E Penso A Te – Fiorella
Mannoia (cover)
«Stamattina
sei più
orribile del solito.»
«E
tu stranamente
delicato.»
«Una
delle mie migliori
qualità.»
«Non
oso immaginare le
peggiori.»
«Neanche
la mia ex
moglie ne ha avuto esperienza.»
«Le
è bastato
l’indispensabile per decidere di salvarsi la vita.»
Cristiana
sbadigliò,
gli occhi in procinto di chiudersi spontaneamente.
«Prima
della tua ultima
insinuazione stavo per offrirti un caffè.»
«Prima
del tuo primo
complimento stavo per iniziare la giornata col sorriso.»
«Al
pensiero che sarei
stata la prima persona che avresti incontrato.»
«Sì,
Riccardo, sei il
mio primo pensiero appena mi sveglio: come sopportare, per
l’ennesima volta, la
tua dolcezza e comprensione.»
«Sembra
il titolo di un
manuale d’istruzioni. Fortunatamente per te, non sono
così complicato da averne
uno.»
«Te
ne servirebbe una
biblioteca, infatti.»
«Io
con te risparmio
sulla tessera, invece. Non c’è bisogno neanche di
un foglietto dei baci
Perugina.»
«A
volte mi piace
essere prevedibile. Do meno da pensar male agli altri.»
Strano,
perché Riccardo
invece si dannava.
A
conoscere tutto di
quella donna.
E
comunque mai
abbastanza.
«Stanotte
sei uscita
con il ragazzino che ti è venuto a prendere in
moto.»
Cristiana
scrollò le
spalle, indifferente.
L’avevano
vista
numerosi colleghi.
Si
distrasse a
infilarsi il camice, compiaciuta che lui avesse scelto di farglielo
notare.
«Ti
ha fatto fare
tardi, oggi penserai a lui tutto il giorno, ma è a me che starai accanto.»
Non
è vero.
È
sempre a lui, cui
dirotterà l’attenzione ogni
ora di quel turno.
E
non vede l’ora di
farlo, ogni giorno. Muore dalla voglia di sopportarlo, di essere
rimproverata
per ogni minima questione in disaccordo, di aggirarsi al suo fianco per
i
corridoi, come coppia fissa che di fatto non è.
«Ma
non c’è niente tra
voi.»
Cristiana
si avvolse il
fonendoscopio al collo e si bloccò a guardarlo. Le piaceva
da impazzire, quel
suo sguardo corrucciato, l’aspetto un poco disordinato, la
camminata
dinoccolata che stava facendo nei passi per raggiungerla.
«Ti
lascio il beneficio
del dubbio» lo liquidò.
«Non
ne ho bisogno. Io
non ho mai dubbi.»