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Autore: BakaInu    23/06/2016    2 recensioni
Yu e Mika, fratellastri, hanno fatto tutto insieme sin da bambini. Al rientro dalle vacanze, Mika decide di accantonare la sua timidezza e staccarsi dal fratellastro, deciso ad avere finalmente degli amici tutti suoi. Che il "Sanguinem Art Club", appena fondato da un gruppo di nuovi studenti, rappresenti il modo in cui Mika potrà finalmente liberarsi dal bozzolo in cui la dua timidezza lo ha segregato?
Estratto:
"Non aveva un'idea precisa, in genere, su cosa avrebbe disegnato; lasciava che i pensieri defluissero liberamente fuori dalla matita e rimanessero impressi sulla carta. Anche in quel momento, la mano si muoveva in maniera quasi automatica, seguendo il flusso delle sue emozioni.
Il risultato finale lo sorprese: la sagoma nera di un ragazzo, seduto all'interno di una sfera di vetro dalla quale si ergevano concrezioni imponenti."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikaela Hyakuya, Shinoa Hīragi, Un po' tutti, Yūichirō Hyakuya, Yoichi Saotome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~ Mika, 7.48 a.m.

Nel momento in cui Mika mise piede insieme al fratello nel giardino della scuola, quel poco di entusiasmo e di ottimismo che gli era rimasto riguardo al nuovo anno svanì in un soffio.
- Dai, cerchiamo Shinoa e gli altri. - esclamò sorridente Yu, mettendogli un braccio intorno al collo. - Non dovrebbero essere lont...oh, eccoli.
Mika guardò il piccolo gruppetto di ragazzi sotto un'albero non molto lontano da loro: chiacchieravano fra di loro allegramente, probabilmente raccontandosi le esperienze vissute durante le vacanze.
Si avvicinò con riluttanza assieme al fratello a quei ragazzi. Ok, magari se mi impegno riesco a trovare un argomento che interessa anche loro, pensò, riuscirò a stringere amicizia.
- Ciao, Yu! - esclamò Shinoa, non appena li vide arrivare. Si avvicinò e lo abbraccio, degnando Mika solo di un semplice ehi.
Fantastico! Non mi considerano già, pensò, mentre anche gli altri salutavano il fratello.
Quasi lo invidiava: Yu aveva degli amici che gli volevano bene e una ragazza, sebbene i suoi voti a scuola non fossero eccezionali. Aveva tutto ciò che a lui mancava.
E lui, lui cosa aveva? Un album per i suoi scarabocchi e delle matite. E suo fratello, ovviamente, anche se stava sempre più spesso solo con i suoi amici.
- Beh, Yu, fatto niente di interessante quest'estate? - domandò Shiho con un sorriso malizioso - Se sai cosa intendo - aggiunse poi, ammiccante, unendo pollice e indice della mano destra in un cerchio e facendovi passare avanti e indietro l'indice dell'altra.
- Kimizuki, sei un dannato porco - rispose Yu, seccato ma divertito.
- A chi hai detto porco, capra cerebrolesa? - disse il ragazzo con fare aggressivo. - Chiamami un'altra volta così e ti disintegro, chiaro?
Mika era irritato: non aveva mai sopportato le persone così infantili e facilmente irritabili.
- Chiarissimo, porco schifoso - confermò, ridacchiando.
Avrebbe volentieri voluto fermare quel battibecco inutile e poco maturo, ma fortunatamente Yoichi lo fece al posto suo, frapponendosi fra i due litiganti e cercando di sedare la lite prima che sfociasse in qualcosa di più. Nel mentre, Mitsuba si lanciò in una serie di lamentele su quanto fosse inutile tutto quel trambusto, sottolineando con termini piuttosto volgari la stupidità di Shiho e del suo fratellastro. Per una volta, si disse, era d'accordo con lei.
Mika tirò fuori il telefono dalla tasca e controllò l'orario, spazientito: le otto, la campanella avrebbe suonato in poco tempo. Una magra consolazione. Decise di allontanarsi, ormai stanco di fingere di provare interesse per quella marmaglia. Mormorò un saluto, ma nessuno si accorse che se ne stava andando e tutti continuarono a discorrere tranquillamente. Camminava a testa china, scorrendo le foto di quell'estate nella galleria del cellulare: sembrava tutto così perfetto lì, così indimenticabile. Era talmente assorto nei suoi pensieri da andare a sbattere contro una ragazza e facendole cadere la mela mezza morsa che aveva in mano.
- S-scusami, davvero. Io non...- balbettò, imbarazzato.
La guardò, in attesa di una risposta: aveva lunghi capelli tinti di un rosa pallido, e un paio di penetranti occhi scuri. Ciò che però lo colpì di più fu l'abbigliamento decisamente inusuale in stile gotico, completato da un peluche che sembrava un incrocio fra un pipistrello ed un maiale.
- Nah, non preoccuparti era solo una mela - disse lei, liquidando la questione con un gesto della mano. - Tuttavia, separami dalla mia colazione un'altra volta e mi laverò nel tuo sangue.
Mika la guardò esterrefatto, così lei si affrettò ad aggiungere: - Ovviamente stavo scherzando. Non sei uno che ama il black humour, sbaglio?
Provò a rispondere, ma era ancora troppo a disagio per l'incidente con la mela, così riuscì solo ad emettere dei versi imbarazzanti.
La ragazza rise. Quando la campanella suonò, si ricompose e disse: - Facciamo che me lo dici un'altra volta, ok?
Mika la seguí dentro scuola, le guance ancora rosse.
Ottimo: gli amici di mio fratello non mi considerano neanche quest'anno, ho appena fatto non una, ma due figure oscene con una ragazza, pensò Mika con rabbia, potrebbe andare peggio di così?

