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Autore: clif    17/03/2016    7 recensioni
Il quarto volume delle avventure ci ha lasciato con il fiato sospeso: Lord Voldemort è tornato.
Che cosa succederà ora che l’Oscuro signore è di nuovo in possesso dei suoi terrificanti poteri?
Quanta morte e distruzione seminerà nel tentativo di riprendere il dominio del mondo?
Sono le stesse domande che si pongono Harry ed Heather Potter,
segregati nella casa dei loro zii babbani, lontani dal mondo magico che appartiene loro
ma ormai qualcosa è cambiato anche il loro.
Troviamo Harry divorato dalla frustrazione, dalla rabbia e dall’ansia di ribellione.
Si aggiunge inoltre una certa Serpeverde, che riesce a destabilizzarlo come nessun altro
E verrà fuori un anno pieno di sorprese per il gemello Potter.
Anche Heather dovrà fare i conti con dei sentimenti mai provati prima,
e con la persona che, fino a poco tempo prima, meno si aspettava.
Tra nuovi e forti sentimenti, nemici da ogni parte, e esami scolastici in avvicinamento
I gemelli Potter dovranno prepararsi ad affrontare un lord Voldemort sempre più potente.
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ il calice di fuoco”
Ambientazione: 2004-2005
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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« Oscuro Signore

e (?) Harry Potter e Heather Potter

Ecco giungere i soli col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...

nati da chi lo ha tre volte sfidato, nati sull'estinguersi del settimo mese...

l'Oscuro Signore li designerà come suoi eguali, ma loro avranno un potere a lui sconosciuto…

due poteri diversi e contrapposti…

ma che bilanciati insieme porteranno alla disfatta del signore oscuro…

gli uni dovranno morire per mano dell'altro o viceversa…

perché nessuno dei tre può vivere se l'altro sopravvive...

i soli col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nasceranno all'estinguersi del settimo mese... »

Albus Silente recitò la profezia davanti ai due gemelli Potter. Dopo la fuga del signore oscuro, il ministro (tremolante, per paura di perdere il posto) aveva preteso delle spiegazioni dal vecchio preside. Quest’ultimo aveva annuito, ma non prima di aver riportato tutti gli studenti, tramite passaporta, ad Hogwarts.

Una volta che i due fratelli giunsero nell’ufficio del preside, calò il silenzio più totale. Neanche i quadri dei precedenti presidi dissero niente. Harry aveva un aspetto distrutto, non riusciva ancora  a credere che Sirius fosse morto, mentre Heather rimaneva con la sua solita aria impassibile, nonostante si potesse notare una strana scintilla nei suoi occhi.

Fu proprio questo suo atteggiamento che fece irritare non poco il già indisposto gemello. Ma prima che quest’ultimo potesse anche solo aprire bocca, il preside finalmente arrivò nello studio. Dopo aver lasciato sfogare Harry per qualche minuto, il quale aveva cominciato ad urlargli contro.

Il ragazzo sopravvissuto era furioso: Sirius, il suo amato padrino, era morto, e lui doveva sfogarsi in qualche modo. Inoltre, era arrabbiato con Silente per avergli taciuto (anche alla sorella) che qualcuno avesse fatto una profezia su di loro. Quando il ragazzo si fu parzialmente calmato, iniziò finalmente a spiegare.

Spiegò che quella profezia era stata fatta 16 anni prima. I gemelli in questione potevano essere o loro o i Paciock (Harry rimase sorpreso che Neville avesse un gemello, ma non disse niente), ma Voldemort aveva ritenuto i Potter la minaccia più grande. Questo aveva segnato per sempre il loro destino.

-In parole povere: il confronto tra noi e Voldemort, se vorremo distruggerlo una volta per tutte, sarà inevitabile- Disse Heather, con tono atono. Il preside annuì, perdendo il suo famoso luccichio negli occhi. Harry si voltò prima verso il preside e poi verso la sorella. Non aveva la forza di aggiungere niente.

