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Autore: Dany Art 99    23/06/2016    2 recensioni
Eccomi qui tornata con una sadiexanubi, una coppia che ho appena conosciuto e che mi piace molto :)
Dal testo "Quella scintilla in quegli occhi così belli .. però era diversa dalle altre che aveva visto nei vivi, era.. come dire “testarda”: della stessa luminosità nonostante quello che succedesse alla proprietaria.
Incurante nell'affascinate il dio dei funerali.
Ogni volta che la vedeva.. che vedeva la sua proprietaria .. sentiva che quella solitaria vita a cui era abituato.. non era così tanta solitaria"
Se vi ho incuriosito fate un salto:)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anubi, Sadie Kane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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eccomi tornata con la nostra SadiexAnubi :D.... pensavate che mi fossi persa vero? In effetti è così.. in primo luogo il mio computer miha detto ciaociao e si è rotto, per secondo non riuscivo a pubblicare storie e utilizzare l'edit di Efp quindi... PERDONATEMIIIIIIII *faccina da cucciolo bastonato molto kawaii*
vi lascio alla lettura
spoiler: colpo di scena alla fine.... 
[Revisionato]




I mesi successivi furono uno strazio per Sadie. Il fatto di sapere di rincontrare Anubi era il suo pensiero fisso... si era ritrovata perfino a contare i minuti che la separavano da quel tanto agognato incontro e a scriverli sui quaderni di scuola per non dimenticarsi.
Scosse la testa e cercò di calmarsi se no si sarebbe ritrovata prima o poi a segnare i giorni con un coltello sulla tappezzeria della propria camera con lineette come facevano i carcerati nei film e li dopo avrebbe dovuto affrontare la nonna.
E sarebbe sembrata davvero uscita da un film dell'orrore, non ci teneva poi così tanto.
Insomma. Sarebbe risultato troppo strano, anche per lei che di stranezza era la regina.
Quindi l'unica cosa che poteva fare era trovare qualcosa che le occupasse la mente in questo anno di attesa.
Tornò a scuola. Uscì con le amiche... cercò di essere normale nonostante la normalità per lei fosse estranea.
Ma per quanto la sua vita continuasse il tempo era troppo lento per la sua aspettativa.
Un giorno le sue migliori amiche la trascinarono a forza ad una festa, cosa che aveva sempre ripudiato.
L'avevano fatta sedere su una sedia quasi a volerla legare con il cardigan che aveva lasciato sul letto.
L'avevano truccata e vestita come non si sarebbe mai vestita da sola, l'abito corto color caramello l'aveva portato Liz e i trucchi invece Emma.
-Non ci voglio venire - dissi incrociando le braccia e sbuffando mentre Emma mi pettinava comunque i capelli nonostante le occhiatacce che gli tiravo attraverso lo specchio.
-Eddai. Tua nonna ci ha chiesto di farti svagare un po'... dopo che Anubi è partito per quel suo viaggi-studi non sei più la stessa e rivogliamo la nostra esuberante Sadie di sempre- disse Liz cercando qualche accessorio tra i mille che avevo dentro la mia cassettina a forma di elefante.
-Non vi voglio venire comunque... non mi piace andare alle feste tutto qui- disse Sadie mordicchiandosi il labbro, -ti stiamo solo chiedendo di svagarti un pochino con noi due, le tue migliori amiche... poi se fa così schifo c'è ne andiamo a casa mia, ci infiliamo un pigiamone e ci mettiamo a mangiare schifezze davanti ai cartoni ok?- disse Emma guardandola attraverso il riflesso.
Sadie ci pensò su e alla fine rilassò le braccia, -d'accordo ma io di schifezze ne mangio molte, spero tu abbia le scorte ben rifornite- disse.
Un' ora più tardi erano tutte pronte e si stavano avvicinando alla porta della discoteca dove si stava tenendo la festa.
-Ma siamo sicure di voler entrare e non andare direttamente a casa tua a sfondarci di schifezze?- chiese Sadie stringendosi la borsetta al petto e scrutando con occhio critico la costruzione da cui proveniva una forte musica.
-Siamo qui per svagarci ok? Quindi non pensiamoci troppo- disse Emma prendendo la bionda per mano e tirandola verso l'entrata già gremita di ragazzi in fila.
Sadie provò a rilassarsi.
Fece un gran bel respiro profondo e chiuse gli occhi. Insomma poteva anche provare a rilassarsi per una serata, no? Non poteva essere così difficile dopo aver sconfitto il caos in persona.
Quando riuscirono finalmente ad entrare la musica la colpì in pieno viso e i bassi invece al ventre con un colpo doppio.
La gente saltava a ritmo tutta raggrumata e incitava il dj ad andare più veloce.
Liz ed Emma affiancarono l'amica e la prima si chinò per farsi sentire dalle amiche nonostante la musica assordante.
-Andiamo a prendere qualcosa da bere?- chiese, le altre annuirono e con molta difficoltà si avvicinarono al bancone per prendere un drink.
