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Autore: Dante Vail 1911    30/05/2016    0 recensioni
Cosa succederebbe se gli esseri più pacifici esistenti incontrassero gli esseri più combattivi, sadici e crudeli dell'universo?
Ebbene scopritelo in questa Fan Fiction piena di personaggi inediti e combattimenti potenzialmente fatali.
Tutto questo e altro ancora vi aspetta durante l'arrivo di un insolito essere ad Equestria che sconvolgerà la vita dei suoi abitanti...
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 49
Ritorno a casa con racconto
La Vail-1 uscì dall’hyperdrive a due metri da terra, “PERCHÉ DOBBIAMO SEMPRE COMPARIRE STACCATI DA TERRA!?!?!!?” gridarono insieme Dante e Max mentre l’autovettura atterrava pesantemente, “non è salutare per le sospensioni” concuse Dante guardando in giro per essere sicuro che la macchina non avesse subito danni, “grazie per esserti preoccupato per noi” disse Twiligth che era rimasta sotto a Pinkie. Dante si girò, “state bene?” chiese per ricevere una zoccolata da tutte e quattro. I cinque scesero dalla vettura mentre Max la riportava al suo garage, Dante prese in braccio Applejack, “ehy, posso comodomante camminare da sola” disse lei, “ed io posso comodamente non essere brutale in combattimento, ma non tutti possiamo avere ciò che vogliamo” disse Dante continuando a portarla verso l’ospedale. Arrivati li Dante aprì le porte con tutta la grazia che aveva, sfondandole con un calcio, “OH ANDIAMO!!! Non potete continuare a distruggere le porte ogni volta che venite qua!!!” urlò la pony dietro al bancone nell’atrio, “anche io sono felice di vederla signora” disse Dante, la pony gli lanciò una matita, ma il nep-class si spostò e la matita colpì Rainbow Dash. “Dante…” il suddetto interessato riconobbe subito quella voce rotta dal pianto, si girò vedendo Rarity seduta su una delle poltrone della sala d’attesa con gli occhi rossi per il pianto, Fluttershy aveva la testa sulle sue ginocchia ed era scossa da continui fremiti per il pianto mentre l’unicorno le passava uno zoccolo nella criniera dolcemente, Dante appoggiò Applejack sulla barella appena portata da due paramedici, “frattura scomposta alla zampa posteriore destra” disse ai due medici, poi si avvicinò alle due puledre assieme alle altre ragazze mentre i paramedici portavano via Applejack. “Ehy, che cosa è successo?” chiese Rainbow Dash, “Alexander ha dovuto combattere con un altro nep-class, lo ha ucciso, ma si sono pestati a vicenda, è in fin di vita, i medici non ci hanno ancora detto niente…” disse Rarity cercando di far calmare Fluttershy, “voi state bene?” chiese Dante, “noi si, la mia boutique avrà bisogno di una restrutturata, ma quello messo male è solo Alexander” continuò l’unicorno bianco, in quel momento arrivò un medico dietro al gruppo, Rarity alzò subito la testa vedendolo, “dottore come sta?” chiese, “è vivo, ma non fuori pericolo”, “possiamo vederlo?”, “no, non è ancora abbastanza stabile”, Dante si alzò, “io posso vederlo”, “no, nemmeno lei può vederlo”, “la mia non era una domanda” e si diresse verso la camera del ragazzo, “signore, lei non può…” cercò di dire il dottore, “e sarai tu a fermarmi?” chiese Dante guardandolo negli occhi, lui degluti e si spostò, Dante proseguì fino alla camera del ragazzo, dove entrò, “signore non può stare qui” disse un infermiera, “no, siete voi che non potete stare qui” disse Dante passando una mano davanti alle due infermiere nella stanza, le loro pupille si ingrandirono improvvisamente e uscirono dalla stanza fissando davanti a loro, Dante si avvicinò al letto dove era steso il ragazzo, “ma bravo, hai salvato Rarity e ti sei quasi fatto ammazzare, non pensare che questo ti possa comunque mettere in una posizione migliore con me, non ti sopporto comunque, però io voglio bene alle ragazze, e per qualche ragione loro vogliono bene a te, ciò significa che devo cercare di tenerti in vita” disse Dante mentre una borsa a tracolla gli compariva in spalla, ci mise una mano dentro tirandone fuori una bottiglia di vetro molto elaborata piena di un liquido rosso, “guarda che mi tocca fare, ne ho solo 5 di queste, vedi di godertela, perché è l’ultima che potrai assaggiare” e gli aprì la bocca con una mano, “tranquillo ha un buon sapore…” disse facendogli bere tutta la boccetta, quando fu vuota si alzò e fece per andarsene, “… certo, se ti piace il kerosene” disse uscendo. Le ragazze si alzarono non appena lo videro, “e allora?” chiese Rainbow Dash, “e allora ho appena usato una pozione praticamente unica per lui, spero che poi mi sia riconoscente, tieni Rarity” disse lanciando la bottiglia a Rarity, lei la prese con la magia e ne osservò la pregevole fattura, “non mi serve più, te la regalo volentieri”.
