Storie originali > Soprannaturale
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Autore: DaisyBuch    30/04/2016    0 recensioni
Amalia è la futura regina del Regno di Maynott, ma c'è un unico problema: è malata.
La malattia che la devasta sembra essere la stessa che si è portata via la madre quattro anni prima, eppure c'è qualcosa di strano a Maynott, una presenza che non è mai andata via. Amalia presto scoprirà cosa nasconde la sua terra e la sua casata reale, il soprannaturale è un elemento che è sempre stato dentro di lei.
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Dal Capitolo 6: "-Posso.. posso solo provare a fare una cosa?- chiese Philip con lo sguardo basso ed il cuore che impazzava.
-Cosa?- chiese Amalia confusa.
Philip strinse ancora di più l’esile mano nella sua tutta sudata. Si avvicinò temerario fino a toccare la punta del naso di lei con la sua. Le guardava le labbra e la carnagione bianca da vicino. Voleva ricordarsi quel momento per sempre, voleva che durasse più a lungo possibile. La guardò con attenzione, il cuore che continuava a battere frenetico."
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre la sua mente pensava freneticamente guardò in alto per vedere la posizione delle due Lune. Era quasi mezzanotte.
-Devo andare.- si alzò Amalia.
-Lasciate che vi accompagni nelle vostre stanze.- si alzò prontamente e le offrì il braccio, inchinandosi con capo. Proseguirono in silenzio, attorniati dalle lucciole.
-Io non voglio che Philip sia deposto come Re.- disse quando stavano per raggiungere il porticato.
Lo guardò prima di indossare il velo.
-Io mi fido di voi, Edoardo. Credete alle mie parole, quando vi dico che non c’è nessuno che più di me ama Philip, ora.- lo guardò negli occhi. Edoardo fu sconvolto dalla bellezza raffinata ed innocente di quei due occhi color miele. Restò a fissarla chiaramente rapito.
-Io vi guardo, e capisco che siete sincera.- la sua espressione si addolcì, gli occhi color smeraldo le sorrisero.
-Vi guardo, e non riesco a smettere.- alzò la mano, e con il dorso le accarezzò il viso pallido. Amalia sentì il cuore battere frenetico, il tocco di Edoardo le fece abbassare lo sguardo.
-Incontratemi domani, nella sala delle preghiere.- il suo tono era supplichevole.
-Io..- Amalia provò a dire.
-Al crepuscolo.- disse e se ne andò.



Amalia raggiunse ansate la sua stanza, prese il mantello e lo avvolse intorno a sé. Prese inoltre tutto il cibo che riusciva a tenere tra le mani per portarlo a suo padre.
Non appena uscì trovò davanti a sé Merenwen e Philip con una candela in mano ciascuno che parlavano a bassa voce.
Merenwen sembrava turbata, Philip invece aveva un cipiglio serio e la mandibola serrata.
Non appena la videro smisero di parlare e la guardarono. Il volto di Merenwen di piegò in una espressione serena.
Senza dirsi una parola proseguirono verso la torre. Stavolta non erano scortati.
I passi rimbombavano tra i corridoi. Man mano che salivano l’ansia di Amalia cresceva sempre di più.
Finalmente Philip aprì la cella, e la ragazza si buttò tra le braccia del padre.
-Figlia mia.- disse abbracciandola.

Il colloquio di quella notte fu breve, e di natura puramente logica. Non c’era più spazio per le emozioni.. ora si doveva passare all’azione. Merenwen era accanto ad Ivor, stavano discutendo di come agire, mentre Amalia si era alzata per stendere le gambe che erano state accucciate vicino al padre per più di mezz’ora. Philip presiedeva austero in piedi vicino alla porta, facendo il palo.
-Hai trovato una gradevole compagnia a corte?- Philip chiese sussurrando alla ragazza, senza staccare gli occhi dal corridoio.
-Che intendi?- chiese aggrottando la fronte Amalia.
-Fai attenzione con chi stringi amicizia, quell’Edoardo ha una pessima reputazione.- continuò, senza osare guardarla.
-Lo so. E non ti devi preoccupare.- rispose lei, bramando il suo sguardo.
-Sai che ho il castello pieno di guardie? Alcune sono mie, alcune sono di Matilde.- spiegò, stavolta posando gli occhi furiosi su di lei.
-Una guardia ti ha vista senza velo stasera, per di più mentre passeggiavi con il cavaliere Edoardo nel giardino.- mantenne a stento la calma, se avesse potuto avrebbe sputato fumo dal naso.
-E questo che significa?- chiese di rimando Amalia.
-Che sei stata vista senza velo e che il cavaliere ti sta apertamente corteggiando, e tu glielo stai facendo fare!- quasi gridò.
Non si accorsero che Merenwen e Ivor avevano interrotto la conversazione, ascoltando il loro litigio.
-Non glielo sto facendo fare.. lo sto spiando!- gli rispose.
-Perché?- chiese confuso Philip.
-Voi due, fuori.- disse autoritaria Merenwen. – Io ed Ivor stiamo discutendo di questioni importanti, vi informeremo domani mattina. – li congedò decisa.
Philip chinò il capo ed uscì dalla cella obbedendo, Amalia andò dolcemente a carezzare il volto del padre e lo baciò sulla guancia dandogli la buonanotte. Philip la aspettava fuori dalla porta, i due si incamminarono verso le stanze reali.
-Matilde.. crede che io voglia usurpare il tuo trono, in quanto tua sorella maggiore.- riprese l’argomento Amalia. Non voleva andare a dormire.. al momento era troppo agitata.
Philip strizzò gli occhi, cercando di capire.
-Non mi stupisce il fatto che lo sappia.. ma come lo ha capito?-chiese scotendo la testa.
-Ma.. io non voglio il tuo trono..- lo guardò incredula. Philip pensava che lei potesse deporlo?
Philip la guardò altrettanto confuso. –Tu sei la vera Regina di Maynott. Tu hai diritto al trono. – la fece ragionare, sottolineando la parola trono.
Amalia sentiva il formarsi di un groppo in gola. Davvero Philip non aveva pensato all’alternativa di poter regnare insieme? La detestava fino a quel punto?
-Voglio il mio trono, il mio Regno.. in quanto Regina,- disse sottolineando anche lei la parola Regina, -non voglio che tu sia deposto, non ho mai voluto che tu non fossi Re. Ti avevo scelto. So che sei un ottimo Re.- gli spiegò.
-Tu..- Philip la guardava esterrefatto. –Tu.. dopo tutto questo,- balbettava ma non riusciva interamente a comprendere.
Amalia gli prese una mano stringendola, cercando invano di trattenere il formarsi delle lacrime.
-So che Matilde ti ama, e molto. E sono sicura che lei è stata una Regina migliore, una donna migliore per te. Ma anche io ti amo. So che ho fatto molti errori, e non ti sto chiedendo di perdonarmi. Sto dicendo che sto cercando di essere una persona migliore, è questo che l’amore dovrebbe fare, giusto?-
   
 
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