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Autore: sabdoesntcare    16/06/2016    0 recensioni
John Watson, innamorato cronico e stanco di rimanere solo e Jim Moriarty, cuore di ghiaccio a causa della sua educazione rigida e crudele.
Due ragazzi diversi con storie diverse, i quali mai avrebbero immaginato che il destino stesse per giocare un curioso scherzo ad entrambi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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L’operazione fu lunga e difficile, James era stato a quasi un passo dalla morte eppure grazie alla bravura dell'amato dottore ebbe la possibilità di riaprire gli occhi.
Si svegliò ventiquattro ore dopo, riusciva a parlare ma era estremamente debole. A John fu comunicato che il padre di Jim era morto di vecchiaia e pensò di informarlo di persona, nonostante tutto quello che era successo sentiva di dovergli stare vicino in un momento così delicato.
“James… Moriarty.” Si bloccò quasi nel dirlo, non era mai riuscito a conoscere il suo cognome prima di operarlo e stranamente non appena gli infermieri lo riconobbero urlarono che era il figlio di Moriarty e si affrettarono a prestargli aiuto, ben più di come si farebbe con un normale cittadino.

“Oh, sei tu.”
Jim sorrise non appena lo vide entrare, nonostante la stanchezza e il dolore che lo attanagliavano.
“Sono venuto a comunicarti che purtroppo, tuo padre è venuto a mancare stamattina.”
“Stamattina? Per quanto sono stato privo di coscienza?”
“Ventiquattro ore. Ti porgo le mie condoglianze e… ”
“E?”
“Nulla, non ha importanza.”
“Va bene… qualunque cosa tu abbia fatto, suppongo sia grazie a te se sono ancora qui.” lo fissò con gli occhi che brillavano d’ammirazione, sapeva di dovergli la vita e ciò lo faceva sentire ancora più connesso a lui.
“Immagino di sì” sospirò John, guardando a terra. Si sentiva un mostro, l’aveva reso vedovo e nemmeno lui riusciva a capacitarsi di quello che aveva fatto. Era diventato un assassino.

“Qualcosa non va?”
“Vuoi sapere dov’è Sarah?”
“No, voglio sapere se tu stai bene.”
Watson rimase a bocca aperta. Davvero non gli importava a tal punto di sua moglie?
 “James… Sarah è morta, tuo padre è morto. Cosa ti importa di me?”
“E’ ciò che fanno le persone. Tutti muoiono, ma noi siamo qui e il resto è irrilevante. Per favore, siediti.”

John si sedette sul letto, in ascolto.
“Io ti amo. So che l’ultima volta te l’ho detto in questo stesso ospedale per poi fuggire via ma prometto che stavolta non accadrà, e spero che nemmeno tu decida di andartene.”
John sentiva di non poter andare avanti senza la propria anima gemella e che la sua intera vita ne era stata la prova, indipendentemente da tutto non avrebbe potuto rifiutare il suo amore.
“Anche io ti amo, ti giuro che non permetterò a niente di separarci ancora.”

Nel momento in cui si dichiararono amore a vicenda, l’uno toccò la rosa dell’altro e quello che accadde fu del tutto inaspettato, mai se ne era sentito parlare nelle leggende della rosa e forse era la prima volta in assoluto in cui a due anime gemelle accadeva:

In quell’istante entrambi si videro scorrere tutta la vita dell’altro davanti agli occhi, provando gli stessi sentimenti che l’anima gemella aveva provato in ogni singola situazione.
Il tutto durò pochi secondi, ma la sensazione fu davvero quella di aver vissuto la vita dell’altro oltre che la propria in ogni singola sfumatura. Adesso erano un’unica cosa e non c’era più bisogno di parlare o chiedere perdono per nulla.
John si calò delicatamente su James e lo baciò, stringendogli le mani nelle sue.

“Quando mi alzerò da questo letto la prima cosa che farò sarà sposarti” rise piano Jim.
“Promettimi che nessun innocente verrà più ucciso, e accetterò volentieri. Ho visto nei tuoi ultimi pensieri che ora che tuo padre è morto sei obbligato a prendere il suo posto, ma in quanto capo puoi rendere le cose un po’ più giuste, non è così?” disse incerto l’altro.
“Qualunque cosa per te” mormorò James, prima di riaddormentarsi sfinito.



Non appena la convalescenza terminò, Jim mise in pratica ciò che aveva promesso.
Rimasto ormai vedovo si unì in matrimonio con John, fu la prima volta in cui fu felice di indossare una fede e da quel momento - seppur costretto a continuare a lavorare come consulente criminale - fece in modo che il sangue che scorreva grazie al nome Moriarty non fosse mai sangue innocente.
John continuò a lavorare al Bart’s e insistette per mantenere il suo cognome, fu così che il nome da civile di Jim divenne James Watson.
Non accadde mai più nulla che potesse sconvolgere le loro vite e come era giusto che fosse, la legge delle rose era stata rispettata:



Nessuno avrebbe potuto separarli, nemmeno il più nefasto dei destini.
   
 
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