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Autore: Lady Vel    05/04/2016    1 recensioni
Cos’accadrebbe se i personaggi fossero in un mondo, in un’epoca, diversa? Come gestiranno gli avvenimenti? Diventeranno re e regine, o finiranno nella polvere?
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 2: In fuga

Lontano, doveva andare lontano, dopo averlo rapito. Era già accusato di omicidio, perché non aggiungere un rapimento? Forse avrebbero dovuto cambiare paese… poteva andare nel regno di Tonks… forse sua cugina lo avrebbero ascoltato. Forse Andromeda e Ted avrebbero creduto a lui. Ma prima doveva riuscire a lasciare l’isola rimanendo in vita. Per tutti quanti, lui aveva ucciso suo fratello… assolutamente inconcepibile. James poteva non avere il suo stesso sangue, ma a lui non importava. Avrebbe fatto di tutto per lui e per Lily. L’ha appoggiato quando ha voluto sposare la ragazza del popolo… l’ha aiutato in mille imprese e mille ancora ne avrebbero compiute, se Minus non li avesse venduti. Per il titolo di contabile dello stato poi… almeno avrebbe fatto fallire il regno di Riddle in poco tempo. Aveva passato le ultime due notti a correre per i vicoli più malfamati, dove aveva notato che nemmeno i più loschi criminali osavano guardarlo troppo a lungo. Se avesse avuto un morbo, sarebbe stato accolto più volentieri. Tutto per colpa di Minus… ma non avrebbe lasciato che vincesse la guerra. La prima battaglia era andata, ma già la seconda non l’avrebbe persa...
Arrivò all’accampamento dell’esercito di Re Moody, centinaia di guardie chiamate per cercarlo e ucciderlo… nonché proteggere il piccolo: l’erede del più ricco lord del regno di Silente… e figlio di un caro amico di Re Moody. Per legge, sarebbe stato cresciuto da un qualsiasi lord di un regno qualsiasi – probabilmente quello che pagherà di più per averlo – ma, la legge, si poteva scavalcare. Non lo avrebbe lasciato a nessuno, era l’ultima cosa che gli rimaneva di James… Aspettò che cambiassero i turni e, complice l’oscurità della notte, entrò. Trovare il luogo in cui tenevano Harry fu facile, il suo pianto si sentiva più che chiaramente, ma fu molto meno facile uscire con il bambino piangente. Una volta lontano dall’accampamento si diresse verso il piccolo porto, nella speranza di corrompere qualche giovane marinaio e lasciarsi trasportare; d'altronde era un abile marinaio, viaggiava per mare da molti anni… ma prima di arrivare alla meta si scontrò con una grossa figura.
“Oh, accidenti. Mi ci dispiace, non stavo guardando dove stavo andando, amico. Mi ci sembri familiare… chi sei?”
Sirius riconobbe il vecchio amico dalla voce e, specialmente, dalla stazza. Ben poche persone potevano vantare la robustezza di Hagrid. Non ebbe però il tempo di poter inventare una scusa, poiché Fuffy, il cane che accompagnava Hagrid ovunque, iniziò a fargli le feste, rendendo lampante la sua idendità.
“Fuffy attacca tutti, eccetto due persone oltre a me, e Silente si trova nel regno… Sirius… è vero quello che si dice? Cos’hai fatto? Cosa stai facendo adesso?”
Col dolore nel cuore il Reietto cominciò a raccontare…

