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Autore: QWERTYUIOP00    09/03/2016    2 recensioni
Dopo la caduta di Bravil, Titus Mede è finalmente pronto per iniziare la rivolta che lo porterà sul trono imperiale, ma la sua ascesa sarà duramente ostacolata dal monarca al potere Thules, immerso nei giochi di potere della Città Imperiale.
Terza storia della serie "Downfall"
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Downfall'
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Atmah scostò le tende, lasciando entrare la fredda brezza notturna nella camera da letto.
Le candide strade del quartiere dei Giardini Elfici erano immerse nel silenzio.
In lontananza, ai lati del portale che conduceva al quartiere del Mercato, piccole fiammelle si agitavano nella notte, sorrette da un paio di stanche guardie.
La Redguard inspirò a fondo.
Si voltò ad osservare l’uomo che in quel momento si rigirava tra le coperte nel letto.
Thules sbadigliò sommessamente, aggrottando la fronte.
La donna osservò per qualche secondo l’uomo armato che faceva la guardia alla porta della palazzina sul ciglio della strada.
Atmah raccolse un telo per terra e se lo adagiò sulle spalle, lasciate scoperte dalla sottile e leggera vestaglia da notte.
Si mise a scorrere silenziosamente le varie lettere e i numerosi documenti posti sulla scrivania al centro della stanza, cercando notizie, segreti, qualsiasi cosa.
“Non c’è niente di nuovo per Sintas” osservò delusa, per poi dirigersi al tavolino di fianco alla finestra, sul quale era poggiata una bottiglia di Suirille 399.
Versò con discrezione il liquido scuro nel calice, per poi berlo tutto d’un fiato.
Stava per riprendere il collo della bottiglia quando sentì un lieve rumore di passi.
Provenivano dalla strada.
Velocemente posò bottiglia e calice e tornò ad affacciarsi alla finestra.
Un’esile figura, ammantata di nero stava procedendo verso la guardia alla porta.
Questi lo notò e, portata la mano all’elsa della spada, si avvicinò alla figura.
I due bisbigliarono per qualche secondo, l’unica parola che la Redguard riuscì a capire fu: “Scavatus”.
“Notizie della guerra!” pensò subito la donna per poi indietreggiare e chiudere le tende, legandole.
Riuscì a sentire la porta di sotto che veniva aperta.
Optò per tornare a letto e far finta di dormire col monarca.
Avvolta nella coperta, si mise nella posizione più comoda accanto all’uomo, pur sapendo che l’avrebbe tenuta per poco.
I passi degli stivali metallici della guardia che sorvegliava l’interno della magione si facevano sempre più vicini e chiari.
Atmah chiuse gli occhi, distendendo le gambe.
Due colpi precisi.
Le nocche ammantate di ferro cozzarono contro la porta di legno per due volte, poi vi fu silenzio.
Il sopracciglio destro di Thules si abbassò con decisione e le spalle si inarcarono, mentre trascinavano parte delle coperte con loro.
Dopo qualche secondo la guardia riprovò con altri due colpi.
Allora gli occhi del monarca si schiusero lentamente.
La Redguard poteva percepire la sua posizione mentre quello si mise a sedere, si strofinò gli occhi, e controllò il più silenziosamente possibile che la donna stesse ancora dormendo.
Dopo un profondo respiro, si alzò dal letto e, presa una tunica, aprì la porta, facendo entrare uno spiraglio di luce proveniente dal braciere posto al centro dell’altra stanza.
-Che cosa c’è adesso?- borbottò con tono seccato.
Senza farsi notare, Atmah si rigirò e aprì leggermente gli occhi, per vedere la guardia che protese il braccio porgendo al monarca una lettera o un rapporto.
Thules osservò il documento per qualche secondo poi, sollevato lo sguardo verso la guardia, gli chiese: -Da?-
-Il legato Scavatus, mio signore- rispose sottovoce la guardia chinando il capo –è arrivata adesso tramite un messaggero mandato dal legato stesso-
-L’ha già vista qualcun altro?- chiese il monarca, prendendo in mano il rapporto e aprendo la busta che lo conteneva.
-Il messaggero giura che siete il primo, signore- rispose con diligenza il soldato -ma prima di venire qua era andato alla Torre, le guardie lo hanno indirizzato qui, perciò…-
-Il suo arrivo è già noto, capisco- concluse Thules, per poi volgere lo sguardo alla missiva.
Le sopracciglia dell’uomo si alzarono mentre quello leggeva e le sue labbra si curvarono in un sorriso soddisfatto.
Sollevò la testa, e notò che la Redguard lo stava fissando.
-Oh, mi dispiace di averti svegliato- sussurrò eccitato –ma sono giunte notizie a dir poco entusiasmanti. Guardia, prepariamo per muoverci, dobbiamo tornare subito a palazzo. Sarà una giornata impegnativa-
Detto ciò, posò la lettera sulla scrivania e uscì dalla camera, per vestirsi, seguito dalla guardia.
Appena i due uomini furono scomparsi, Atmah scattò verso la missiva, la raccolse e la lesse.
“Appena espugnato il castello, mi sono permesso di lasciare la città di Bravil per dirigermi al fortilizio all’interno del quale si nascondeva il traditore Regulus Terentius. Con una fortunata marcia a tappe forzate la legione ha preceduto gli uomini di Leyawiin. Siamo arrivati, abbiamo preso la torre e abbiamo impiccato i traditori”
La donna corse subito a prendere la sua veste.
“La guerra è finita, Sintas lo deve sapere subito” pensò.
Una volta finito di vestirsi, si diresse verso l’uscita, quando venne fermata da Thules.
-Ah ah ah, ferma ferma, tu sai qual è il tuo compito, vero?- le disse quello tendendola per il braccio – voglio sapere ogni singola parola che Sintas pronuncerà una volta saputa la notizia-
-Che notizia?- chiese la Redguard con tono innocente.
Il monarca sorrise accarezzandole il mento: -Sei una pessima mentitrice, lo sai? Stasera voglio sapere tutto-
-Stasera? Due giorni di fila non sarebbe troppo evidente?- chiese la donna.
-Stasera ci sarà un gran ballo, in onore della fine della guerra- rispose Thules -dì anche questo a Sintas, non voglio che manchi, come non voglio che manchi tu-
-Sarà fatto- annuì Atmah, per poi uscire dalla casa.
 
