Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: BambuBaoBab    18/06/2016    2 recensioni
Ad approdo del Re, dove ogni spada viene sguainata per onore ed ogni trama viene tessuta per tornaconto personale, un nuovo personaggio viene portato nella Fortezza Rossa, un personaggio che non è granché interessato all'una o all'altra cosa.
In effetti nemmeno io so bene che cosa ci faccia li...
Genere: Drammatico, Erotico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Podrick Payne, Sandor Clegane, Tyrion Lannister, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

La locanda sul porto era gremita come sempre. Lì vi si riunivano i peggiori individui della città, ed a loro si aggiungevano marinai, mercanti e viaggiatori di ogni sorta. Ognuno di loro portava con se storie, racconti, grida e risate che riecheggiavano nella locanda rendendo il brusio generale quasi assordante. Ogni odore umano, che fosse quello di un marinaio in mare da mesi o quello di un piccolo nobile in cerca di distrazioni, si mischiava in una danza frenetica insieme al profumo della birra e del vino. 

Un mercenario stava in un angolo chino sul suo boccale di birra, apparentemente lontano da tutti coloro che lo circondavano.

Quando il sole era alto tre navi dalle vele gialle attraccarono al porto.  L’equipaggio di uomini e donne scese e si diresse alla locanda mentre due bambini  sbarcarono dalla nave più grande e correndo si inoltrarono nel mercato affollato.

Nel frattempo Lord Varys e Tyrion Lannister si aggirano tra la folla, i loro complotti e le loro parole al sicuro nel frastuono incessante del mercato.

 

«Nessuno è al sicuro finché mio nipote Joffrey porta su quella testa dorata quella maledetta corona»

 

«Non vedo come la cosa possa preoccuparvi Lord Tyrion » rispose l’eunuco giungendo le mani sotto la lunga veste «avete il fidato Bronn a proteggervi .»

«Si ma sono preoccupato per Shae. Ora che è a corte vorrei che fosse tenuta sott’occhio. Ed anche la giovane Stark dovrebbe avere qualcuno che possa proteggerla dai giochi perversi del Re»

In quell’istante, delle mani piccole e leste sfilarono il borsellino al giovane leone e si gettarono in una corsa sfrenata in mezzo alla folla.

« Ehi! Tornate qui! »

Senza pensarci Tyrion si lanciò dietro di loro. Non che gli importasse molto dei soldi contenuti nel borsello. Ma all’interno vi era una preziosa pietra appena comprata che intendeva regalare a Shae. E poi ciò che più infastidiva l’astuto folletto era essere fregato.

 Farsi strada tra la folla era un’impresa. Le ceste, le ginocchia  e le vesti lo circondavano come a volerlo affogare in quel mare di gente. Purtroppo per lui la superficie era inarrrivabile. In uno spiraglio tra la gonna di una dama e il banco dei datteri, vide uno dei ragazzini intrufolarsi nella locanda. Trafelato, li raggiunse , ma gli ci volle qualche istante per ritrovarli nel tumulto della taverna. Erano accomodati ad un tavolo rotondo insieme a due giovani , un ragazzo ed una ragazza, ed un vecchio con una lunga barba bianca intrecciata. La ragazza sorrideva e scuoteva la testa mentre i ragazzini bevevano la birra che la locandiera gli aveva appena portato.

Tyrion si avvicinò e lei lo notò subito. Gli rivolse uno sguardo intenso accentuato  dai grandi occhi viola che spiccavano sui capelli castani scuri.

« Cosa posso fare per lei? » chiese, spiazzando il Lannister.

« Ehm.. » esordì il nobile, tentando di raccogliere un po’ di fierezza  « i suoi figli mi hanno rubato la mia borsa con l’oro. Gradirei riaverla.»

Lei sorrise e si voltò verso i bambini sui cui volti si dipinse un’espressione colpevole.

