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Autore: MaraWP    14/05/2016    2 recensioni
Una vita passata a trattenere le emozioni per non mostrarsi debole agli occhi di tutti, a prendersi cura degli altri trascurando completamente se stessa. Lara è così, il sorriso sul volto e le lacrime nel cuore. Riuscirà una nuova arrivata ad addolcire l'animo della ragazza e a sconvolgerle completamente la vita?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il freddo di questa notte ha conciliato il mio sonno alla perfezione. Non ho fatto nessun incubo stranamente, non mi capitava da più di un anno. Stamattina tocca a me accompagnare mio fratello al campo quindi mentre lui si prepara, scendo in garage a prendere la macchina. Se aveste ancora dubbi sulla mia femminilità, posso dirvi che adoro le auto, soprattutto quelle modificate alla Fast and Furious. La mia macchina non è a quei livelli ma è sulla buona strada per diventarlo. Me l'ha regalata uno zio dell'America per i miei 19 anni, quando l'ho vista per poco non piangevo. Qui in Italia la Mustang non è un'auto comune, infatti quando sono per strada attirò molto l'attenzione, soprattutto per il colore di cui è verniciata, un blu elettrico con delle strisce bianco perla. Si alza la saracinesca del garage e vengo inondata dall'odore di benzina. Adoro questo profumo, quando vado a fare rifornimento rimango nei paraggi del benzinaio per un po'. Accendo la macchina e esco dal vialetto dove mio fratello Lorenzo mi sta aspettando. Mezz'oretta e siamo al campo, lo saluto e chiudendo la portiera lo guardo allontanarsi contento. Adoro mio fratello, vivo letteralmente per lui. L'ho cresciuto io sin da piccolo nonostante fossi piccola a mia volta, mi sono presa cura di lui in ogni momento e anche se litighiamo spesso, ci vogliamo un mondo di bene. Mi allontano dal campo e visto che è abbastanza presto per tornare a casa, vado a lavare la macchina. Credo di essere peggio degli uomini in questi casi, ci metto più di un'ora per pulirla e asciugarla però il risultato si vede ahah. Torno a casa, mangio qualcosa ed esco di nuovo per andare a pesca. Mi squilla il cellulare. 

" Ei " rispondo. 

" Marco mi ha lasciato! È uno stronzo! " mi urla Sara dall'altra parte del telefono. Lei è una delle mie amiche più care, ci conosciamo da pochi anni ma ho stretto un bellissimo legame con lei. Abbiamo due caratteri molto diversi però il rispetto reciproco e la coerenza ci hanno unito in un modo stupendo, destando le gelosie di molti nostri amici. 

" Calma, non urlare che tanto non serve a nulla. 5 minuti e sono da te ok? " le rispondo cercando di rassicurarla. 

" Grazie tesoro. Ti aspetto" risponde prima di attaccare. 

Ecco come la mia giornata di pesca va in fumo. Ma non mi dispiace, Sara ha bisogno di me e per lei rinuncerei a qualsiasi cosa. Abitiamo nello stesso paese quindi non ci metto molto a raggiungerla in auto. Conoscendola, avrà già svuotato il frigo in cerca di qualsiasi cosa di dolce da mangiare ma so che adora il gelato e a casa sua non c'è mai perché sua madre non glielo compra quindi mentre vado da lei gliene prendo un po' almeno si tira su di morale. Appena arrivo nel suo vialetto non faccio in tempo a parcheggiare la macchina che la vedo in lacrime corrermi incontro. L'abbraccio senza dire nulla perché in questi casi le parole non servono. Sento le sue lacrime bagnarmi il collo e la sento tremare tra le mie braccia. Mi spezza il cuore vederla così. 

" Non vorrai stare qui nel vialetto tutto il tempo vero? Coraggio andiamo dentro" le suggerisco. 

Lei di tutta risposta mi salta in braccio a mo di koala. Meno male che è magrissima e non pesa molto altrimenti sarebbe stato complicato fare tutto il vialetto e le scale di casa. Conosco la sua villa a memoria quindi senza che lei mi dia istruzioni salgo al secondo piano e la porto nella sua stanza. Mi avvicino al letto e la lascio cadere dolcemente sul cuscino, porgendole un fazzoletto. 

" Allora, spiegami un po' cosa è successo con Marco" le dico inginocchiandomi davanti a lei. 

" Dice che non prova più nulla per me, che si è stufato di questo rapporto e che io non lo lasciavo respirare! Cioè ti rendi conto? Stavamo assieme da 3 anni! " dice tra i singhiozzi. 

" Ascolta, ti ricordi cosa ti ho detto tempo fa? A lui non importava un accidente di te e si vedeva benissimo nel modo in cui ti parlava. Io lo so che dopo tanto tempo pensi che uno non possa più fare a meno dell'altro ma non è così. Sei stata troppo tempo dietro a un imbecille, ora voglio che pensi a te stessa e che torni a sorridere come una volta. Me lo prometti? " le dico stringendole le mani. 

Lei annuisce e mi fa un leggero sorrisino. Ha gl'occhi così gonfi e rossi che deve aver pianto per tutta la notte, non avrà riposato neanche 1 minuto. Mi siedo accanto a lei nel letto e la invito a stendersi assieme a me. L'avvolgo in un abbraccio e lascio che le mie carezze la portino nel mondo di Morfeo. Non passa molto tempo prima che lei si addormenti, così senza fare rumore lascio la sua stanza, appiccicando un biglietto sul frigo per ricordarle il gelato che le ho portato. Salgo in auto e torno a casa. Dopo cena esco finalmente per raggiungere la mia adorata pietra. Mi arriva un messaggio. 

" Grazie per tutto e per il gelato, sei la migliore. Ti adoro. Sara"

Raggiungo la collina e mi siedo sul pietrone, perdendomi a osservare l'orizzonte dinanzi a me. Dopo qualche minuto qualcosa cattura la mia attenzione. Dei rumori strani alle mie spalle mi mettono in allerta. In estate, soprattutto di sera, è facile che i cinghiali si muovano in cerca di cibo e se ci sono dei cuccioli nei paraggi le loro mamme diventano molto aggressive. Mi metto in piedi sulla pietra e impegno il mio coltello,tenendolo ben saldo davanti a me. 

" Sono io, risparmiami ahah" mi dice ridendo Aurora. 

" Credevo fosse un cinghiale... Perdonami" le rispondo scusandomi e tornando a sedermi. 

" Ti ho riportato la giacca. Se ieri sera non l'avessi avuta sarei morta congelata prima di arrivare a casa. Grazie mille" dice porgendomi la giacca. 

" Figurati" rispondo. Con la coda dell'occhio la vedo alzarsi e fare pochi passi dietro di me. 

" Senti...volevo chiederti una cosa. Non è che mi faresti fare un giro della zona? Sempre se ti va eh" mi chiede imbarazzata. 

" Un giro dici? Mm si perché no...a che ora? " chiedo, girandomi verso di lei per guardarla negli occhi. 

" Alle 14 ti va bene? " suggerisce. 

" Perfetto. Vengo a prenderti qui, in fondo al sentiero " rispondo. 

" D'accordo. A domani" mi saluta e scompare tra gli alberi. 

Ancora una volta mi stupisco di me stessa. Perché continuo ad assecondarla nelle cose che mi chiede non lo so. Non riesco a dirle no, eppure nemmeno la conosco. Rimango ancora un po' sulla collina e non appena diventa buio faccio ritorno a casa. 

Ragazzi/e che ne pensate delle due protagoniste? Recensite se avete voglia, grazieee
   
 
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