CAPITOLO 2
Erano da poco passate le
tre del pomeriggio quando Sam e Jacob arrivarono a casa di Mark per passare il
Natale in famiglia. Vennero subito assaliti dalla
nipotina Kathryn che si lanciò fra le loro braccia. All’improvviso però Sam,
alla vista dell’albero in salotto con tutti i regali in
attesa di essere scartati, si accorse di aver dimenticato quello che lei aveva
comprato per la nipotina.
Prese per un braccio il
padre e lo trascinò in cucina.
-Sam, ma
che ti è preso?-
-Mi sono dimenticata!-
-Che cosa?- chiese Jacob con un punto interrogativo
letteralmente stampato in faccia.
-Mi sono dimenticata alla
base il regalo per Kathryn!-
-E
adesso come facciamo?-
-Devo andare assolutamente
a prenderlo o ci rimarrà male!-
-Se parti adesso sarai qui tra qualche ora! Io rimango
qui con loro!-
-OK, ci vediamo dopo!- A
Sam spuntò nuovamente il sorriso sulle labbra nel
vedere suo padre finalmente a casa dopo le tante missioni pericolose che
entrambi hanno affrontato.
Dopo aver salutato anche
gli altri inventando una scusa per la fuga, Sam si mise al volante per
raggiungere la base.
*******
Alla base però lo Stargate
si attivò improvvisamente! O’Neill si fiondò in sala
controllo dove trovò Walters intento a lavorare con i computer.
-Chi può essere Walters?-
chiese scocciato Jack all’indirizzo del tecnico.
-Non lo so Signore! Non
abbiamo squadre in missione al momento!-
-Chiudete
l’iride- ordinò Jack.
-Bene Signore!-
Ad un tratto un ologramma
raffigurante Ahtle’sh comparì nella sala d’imbarco.
-(con voce metallica)
Popolo dei Tau’rì, inginocchiatevi al vostro Dio Ahtle’sh e avrete salva la
vita!-
-Puoi
scordartelo parassita!- rispose
Jack già immaginando la prossima frase del Goa’uld.
-Allora preparatevi a
soccombere!-
L’ologramma sparì ma lo Stargate rimase collegato. L’unica linea di
difesa che era rimasta era l’iride.
-Perché
lo Stargate è ancora attivo?-
-Qualcosa interferisce con
i comandi Signore!-
-MALEDIZIONE!! Allerta le
squadre di difesa!-
-Bene Signore!-
-E mi chiami se c’è qualche novità. Devo avvertire il
Presidente. Neanche a Natale si può stare tranquilli!- esordì
sconsolato O’Neill.
Nell’ufficio del Generale
O’Neill.
-Bene Signore….faremo del
nostro meglio! Risolveremo anche questa. Arrivederci!-
Jack riattaccò la cornetta del telefono del proprio ufficio;
aveva avvertito il Presidente, ma ora era necessario un piano per risolvere la
questione.
Era frustrante non poter
contare sull’aiuto della squadra migliore……la sua squadra.
Si accasciò sulla scrivani quando qualcuno bussò alla porta.
Non aveva
proprio voglia di vedere nessuno in quel momento allora rispose
sgarbatamente.
-Che c’è adesso?!-
Sam spuntò da dietro la
porta e trovò il suo superiore con la testa china sulla scrivania.
-Scusi Signore se la
disturbo!-
Jack si rialzò di scatto. In genere era difficile
sorprenderlo, ma questo proprio non se lo aspettava. Dopo aver ripreso il
controllo di sé stesso, riuscì a pronunciare qualche
parola.
-Oh, Carter! Scusami per
essere stato sgarbato! Entra pure……cosa ci fai qui?-
Sam si avvicinò ad una
delle due poltroncine e si sedette.
-Ero tornata per
recuperare il regalo per la mia nipotina, ma non mi aspettavo di trovare la
base in allerta. Cosa succede?- chiese incuriosita.
-Ahtle’sh sta per sferrare un attacco! Non riusciamo a
chiudere il collegamento dello Stargate e non sappiamo cosa farà questa volta
quel parassita!-
-Dobbiamo riuscire a
chiudere il collegamento!-
-Sì ma come?- chiese
speranzoso Jack.
-Scendo in sala controllo
ed elaboro un nuovo programma. Ci vorrà qualche ora!-
-Va bene……ma il tuo Natale?
La tua famiglia ti aspetta!- Jack sapeva quanto Sam tenesse
a questo Natale; poteva stare un’intera giornata con tutta la famiglia, e
questo non le capitava spesso.
-Avvertirò mio padre! Se non sconfiggiamo Ahtle’sh dubito che festeggeremo un
altro Natale. Questo possiamo rimandarlo!-
-Grazie Carter, sei la mia
salvezza!- esordì Jack convinto che quella giornata non sia
poi tanto male.
-Davvero Signore?- chiese
Sam non sicura della risposta che riceverà.
--Sì….bhè….Walters non sà più che fare!-
I due si sorrisero, poi Sam lasciò l’ufficio per raggiungere la sala
controllo.
Jack si appoggiò allo
schienale della poltrona mentre un sorriso gli
comparve sul volto.