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Autore: Lady I H V E Byron    23/05/2016    1 recensioni
Gli eventi raccontati in "Soul Eater" sono solo una piccola parte degli 800 anni della Shibusen. Invero, non è stata la prima volta in cui la Shibusen subì un attacco interno da parte delle streghe. Vent'anni prima, un'altra strega cercò di distruggere Shinigami e resuscitare il Kishin Ashura. Tutto era cominciato dalle misteriose scomparse di alcuni cittadini di Death City, scomparse tramutate in un'invasione di non-morti.
Eros e Thanatos, due studenti prima del N.O.T., poi dell'E.A.T., tra dubbi, ostacoli, decisioni, intrighi, sfide e difficoltà affronteranno e risolveranno con coraggio e determinazione gli oscuri misteri che minacciano Death City. Ma quale sarà il prezzo da pagare?
Genere: Avventura, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scomparse misteriose



-Cosa? Vorreste iscrivervi nell’E.A.T.?-
Eros e Thanatos annuirono.
L’uomo presente nella segreteria storse la bocca, scettico.
-Allora… l’Arma è in grado di trasformarsi perfettamente?-
La ragazza si morse il labbro inferiore, mentre il ragazzo fece finta di tossire e guardò da un’altra parte.
-Ehm… Il primo giorno sì, ma nella trasformazione successiva mancava la lama…- rivelò lei, imbarazzata.
-E quindi non sapete fare nemmeno una Risonanza dell’Anima…-
-Ecco… no, signore…-
L’uomo sospirò, prima di riporre il foglio del cambio di corso da dove lo aveva preso.
-Allora mi dispiace tantissimo, ragazzi.- si scusò –Se non possedete questi requisiti, non è possibile fare il cambio di corso. Il N.O.T. non dura molto, sapete? Se finirete quel corso e acquisito un po’ di esperienza, allora potrete fare il cambio del corso.-
Thanatos non si aspettava quel tipo di risposta, ma il più abbattuto tra i due fu Eros: era solo colpa sua, della sua trasformazione imperfetta, se non erano idonei ad entrare nell’E.A.T.
Si sentì colpevole di non poter permettere alla partner di realizzare il suo sogno.
Thanatos lo osservò con aria preoccupata: in un modo o nell’altro, sapeva a cosa stava pensando.
“Non ti colpevolizzare.” stava pensando.
Dovevano proseguire col N.O.T., almeno fino a quando Eros non avrebbe imparato a trasformarsi perfettamente.
-Di nuovo!-
Quel giorno non avevano lezione, quindi Arma e Meister decisero di trascorrere la mattinata allenandosi con le trasformazioni del ragazzo.
L’Arma era ancora incompleta: lo spuntone continuava a mancare.
-Forza, ancora una volta! Forse questa è la volta buona!-
-Lo hai detto anche le altre volte, Thanatos!- notò Eros, comparendo nell’elsa della lancia, scoraggiato –Ma la lama continua a mancare!-
-Proviamo almeno un’altra volta!-
A quel punto, il ragazzo tornò nella sua forma normale.
-Thanatos… è inutile…- disse, ancora con lo sguardo basso –Non sarò mai in grado di trasformarmi completamente, se prima non capisco cosa mi impedisce di farlo.-
Thanatos storse la bocca, riflettendo.
-Almeno hai imparato a trasformarti parzialmente?-
-Oh, sì, quello sì, guarda.-
Le mani si trasformarono in lame, la stessa lama che doveva comparire in cima alla lancia.
-E’ un buon inizio, no?-
-Quello non lo metto in dubbio, ma è quando mi trasformo completamente il vero problema. Non so proprio perché sono “incompleto”.-
Nemmeno Thanatos sapeva dargli una risposta; rimasero entrambi in silenzio per quasi un minuto.
Furono interrotti da un urlo femminile, seguito da un pianto.
I due ragazzi scorsero qualcosa, dietro a dei cespugli: una ragazza, coetanea di Eros, se non più piccola, con i lunghi capelli biondi raccolti in due morbide trecce, egli occhi dorati e vestita con un abito nero a tre quarti, stava correndo verso l’entrata della Shibusen, piangendo a singhiozzi.
Un uomo dalla carnagione mulatta le corse incontro.
-Marie! Cosa è successo?!- esclamò, mentre lei lo abbracciava.