 
 
-Avanti- la voce dell’uomo era calma e pacata.
La Redguard aprì la porta dello studio, per poi dirigersi verso la scrivania.
Cornelius Sintas stava leggendo una lettera  sulla quale la donna riconobbe la dolce calligrafia di Herminia, sua moglie.
-Lei come sta?- si azzardò a chiedere Atmah.
L’Imperiale sollevò lo sguardo distratto: -Oh, bene, bene, la malattia è in fase di stallo da un po’ di tempo. Chissà, forse c’è ancor speranza...- sospirò- mi ha chiesto di andare a trovarla…-
-La guerra è finita- annunciò la Redguard –ora è tempo di pace-
Il vecchio sbuffò.
-Tutto questo non è stato nient’altro che un preludio- disse con tono amaro –l’apertura delle danze. C’è bisogno di me adesso, qui, nella capitale. Mia moglie… può aspettare-
-Al palazzo stasera vi è un ballo in onore della fine delle ostilità- comunicò la donna.
-Thules sa bene quanto è precaria la situazione- ridacchiò Sintas –vuole fare un rassegna degli alleati e dei nemici e accattivarsi la nobiltà cittadina-
-È proprio disperato- osservò Atmah.
-E fa bene- concesse l’Imperiale –i pezzi sono in posizione, si tratta soltanto di muoverli. E lui lo farà presto-
-Titus Mede?- chiese la Redguard.
L’altro annuì.
-Quando mi sono immischiato in questa faccenda non avevo idea delle proporzioni delle conseguenze, né sapevo quanto questo avrebbe arricchito e rafforzato quell’uomo- disse  lentamente –Eppure eccoci qui. Devo rimediare al mio errore… poi potrò ritirarmi alla mia villa sulla Costa d’Oro, da mia moglie. E magari anche tu potresti tornare a Sentinel… potrei far liberare tua sorella…-
-Il mio posto è qui- dichiarò la donna con fermezza.
-Come desideri- acconsentì Sintas –allora… non abbiamo un ballo a cui partecipare?-
 
 
 