Passarono diversi minuti, Dante non sapendo cosa fare si era messo a giocare con il cellulare a One Piece trasure cruise, di cui si vantava molto del suo livello pirata 189 e di avere in squadra Mihawk occhi di falco e Barbabianca, Rainbow Dash e Pinkie si misero a guardare ciò che faceva, le altre invece non fecero niente e rimasero in attesa, un’attesa snervante, di cui non sapevano nemmeno il motivo. Improvvisamente la porta della camera dove stava Alexander si aprì facendone uscire il ragazzo sui suoi piedi che si massaggiava la testa, “avete preso la targa del camion che mi ha investito?” chiese, Fluttershy si alzò di corsa e gli corse incontro appendendosi al suo collo con le lacrime agli occhi, “non farmi mai più preoccupare in questo modo” disse abbracciandolo, “credo che tu mi debba delle spiegazioni, nonche una birra e una pozione da mezzo milione di pezzi d’oro” disse Dante senza staccare gli occhi dal suo cellulare, “grazie per esservi preoccupati anche per me” disse Applejack sopraggiungendo in quel momento con la zampa fasciata e legata al busto con delle bende, “oh, Applejack tesoro, scusaci tanto, eravamo in pensiero” disse Rarity avvicinandosi a lei e abbracciandola, “nessun problema, posso capirvi”. Alexander si guardò in giro, “credo di dovervi delle spiegazioni” disse, tutti si girarono verso di lui tranne Dante, “io abitavo sulla Terra prima di venire qui, avevo degli amici, e facevo una bella vita. Un giorno però, mio padre accecato dal potere uccise mia madre per prendersi i suoi poteri, dopo averlo fatto venne a cercare me, ma io mi nascosi con due miei amici, uno di loro era Andreus, il nep-class che ho affrontato, a quei tempi lo definivo ancora come un amico. Un giorno la ragazza umana dell’altro mio amico decise di sfidarmi in una gara fra auto, io accettai. Durante la gara qualcosa andò storto, lei fece un grave incidente, il mio amico la portò subito in ospedale. Quando tornò era furioso, mi dava la colpa di tutto ciò che era accaduto, e mi attaccò, fui costretto ad attaccarlo e a batterlo per poi rinchiuderlo in una prigione. Solo in seguito scoprii che era stata colpa di Andreus, aveva manomesso la macchina della ragazza del mio migliore amico in modo che io mi liberassi di lui, così lui e mio padre avrebbero potuto uccidermi facilmente. Non ero in grado di affrontarli insieme, così ho preso una navetta e sono arrivato qui” finì di raccontare il ragazzo. Pinkie Pie iniziò a piangere come una fontana, “questa è la storia più triste che abbia mai sentito” disse, “Pinkie, tu non ne hai mai sentite di storie tristi mi sembra anche piuttosto ovvio” disse Dante che durante il racconto si era messo a giocare a Mortal Kombat X, “sei un insensibile” disse lei, “lo so, ho inpiegato degli anni per imparare a reprimere le emozioni, e non sono neanche molto bravo” il telefono gracchio con una voce cavernosa “FINISH HIM!” e Dante sorrise mentre il suo Inferno Scorpion trucidava Sub-zero Gran maestro. “FATALITY!” concluse il cellulare, “neanche dopo quello che ho detto mi consideri?” chiese Alexander, “oh, no. Io ti considero. Mi basta che i demoni del tuo passato non vengano ad infastidirmi e a me va tutto bene. E se vuoi chiedermi di venire sulla terra per battermi al tuo fianco con tuo padre scordatelo. Ho già fin troppi problemi e nemici, non me ne farò di nuovi” disse Dante, “chiaro e conciso come sempre” disse Alexander andandosene dall’ospedale.
   
 
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