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Autore: Pareidolia    10/04/2016    0 recensioni
-SPOILER ALERT-
Questo breve racconto narrerà le vicende del capitolo mancante di Metal Gear Solid V The phantom pain, seguendo le informazioni relative alla missione 51 e a ciò che sarebbe dovuto accadere durante quel capitolo.
Lo dedico a tutti i fan che vorrebbero tanto avere una conclusione del gioco tanto quanto lo desidererei io, nella speranza che possa piacere.
-La squadra di spionaggio della Mother Base trova dei rapporti relativi a un gigante nel cielo, sopra l'Angola e notizie relative alla ricomparsa di alcuni bambini soldato nella regione. Intuendo che si tratta di Eli e dei bimbi fuggiti con lui, Snake inizia a seguire le tracce di una pista che porterà lui e tutti i Diamond Dogs verso un baratro profondo dal quale non potranno mai più uscire.-
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kazuhira Miller/Master Miller, Naked Snake/Big Boss
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Le luci della stanza erano spente, poiché non poteva comunque vedere nulla.

Miller stava sdraiato sul letto a pancia in su, i pensieri fissi su tutto ciò che era accaduto negli ultimi mesi.

I nemici si erano susseguiti come se fossero infiniti; prima Cipher, poi Skull Face e infine Eli.

Un nuovo presentimento, però, attanagliava la sua mente, spaventandolo in maniera terribile.

Fino a quel momento si era sempre fidato di Snake ma nell'ultimo periodo spesso si era domandato se, in realtà, non fosse proprio lui il pericolo più grande.

Ritornò con la mente a qualche giorno prima, quando aveva visto Snake e Ocelot allontanarsi dalla base in elicottero, nel bel mezzo della notte.

Sapeva bene che non si trattava di una missione per conto dei Diamond Dogs e un leggero sospetto rafforzò l'odio che provava per quei due.

 

Quel giorno il mare era più agitato del solito.

Le onde si scontravano con violenza contro lo scheletro delle piattaforme che costituivano la base.

Snake, memore della notte precedente, teneva lo sguardo fisso sull'orizzonte tempestoso, mentre la pioggia gli rigava il viso, le gocce parevano fredde lacrime addolorate.

Ricordava tutto, ora. Nonostante parte di lui gli sussurrasse continuamente che la sua vita era una menzogna, si sentiva comunque orgoglioso.

Per lui poter anche solo interpretare Big Boss davanti agli occhi del mondo era un grande onore ma c'era comunque un'ombra nel suo animo, scura e incombente.

La notte poteva sentirla muoversi da un angolo all'altro della sua stanza, salire lungo le pareti fini al soffitto e poi piombargli addosso all'improvviso, attaccandolo con incubi terribili e lontani, non suoi.

Un sottile velo rossastro di tramonto tagliò il cielo, attraversando per una frazione di secondo la fitta coltre di nuvole scure che si impadronirono di quel colore diventando violacee.

Poco a poco calò la notte, accompagnata dalle luci della Mother Base che si accesero con l'arrivo del buio.

-Boss.- La voce di Ocelot interruppe il flusso dei suoi pensieri, riportandolo al presente.

-Qualcosa non va?- Gli domandò Snake, voltandosi appena.

-Alcuni soldati sono preoccupati per Miller. Dicono che non esce dalla sua stanza da giorni, non ha mangiato quasi nulla e maltratta chiunque provi a parlargli.-

-Capisco, andrò a parlargli io.-

-Boss questa faccenda mi preoccupa. Da quando lo abbiamo portato qua si è sempre comportato come un cane rabbioso che non fa altro se non mordere chiunque non gli va a genio. Se non facciamo qualcosa in fretta sono sicuro che si metterà anche contro di noi.-

-Come pensi dovremmo agire, allora?-

-Va affrontato con estrema cura. Penso che abbia iniziato a sospettare della tua identità, alcuni soldati mi hanno riferito che potrebbe averci sentiti partire l'altra sera.-

-Se scoprisse la verità adesso sarebbe un grosso problema ma continuare a nasconderglielo si rivelerebbe un errore ancora più grande, Ocelot.-

-Stai suggerendo che dovremmo parlargliene? Ne sei proprio sicuro?-

-Gliene dovrai parlare tu, omettendo il fatto che io ne sia a conoscenza. Per tenerlo a bada sarà meglio cominciare a renderlo partecipe anche se...-