Sadie prese il primo che le venne offerto e cominciò a sorseggiarlo a disagio; non le piaceva avere intorno così tante persone.
E poi era da un po' che sentiva il collegamento con il Duat e con Anubi... era come una corda che col tempo andava via via ad assottigliarsi ed aveva il terrore che si spezzasse.
Era una brutta sensazione che la rendeva parecchio irrequieta.
-Tutto bene Sadie? Almeno è buono?- le chiese Emma, -si si... vi va di cercare un posto per sedersi?- chiese la maga stringendo il bicchiere fra le mani.
-Dai andiamo...- dissero entrambe cercando di sovrastare il volume della musica, presero Sadie a braccetto e si fecero strada verso la zona delle poltroncine quasi del tutto occupate da coppiette in atteggiamenti tutt'altro che casti.
Poi c'erano due o tre ragazzi ubriachi addormentati che tenevano stretto il cuscino del bracciolo.
Con estrema difficoltà le tre ragazze si sedettero e si guardarono attorno.
-Direi che non è poi così tanto male-disse Liz sorridendo alle due e cominciando a muovere a ritmo della musica le spalle, aveva già svuotato ¾ del suo bicchiere e così anche Emma che ridacchiava annuendo.
Sadie le guardò e buttò giù il resto del bicchiere. Insomma voleva divertirsi e quando voleva qualcosa la faceva.
E un po' di alcol poteva aiutarla andava bene.
Allungò una mano verso Liz e cominciò a chiacchierare con lei ed Emma dimenticandosi in poco tempo della musica alta e della calca di gente che ballava.
In poco tempo si distrasse da tutto e sopratutto dalle sue preoccupazioni... compreso Anubi.
Senza accorgersi in un momento di lucidità si trovò a ballare al centro della pista con Liz ed Emma che l'abbracciavano e saltellavano con lei.
In un battito di ciglio però le perse nella folla urlante.
E vicino a lei c'era un ragazzo molto più grande che la stava squadrando da capo a piedi con un'espressione che diceva tutto negli occhi.
Sadie si allontanò inorridita da quegli occhi e da quello sguardo vorace scansando la gente e creandosi una specie di corridoio.
Ma il ragazzo non ne voleva sapere di lasciarla andare e la seguì come un predatore insegue silenziosamente la preda per non spaventarla e attaccarla meglio.
Sadie riuscì stento a trovare l'uscita anteriore della discoteca e finalmente riuscì a respirare una boccata d'aria fresca riprendendo un minimo di concezione di quello che la circondava.
Era in un vicolo.
Il classico vicolo in cui le coppiette si appartavano o veniva ammazzato qualcuno a colpi di pistola come nei vecchi fil che guardavano i nonni.
In quel momento però era completamente vuoto.
Perfetto.
Poteva sedersi un momento, riprendere fiato e cercare di capire come ritrovare le sue amiche e filare dritta in quell'idea di film e popcorn, nell'abbraccio caldo dei suoi pigiami e della stanza di Emma.
Un rumore di passi però la spaventò e la fece stare subito in allerta.
-Hey.. perchè te ne sei scappata così?- chiese il ragazzo guardandola ed abbassandosi verso di lei, Sadie sgranò gli occhi mentre il ragazzo cercava di avvicinarsi a lei e si inventò una scusa. Non voleva utilizzare la magia su un essere umano sbronzo.
Forse poteva bastare un solo cazzotto ben piazzato.
Ma piccola com'era... no.
Lo avrebbe messo sotto anche a parole. Anche se in effetti era suo fratello quello bravo... e non lei.
Le era quella impulsiva.
-Avevo bisogno di un po' d'aria.. sai tutta la gente.. ma le mie amiche saranno preoccupate, meglio che vada a cercarle per potercene andare via- disse buttandosi di slancio verso la porta ancora semiaperta.
Bastava entrare e lo avrebbe perso fra la folla.
Ma una mano le circondò il braccio e la tirò indietro -come mai così tanta fretta? Stiamo solo parlando in fondo... e sai io sono uno che chiacchiera molto- disse il ragazzo e alle orecchie di Sadie questo suonava molto come un insulto.

-Anubi non puoi farlo! Questo farà in modo che l'equilibrio crolli... non puoi interferire nelle faccende dei mortali... nemmeno... per mia figlia- disse Osiride, -non posso credere che tu me lo stia impedendo! Le sta per fare del male... io non me ne sto qui a guardare mi dispiace- disse Anubi nero dalla rabbia andando verso una teca di polvere finemente decorata.
-Sai quali saranno le conseguenze di questo gesto vero?- chiese in un sussurro il Dio dei morti vedendo il gesto del ragazzo.
-Si. Ma non si renderanno necessari se non intervengo in prima persona. Manderò un emissario. Un fantoccio solo per allontanare quell'essere schifoso- disse il ragazzo facendo schioccare la lingua.
Fece uscire la mano dal vado ricolma di sabbia e l'aprì lentamente soffiandoci sopra fino a farla scomparire del tutto dal suo campo visivo.
Osiride strinse gli occhi e mormorò -oh no...-.