~ Yu, 11.02 a.m.

Durante l'intervallo, Yu decise di cercare suo fratello per parlargli. Lo aveva visto piuttosto triste quella mattina e in qualche modo sentiva di esserne responsabile, anche se solo in parte.
Lo trovò seduto sui gradini della scalinata che portava al terzo piano che sgranocchiava dei cracker in solitudine.
Lo salutò e lui alzò lo sguardo, ricambiando. Yu si sedette accanto a Mika e gli misa una mano intorno al collo, in segno di affetto fraterno. - Allora, Micchan, c'è qualcosa che devi dirmi? Niente di cui vuoi parlare? - domandò.
Mika si voltò e diede un morso all'ultimo cracker; una volta ingoiato, parlò: - Niente che meriti la tua attenzione, Yu-chan.
Mentiva. Sapeva riconoscere una menzogna di suo fratello, quando ne diceva una: si toccava sempre la spalla, agitato, cosa che stava facendo anche in quel momento.
- Ne sei sicuro? - domandò allora. - Perché oggi, insomma, non mi sei sembrato molto...
- Sto bene, davvero - rispose frettolosamente e sorrise, come a voler sottolineare la sua condizione.
Yu si rassegnò. - Va bene, ti credo. Ma solo in parte, sia chiaro. Motivo per cui questo sabato verrai ad una festa con me e gli altri.
Mika spalancò gli occhi. - Io cosa? Scherzi, vero? Sai che...beh, il tuo gruppo ed io...
- È proprio per questo che devi  venire! Potrebbe essere un'occasione in più per legare. - disse Yu, come se fosse un'ovvietá. - E poi, mi hanno detto che ci sarà anche Krul.
- Chi?
- Come chi? Capelli rosa, vestiti fuori dal comune...Krul Tepes! Pensi che non ti abbia visto oggi mentre ci parlavi con sguardo sognante?
Mika rise, ma le sue guance diventarono rosse di colpo.
Imbarazzo e divertimento in uno.
-
Non vedo come la presenza di una tizia quasi sconosciuta - che peraltro non ho guardato in quel modo - possa farmi cambiare idea - si giustificò. Poi aggiunse: -Davvero, Yu, non devi...
- Oh invece sì che devo - lo interruppe - Sono tuo fratello e tu hai qualcosa che non va: è mio dovere rimediare, che diamine!
Mika sospirò e si appoggiò alla ringhiera della scalinata. Chiuse gli occhi, scosse la testa in segno di rassegnazione e li riaprì; poi, finalmente, parlò: - Ok, verrò alla festa. Contento?
La campanella suonò, segnando la fine dell'intervallo.
- Contentissimo: è così che si fa, Micchan! - esclamò Yu e tornò in classe.