Erano in una taverna a ballare, da quando aveva sposato Lily, James preferiva di gran lunga divertirsi col popolo, che non con i nobili. Il piccolo Harry era rimasto a casa con Remus, la ferita dell’ultimo scontro non si era ancora ben rimarginata e preferiva restare a casa, a far giocare il bambino. James finalmente lasciò la pista da ballo, lasciando a Frank Paciock l’onore di ballare con Lily.
“Allora Potter, sei stato lontano da tuo figlio per quasi tutta una sera… pensi di reggere ancora o stai già cercando il modo di abbandonare qui il tuo migliore amico per correre dal mostriciattolo?”
“Mio figlio non è un mostriciattolo, è un piccolo lord… con dei polmoni più che potenti… il rumore qui dentro non è forte nemmeno la metà dei suoi pianti. E poi, sono più che certo, che stai solo aspettando che io me ne vada. Lo vedo come guardi quella cameriera bionda… temo però sia già stata prenotata dal tizio laggiù…”
Disse James tirando un pugno sulla spalla dell’amico.
“Ma sentilo il paparino, com’è acido! Io, almeno, una notte la posso passare in pace con un’amante… tu invece col pargoletto? Scommetto che non riesci nemmeno ad avvicinarti alla tua bella donzella ahahahaha! Non pensarci dai, finirà anche questo momento. Tieni, bevi un po’ di rum. Al piccolo lord allora!”
Passò la brocca all’amico e bevvero assieme. Passarono un po’ di tempo a chiacchierare, ma furono interrotti da un Frank molto agitato.
“James… Lily è svenuta. L’ho portata in una stanza qui dietro. Seguimi.”
Tutti e tre cominciarono a correre, spingendo la massa di curiosi che cercava di scoprire cosa fosse successo. Entrati nella stanza videro Lily distesa su un letto, pallida come la luna.
James le si avvicinò, senza parole, e le si sedette accanto. Provò a toccarla, ma era fredda come il ghiaccio.
Il battito quasi assente.
“Io… vado a cercare un maestro…” disse Frank correndo via.
“Io provo… provo a prendere dell’acqua con zucchero. Magari ha… ha solo bisogno di energie” così, corse fuori anche Sirius.
Trovò l’occorrente in poco tempo, Peter era in casa e fu felice di dargli l’occorrente, e, dopo avergli dato le ultime monete d’oro che aveva con se come ringraziamento, tornò alla locanda. James aveva posto un pezzo di stoffa sopra la fronte dell’amata, le rimaneva accanto, ma tremava. Sirius fece bere a Lily, ormai in stato d’incoscienza, un po’ della bevanda, dopodiché offrì ciò che ne restava a James.
Poco dopo, il viso di James cominciò a diventare blu e ad annaspare in cerca di aria. Sirius lo fece stendere a terra e cercò di aiutarlo a respirare. Prese un coltello e tagliò il colletto stretto della giubba, graffiando il collo dell’amico. Poco dopo aver fatto il taglio, venne sollevato da una stretta decisa.
Udì a malapena il dottore che lo accusava di avvelenamento e Frank che gli impediva di avvicinarsi a James, che ancora si dimenava a terra.

Il giorno dopo, dalla sua cella, venne a sapere che alla fine il dottore non aveva salvato nessuno dei due. E che, per l’intero regno, l’assassino era lui.

Rivivere tutto distrusse Sirius, tanto che si ritrovò a piangere stringendo a se il piccolo Harry. Hagrid e Fuffy tentarono di consolarlo, ma senza successo.
“Sirius… guardami, mentre mi dici che è la verità. Saprò se stai mentendo o no, Silente è un uomo buono e mi ci ha insegnato a saperla riconoscere, la verità.*”
Sirius alzò lo sguardo.
“Quella che ti ho raccontato è l’unica verità.”
Hagrid abbracciò l’amico e s’incamminarono.
“Vieni bello. Andiamo a cercare una nave! Destinazione?”
“Il regno di Tonks”

*Errori e ripetizioni in Hagrid sono sempre puramente voluti!

Note dell'autrice:
Non abituatevi a questi ritmi. Non li ho. Ho già postato in ritardo e il capitolo era scritto da un po' (incolpate la scuola!) Se vi consola ho già in testa i prossimi, però devo cominciare a scriverli... e non sarà facile, specie vista la mole di compiti dei prof...
Siriuuuus! Quanto lo amo.  Mi dispiace da matti per lui... ma ho una sorpresina ehehehe. La indovinerete? Provateci, magari mi date anche degli spunti!
Alla mappa ci sto lavorando, giuro, prima o poi la metterò, abbiate fiducia! :)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Torno a studiare... spero voi non facciate il liceo...
Kiss
   
 
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