La puzza di alcol veniva fuori dalla sua bocca come folate puzzolenti che investivano il viso della ragazza che si contorceva nel suo abbraccio spassionato.
-Vuoi togliermi queste dannate mani di dosso?- sbottò lei e cercò di pensare a cosa fare, non poteva usare la magia, in quando lotta non era il massimo... ma una cosa la sapeva fare bene.
Tirò su la gamba con una tale forza e velocità che sentì chiaramente i gioielli di famiglia scricchiolare sotto il suo ginocchio.
Lo spinse via quel tanto per sgusciare via e cominciò a correre ma non verso la porta.
Lui però la seguì.
E correva molto veloce.
Sadie si girò in preda al panico. Era molto molto arrabbiato mentre avanzava verso di lei ma non la raggiunse mai.
Non la toccò più.
Quando sentii i suoi passi veramente troppo vicini a lei sentì uno strano rumore provenire dal vicolo. Come quello di un risucchio.
Si girò e vide che le ombre della sera si stavano condensando in una figura in gonnella con una lancia in mano e la testa ... la testa di sciacallo.
Il ragazzo non vide nemmeno cosa lo colpì in pieno volto, ma quello che vide fu solo tanto tanto buio.
La figura esaminò per qualche istante la figura svenuta a terra per poi mettersi in posizione eretta con la schiena rivolta verso Sadie.
-A... nubi? Sei tu?- domandò lei timidamente ancora scossa da singhiozzi si cui non si era nemmeno accorta.
La figura si girò ma era come guardare una di quelle costruzioni fatte di sabbia in spiaggia.
Non era Anubi.
I suoi occhi però erano quelli del Dio di cui era innamorata.
-Anubi!- gridò e cominciò a correre verso quella figura fino a raggiungerla e provare a sfiorarla, ma era come cercare di tenere con se la sabbia del deserto.
Lacrime cominciarono a solcare le sue guance mentre mormorava -mi..dispiace..-.
La figura alzò una mano e la sfiorò una guancia ma non era né calda né morbida.
-Vai a casa Sadie- mormorò quel fantoccio. Era la SUA voce... così calda e preoccupata.
-Non... andartene – mormorò lei cercando di avvicinarsi, ma la sabbia se ne stava già andando via riportata a casa da un vento della Duat.
Senza forze e senza speranze la ragazza si trascinò a casa cercando a tentoni le chiave nelle tasche e la fessura della porta.
Quando finalmente entrò i nonni erano già a letto e si trascinò su per le scale fino alla sua camera da letto dove si buttò a letto completamente vestita e si lasciò finalmente cullare dalle lacrime che aveva represso per tutta la strada.

La mattina dopo quando i raggi del sole le sfiorarono il candido viso Sadie credette di star avendo un incubo.
Sentiva il suo corpo... lo avvertiva ma non riusciva a muoverlo come se una forza misteriosa ed invisibile la stesse premendo e tenendo ferma contro il materasso del suo letto.
Richiuse gli occhi per qualche momento. Nella sua testa c'era una grande confusione ma non poteva essere stata tutta colpa dell'alcool della precedente.
Fece qualche respiro profondo e si concentrò su una delle tante voci che le affollavano la mente.
Ed entrò nella Duat.
Come aveva fatto molte volte durante le sue avventure con il fratello.
Davanti a lei si condensò una scena.
C'era suo padre, Iride e Anubi che stavano discutendo animatamente.
-Lo hai interrotto!L'ordine Anubi! Credevo di averti insegnato meglio le nostre leggi... questo comporterà gravi conseguenze sia per te come Dio sia per lei come ragazza umana. Potresti anche morire, ridurre il tuo potere al minimo fino a scomparire , di questo ne sei consapevole?- disse Iride camminando animatamente avanti e indietro ignorando la presenza dello spirito della ragazza nella stanza.
-Dovevo ... fare qualcosa... non potevo permettere che ...le facesse del male...-mormorò il ragazzo barcollando leggermente, -oh no.. sta cominciando- disse Osiride avvicinandosi al ragazzo e facendolo sedere.
-Anubi? Cosa sta succedendo?- gridò Sadie combattendo contro la corrente che la stava trascinando di nuovo nel suo letto.
-Sadie?- mormorò lui sgranando gli occhi e cercando di tirarsi su ma un tossito lo fece cadere in avanti e se non fosse stato per Osiride che lo tratteneva, avrebbe sicuramente sbattuto contro il terreno.
Nuove lacrime cominciarono a far breccia negli occhi di Sadie mentre allungava una mano verso il Dio sciacallo che continuava a fissarla con sguardo triste.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa però, si sentì di nuovo immobile e si ritrovò nel suo letto con il respiro accelerato e le lacrime agli occhi.
Si riaddormentò di nuovo sfinita da tutto quello che era successo mentre un nome affiorava dalle sue labbra.
-Anubi...-.




scusatemi ancora per l'enorme ritardo ! spero che mi possiate perdonare e che continuate a seguire le mie storie, prometto che mi impegnerò al massimo ora che il mio pc è funzionante e sopratutto carico come la sottoscritta!
Stavo pensando di mettere come dei giorni di pubblicazione per le storie. che ne pensate? Ditemelo per messaggio o per recensione come preferite!
Un bacione, Dany

   
 
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