I due ragazzi salutarono il vecchio uomo con un cenno del capo, ed uscirono dal suo ufficio in religioso e teso silenzio. Silente si appoggiò meglio sulla sedia, e sospirò con aria stanca, mentre osservava la porta da cui erano appena usciti i due ragazzi. Aveva un senso di déjà-vu per niente positivo: ricordi di 100 anni prima erano riaffiorati nella sua mente. Tempi duri li aspettavano, in particolare per i due giovani ragazzi.

Intanto in infermeria altri ragazzi erano intenti a recuperare le forze. Quasi tutti i membri del ES avevano riportato solo qualche graffio e anche coloro che facevano parte della setta della serpe. Solo due di loro, che tra l’altro erano state colpite dalla stessa maledizione, dormivano nei letti in fondo: Hermione Granger e Caroline Prince.

Il resto della comitiva, dopo alcune ore, aveva deciso di far riposare le due ragazze, e aveva lasciato l’infermeria. Solo una persona, dopo aver controllato che non ci fosse nessun altro, si era decisa ad entrare e vedere come stesse Hermione.

Draco Malfoy, il purosangue per eccellenza, il principe delle serpi, era venuto a trovare la mezzosangue, principessa dei Grifondoro. Si sedette su una sedia lì vicino e strinse la mano alla ragazza. L’amava. Ormai se n’era reso conto. L’aveva capito già da tempo, ma lo aveva ammesso con se stesso il giorno prima delle vacanze di natale.

-Furetto, di cosa stai parlando? A quale tradizione ti riferisci?- Disse, accorgendosi solo all’ultimo secondo che il ragazzo teneva sulle loro teste un ramoscello di vischio. Ancor prima di rendersi conto di ciò che stesse per succedere, Draco l’aveva attirata a se e aveva posato le sue labbra sulle sue. Dopo qualche secondo si staccò. Un silenzio inquietante era calato nel corridoio. Grazie al cielo c’erano solo loro.

-Ora io dovrei dire prego… buona giornata, Granger- Fece il ragazzo dopo averle fatto una carezza sulla guancia, averle restituito la bacchetta,  ed aver imboccato la strada verso la sua sala comune.

Hermione rimase immobile, come una statua, per diversi minuti. Il suo volto fece in tempo a cambiare colore almeno una decina di volte, prima di realizzare cosa fosse successo: Draco Malfoy l’aveva appena baciata.

Si frequentavano da alcuni mesi. In gran segreto, nemmeno i loro amici più intimi ne erano a conoscenza. Draco sbuffò. Per un po’ aveva pensato che per loro ci fosse una possibilità, ma purtroppo non era così. Suo padre era stato arrestato, adesso sarebbe toccato a lui portare avanti il nome della famiglia… e sarebbe stato marchiato. Hermione sarebbe stata in pericolo se le fosse rimasto accanto.

Con la morte nel cuore, alzò la bacchetta e, dopo averla puntata sulla fronte della ragazza, recitò l’incantesimo di Obblivio. Da quel momento in poi sarebbero tornati “la mezzosangue” e “il furetto”. Senza aggiungere niente, uscì dall’infermeria. Ripetendosi  che aveva fatto la cosa giusta.

Intanto i due gemelli stavano attraversando uno dei corridoi del castello, nel più completo silenzio. fu Harry, non sopportando più quella situazione, a romperlo. Si voltò verso di lei e le caricò contro: voleva sfogarsi contro qualcuno, e l’apparente tranquillità di Heather lo stava mandando fuori di testa.

-Come cazzo puoi rimanere così impassibile?! Ti rendi conto che Sirius è morto?! Come puoi fregar…- Ma non fece in tempo a terminare la frase. In un istante si ritrovò a terra, con il barro dolorante e parecchio sangue che gli colava giù dal naso: Heather gli aveva appena rifilato un pugno. Almeno a qualcosa era servito: lo sguardo di Heather non era più indifferente era diventato mortalmente freddo.