~ Mika, 1.03 p.m.

Terminata la giornata, Mika tirò un sospiro di sollievo.
È finita, finalmente.
Mise a posto le sue cose nello zaino e uscì dalla classe, aspettando Yu. Si appostò vicino alle scale e attese che il fratellastro arrivasse insieme a tutti gli studenti del quarto anno.
Passarono dieci minuti e di Yu neanche l'ombra; Mika si sentì irritato ed era tentato dall'andarsene a casa da solo, quando notò una ragazza che attaccava dei volantini sul muro. Guardando meglio, si accorse che era Krul.
Si avvicinò, spinto dalla curiosità, per vedere meglio cosa ci fosse scritto su quei fogli. Non appena, vi fu prossimo, la ragazza dai capelli rosa lo salutò, senza abbandonare il suo lavoro: - Oh, ciao Mika!
- Ciao...Krul. Aspetta - disse nel momento in cui capi cosa aveva appena detto la sua interlocutrice - Come fai a sapere il mio nome?
La ragazza rise. - Beh, tu sai il mio: potrei farti la stessa domanda, tu che dici?
Mika cercò di accampare una scusa: dirle che aveva saputo il suo nome dal fratello gli sembrava maleducato. Fortunatamente, Krul se ne accorse e aggiunse repentinamente: - Me lo ha detto una ragazza nella mia classe. Shinoa, mi pare. Odiosa come poche, la strozzerei volentieri.
Ecco come faceva mio fratello ha conoscere il suo nome, realizzò, glielo ha detto Shinoa.
- Allora, - esordì Mika - questi volantini per cosa sono?
- Beh, puoi leggere tu stesso: per il "Sanguinem Art Club". È per qualunque artista, dal pittore, allo scultore, persino al fotografo. Qualunque forma d'arte è apprezzata e ben acccetta. - spiegò Krul in tono quasi solenne. - Manca ancora una settimana perché possa aprire questo circolo, ma vedo di portarmi avanti con la pubblicità. Ho progettatoil volantino io stessa.
Mika lo osservò: sul foglio era raffigurata mela rossa trafitta da una matita, dalla quale colava dell'inchiostro nero, come se quel frutto sanguinasse colore. Sotto, campeggiava il nome del circolo a caratteri cubitali e, ancora più in basso, una citazione di Henry Moore: "To be an artist is to believe in life"
Essere un artista è credere nella vita.
Mika rimase interdetto e cercò di trovare un significato a quella frase, ma non riuscì a venirne a capo.
- Ti piace una qualche forma d'arte, Mikaela? - domandò Krul.
- In realtà, sì...ogni tanto disegno, ma niente di che. Non sono poi così bravo. - si giustificò.
- Ottimo! - sorrise maliziosa. - Dovresti essere in questo club.
Quel pensiero lo colpì: entrare a far parte del Sanguinem. Che fosse quella l'occasione giusta per trovare qualcuno con i suoi stessi interessi e con cui parlare liberamente. Qualcuno con cui legare. L'opportunità di avere ciò che aveva tanto invidiato al fratello, l'accettazione, gli sembrò estremamente allettante
In quel momento, comparve Yu. Mika salutò Krul e si diresse verso il fratello.
- Ci si vede, Mika. Fammi sapere se la mia proposta ti convince. - lo salutò lei, tornando a tappezzare i muri con dei volantini.
- C-certamente! - rispose sorridente.
A quel punto, Yuichiro intervenne: - Stavo per chiederti scusa per l'attesa, ma a quanto vedo ti sei tenuto impegnato in maniera impeccabile.
Il biondo sorrise. - Già, ho parlato un po' con Krul per ammazzare il tempo.
Essere un artista è credere nella vita.
In quel momento, Mika decise di prendere seriamente in considerazione la proposta della ragazza nuova.
   
 
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