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Autore: Maty66    09/04/2016    3 recensioni
James Tiberius Kirk. Un eroe, figlio di un eroe. Burattino di tutti anche nella morte.
Genere: Angst, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Romulani, Spock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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EROE
Capitolo VI
Ferite aperte
 
L’arrivo sul ponte di comando di Spock  quasi non fu notato, tanto gli altri erano concentrati a guardare quel che succedeva sullo schermo.
“Rapporto signor Sulu” si trovò costretto ad ordinare Spock per sapere quello che stava succedendo.
“Dieci minuti fa il tenente Uhura ha intercettato una trasmissione da Romulus. Proviene dal Tribunale del Pretore e parlano… di un processo all’umano assassino”
Spock dovette fare ricorso a tutto  il suo autocontrollo per non mostrare il terrore che iniziava a provare dentro di sé.
“Tenente Uhura chiami il palazzo del Pretore. Dica  loro che vogliamo immediate spiegazioni. Il Capitano Kirk ha lo status di ostaggio di garanzia”
“Già provato comandante, non rispondono”
Intanto sullo schermo si vedeva una grande sala circolare, stracolma di romulani che urlavano furiosi dalle gradinate poste tutto intorno all’arena centrale.
Anche se la ripresa televisiva era dall’alto, al centro dell’arena si distingueva nitida la figura di Kirk, mani legate dietro la schiena, con a fianco due guardie armate.
All’improvviso l’inquadratura cambiò per mostrare un romulano alto e muscoloso. Indossava i segni del Proconsolato sulla tunica.
“Ho attivato il traduttore” informò Uhura.
 
“Il cadavere di Merrick qui davanti a noi grida vendetta!!!” urlò feroce il romulano.
Subito nella sala scoppiò un boato di approvazione.
“La Federazione ha mostrato il suo vero volto. Sono tutti assassini e traditori. Il nostro Proconsole ha ceduto alle loro lusinghe; Merrick ha cercato la pace e questo è stato il risultato”
Un altro boato accompagnò le parole del romulano.
 
