Crossover
Segui la storia  |       
Autore: Myleda78    29/02/2016    0 recensioni
Leda è la custode del tempo,cui spetta il compito di tutelare il delicato equilibrio tra i mondi.Quando degli squarci appaiono sul tessuto spazio-temporale si prepara ad affrontare il più antico e crudele dei nemici.Per riuscire a sconfiggerlo ha bisogno dell'aiuto di due valorosi guerrieri provenienti da altri mondi.Così Link,l'eroe del tempo,e Seiya cavaliere della dea Atena si trovano al centro dell'ennesima lotta,stavolta per la salvezza di tutti gli universi conosciuti
Universi presenti e personaggi
Legend of Zelda Ocarina of Time:Link,Zelda,altri personaggi
Saint Seiya:Pegasus Seiya,Saori Kido,altri personaggi
nuovo personaggioLeda
importante :note nel capitolo 1
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Capitolo 2 "La custode del tempo"
Universo di Leda,santuario di Chrono
Il buio la aveva sempre terrorizzata.Era una paura sciocca e terribilmente infantile,lo sapeva,tuttavia non riusciva a evitarlo.In quel momento questa sua fobia la teneva inchiodata sul posto,i nervi tesi come una corda di violino e il cuore che batteva ad un ritmo vertiginoso.In quello stesso momento nella piazza principale di Ashanty la folla si riuniva per iniziare i festeggiamenti dell'ultimo giorno dell'Ambarvalia,la festa che annunciava l'arrivo della primavera.Poteva quasi vederli e sentirli.....le voci allegre dei bambini,il profumo dei dolci appena sfornati e quello più pungente del sidro di mele.La luce,i colori sgargianti degli abiti delle fanciulle che attendevano trepidanti che un cavaliere le invitasse a danzare sotto la luce delle stelle,nel ballo che sarebbe stato il culmine della festa.Ci sarebbero state canzoni,scherzi,risate gioiose,magari qualche bacio rubato.Avrebbe voluto essere li anche lei;invece doveva trovare il coraggio di affrontare quell'oscurità.Aprì gli occhi ed allentò la morsa in cui aveva stretto le braccia intorno al seno.Per quanta paura avesse non aveva scelta,era la sovrana di quel mondo e sorvegliare quella oscura prigione era un suo preciso dovere.Sospirando rassegnata si costrinse a fare un passo,poi un'altro,prendendo a camminare dapprima lentamente poi con sempre maggiore sicurezza.Era sempre così.In lei convivevano due persone estremamente diverse;la donna da un lato,la custode del tempo dall'altro e passare il comando del proprio corpo e della propria anima dall'una all'altra era da sempre la cosa più difficile.Una volta fatto il primo incerto passo però la strada sarebbe stata tutta in discesa,lo sapeva,perchè il suo ruolo di custode non lasciava spazio a incertezze,paure,desideri personali.Era l'ago della bilancia,il perno che manteneva saldamente al suo posto tutti gli equilibri.Si fermò di nuovo,turbata dalla consapevolezza che quegli equilibri in qualche modo erano già stati spezzati;due strappi erano apparsi nel tessuto dello spazio tempo e lei sapeva perfettamente da quale punto di quel vasto nulla fossero nati.Ne conosceva l'origine perchè era stata lei stessa a consentirla.La prima volta perchè,seppur con qualche dubbio,aveva dovuto accettare il volere del dio cui era votata.Nel secondo caso perchè,convinta che fosse la cosa giusta da fare,aveva commesso un errore di valutazione che,sommato al primo errore,si era rivelato una fonte di guai che non avrebbe esitato a definire catastrofici.Abbassò il cappuccio del suo mantello rosso e riprese il cammino,mordendosi un angolo del labbro inferiore,tipico gesto di frustrazione che si portava dietro dall'infanzia.E in quel momento aveva tutte le ragioni di sentirsi smarrita e preoccupata,visto che la situazione era rapidamente degenerata senza che lei potesse in qualche modo porvi rimedio.Quegli squarci avevano indebolito la barriera che formava la prigione di quell'essere,obbligandola a periodici