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Autore: Deline    31/03/2016    1 recensioni
“Vuoto di ogni essenza perché possa catturare la vostra”
Recita una incisione sul retro di un antico specchio.
Una ammonizione che la giovane Nere ha voluto ignorare per sfuggire, anche solo per qualche giorno, alla noia della routine.
Così ha inizio il suo viaggio nella Chicago distopica di Divergent alla ricerca del tenebroso Intrepido che le ha rubato il cuore attraverso le pagine della saga scritta da Veronica Roth.
Una ragazza come tante e uno specchio magico che le permette di attraversare il confine tra realtà e fantasia e la trasporta, come solo un libro saprebbe fare, in un mondo nuovo, sognato e temuto allo stesso tempo.
Nere, una ragazza normale, distante anni luce dalle eroine dei libri, una di noi, insicura e fragile ma anche caparbia e fiera, che lotterà per la salvezza del suo amato e della dimensione alla quale ormai sente di appartenere.
*** *** *** *** *** *** *** *** *** ***
Il racconto si basa solo sui primi due libri e film della saga, Divergent e Insurgent.
Età e aspetto dei personaggi sono quelli dei film, per tutto il resto "salto" da libri a film, soprattutto per Divergent. Per quanto riguarda le parti di Insurgent resto fedele al libro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tori
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Probabilmente sarà impacciato e non combinerà niente di buono?!»
La voce di Eric mi salva da un incubo assurdo.
Ero seduta sotto un ciliegio in fiore e davanti a me c’era una strana creatura, sembrava un uomo, ma dentro di me sapevo che non era umano. Non ricordo quello che ci siamo detti, ma ricordo come mi mi sentivo: un schifo. Sia psicologicamente che fisicamente, mi sentivo stanca e inutile, come se fossi arrivata alla fine di una vita senza senso, una vita buttata.
Guardo verso la finestra come faccio sempre quando voglio dimenticare in fretta un incubo. Guardare la luce del sole fa dissolvere più in fretta le cose che appartengono all’oscurità della notte.
Quando sposto lo sguardo su Eric lo vedo seduto alla mia scrivania, è voltato verso di me e il livello di rabbia del suo sguardo credo sia intorno a mille.
«Eric, che stai dicendo?» gli domando ancora mezza addormentata.
«Lo hai detto al mondo intero! Come ti sei permessa? Sono cose personali!»
Mi alzo, mi avvicino a lui e il monitor del mio computer svela il motivo di tanta rabbia: Wattpad.
Mi maledirò più tardi per non aver messo una password all’avvio e per essere così pigra da permettere al computer di memorizzare tutte le mie passwords in modo da non dover fare mille volte log in, adesso devo cercare di calmare Eric o rischio di trovarmi appesa fuori dalla finestra.
«Uno, non è tutto il mondo, solo chi parla la mia lingua. Due, tu sei il personaggio di un libro, chi legge la storia sa che è tutto frutto della mia fantasia»
«Io sono reale!»
«Loro non lo sanno, se ti incontrassero penserebbero che sei un fanboy che gli assomiglia in modo impressionante»
«Un fancosa?» domanda guardandomi come se stessi parlando come il nano di Twin Peaks.
«Un appassionato di un libro, un film, un personaggio famoso o qualsiasi altra cosa. Tu sembri un ragazzo che si è appassionato alla saga fino al punto da trasformarsi nella tua copia»
«Quindi mi crederanno un pazzo»
«Oppure un furbo che usa la somiglianza per rimorchiare le fangirls» gli faccio l’occhiolino.
«Questo non giustifica quello che hai fatto. Tu hai scritto tutto quello che è accaduto tra di noi senza lesinare dettagli. Perché?»
Bella domanda, perché l’ho fatto? Il diario dei viaggi nello specchio è sempre rimasto privato ma questa volta ho voluto condividere tutto con il resto del mondo. Stavo già scrivendo Descendant e non ha senso scrivere due fanfiction sulla stessa saga, d’altro canto, non sarebbe la prima volta che affido i miei pensieri al web, ho scritto per anni in un blog e ho addirittura creato un sito dedicato al mio diario.
Viaggiare attraverso il tempo e lo spazio grazie a uno specchio stregato, non è un segreto facile da mantenere.
“Hey amici, sapete che in casa ho uno stargate?” Cambia spacciatore.
Hai ragione streghetta saggia, nessuno mi crederebbe se andassi a raccontarlo in giro ed è pure banale come idea per un racconto.
A me piace!
Streghetta ingenua non ti ci mettere pure tu, il nostro principe azzurrognolo sembra piuttosto arrabbiato.
Indossa la tutina fetish, mettigli il butterfly ring che ti ha regalato Jean-Pierre e dateci dentro, vedrai come si calma!
É arrivata anche la Strega Regina, direi che le streghette più famose ci sono tutte. Per favore, mettetevi a litigare tra di voi nella nebbia rosa e lasciatemi in pace perché qui mi sa che finisce male.
«Te l’ho detto, per gli abitanti di questa dimensione sono semplici seghe mentali su un personaggio di un libro e di un film» cerco di giustificarmi.
