CAPITOLO 6
Passarono all’incirca 5
giorni; Sam era a capo dell’SGC fino a che il Generale
O’Neill non si sarebbe ripreso. Per adesso era ancora in condizioni critiche e
Janet non si sbilanciava con le prognosi.
Jacob nel frattempo era
tornato dai Tok’ra per svolgere una missione sotto copertura, per acquisire
nuove informazioni su Ba’al, Teal’c invece era tornato
da Chulak qualche ora prima, mentre l’aereo di Daniel sarebbe atterrato a minuti.
Teal’c, Sam e Janet erano
nella sala briefing e discutevano delle condizioni di alcuni
membri dell’SG11, che era stata coinvolta in uno scontro tra due civiltà,
quando all’improvviso una voce li interruppe.
-Cosa è successo?-
chiese Daniel mentre saliva gli ultimi gradini della scala metallica.
-Felice di rivederti Daniel
Jackson- lo salutò Teal’c.
-Bentornato Daniel-
continuò Janet.
-Ciao Daniel- lo salutò
infine Sam.
-Sono
stato aggiornato da un soldato
che mi ha detto dell’invasione Jaffa- chiese agitato.
-Siediti Daniel!- disse
Sam indicandogli una poltrona.
-Che diavolo è successo
qui…..sono stato via solo pochi giorni!-
Sam spiegò in breve
l’accaduto e lo informò delle condizioni di O’Neill.
-DANNAZIONE! Non dovevo
andare alla ricerca di quello stupido testo sacro in Grecia!-
-Anche io mi sento responsabile Daniel Jackson- lo
confortò Teal’c.
-L’unica responsabile sono
io. Ero qui e non ho fatto niente!-
-Non devi incolparti. Hai eseguito un suo preciso ordine stando fuori- cercò di
rincuorarla Daniel.
-Si, ma avrei dovuto
disobbedire. Tu e Teal’c lo avreste fatto!- continuò
Sam.
-È diverso….- provò
nuovamente Daniel ma inutilmente, visto che Sam lo
interruppe subito.
-NO DANIEL, è la stessa
cosa!-
Sam si alzò di scatto
dalla sedia e se ne andò nel suo laboratorio,
ricacciando indietro a stento le lacrime che ormai le offuscavano la vista.
Daniel, Teal’c e Janet
invece, scesero in infermeria per vedere se vi erano notizie rassicuranti; la
situazione era stabile per fortuna, ma Jack non dava
segno di miglioramenti.
Sam passava molte ore in
infermeria accanto a Jack e gli teneva compagnia parlandogli
anche se sapeva bene che lui non poteva sentirla. Gli parlava delle
scoperte di Daniel, lo aggiornava sulle recenti missioni e scriveva i rapporti
che poi lui avrebbe firmato; una sera però non riuscì a trattenere le lacrime e
scoppiò in un pianto pieno di tensione e frustrazione.
Erano giorni che non
riusciva ne a mangiare ne a dormire. Era a pezzi e
l’unico pensiero che aveva era Jack.
Ogni volta che provava a
chiudere gli occhi, la sua immagine stesa a terra con il sangue che continuava
ad uscire dalla ferita la tormentava.
All’improvviso una mano
sfiorò i suoi capelli, mentre lei aveva il volto nascosto dalle mani.
-Hei,
perché piangi?-
Sam sobbalzò; un sorriso
le comparve sul viso ma non riuscì a smettere di
piangere.
-Sam, non piangere!- le
sussurrò Jack.
-Non sto piangendo!-
rispose asciugandosi quante più lacrime poteva.
-Bene!-
Jack asciugò con la mano le ultime lacrime che aveva
sul viso e le sorrise; odiava vedere quelle due iridi blu affogare nelle
lacrime, soprattutto se quelle lacrime, erano a causa sua.
-Ti sei
svegliato!- disse sorridendo.
-Già,
per quanto ho dormito?-
-6 giorni!- disse
sottovoce.
-6 giorni?- chiese
incredulo. –Che giorno è oggi?-
-È il 31 dicembre!-
-E che
ore sono?-
-Non lo so, credo sia quasi
mezzanotte- rispose.
-Allora facciamo ancora in
tempo. Ci serve dello champagne!-
-Per fare cosa?- chiese
non sicura di voler sentire la risposta.
-Per festeggiare
Capodanno!- disse.
-Ma tu non sei in condizione……- provò a protestare Sam
ma inutilmente.
-Ah, sto benissimo. Nel
mio ufficio dovrei avere una bottiglia che mi ha regalato proprio a Natale il
Generale Breston! Puoi andare a prenderla?- chiese facendo gli occhi più dolci
che si erano mai visti.
-Va
bene, arrivo subito!- alla fine cedette anche Sam.
Dopo qualche minuto, Sam
tornò con la bottiglia e due bicchieri.
-Ecco, tieni il
bicchiere!-
Sam stappò la bottiglia e
versò un po’ del contenuto nel suo bicchiere.
-E a me niente?- chiese Jack sorpreso.
-No, per te solo acqua. Il vino potrebbe avere degli effetti collaterali
con i medicinali-
-Ma non è giusto! Voglio assaggiarlo anche io!- protestò Jack.
Mancavano ormai pochi
secondi all’arrivo dell’anno nuovo.
10…..
9…..
8…..
7…..
6…..
5…..
4…..
3…..
2…..
1…..
0
-Buon anno Sam!-
-Anche a te Jack!-
I due sorseggiarono i
rispettivi bicchieri mentre i loro sguardi non
cessavano di scrutarsi.
L’anno appena terminato
era stato caratterizzato da molti cambiamenti e difficoltà, ma chissà che
quello appena iniziato non porti qualche cambiamento positivo.
L’inizio prometteva bene.
FINE