-Professor Malik…!- esclamò la ragazza, senza smettere di piangere –Si tratta di Calypso! E’… è… scomparsa! Stavamo camminando per Death City e io, ad un certo punto, mi sono distratta e lei è entrata in un vicolo. Quando ho cercato di raggiungerla lei non c’era più!-
-Cosa?!- si stupì l’uomo -No… Ancora queste misteriose scomparse… Prima il partner di Azusa, adesso la tua… dovrò riferire tutto a Shinigami. Ora, però, calmati, Marie. Vedrai che sistemeremo questa faccenda.-
Eros e Thanatos videro e ascoltarono tutto con interesse.
-Scomparse? Ma di cosa staranno parlando?- domandò, curioso, il ragazzo.
-Non ne ho idea…- mormorò la partner –Ma sembra che non sia la prima volta che succede. E perché i docenti non ne hanno mai parlato con noi studenti?-
-Ci staranno proteggendo da qualcosa. Questa può essere l’unica spiegazione plausibile…-
Un rumore sospetto li fece allarmare. Thanatos rise.
-Come è plausibile che adesso tu hai fame, Eros. Eheh…-
Anche Eros si mise a ridere.
-Non c’è tempo per tornare a casa a preparare da mangiare. Andiamo nella caffetteria della Shibusen, poi torniamo ai nostri allenamenti.-
-Per me va bene, Thanatos.-
La caffetteria della Shibusen non era una vera e propria caffetteria: sembrava più un ristorante self-service. Le scelte erano molto varie, dal dolce al salato, dal locale al multietnico, dal semplice al complicato.
Eros e Thanatos apparivano più pensierosi che indecisi: le loro menti non erano lì, ma alla questione delle misteriose scomparse a Death City.
La responsabile della caffetteria se ne accorse e parlò loro.
-Ehi, ragazzi, qualcosa non va?-
Arma e Meister vennero distolti bruscamente dai loro pensieri; per poco non facevano cadere i loro vassoi.
-N-no, niente, signora…- si scusò lei –E’ solo che… ci siamo allenati tanto, stamattina, e abbiamo talmente tanta fame che non sappiamo decidere.-
-Eheh. Allora se il problema è solo quello, vi consiglio quella zuppa lì. Vi rimetterà in sesto in un attimo.-
-La ringraziamo, signora… ehm…-
-Euriale, tesoro.-
Era una donna sopra i cinquanta, snella, capelli biondi ondulati e occhi verdi. Solamente a guardarla, sentivi dentro di te una sensazione di rilassatezza. Era una di quelle persone che ti mettevano a tuo agio, qualunque fosse la tua situazione.
Una volta deciso cosa prendere, Thanatos ed Eros si misero a sedere nel primo tavolo vuoto che trovarono, prima di consumare i propri piatti, in silenzio.
C’erano molti studenti nella caffetteria, tutti intenti a mangiare o parlare. Nessuno di loro sembrava essere a conoscenza delle scomparse in città.
Forse, veramente, era un fatto celato agli studenti della Shibusen.
Una terza persona si unì al duo.
-Scusate…-
Era Spirit, l’Arma di Stein, il ragazzo che il giorno prima aveva picchiato Eros.
-Gli altri tavoli sono tutti occupati. Posso?-
Thanatos fece cenno di sedersi.
-Dov’è Stein?- domandò lei, guardandosi intorno.
-Sarà con i docenti.- rispose il ragazzo rosso, prima di mangiare la bistecca. –E’ praticamente abbonato a quella stanza, quando combina i suoi “casini”…-
-Lo credo…- mormorò, a bassa voce, Eros.
La ragazza, per un momento storse la bocca, riflettendo. Non era sicura di fidarsi di Spirit, ma tanto valeva tentare.
-Senti, Spirit…- cominciò –Oggi Eros ed io abbiamo sentito da un docente la notizia della scomparsa di alcuni studenti della Shibusen. Tu ne sai qualcosa, per caso?-
Spirit inghiottì il boccone con aria seria.
Anche lui storse la bocca.
Poi si guardò intorno e accennò ai due ragazzi di avvicinarsi a lui.
-E’ successo tutto circa un mese fa.- spiegò, a bassa voce –Oggi ancora non sappiamo niente, se non che alcuni studenti, o di notte o appena entrati in un vicolo cieco, svaniscono misteriosamente, senza lasciare alcuna traccia, come se non fossero mai esistiti. Ma non è finita qui: sono giunte voci, addirittura, che gli studenti scomparsi siano misteriosamente riapparsi nelle strade di Death City, sia di giorno che di notte, ma non più come umani, ma come zombie.-
-Zombie?!- esclamarono, a bassa voce, i due studenti del N.O.T.
-Esatto. E attaccano i cittadini di Death City, senza motivo. E’ come se non avessero più una volontà propria, come burattini. C’è anche il sospetto che vi sia lo zampino di una strega e la cosa non mi sorprenderebbe…-
-U-una strega?!- balbettò Eros, quasi impallidendo al solo pensiero.