-Cosa, Boss?-

-Mentre lui mi parlava di Miller sembrava che già sapesse cosa sarebbe accaduto.-

-Lui ha già calcolato ogni cosa. Sa esattamente cosa accadrà prima ancora che avvenga perché tutto rientra nelle possibilità che ha valutato ma difficilmente rivela qualcosa di tutto ciò.-

-Allora ci affideremo al nostro istinto, agendo di conseguenza.-

-D'accordo, allora. Andrò a parlargli e poi ti riferirò tutto.-

 

Quando Ocelot entrò nella stanza di Miller si ritrovò immerso in una fitta oscurità, illuminata solo dai deboli raggi della luna riflessi sulle superfici metalliche della camera.

-Miller, sei sveglio?- Domandò, senza riuscire a scorgerlo in quel fitto buio.

-Che vuoi tu?-

Ocelot si avvicinò di un paio di passi al letto , osservando l'uomo steso lì sopra.

Tirò un sospiro.

-Si tratta di Big Boss, lui è...-

-Non è il vero Snake, lo so.-

-Come fai a saperlo?- Il sospetto che i due soldati avevano si trasformò in certezza subito, rompendo il silenzio ma ancora Ocelot era incredulo, non si fidava di Miller.

-La sua voce, il suo carattere...assomiglia molto al vero Big Boss ma di certo non ha la stessa tempra. Snake rispettava i propri soldati ma aveva imparato a non provare compassione per loro, non avrebbe mai intrapreso questa via, non avrebbe mai incoraggiato questi atti di vendetta. Aveva giurato di non lottare per una causa, per un nome o un paese ma di lottare e basta, per il solo gusto di farlo, questo mi ha fatto sospettare maggiormente e convinto della realtà dei fatti. Ora dimmi, lui dov'è?- Le sue parole erano fredde, attraversate da una vena di rabbia che sottolineava una chiara minaccia verso Ocelot.

-Tutto questo è opera sua. Zero creò il suo fantasma per cercare di fargli un favore e riallacciare il rapporto che avevano un tempo ma Big Boss è stato molto più furbo. Ha usato tutto questo a proprio vantaggio e Skull Face, involontariamente, gli ha dato una mano. Il fantasma era nato per attirare su di sé l'attenzione delle organizzazioni militari e del mondo intero e così è stato ma Big Boss ne ha approfittato per compiere altre imprese nell'ombra.-

-Cosa? E tutto questo a cosa gli sarebbe servito?-

-A lui è servito per sparire dalla circolazione e per scoprire la verità su tutta questa storia mentre tu hai potuto avere la vendetta che desideravi. Senza tutto questo vi sareste stati d'impiccio a vicenda, tu avresti rallentato e complicato ciò che aveva in mente di realizzare e viceversa.-

-Quindi mi ha tradito, abbandonando tutto ciò che avevamo creato per fondare che cosa? In cosa consisterebbe questo suo progetto?-

-Big Boss sta lavorando separatamente da noi per creare qualcosa di nuovo, mai esistito prima, la vera Outer Heaven. Qualcosa di più grande degli MSF e dei Diamond Dogs, che possa mantenere un ordine nel mondo. Sta fondando una vera e propria nazione militare e, fin quando non sarà completa, noi gli forniremo tutto l'aiuto di cui necessita mantenendo questa copertura e sostenendo il suo fantasma.-

-No...Big Boss può andare all'inferno. Sono stanco! Ho perso un braccio, una gamba e la vista ma solo ora mi rendo conto di aver perso molto di più, solo ora comprendo quale sia il vero dolore fantasma in tutto ciò. Non servirò più il volere di Big Boss; piuttosto renderò più forti i suoi figli e questo fantasma così da contrastarlo e se oserai metterti in mezzo verrai schiacciato insieme a lui!- Sbraitò Miller, sempre più infuriato.

-Bene, se è così che la pensi allora preparati a convivere con la mia presenza qui alla Mother Base, perché non sarà così semplice riuscire a cacciarmi, puoi starne certo.- Disse Ocelot con tono canzonatorio, uscendo dalla stanza.

Miller, ora seduto sul bordo del letto, fissava il vuoto della stanza con lo sguardo morto.

C'erano solo rabbia e la consapevolezza di chi fosse il suo vero nemico ormai, nei suoi occhi spenti.

   
 
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