Serie TV > Terapia d'urgenza
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Autore: Dea Elisa    20/05/2016    1 recensioni
Eccoci di nuovo qua, ad applicare la stessa tecnica ad un'altra coppia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristiana Gandini, Riccardo Malosti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E Penso A Te – Fiorella Mannoia (cover)

 

«Stamattina sei più orribile del solito.»

«E tu stranamente delicato.»

«Una delle mie migliori qualità.»

«Non oso immaginare le peggiori.»

«Neanche la mia ex moglie ne ha avuto esperienza.»

«Le è bastato l’indispensabile per decidere di salvarsi la vita.»

Cristiana sbadigliò, gli occhi in procinto di chiudersi spontaneamente.

«Prima della tua ultima insinuazione stavo per offrirti un caffè.»

«Prima del tuo primo complimento stavo per iniziare la giornata col sorriso.»

«Al pensiero che sarei stata la prima persona che avresti incontrato.»

«Sì, Riccardo, sei il mio primo pensiero appena mi sveglio: come sopportare, per l’ennesima volta, la tua dolcezza e comprensione.»

«Sembra il titolo di un manuale d’istruzioni. Fortunatamente per te, non sono così complicato da averne uno.»

«Te ne servirebbe una biblioteca, infatti.»

«Io con te risparmio sulla tessera, invece. Non c’è bisogno neanche di un foglietto dei baci Perugina.»

«A volte mi piace essere prevedibile. Do meno da pensar male agli altri.»

Strano, perché Riccardo invece si dannava.

A conoscere tutto di quella donna.

E comunque mai abbastanza.

«Stanotte sei uscita con il ragazzino che ti è venuto a prendere in moto.»

Cristiana scrollò le spalle, indifferente.

L’avevano vista numerosi colleghi.

Si distrasse a infilarsi il camice, compiaciuta che lui avesse scelto di farglielo notare.

«Ti ha fatto fare tardi, oggi penserai a lui tutto il giorno, ma è a me che starai accanto.»

Non è vero.

È sempre a lui, cui dirotterà l’attenzione ogni ora di quel turno.

E non vede l’ora di farlo, ogni giorno. Muore dalla voglia di sopportarlo, di essere rimproverata per ogni minima questione in disaccordo, di aggirarsi al suo fianco per i corridoi, come coppia fissa che di fatto non è.

«Ma non c’è niente tra voi.»

Cristiana si avvolse il fonendoscopio al collo e si bloccò a guardarlo. Le piaceva da impazzire, quel suo sguardo corrucciato, l’aspetto un poco disordinato, la camminata dinoccolata che stava facendo nei passi per raggiungerla.

«Ti lascio il beneficio del dubbio» lo liquidò.

«Non ne ho bisogno. Io non ho mai dubbi.»

   
 
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