controlli per evitare che la potesse infrangere del tutto,con conseguenze che preferiva non immaginare nemmeno.Era a causa di tutto questo che lei,nel giorno più allegro della festa,invece di divertirsi come tutte le giovani della sua età,si era dovuta recare nei meandri più bui e profondi del santuario di Chrono;addentrandosi nel Tartaro,l'antica prigione degli dei,per rinnovare le catene che costringevano li il peggior male mai esistito.Queste riflessioni le avevano lasciato addosso una sensazione di inquietudine,che la spinse ad accelerare il passo verso la sua meta.Intorno a lei non esisteva niente;si trovava nel nulla primordiale,da quel luogo buio e triste avevano origine lo spazio e il tempo,e proprio per questo sfuggiva ad ogni legge fisica.Non esistevano punti di orientamento e quei pochi folli che avessero osato entrarvi sarebbero stati destinati a vagare nel nulla per l'eternità;privi persino della speranza di una misericordiosa morte,poichè in quel luogo il tempo cessava di esistere.Rabbrividì a quel pensiero e la sua mano salì verso il suo seno a sfiorare un pendente con un cristallo rosso che portava sempre al collo,unico oggetto che le permetteva di orientarsi in quel luogo e,in quanto sacerdotessa di Chrono,le avrebbe concesso di plasmare lo spazio e il tempo a suo piacimento.Persa nei suoi pensieri non si era accorta di essere finalmente arrivata a destinazine.Davanti ai suoi occhi stava pressocchè immobile una figura inginocchiata;se si fosse avvicinata di qualche passo avrebbe potuto distinguere i suoi lineamenti,cosa che lei non aveva alcuna intenzione di fare.La sola cosa che le premeva era assicurarsi che fosse ancora incatenato,come in effetti era.Da una pozza rossa ai piedi dell'uomo avevano origine delle catene dello stesso colore che si avvolgevano come serpenti lungo le sue gambe,la vita,le braccia per finire strette intorno al suo collo.Questi,che la aveva sentita avvicinarsi,alzò lentamente la testa fino ad incrociare lo sguardo della ragazza.Aveva gli occhi di un azzurro così chiaro da risultare quasi trasparenti.Come sempre lei venne inchiodata sul posto dalla potenza di quello sguardo e come sempre nel giro di qualche secondo si riscosse.
<< Leda >>
La voce di quell'uomo da sola possedeva un carico di magia impressionante.Era potere allo stato puro quel che emanava da lui e non per la prima volta Leda si era ritrovata a ringraziare mentalmente il dio Chrono per quelle catene che lo trattenevano nella sua prigione improvvisata.Sapeva per istinto che le era nettamente superiore e che se si fosse liberato da sola non sarebbe mai stata in grado di affrontarlo.Ma a questo proposito stava già facendo i dovuti preparativi,rammentò a se stessa per cercare di calmarsi.Le catene del suo dio avevano agito in maniera egregia sino ad ora e la ragazza riprese a mordersi il labbro al pensiero che fosse colpa del suo errore se si stavano indebolendo.
<< Una moneta per i tuoi pensieri >>
Riportò suo malgrado lo sguardo in quello del suo nemico,che adesso la fissava con fare divertito e con un sorriso impertinente.Lentamente alzò le braccia mostrandole con intenzione le catene che gli serravano i polsi
<< quando mi sarò liberato di queste.... >>
<< Questo non accadrà mai >> lo interruppe Leda con un tono di voce che voleva essere freddo e distaccato,ma da cui purtroppo era trasparita una certa apprensione,cosa che aveva reso il tono di lui ancora più sarcastico ed immensamente cupo
<< Quando me ne sarò liberato,dicevo,come prima cosa mi occuperò di te mia piccola Leda >> socchiuse gli occhi fino a ridurli a due fessure e li lasciò scivolare lentamente sulla figura della giovane donna
<< In tutti i modi che mi sarà possibile immaginare >> concluse passandosi la lingua sulle labbra,ancora atteggiate in un sorriso malvagio,in maniera inequivocabile.
