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Autore: Wendy_88    23/02/2016    1 recensioni
Taichi e Sora sono amici da una vita. Sono sempre stati inseparabili. Lei sa tutti i segreti di lui e lui di lei. Tutti tranne uno. Non è amicizia, quella che Sora prova per Taichi. Anche Taichi a sua volta, inizia ad essere geloso di Sora, non riuscendo a capire cosa sta cambiando in lui. L'evoluzione di una storia d'amore attraverso i pensieri di Taichi e Sora..,
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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[Capitolo revisionato e corretto da beta reader Digihuman in data 25/04/2020]

Capitolo 2

La partita

 

Sora

Sono le otto di sera e Taichi, da quando me ne sono andata dal bar, non si è fatto sentire. Sono talmente abituata a stare con lui, che quando non ci vediamo mi sento così vuota. Decido di mandargli la buona notte.
Dopo pochissimo arriva la sua solita risposta: “Buonanotte principessa” con il suo solito smile con il bacio. Adoro quando mi chiama così. Lo ha sempre fatto, ma ogni volta che lo fa è un sussulto nel mio cuore.
Mi addormento col sorriso sulle labbra.

***

La sveglia suona come sempre. Oggi è venerdì. Eccolo arrivare come ogni mattina col suo solito sorriso.
Nel tragitto mi ricorda della partita del pomeriggio contro la Misato Senior high school. Adoro guardare Taichi giocare, ma vedere anche quella ragazza accanto a lui mi rende irritabile.

Fortuna che all’arrivo a scuola, questa volta lei non è presente. Entriamo in classe, la professoressa inizia a spiegarci un’equazione algebrica. Ripensando alla partita e a quello che dovrò sorbirmi da Jinny, tutte quelle lettere e numeri mi fanno girare la testa.
Divento quasi paonazza dal nervoso, Taichi se ne accorge e mi chiede se sto bene. Mi sento così ridicola ad essere gelosa di lui, del resto sono solo la sua migliore amica, niente di più. Rispondo che ho solo un po’ di mal di testa, poi chiedo alla professoressa se posso andare in bagno. Ho bisogno di prendere un po’ d’aria e di stare da sola.
Non appena mi tranquillizzo un po’ torno in classe. Le lezioni finiscono e ci raduniamo con gli altri per andare al campo. La partita comincia e solo dopo dieci minuti la Okinawa è già in vantaggio di un goal. Ad un certo punto Kenzo, uno dei centrocampisti della squadra, con un colpo di testa passa la palla a Taichi che sferra velocemente un calcio e la mette dentro regalando un altro prezioso goal alla squadra.
Lo stadio esulta, compreso il mio gruppo. Lo fanno anche le cheerleader ed iniziano a fare una coreografica delle loro.
E poi eccola, proprio lei, Jinny, che si divincola dal gruppo per andare a complimentarsi con un bacio con il capitano che guarda caso è Taichi, come fa sempre ad ogni suo goal. Questa volta il bacio non è sulla guancia, però.
Le labbra di Jinny toccano quelle di Taichi. Parte un applauso generale. Non riesco, o forse non voglio, nemmeno vedere la reazione di Taichi perciò corro lontana da quei festeggiamenti per cercare di prendere un po’ d’aria. Sento le voci dei miei amici chiamarmi, ma non me ne importa, continuo a correre fino a quando mi ritrovo fuori dagli spalti e inizio a piangere come non ho mai fatto prima. Mi maledico per la reazione che ho avuto, ma ormai è troppo tardi, non posso tornare più indietro. Mando un messaggio a Mimi dicendo che non mi sento bene e che sono tornata a casa. Bevo una tazza di tè caldo per calmarmi e mi metto a letto, ma ormai quel bacio è impresso nella mia mente. Continuo a chiedermi come abbia reagito Taichi.
Parlo a me stessa:
“Cosa ti aspettavi, Sora? Taichi non è di tua proprietà. Prima o poi arriverà il momento, prima o poi Taichi troverà una ragazza e tu starai lì a guardare da buona amica!” Il monologo dura quasi un’ora. Non ho voglia di mandargli la buonanotte, mi addormento tra le lacrime ed i pensieri in subbuglio.


TAICHI


Abbiamo vinto tre a zero, se continuiamo di questo passo arriveremo in finale senza nessun intralcio. Corro negli spogliatoi a fare la doccia con il resto della squadra, mentre l’acqua scorre sopra di me, ripenso al gesto di Jinny. “Ma che diavolo ha quella ragazza che non va? Adesso ha proprio esagerato! Non so come farle capire che non ho nessun interesse per lei, sarà pure la ragazza più bella e popolare della scuola, ma a me non piace quel genere di ragazza.”

Finisco di prepararmi e raggiungo gli altri, ma c’è qualcosa che non va.
“Dov’è finita Sora? “

Non è mai capitato che dopo una mia partita lei non fosse presente ad esultare con me.
Oh no, ricominciano le paranoie. “E se fosse con Ginta? Perché l’ha fatto?” Chiedo di lei a Mimi e lei risponde che non stava bene ed è tornata a casa. Vado con gli altri al bar, ma brindare una partita vinta senza di lei al mio fianco non è lo stesso. Controllo in continuazione il mio telefono, ma della sua buonanotte nessuna traccia. La serata finisce e torniamo a casa. Appena mi metto a letto mi viene voglia di chiamarla, ma penso che potrebbe dormire e lascio perdere. La vedrò domani a scuola, provo ad addormentarmi.

Come immaginavo non chiudo occhio, infatti, quando suona la sveglia sono già con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto. Devo vederla, sicuramente c’è una spiegazione. Mi preparo in fretta e corro da lei.
Ma lei non c’è, non è come ogni mattina davanti casa sua ad aspettarmi. Citofono a casa sua e sua madre mi dice che Sora non verrà a scuola perché non si sente bene.
Proseguo il tragitto da solo pensando a lei. È tutto molto strano, Sora viene a scuola anche con la febbre, non è da lei. Il tempo in classe non scorre questa mattina, continuo a guardare il suo banco vuoto accanto al mio e mi sento anch’io vuoto come quel posto. Basta! Decido di mandarle un messaggio e senza rendermene conto sto già scrivendo:

"Ehi principessa... come stai? Ieri sei tornata a casa prima che la partita finisse. Li abbiamo stracciati! Allora quando torni a scuola? Mi manchi! Taichi “

"Mi manchi?"
Mi soffermo a guardare quella frase. Sto per cancellarla ma poi premo invio. È così, è la verità, mi manca un sacco.
Non riesco a spiegarmelo, ma
senza Sora mi sento totalmente vuoto.

  
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