Eric mi guarda un po’ contrariato ma alla fine sospira e scuote il capo guardandomi come se fossi una bambina che ha combinato l’ennesima marachella.
Ho sottovalutato la sua pazienza.
«Cosa mi tocca sopportare. Spero per te che sia tutta gente che abita molto lontano da qui e che non incontrerò mai»
«Una l’hai già incontrata, Jules, è venuta in negozio per ritirare dei manoscritti»
«Quella morettina carina che hai riempito di candele e incensi omaggio che lei ha accettato solo per gentilezza?»
«Non è vero, le piacevano!»
«Certo, come può piacere un mal di denti. Comunque non vedo nessuna Jules tra i commenti»
«CloveRavenclaw39»
«Mi piace, è sveglia e pare essere una delle poche che non mi considera solo uno spietato assassino»
«Questo perché sono una brava scrittrice»
Eric scoppia a ridere. Sento che il suo lato Erudito sta per uscire fuori.
«Ci sono tonnellate di errori che dimostrano il contrario»
Appunto. Lo guardo storto e lui ride ancora più forte. Mi viene voglia di scrivere un capitolo scendendo ancora di più nei dettagli solo per fargli dispetto.
«Anche Alex-2701 e Nogitsunepossessed abitano qui vicino?» mi domanda e io so benissimo dove vuole arrivare.
«Non lo so, se vuoi mando loro un messaggio privato e le invito qui così puoi fartele tutte e tre»
«Perché tre? Tu non partecipi?» domanda ridacchiando.
Sta ridendo troppo, non è da lui.
«No, ti lascio casa libera, mi farò ospitare da Loneric»
Eric smette di ridere, lo ammetto, questa era pesante.
«Chi è? Si è preso un po’ troppe libertà e tu ci scherzi troppo per i miei gusti»
«Chissà….magari è un mio ex, oppure è il mio fidanzato di questa dimensione»
Eric mi fulmina con lo sguardo.
Ho davvero esagerato e non credo sia il momento giusto per confessargli che è stato per parecchio tempo un amico di letto. Meglio evitare puntualizzazioni inutili e dannose.
«Si chiama Ross ed è il fratellastro di LayDownGrey meglio conosciuta come Tini. L’essere scemi l’hanno ereditato dal padre»
«Tini è LaydownGrey? Ti prego dimmi che è uno scherzo» dice prendendosi la testa tra le mani.
Posso solo immaginare il suo imbarazzo, ho scritto cose molto intime.
Martina è la mia migliore amica, lui sa bene che le confido tutto, però c’è un abisso tra parlare e scrivere.
Può convincersi che le chiacchierate non siano mai avvenute pur avendo la consapevolezza che la realtà è diversa, ma non può ignorare i commenti scritti da Martina. É stata fin troppo buona nei commenti, l’ha definito addirittura l’uomo che tutte sognano, ma non credo che questo sia d’aiuto a Eric.
«Eric, se sceglierai di restare per sempre in questo mondo un po’ strano, io cancellerò tutto»
«Vuoi restare qui e abbandonare Chicago?» mi domanda guardandomi negli occhi.
Il suo sguardo è triste ed io non ho il coraggio di dirgli quello che davvero vorrei fare.
Lo ammetto, non me ne frega niente di quella dimensione, può anche svanire, ma lui è nato e cresciuto in quel posto, c’è la sua famiglia e anche i suoi amici e non credo sia giusto chiedergli di abbandonare tutto e trasferirsi in questa dimensione.
Può sembrare assurdo ma io continuo a pensare che la sua dimensione sia quella più tranquilla e meno pericolosa. Sistemate le situazioni all’interno e all’esterno della recinzione sarebbe davvero un bel posto in cui vivere, mancherebbero molte comodità ma i miei figli crescerebbero in un mondo meno marcio di questo.
«Non nella situazione in cui è adesso. Possiamo vivere in entrane le dimensioni, ma prima dobbiamo sistemare le cose e renderla il posto sicuro e tranquillo descritto nel finale di Allegiant»
«Perché? Adesso là il tempo si è fermato, non sta accadendo niente di grave a nessuno»
«Non ti mancherebbero i tuoi amici e la tua famiglia?»
Eric alza le spalle come se non gli importasse nulla ma nei suoi occhi leggo che sta mentendo. É il suo mondo e lui non lo rivedrebbe più, è una cosa che nessuno sopporterebbe.
«Ok, mettiamolo ai voti. DistopicBookLady, iLoveEricJai, Cilianum e tutti gli altri, cosa si fa? Andare e combattere per vivere in due mondi oppure restare in questo mondo? Lottare o arrendersi?» dico rivolgendomi al monitor del computer.
«Piccola, stai parlando allo schermo di un computer, BarbaraCesa ti direbbe di farti vedere da uno bravo»
«Quanto sei pignolo, adesso trascrivo la nostra conversazione» dico mentre apro il menù e seleziono “Opere”.
«Ecco qui. “Nuova parte”. Vuoi aggiungere qualcosa da scrivere?»
«No, al massimo voglio levare qualcosa»
«Cosa?»
«Quello che ti farò quando avrai finito di raccontare i fatti nostri a tutti» dice mentre prende dall’armadio la scatola con i miei giocattoli.
 
 
 
Mie care e miei cari, qualcosa mi dice che avrò le mie personali cinquanta sfumature di Eric. No, non ve le racconterò,
Un grazie speciale va a tutti voi che passate di qui, leggete e lasciate una gradita traccia del vostro passaggio.
   
 
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