Thules non era certo andato al risparmio per la festa, che, da quel che si vedeva, era stata organizzata molto prima.
Tutti i membri del Consiglio degli Anziani erano arrivati, portando con loro un folto seguito.
La maggior parte degli invitati rimaneva all’esterno della Torre Oro Bianco, che svettava bianca nel cielo serale.
La Green Emperor way, lo spazio che circondava il Palazzo Imperiale, era composto da una grande via circolare, suddivisa a raggiera dalle piccole strade che collegavano i cancelli che portavano ai quartieri cittadini alla Torre Oro bianco.
Gli spazi ritagliati dalle vie avevano al loro interno i sepolcri di importanti personalità dell’Impero.
Atmah non riuscì a non ridere nel vedere il mausoleo della famiglia Terentius, che il giorno prima si era estinta, sotto il marchio di traditrice dell’Impero.
Sintas decise di fare un giro della Green Emperor Way prima di accedere al Palazzo.
Nel percorso incontrarono diversi membri del Consiglio degli Anziani e, infine, L’ambasciatore del Dominio Aldmeri.
-Cornelius- lo salutò l’elfo –Vedo che hai portato anche la tua…-
-Cameriera- si affrettò a rispondere la Redguard –mio signore-
Non voleva che l’Altmer cominciasse ad avanzare strane ipotesi.
-Capisco- si limitò a dire l’altro.
-Ambasciatore- salutò l’Imperiale, mellifluo –il monarca ha invitato anche te, a quanto vedo-
-Perché non dovrei partecipare anch’io a questo ballo?- chiese il Thalmor –Il Dominio è felice di partecipare alla pace restaurata nell’Impero-
Un Imperiale, in divisa da generale, si aggiunse al gruppo.
-Ho paura che allora la felicità dei Thalmor non durerà ancora a lungo- disse intromettendosi nel discorso.
-Generale Gratiatus- salutò Sintas –Vedo che anche lei ha deciso di partecipare-
-La vedo… come dire… turbato stasera, generale- constatò Lewie sorridendo –che cosa intende?-
-Voi elfi forse la considerate pace questa- rispose il comandante –Ma non è altro che una pausa. Finché tutti i problemi non saranno risolti… non v’è pace-
-Allora temo che l’Impero non sarà in pace per un lunghissimo tempo- dichiarò l’Altmer fissando Gratiatus.
-Temo proprio di sì- convenne l’Imperiale restituendo lo sguardo.
La situazione venne interrotta dall’arrivo del monarca Thules, affiancato dal generale Maudelaire, comandante in capo dei Maghi Guerrieri.
Il Bretone indicò una coppia di soldati, un uomo e una donna, appartenenti al reparto da lui comandato.
-Siccome la sicurezza del Monarca è la nostra priorità- cominciò Maudelaire con voce grossa –e dato che l’Impero, anche in tempo di guerra, ha sempre nemici; vorrei fare regalo dei miei due uomini migliori a voi, sire-
Tutti gli invitati alla cerimonia cominciarono ad applaudire, dirigendosi verso l’entrata della torre, dove vi era il monarca.
I due Maghi Guerrieri si inginocchiarono e fecero giuramento di fedeltà e protezione verso Thules, che applaudiva soddisfatto, spostando lo sguardo sulla folla.
-Magnifico- borbottò tra sé e sé Gratiatus, udito solo da Atmah, -un altro paio di spie. Maudelaire sta giocando in grande-
Le due nuove guardie cominciarono a dare prova delle loro capacità tramite incantesimi pirotecnici, davanti allo sguardo attento degli invitati.
-Devo riconoscere che, anche se umani, il loro talento nelle arti della magia è degno di nota- si concesse Lewie cercando di riavviare il discorso.
-Nella legione Imperiale viene accettato soltanto il meglio, specialmente per il corpo di guardia del regnante- dichiarò Gratiatus, anche se, dal tono in cui lo disse, non pareva del tutto convinto.
Il piccolo spettacolo delle nuove guardie terminò e l’ingorgo che si era creato all’ingresso del Palazzo Imperiale si sciolse; pian piano tornarono tutti ai loro discorsi.