-Combattere contro le streghe è una delle priorità della Shibusen. Se non ci fossimo noi, chissà come ridurrebbero il mondo, quelle lì…-
Restarono in silenzio per pochi attimi; dopodiché, Spirit si alzò, sospirando.
-Bene, sarà ora di tornare da Stein, prima che faccia un’altra vittima… Ah, Thanatos… quello scambio è ancora valido se vuoi…-
Come risposta, la ragazza italiana gli diede un rapido pugno in mezzo alle gambe.
-HO DETTO DI NO!- rispose, furiosa.
L’urlo emanato da Spirit echeggiò per tutto l’istituto.
Quel pomeriggio, Eros e Thanatos dovevano tornare nel bar in cui lavoravano. Prima di uscire dalla Shibusen, notarono un fatto che lasciò entrambi a bocca aperta: Stein, mentre cercava di confortare la ragazza che era corsa in lacrime da un insegnante.
Lui non mostrò alcun atteggiamento sadico, tutto il contrario: ad un certo punto la abbracciò e la baciò sulla fronte.
-Guarda, guarda…- si stupì Thanatos –Chi l’avrebbe mai detto che uno come Stein avesse dei sentimenti di quel tipo...-
-Allora la tipa di stamattina dev’essere la sua ragazza.-
Mezz’ora dopo, stavano camminando per le strade di Death City.
Eros  era come assorto nei suoi pensieri.
-Qualcosa non va?- domandò, preoccupata, la partner.
-No, stavo pensando a quello che ha detto Spirit…- fu la risposta, con un filo di voce –Credi che sia prudente andare in giro per Death City, con questa storia delle scomparse o attacchi zombie?-
-No, per niente. Ma finché non mettono un’allerta generale, non possiamo fare niente. L’unica cosa da fare è arrivare vivi e vegeti al lavoro e tornare altrettanto vivi a casa.-
-Sarà, ma ho qualche sospetto…-
Un rumore improvviso li allarmò.
-Cosa è stato?-
-Proveniva da quel vicolo! Andiamo ad indagare.-
-Thanatos, no! Ricordi cosa è successo agli altri studenti? Sono SCOMPARSI!- la fermò Eros, prendendola per un braccio.
-Hai ragione. Quindi cosa facciamo?-
-Proviamo ad ignorarlo?-
-Mentre le vite degli studenti della Shibusen sono in pericolo? No, ci deve essere un altro modo. Tu tieniti pronto a trasformarti.-
-A trasformarmi?!-
Ignorando la reazione del partner, Thanatos fece un lungo respiro: aveva paura, ma con Eros accanto si sentiva più coraggiosa.
-C’è qualcuno lì?- domandò, volta verso il posto da cui aveva udito il rumore, tipo fruscio –Vieni fuori, non aver paura…-
Il fruscio riprese, divenendo sempre più forte.
-Paura…?- udirono i due ragazzi, con una voce quasi roca.
Una mano blu comparve dal vicolo, agguantando un muro.
Uno zombie.
Maschio.
Vestiva abiti da studente della Shibusen.
Aveva gli occhi bianchi ed era privo della bocca.
Quando parlava, i denti facevano un movimento verticale.
-Io non ho paura.- sibilò lo zombie –Essere zombie è fantastico! Dimentichi cosa sia la paura, non temi nemmeno la morte! Divieni un essere libero, immortale e perfetto, peccato che l’unico inconveniente sia questo aspetto…-
Eros e Thanatos indietreggiarono, pallidi.
La storia degli zombie era vera.
E l’essere che avevano davanti ne era la prova.
-E-Eros… trasformati!- ordinò la ragazza aprendo il palmo della mano destra.
-D-d’accordo!-
La lancia si materializzò sulle mani della Meister, ma la lama era ancora assente.
Lo zombie si mise a ridere.
-E tu pensi di affrontarmi con un’Arma senza lama?! Devi essere del N.O.T.!-
Il riflesso di Eros apparve nell’elsa.
-Ha ragione. Che facciamo ora, Thanatos?-
La ragazza non mostrò alcuna esitazione: con o senza lama, aveva deciso di affrontare lo zombie.
-Non avrà la lama, ma ti assicuro che l’elsa, da sola, fa i suoi danni!- avvertì, irritando l’avversario.
-Questa tua sfacciataggine ti costerà cara!-
Quello era il terzo incontro di Eros e Thanatos.
Lo zombie attaccava con le sole mani. Non aveva armi.
Thanatos faceva il possibile per schivare e parare tutti i colpi per poi contrattaccare sia con l’impugnatura che con l’elsa.
