di più al suo petto.

“Draco?”

“Mh?”

“Credi che durerà? Voglio dire…” Ginny spostò lo sguardo oltre la sua spalla, per evitare di incrociare per sbaglio i suoi occhi argentati e scrutatori “Pensi che le cose andranno sempre così bene come ora?”

“Non ho mai avuto la pretesa di conoscere il futuro, Weasley” fu, dopo una lunga pausa, la risposta vellutata del mago, pronunciata attraverso la pelle profumata del suo collo “Non so cosa ne sarà di noi, né domani, né fra un anno. Posso solo prometterti che, finchè sarò in vita e ne avrò le forze, non ti lascerò mai sola. Mai più”

“Dovrai avere pazienza, con una come me…” sussurrò Ginny sorridendo leggermente contro la sua spalla.

“Nessun problema. Ormai, sono preparato a tutto” replicò il biondino piegando ironicamente le labbra mentre la faceva staccare da lui, fissandola perché non poteva farne a meno.

“Ti ho mai ringraziata per avermi salvato la vita quella notte nel vicolo?” domandò improvvisamente, l’espressione degli occhi grigi assorta, persa nei ricordi di quella fatidica sera in cui per la prima volta le loro strade si erano scontrate quasi magicamente, sconvolgendo le loro intere esistenze.

La rossa scosse piano la testa, seria in volto.

“Beh, avrei dovuto…” continuò il biondino mestamente, serrando le labbra mentre la sua mente prendeva atto di quella constatazione che in passato, un passato molto diverso da quella realtà, avrebbe semplicemente ignorato “Se tu non mi avessi aiutato, non sarei mai riuscito a liberarmi dai fantasmi della mia precedente vita, e probabilmente a quest’ora sarei morto per mano dei Mangiamorte…anziché trovarmi tra le braccia di una splendida ragazza” concluse maliziosamente, accarezzandole una guancia “Perciò grazie, per esserti fermata un minuto di più quella notte”

Ginny Weasley sorrise, arrossendo lievemente. In quel momento riconobbe che lo stesso valeva anche per lei. Se non si fosse imbattuta quasi per sbaglio in Draco Malfoy, se non fosse rimasta a tal punto coinvolta da lui da innamorarsene perdutamente, sfidando ogni possibile barriera di pensiero e mentale che i loro stessi infondati pregiudizi imponevano, probabilmente la sua esistenza sarebbe rimasta la stessa di quando si erano incontrati, triste, monotona e priva di calore, fino al giorno in cui anche lei si sarebbe stancata di vivere, di lottare.

Incontrare lui le aveva davvero fatto riscoprire la gioia di amare, e di essere amata.

Il resto della storia da adesso in poi sarebbero stati loro a scriverlo. Semplicemente vivendo.

 

 

Cerca la ragazza con il sorriso rotto

Chiedile se vuole restare un momento

E lei sarà amata.

 

– “She will be loved” Maroon 5.



 

 

– Fine –

 

 

ndA: E così, alla fine ho scelto una sorta di soft end. O almeno, l’intenzione era quella. Dopo avervi portato più e più volte sulla soglia dell’infarto, credo vi meritavate un capitolo un po’ più tranquillo e spensierato…giusto?^^’’’ Veramente, adesso che ci penso, mi sembra di aver creato una sorta di finale un po’ malinconico, per non dire infelice, almeno per quanto riguarda il povero Draco Ihihihihih XD!

Comunque sia, lo so cosa state pensando: “E questo tu lo chiami un finale decente??!!”  Almeno, questo è quello che sto pensando io al momento =__= Se non vi è piaciuto, vi ha deluso o siete rimasti con l’amaro in bocca, me chiede umilmente venia e promette di non farlo più ç__ç Il fatto era che fino all’ultimo sono stata davvero indecisa se farlo finire bene o male. Avevo quasi preso a cuore il consiglio di Kristel, e cioè fare in modo che fosse Draco alla fine a respingere Ginny. Ma poi ho pensato: il mondo è già pieno di finali tragici, perché anche nelle finzioni deve essere così?? Non è mica giusto! E poi, come avete scritto voi giustamente, la protagonista se lo meritava un bel finale, dopo aver sofferto tanto. Sono una romantica inguaribile, lo so^^’’’

Perciò l’Happy End è stata una cosa che ho deciso all’ultimissimo minuto. Nonostante il capitolo era già finito da tempo, ero ancora indecisa se cambiarlo oppure no. Dovreste ringraziare voi stesse per avermi alla fine convinta^^

A proposito, le splendide parole tratte dal testo della canzone dei Maroon 5, quelle usate nel capitolo quindici e nell’epilogo, fate conto che siano pronunciate dal punto di vista di Draco Malfoy. A parte la strofa del ritornello, il resto l’ho lasciato in inglese perché ritengo che renda meglio, tutto qui.

Spero che siate contente, questo era un po’ un premio per avermi seguito fin qui senza mai sentirvi male ^_^ Non so come ringraziarvi, lo sto facendo dall’inizio della ff, ma credo che un semplice grazie scritto in Times su schermo non trasmette abbastanza i sentimenti che sto provando in questo momento. Ma visto che non so in che altro modo dirvelo…GRAZIE. A tutte voi, senza esclusioni, di cuore.

 

Nel caso vi interessi, ho altri progetti su Harry Potter, progetti a cui comincierò a lavorare (o riprenderò, nel caso del famoso sequel di “Heaven”) quanto prima. Forse però voi vi siete stancate e la prossima volta che leggerete il mio nome passarete oltre…spero tanto di no! *Gin85 si mette in ginocchio, supplicando le lettrici* Cmq nel caso non l’abbiate ancora capito, vi sono grata per tutto il sostegno che mi avete dato con i vostri accalorati, simpatici, divertenti e a volte struggenti commenti. Thank you all.

 

E con questo ho finito. (Finalmente!!! ndTutti).

Se avete domande relative alla storia, curiosità o semplicemente commenti da fare (non sono accettate bombe a mano o simili =P) lasciate un’ultima recensione, please. Sarò lieta di rispondere ad ogni vostro quesito.

 

 

Con affetto,

 

Ginny85.

  
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