«  Mi spiace ma non sono miei figli. Farebbe meglio a prestare più attenzione alle sue nobili proprietà  »

La risposta non lo sorprese.

« Ascolti nel sacchetto c’è una cosa che significa molto per me. Potete tenere l’oro ma ridatemi quella pietra...ve ne restituirò il valore con altro oro. »

Tyrion era infastidito all’idea di ricomprare ciò ce era già suo. Ma non avrebbe trovato un altro rubino proveniente dalle terre natie di Shae molto facilmente.

«Beh, ecco…»

«Dai al mezz’uomo la sua borsa. » gracchiò una voce. Bronn  si era sollevato fiaccamente dalla sua sedia non appena aveva sentito la voce del Lannister. Posò la mano sull’elsa come avvertimento.

Inaspettatamente la ragazza schizzò in piedi e posò le mani sulle impugnature delle due spade che portava legate ai lati delle gambe, fasciate da braghe di cuoio marrone.

« Perché sennò che fai? »

Il ragazzo al tavolo sorrise e scosse la testa mentre il vecchio si alzava e andava a prendere dell’altro vino e si sedeva sul tavolo vicino.

« Vuoi davvero vederlo? » chiese il mercenario con un ghigno.

La giovane annuì con aria di sfida:

«Sto aspettando..>»

Bronn posò lo sguardo a terra e nella frazione di secondo  che gli ci volle per riposarlo sulla ragazza sguainò la spada, mancandola di un millimetro.  Veloce come un gatto la ragazza era saltata sul tavolo dietro di lei e ora guardava Bronn dall’alto.

« Allora? »

La spada dell’uomo le vibrò contro ma la donna con un salto ed una rotazione si portò dietro di lui ma lui con una gomitata  la spinse indietro. Riprendendo l’equilibrio lei sfoderò le due spade veloce come un lampo facendole roteare di fianco alle orecchie.

« Sicura di voler morire per una pietra? »

« Sicuro che riuscirai ad ammazzarmi? »

Bronn sorrise e attaccò. Le tra spade si incrociavano e mentre Bronn tentava di sopraffarla con la forza lei si divincolava da ogni suo attaccò con l’agilità degna di un felino.

L’oste urlava e gli avventori facevano largo al duello gettando urla, sputi e birra ai due contendenti, incitandoli a continuare. Mentre Tyrion li osservava da lontano, un’idea gli si plasmava in mente. Poi con una testata Bronn fece cadere la fanciulla a terra e le fu sopra. Tyrion si lanciò per evitare l’irreparabile, ma spostando una sedia, liberò la sua visuale constatando che la zuffa stava continuando sul lurido pavimento della taverna, a mani nude.

Le gambe della donna cingevano il collo dell’uomo che intanto le stava tempestando di pugni il torace e la schiena. Il volto di Bronn stava virando verso il fulvo, mentre la presa della ragazza cominciava a risentire dei colpi. Il ragazzo che stava al tavolo ora era appoggiato al bancone sorseggiando del vino, guandando incuriosito la scena e la mano sul pugnale, pronto ad intervenire.

Tyrion si gettò tra i due per fermarli quando una secchiata di acqua gelida investì tutti e tre paralizzandoli com’erano.

«FUORI! » urlò l’oste « ANDATE FUORI! »

Bronn e la ragazza si fissarono negli occhi per un secondo e poi lei liberò lui dalla sua morsa. Gettando uno sguardo di odio su Bronn l’attenzione della ragazza fu attirata da Tyrion.

« Vieni fuori, voglio parlarti. »

La ragazza senza dargli risposta uscì incitata dallo sguardo e dalle urla dell’oste insistente dell’oste, mentre la taverna  delusa dal finale mancato tornava al suo normale vociare.

« Che vuoi da me? » chiese immediatamente fuori rivolgendosi a Tyrion.

Tyrion ispirò e si dipinse un sorriso gentile sul volto.

«Voglio offrirti un lavoro»

   
 
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