Ad un certo punto fece roteare una volta la lancia sulla sua spalla, colpendo lo zombie, con l’elsa, sotto il mento.
Esso barcollò all’indietro, dall’impatto del colpo.
Si toccò il mento, borbottando qualcosa, mentre Thanatos ansimava.
-Mmm… sei abile, ragazzina…- commentò, prima di scattare velocemente verso di lei –Ma non abbastanza veloce.-
Diede un pugno sullo stomaco della ragazza, che sputò qualche goccia di sangue e rotolò un paio di metri dallo zombie. La lancia cadde in mezzo ai combattenti.
-THANATOS!- esclamò Eros, preoccupato per l’amica.
Lo zombie si avvicinò lentamente verso la sua avversaria, scavalcando l’Arma.
Thanatos cercò di allontanarsi da esso, strisciando da dietro.
-Presto capirete anche voi… cosa vuol dire diventare IMMORTALE!-
Eros doveva intervenire.
Se non avesse fatto niente, Thanatos sarebbe stata l’ennesima studentessa scomparsa.
Tornò nella sua forma umana, facendo da scudo alla sua Meister.
Senza esitazione, tramutò una mano in spuntone con cui trapassò lo stomaco dell’avversario.
Il sangue macchiò la lama.
Thanatos impallidì, ma non dalla vista dello zombie, ma dal gesto della sua Arma.
Il vecchio Eros non avrebbe nemmeno pensato di fare una cosa simile.
La Shibusen lo stava cambiando.
Lo zombie si mise di nuovo a ridere.
-NON PUOI UCCIDERE UN ESSERE IMMORTALE!- esclamò, pronto a colpire Eros.
Tuttavia, ricevette un calcio rovesciato da parte della ragazza sulla mandibola destra.
Il colpo lo fece scaraventare verso un muro, in cui batté la testa.
Perse i sensi.
I due studenti del N.O.T. si alzarono, tremando dalla sorpresa, e si osservarono.
-Grazie.- dissero, in coro.
Udirono dei passi in corsa.
-Ehi, voi due! State bene?!-
Era il professor Malik, lo stesso che avevano scorso quella mattina a parlare con la studentessa in lacrime.
-Ho sentito i rumori tipici di un combattimento e sono corso immediatamente qui.-
-Stiamo bene, signore.- disse Thanatos, prima di indicare lo zombie incosciente –Abbiamo subito un attacco da parte di questo zombie, ma ne siamo usciti vincitori. Credo che sia uno studente della Shibusen, ma non sappiamo chi sia…-
Il docente studiò attentamente lo zombie.
-So io chi era.- dichiarò, con aria seria –Eric Snow. Studente dell’E.A.T., partner di Azusa Yumi. Era uno dei miei studenti.-
-Ci dispiace molto, professor Malik…-
-Non importa. Prima che riprenda i sensi, devo portarlo alla Shibusen, in cui verrà messo sotto interrogatorio. Avete reso un gran servigio alla Shibusen. Siete allievi di Ivy, vero?-
Eros e Thanatos si osservarono l’un l’altra.
-Beh… sì.- rispose lui.
L’uomo sorrise lievemente, con lo zombie sulle spalle.
-Si vede…- disse, prima di allontanarsi.
I due ragazzi rimasero da soli.
-Eros, ti rendi conto cosa abbiamo appena fatto?!- esultò Thanatos, sorridendo –Abbiamo sconfitto uno zombie, anche se tu non eri completo!-
-Hai ragione!- notò Eros, sorridendo anche lui –E’ incredibile quello che siamo riusciti a fare insieme!-
-Questo significa solo una cosa: dobbiamo allenarci sempre di più e diventare più forti, così riuscirai a trasformarti completamente ed entreremo in E.A.T.!-
Il ragazzo sorrise, determinato.
-Ma per diventare più forti dovremo aiutarci l’un l’altra.- aggiunse –Ho notato che, durante il combattimento, i tuoi movimenti erano troppo lenti e prevedibili. E mi sono ricordato che i tuoi risultati, in atletica, non erano questo granché.-
-Non c’era bisogno che me lo ricordassi…-
-Se me lo permetti… vorrei aiutarti ad ottenere risultati più alti in atletica. E anche aiutarti negli studi.-
-Davvero? Vuoi aiutarmi?-
-Sono la tua Arma, no? Devo essere sempre disponibile per il mio Meister. Tu, in cambio, potresti aiutarmi a nuotare meglio e insegnarmi come difendermi da solo, che ne dici?-
Eros stava cambiando.
Thanatos non sapeva se esserne felice o allarmata, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per l’amico.
   
 
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