<< Non ne dubito.... >> mormorò Leda in risposta.Sarebbe stato inutile rispondere alle sue provocazioni.Per il momento non avrebbe dovuto preoccuparsi delle sue minacce,almeno fino a quando la magia non avesse abbandonato le sue catene.
<< Si sta già indebolendo >> insistette lui,mostrandole nuovamente le braccia incatenate,per farle notare che alcune maglie avevano perso il loro colore vermiglio diventando nere come la pece.Non era la prima volta che accadeva,ma era passato poco tempo da quando aveva rinnovato la magia del dio.Troppo poco tempo in effetti.Era un chiaro segno che l’incantesimo stava perdendo la sua efficacia,indebolendo le catene.Ormai il tempo a sua disposizione andava esaurendosi.Si avvicinò lentamente alla pozza vermiglia mentre con un gesto quasi distratto tirava fuori da sotto il mantello un corto pugnale d’argento.Entrambi osservarono l’arma per qualche momento,consapevoli dell’utilizzo per cui era stata forgiata.La sua lama mandava fiochi bagliori persino in quel luogo di tenebra,mentre Leda allungava un braccio sopra il punto preciso da cui avevano origine le catene.Con un gesto rapido incise l’avambraccio con una linea sottile che andava dal polso al gomito,facendo fuoriuscire un rivolo di sangue che lasciò cadere nella pozza.Immediatamente le maglie ripresero il loro colore originale e le catene si strinsero con maggior forza intorno al loro prigioniero.Questi sembrava disinteressato alla cosa;i suoi occhi di ghiaccio non avevano abbandonato nemmeno per un istante la figura della giovane donna,che non riusciva più a sopportare quello sguardo insolente e fin troppo esplicito.Senza degnarlo di ulteriore attenzione Leda ripose il pugnale sotto il mantello,gli voltò le spalle e si allontanò a passi decisi,tornando a coprire i lunghi capelli con il cappuccio.Non udì le ultime parole sussurrate dall’uomo,che la seguì con lo sguardo fino a quando sparì inghiottita da quel buio
<< E’ il tuo stesso sangue a chiamarmi… >>


Aria…..Luce…..finalmente era uscita da quel luogo angoscioso.Leda abbassò di nuovo il cappuccio e offrì al sole il viso,lasciando che i suoi raggi la accarezzassero,portando via la sensazione di disagio che quell’uomo le lasciava ogni volta addosso.Si appoggiò ad una colonna,improvvisamente priva di forze e lasciò cadere lo sguardo lungo il suo braccio destro.Il lungo e sottile taglio che si era fatta solo pochi minuti prima non c’era,ma lei non si aspettava certo di trovarlo.Quel che accadeva nel santuario di Chrono restava circoscritto in quel luogo.La stanchezza che provava era più mentale che fisica,dovuta principalmente alle difficili decisioni che era stata costretta a prendere e agli eventi che ne erano scaturiti,che erano molto meno gestibili di quel che aveva ingenuamente immaginato e sperato.Ma purtroppo tutti loro erano direttamente coinvolti in questa faccenda,in un modo o nell’altro,consapevoli o meno;quindi ovviamente spettava a loro porvi rimedio.Decisamente non aveva diritto di lamentarsi
“ e nemmeno loro ne hanno il diritto “
Riflettè con un moto di fastidio che si rendeva conto fosse ingiustificato ma che non riusciva a evitare….L’amara verità era che a nessuno di loro sarebbe stata lasciata possibilità di scelta.
<< Principessa >>
Persa nei suoi pensieri non si era resa conto di non essere più sola.Raddrizzando la sua postura si voltò verso una donna che si teneva a rispettosa distanza;il capo chino,un ginocchio a terra su cui poggiava un braccio,il tipico atteggiamento di chi si trovava dinanzi alla propria sovrana e teme di suscitare la sua ira.
<< Alzati Yanily >> l’autorizzò con un cenno della mano e la vide alzarsi mentre con una mano spostava dietro di se i lunghi riccioli biondi,rivelando un viso a forma di cuore dove spiccavano un paio di scintillanti occhi verdi e un sorriso dolcissimo.Leda reprimette a stento una risata al pensiero di quanto il carattere duro e severo della donna si discostasse dalle sue fattezze dolci e delicate.Ma non era il caso di rivelarle che la avevano soprannominata “ la fata velenosa” ,anche per via delle sue onnipresenti pozioni.