-Non ti azzardare mai più. Hai capito? Se non fosse stato per il tuo stupido orgoglio, non volendo ascoltare i consigli di nessuno e non volendo chiedermi aiuto con l’occlumanzia, Sirius non sarebbe morto. Assumiti le tue responsabilità e taci- Gli disse con voce gelida. Gli occhi di Harry si riempirono di lacrimi, ma non per il dolore al labbro, e il suo corpo fu scosso da dei tremiti.

-Non voglio più avere tra i piedi un debole come te. A proposito, con questo fanno due occhi. Non intendo chiuderne più. Ascolta bene questa parole: tu per me sei morto, Harry Potter- Gli disse con un sorrisino inquietante, aveva indossato la stessa maschera che teneva con gli altri. Voleva fargli capire questo: adesso per lei sarebbe stato un semplice sconosciuto.

Harry rimase per secondi, minuti, e forse anche ore, nel più assoluto silenzio. quella sera non aveva perso per sempre solo Sirius, ma anche sua sorella. Non poteva crederci. Non voleva crederci. Con la coda dell’occhio, vide qualcuno avvicinarsi a lui e tamponargli il labbro spaccato.

-Harry, cosa ti è successo?- Gli domandò una voce dolce e delicata, ma con un pizzico di superbia che Harry riconobbe subito. Si voltò leggermente verso destra e si ritrovò di fronte il viso preoccupato e bellissimo di Astoria. Senza darle il tempo di dire qualcosa, la afferrò e la strinse delicatamente a se.

-Stammi vicino, ti prego. Ho bisogno di te- Le disse con tutto l’amore che poteva. Nonostante le sue parole fossero anche intrise di un profondo dolore. L’ultima Greengass non potè fare a meno di ricambiare l’abbraccio e di cullarlo dolcemente: neanche fosse un bambino piccolo con la propria madre.

Intanto Heather aveva raggiunto l’infermeria. Le era stato riferito che Caroline era fuori pericolo e che avesse bisogno solamente di un buon riposo, solo quello l’aveva trattenuta dal precipitarsi all’istante a vedere come stava. Una volta dentro, si guardò intorno: oltre lei, vi erano solo la Granger e Caroline.

-Ti prego, torna presto da me. Sei l’unica persona che mi rimane- Le sussurrò la ragazza in un orecchio. Si sedette vicino a lei, e cominciò ad accarezzarle delicatamente i capelli. Per una volta nella sua vita, abbandonò la sua maschera gelida e mise momentaneamente da parte il suo odio verso il mondo. Non poteva permettere che la sua ragazza morisse. Ormai aveva deciso: non l’avrebbe più portata in una missione tanto pericolosa.

Così concentrata, non si accorse che il centro dei suoi pensieri si era risvegliata. Se ne rese conto, solamente quando cominciò a ricambiare le sue carezze. Heather spalancò gli occhi (li aveva chiusi per un secondo) e guardò in quelli dell’altra. Verde e viola si unirono tra di loro.

-Vedi? Sono tornata da te- Le disse la Prince, rispondendo a ciò che Heather aveva sussurrato poco prima. Quest’ultima sorrise lievemente. Uno dei suoi sorrisi rari. Aveva perso per sempre Sirius, e probabilmente anche Harry, ma non riusciva a sentirsi totalmente sola. Nonostante cercasse la solitudine, avere qualcuno, un particolare “qualcuno”, la faceva sentire bene… anche se non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.
 
N.d.A.
Salve a tutti !
Siamo giunti alla fine del quinto capitolo della serie. Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate. Ringrazio Thranduil_Oropherion, NeahSwanMills, Vale Lovegood e nikui per averla recensita. Inoltre do un caloroso saluto a Anonymous_1592, kelly95, cody020701 e Julia Slytherin per aver recensito ogni singolo capitolo.
Ancora un ringraziamento di cuore a tutti, e a domenica, con l’uscita del prologo della storia “Harry e Heather Potter: e il principe mezzosangue”.
  
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