“Chi è?” chiese Spock scrutando  lo schermo.
“Dovrebbe essere il secondo Proconsole Hanaj. In assenza del Pretore è lui il Persecutore in Tribunale” rispose Uhura.
“Tenente Uhura  contatti il Comando di Flotta e li informi di quanto sta succedendo” ordinò ancora Spock immobile di fianco alla sedia di comando.
“E richiami il Palazzo del Pretore. Li informi che in presenza di una palese violazione del codice sugli ostaggi di garanzia ci riteniamo legittimati ad intervenire a tutela dell’incolumità del nostro capitano”
“Finalmente, ti sei deciso a fare qualcosa” la voce di McCoy giunse alle spalle di Spock con un tono quasi isterico.
Il vulcaniano  si voltò appena per guardare il medico appena arrivato sul ponte, ma fu sufficiente a scorgere il tremito che scuoteva l’uomo che Jim diceva avere le mani più ferme dell’intero equipaggio.
Pochi istanti dopo lo schermo si oscurò.
“Hanno interrotto la trasmissione. E dal Palazzo del Pretore non rispondono signore, ma ho il Presidente Marlentes in linea” informò Uhura.
“Sullo schermo”
Subito dopo apparve il volto della donna con accanto Archer; apparivano entrambi sconvolti.
“Presidente, suppongo che sia a conoscenza di quello che sta accadendo. Chiedo il permesso di scendere sul pianeta con una squadra e riportare il Capitano a bordo” scandì Spock.
“Permesso negato signor Spock. Qualsiasi azione da parte vostra  sarebbe interpretata come atto di guerra e porterebbe ad un conflitto  con l’Impero. E non possiamo permettercelo…”
“Cosa??? E quindi dobbiamo stare a guardare mentre lo uccidono?” urlò McCoy.
Spock lo ignorò e conservò apparentemente la calma, anche se gli occhi tradivano rabbia.
“Signora Presidente se non interveniamo è più che probabile che uccidano il Capitano”
“Potrei cercare di portarlo su con il teletrasporto” propose Chekov.
“Negativo signori. Non dovete fare nulla senza precisi ordini. I nostri diplomatici stanno cercando di contattare il Pretore di Romulus. L’equivoco sarà chiarito” rispose la Marlentes.
“Mi permetto di farle notare signora, che non si tratta di un equivoco. Hanno trascinato il Capitano, nonostante lo status di ostaggio di garanzia, in un tribunale e lo stanno accusando, quale rappresentante della Federazione, di aver ucciso il loro Proconsole. Sono loro a compiere un atto di guerra nei nostri confronti” 
“Comandante Spock le ho già illustrato le ragioni per cui non possiamo permetterci un conflitto proprio ora” intervenne Archer.
“L’accordo non prevedeva l’esecuzione di un Capitano della Flotta, del nostro Capitano”
  “Avete i vostri ordini. Lasciate che di questa cosa si occupino i politici. Ci risentiamo appena abbiamo novità. Nel frattempo preparatevi a lasciare l’orbita di Romulus”
Lo schermo divenne improvvisamente nero.
“Bastardi…” imprecò McCoy.
“Signor Chekov è possibile tracciare la posizione del Capitano?” chiese Spock.
Un lampo di soddisfazione attraversò gli occhi del giovane navigatore, sostituito però dopo qualche minuto da una profonda delusione.
“Il Palazzo è schermato, signore…”
“Signor Spock, ci lasci scendere. Una piccola squadra, siamo disposti ad assumerci tutti i rischi” fece Sulu alzandosi dalla sua postazione.
“Sì signore, ci lasci andare” approvò il tenente Giotto, il gigantesco capo della sicurezza, che Jim  aveva soprannominato Cupcake.
Spock rimase immobile, gli occhi di tutti puntati addosso.
“Non vuoi fare nulla? Jim è venuto a riprenderti in quel vulcano su Niburu, violando la Prima Direttiva e ben consapevole che Poteva costargli il comando della sua nave” balbettò McCoy quasi con le lacrime agli occhi. 
Spock si limitò a guardare il medico per alcuni secondi.
“Su questa nave ci sono più di quattrocento persone. L’equipaggio di Jim… e siamo circondati dai Romulani, nel loro spazio. Per non parlare delle ripercussioni che le nostre azioni avrebbero sull’intera Federazione” scandì poi calmo.
“E cosa facciamo? Restiamo qui? Scappiamo come conigli e lasciamo che lo uccidano?” stavolta fu Uhura ad intervenire.
Mai come in quel momento Spock avrebbe voluto avere la stessa convinzione di Kirk: non esistevano scenari ‘no win’,c’era sempre una via d’uscita, ma pur facendo appello a tutta la sua logica il primo ufficiale non riusciva a trovare  una soluzione.
All’improvviso lo schermo principale riprese vita e ricomparvero le immagini del tribunale Romulano.
La folla se possibile sembrava ancor più rumorosa e inferocita.
“La decisione è presa. Il sangue deve essere lavato con il sangue” urlò Hanaj.
“Protesto vivamente. Quest’uomo è un mio ostaggio ho garantito per la sua incolumità”
Per la prima volta la telecamera inquadrò Aerv, in piedi accanto a Hanaj.
“Tu dovevi garantire l’incolumità del nostro Proconsole Merrick, e hai fallito Senatore” rispose feroce Hanaj.
“La decisione deve essere rimessa al parente più prossimo” scandì un altro romulano che  era accanto ai due.
“Nhuir non è di stirpe pura. Non è una discendente pura del nostro Proconsole” obiettò Hanaj.
“E’ stata riconosciuta come figlia. Tocca a lei chiedere vendetta” rispose il romulano.
L’inquadratura cambiò per mostrare la snella figura di Nhuir, ancora avvolta negli abiti neri da lutto.
La sala cadde in un silenzio nervoso.
“Il sangue di mio padre vuole la sua nemesi” disse la donna con voce calma e forte.
Nella sala scoppiò un urlo di soddisfazione.
“La sentenza sarà eseguita immediatamente” sibilò Hanaj.
 
“Oh mio Dio…” fece Uhura mentre le lacrime iniziavano a scenderle sul viso.
Sul ponte di comando dell’Enteprise era sceso il gelo, tutti erano immobili a fissare terrorizzati lo schermo.
“Spock non possono farlo...” continuò Uhura avvicinandosi a Spock.
“Qualcuno faccia qualcosa!!!” urlò McCoy
Il vulcaniano non aveva la forza di muoversi.
Provava l’illogico impulso di trascinare via il medico per non fargli vedere quello che sapeva stava per accadere.
Provava l’illogico impulso di fuggire via lui stesso per non vedere quello che sapeva stava per succedere.
Ma non fece né l’una né l’altra cosa.
Rimase immobile ed impassibile a guardare Hanaj che puntava un phaser  direttamente al petto del suo migliore amico, fermo a testa alta al centro dell’arena, fiero e coraggioso come sempre.
Poi Hanaj sparò uccidendo il capitano James Tiberius Kirk.
 
 
 Star Trek non mi appartiene.
Non finirò mai di ringraziare  i miei cari recensori che ostinatamente commentano le mie storielle sensa senso. Vere amiche!!

Come al solito... spoiler (è morto morto?)


“Taci tu!!! Credevo davvero che Jim fosse riuscito ad intaccare l’animo arido che ti ritrovi. Sei solo una macchina senza sentimenti. L’hai lasciato morire da solo, l’unica persona che abbia mai mostrato  vero affetto verso di te…”
“Leonard no…” balbettò Uhura cercando di trattenere il medico, del tutto inutilmente.
Prima che lei o qualcun altro presente sul ponte di comando potesse fare alcunchè, McCoy si avventò sul vulcaniano, colpendolo con un pugno al mento.

 
  
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