<< Il nostro ospite? >>
Le chiese invece dopo qualche minuto di silenzio.Le iridi verdi brillavano di malcelata ostilità
<< Riposa.Si sta velocemente riprendendo >>
Non era un segreto per nessuno che Yanily non provasse alcuna simpatia per quel giovane strafottente e privo di buone maniere che qualche giorno prima Leda aveva portato al castello.Ma era il miglior medico del regno e gli ordini impartiti dalla sua sovrana erano indiscutibili.Quindi si era armata di molta pazienza e si era occupata di rimetterlo in sesto nel minor tempo possibile.Ancora non riusciva a capacitarsi della situazione senza speranza che le si era parata davanti…..ripensò con un brivido alla lunga cicatrice che attraversava il suo torace all’altezza del cuore oltre alle altre centinaia che ricoprivano il suo corpo.Avrebbe dovuto essere morto;invece in un paio di giorni aveva fatto miglioramenti per cui normalmente sarebbero stati necessari mesi.Nonostante avesse provato per lui un’immediata e fortissima antipatia dovuta ai suoi modi rozzi,doveva necessariamente ammettere che la sua forza di volontà e le sue capacità rigenerative avevano del soprannaturale.
<< Se posso permettermi…..continua a fare domande su dove si trova e soprattutto sul perché si trovi qui >>
Leda si lasciò sfuggire un sospiro;era un argomento che avrebbero dovuto affrontare prima o poi,ma per il momento poteva aspettare.Qualcosa di molto più urgente reclamava la sua attenzione per adesso.
Dato che la sua sovrana non sembrava intenzionata a proseguire la conversazione su quell’argomento,Yanily riportò la sua attenzione sul motivo per cui la aveva raggiunta all’uscita del santuario
<< Misha mi ha pregato di informarvi che i preparativi per l’invocazione sono quasi ultimati >>
Se la notizia aveva in qualche modo turbato Leda,questa lo aveva nascosto in maniera impeccabile,volgendosi verso il corridoio in penombra e riprendendo il suo cammino.
<< Grazie Yanily >>
Anche la sua voce aveva mantenuto un tono calmo e distaccato,celando il turbine di pensieri ed emozioni che la dilaniava dall’interno.Si allontanò lentamente e con la coda dell’occhio vide il medico proseguire a sua volta verso un’altra ala del castello.Quando fu sicura di non essere vista abbandonò nuovamente il suo contegno regale e si fermò,sedendosi sulla cornice della balconata che si apriva alla sua destra.Il cielo era di un azzurro così puro da farle male al cuore;o forse non era il cielo a farle provare quella dolorosa sensazione di nostalgia,bensì il ricordo di un paio di occhi che avevano quella precisa sfumatura di celeste.Un leggero rossore le tinse le guance altrimenti di un pallore estremo per via della stanchezza
“ con quale coraggio lo trascinerò in questa follia? “
Si domandava mentre con mani tremanti si copriva il viso,ormai prossima alle lacrime che tante volte aveva ricacciato indietro.Ancora una volta la risposta era che non aveva scelta,così come non ne aveva avuta col giovane che aveva affidato alle cure di Yanily.Quei due ragazzi erano la chiave per risolvere la difficile situazione in cui si era venuta a trovare.Il fatto che ogni volta che fissava quegli occhi perdesse momentaneamente le sue capacità cognitive era un danno collaterale;un problema cui avrebbe dovuto trovare una soluzione in tempi molto brevi,visto che aveva bisogno di portare il possessore di quegli occhi a palazzo.Ovviamente senza aver avuto tempo di fargli un formale invito.Senza contare poi che non avrebbe avuto la benchè minima idea di chi lei fosse o del perché era stato convocato. “ Tutta una serie di effetti collaterali,se così vogliamo chiamarli “ pensò e con l’ennesimo sospiro si riscosse e riprese il proprio cammino, accantonando per il momento ogni pensiero.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Crossover / Vai alla pagina dell'autore: Myleda78