Gli occhi di Thules, dopo tanto cercare, si incontrarono finalmente con quelli della Redguard.
“Vuole delle notizie” pensò la donna “e ha visto con che personalità stavo parlando. Chissà cosa si aspetta!”
Senza farsi notare, diede dei piccoli colpetti alla schiena di Sintas, che, voltatosi, capì subito la situazione.
-Dagli quello che vuole- si limitò a sussurrare.
Lentamente, Atmah si diresse verso un angolo appartato, lontano dal vociare che permeava la Green Emperor Way, facendo in modo che Thules la potesse vedere.
Quello, con le dovute accuratezze, cominciò ad allontanarsi dal centro del ballo.
-Allora?- chiese non appena arrivato.
-Si è stupito della velocità con la quale Terentius ha capitolato- rispose velocemente la Redguard.
Thules alzò il sopracciglio.
-E basta? Non ha detto altro?- incalzò.
-Secondo lui non è finita qui- disse decisa la donna.
-Tu non mi menti mai, vero?- chiese il monarca prendendole il braccio; poi indicando gli invitati aggiunse: -li vedi tutti questi? Sono tutti, dal primo all’ultimo, potenzialmente nemici. Sono tantissimi. Io cerco di tenermeli buoni tutti, ma ogni tanto qualcuno comincia a tramare, e ciò non è bene. Guardali. Se non controllassi chiunque in quella folla…-
Ma la frase rimase in sospeso.
Da un cancello era arrivato un legionario in armatura. Lui era ferito e la sua piastra pettorale era scalfita.
Thules sbucò fuori dal nascondiglio, andando incontro all’ultimo arrivato.
Il silenzio era calato tra gli invitati.
-Che cosa succede, soldato?- chiese il monarca.
Il legionario si avvicinò gli sussurrò all’orecchio qualcosa, poi cadde a terra, sfinito.
Thules chiuse gli occhi e serrò le mani a pugno per qualche momento, respirando profondamente, poi indicando Sintas e i generali, fece loro segno di seguirlo mentre entrava nel Palazzo.
Atmah lo seguì per qualche metro, poi qualcuno la prese per il braccio, fermandola.
-Non credo che ti lasceranno entrare- le disse Lewie, sorridendo.
La Redguard lo guardò dubbiosa.
-Perché sorridi?- gli chiese.
-Sai chi è il miglior alleato del Dominio?- rispose l’elfo –L’Impero stesso. Non passa giorno in cui voi umani non vi distruggiate dall’interno; te lo posso assicurare, quest’Impero ha vita breve-
-Ci sarà pur qualcuno che si saprà opporre- ribatté acida la donna.
-Qualcuno?- chiese l’Altmer –Guardati intorno. Li vedi, tutti questi nobili e generali? Nessuno di loro può fare qualcosa. Troppo impegnati a ballare per accorgersi anche soltanto di chi stia dando il ritmo-
Il Thalmor la lasciò andare.
-Fossi in te lascerei la capitale. Vi attendono giorni bui- le disse, poi se ne andò.
Dopo pochi minuti, Sintas uscì dal Palazzo, seguito dai generali.
Di Thules, nessuna traccia.
-Cosa succede?- chiese Atmah, pur conoscendo già la risposta.
Sintas la guardò grave. Per la prima volta appariva stanco, vecchio.
-Temo che Herminia dovrà aspettare ancora un po’- disse mestamente –Titus Mede ha attaccato la legione del legato Scavatus ma è stato respinto. La contessa Caro è stata trovata assassinata nella sua tenda, quindi Nelles, il capo dei maghi guerrieri ha preso il comando dei soldati di Leyawiin. Senza di loro la legione non ce l’avrebbe fatta. Sembra che Mede non se l’aspettasse-
-E adesso?- continuò la Redguard.
-Re Waylas attendeva da tempo questo momento. Il suo esercito, composto dalle forze di Hammerfell, High Rock e Orsinium è accampato al confine con Cyrodiil- rispose l’Imperiale –caleranno sulla Colovia e la distruggeranno. Un alto prezzo… ma almeno avremo risolto una volta per tutte il problema di Titus Mede-
Atmah si guardò intorno notando gli invitati che stavano velocemente scomparendo.
-Non è più tempo di festeggiare- constatò Sintas grave –siamo in guerra. Di nuovo-
 
 
 
 
 
   
 
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