CAPITOLO
3
Rose,
non pensandoci troppo su, istintivamente colpì
l’onda con il
braccio e la mandò via: non era poi così potente.
Tutti,
nel frattempo, la fissavano ad occhi sgranati. Come era
possibile che un' umana avesse il potere di resistere ad
un’onda energetica?
«Vegeta,
ma che cosa fai?!» gli rimproverò subito Bulma,
sconcertata.
«Lo
sapevo» esclamò Vegeta, sedendosi di nuovo ma
mantenendo lo
stesso ghigno beffardo di prima. «Lo sapevo che non ce la
raccontavi giusta»
Tutti
guardavano Rose esterrefatti, attendendo una risposta da
parte sua. Però prima intervenne Goku:
«Lo
avevo sospettato anche io che c’era qualcosa che non andava.
Ho percepito subito la tua aura quando sei arrivata. E non è
quella di un
comune umano. Chi sei realmente?»
Rose
si sentì messa alle strette. Non avrebbe voluto rivelare la
sua identità così presto, ma d’altra
parte era inevitabile. Avrebbe dovuto
immaginarsi che Vegeta (e, evidentemente, anche quel curioso ragazzino)
avrebbe
scoperto facilmente la sua identità. Non aveva altre chance,
ma all’improvviso
notò una cosa: mancava una persona tra di loro.
Pensò che la cosa fosse a suo
vantaggio, per cui decise di rivelare loro la verità:
«E
va bene, vi dirò tutto. Come vi ho già detto mi
chiamo Rose e…
vengo dal futuro»
Nessuno
si aspettava questa risposta, men che meno Vegeta, che,
per la prima volta, la fissò sgranando gli occhi. Si
aspettava che la ragazza
dicesse di venire da un altro pianeta, ma mai che venisse da un altro
tempo.
Improvvisamente, a lui come a Bulma e a Goku, ritornò in
mente il Trunks del
futuro che parecchi anni prima era venuto da loro per cercare aiuto.
Possibile
che la ragazza appartenesse a quello stesso futuro?
«Che
cosa?» intervenne Mr. Satan, scoppiando in una risata
nervosa, che subito dopo si trasformò in
un’espressione preoccupata. Avrebbe
tanto voluto che quello fosse uno scherzo, ma, osservando le facce
stupite ma
nello stesso tempo serie degli altri, capì che la cosa
poteva essere vera.
D’altronde, nel corso degli anni aveva imparato che da quelle
due famiglie non
poteva che aspettarsi cose strane... «Se questo è
uno scherzo non è per
niente…»
«O
mio Dio!» esclamò Chichi, interrompendo Mr. Satan
«Non ci posso
credere! Esattamente come parecchi anni fa quando venne Trunks dal
futuro!»
«Per
caso vieni da quel tempo lì?» chiese Bulma, un
po’
preoccupata.
«I-io…
non vengo da quel futuro lì» rispose la ragazza
«Vengo
da... 17 anni più avanti rispetto a questo tempo»
«Anche
lui veniva da un futuro di circa 17 anni più avanti
rispetto al nostro tempo» osservò Chichi
«Era venuto per chiedere aiuto per combattere
gli Androidi»
Rose
aveva già sentito questa storia, ma non ricordava bene i
dettagli. Qualcuno gliel’aveva raccontata, quando era
piccola; subito girò lo
sguardo per osservare tutti i presenti, e notò che non
mancava solo una
persona, ma ben due. Stava per chiedere dove fossero quei due, ma fu
distratta
dalla voce di Goku, che le domandò:
«Ma
quindi sei parente di qualcuno di noi?»
La
ragazza non rispose
subito. Osservò per qualche istante quel ragazzino
dall’aria spensierata seduto
a capotavola, che la guardava con le braccia alzate e le mani dietro la
testa,
con la tipica espressione curiosa di un bambino.
Ma
chi era? Faceva fatica a
riconoscerlo…
«Io…»
cominciò a dire lei, titubante. Non sapeva se fosse il caso
di rivelarsi così presto. Tuttavia, era molto tentata di
dirlo davanti a tutti,
visto che il diretto interessato non c’era.
«Te
lo dico io, Kakarot»
intervenne Vegeta all’improvviso, rivolgendole lo stesso
ghigno beffardo che
non aveva mai lasciato il suo volto da quando aveva lanciato l'onda
energetica «Sicuramente non sei
umana, o comunque, se
lo sei, non lo sei al 100%.
Ancora
una volta, la ragazza non aprì bocca. Il ragionamento di
Vegeta la incuriosiva e avrebbe voluto vedere dove sarebbe arrivato.
«Allora»
riprese Vegeta «tu potresti avere all’incirca
quindici
anni o poco più, quindi, se vieni da un tempo di 17 anni
avanti, vuol dire che
tra qualche anno nascerai. Per cui, facendo due calcoli, potresti
essere figlia
o di Trunks oppure di Goten. Non penso tu possa essere figlia di Pan o
di Bra,
perché sono ancora troppo piccole»
Pan, dall'altro capo del tavolo, alzò un sopracciglio
«e
sinceramente voglio anche evitare di pensare a questa ipotesi. Tuttavia
potresti anche essere la figlia di
Gohan e
Videl, non è da escludere»
Ora tutti osservavano la ragazza per cercare di captare qualche somiglianza a qualcuno dei presenti.
«Beh» intervenne Bulma «ha i capelli castani. Non puoi averli presi da Gohan e Videl»
«Ma non è vero!» intervenne Pan «Guarda, abbiamo gli stessi occhi! Potremmo benissimo essere sorelle! Sei mia sorella?»
Rose
sorrise di fronte all'entusiasmo della ragazzina, ma non rispose.
«E
quindi di chi sei figlia?» chiese Videl.
«Io… preferirei non dirlo. Insomma, il Supremo mi ha esplicitamente avvertita di non rivelare la mia identità… soprattutto alle persone direttamente interessate.»
Rose
preferiva non dirlo, a
meno che non
fosse strettamente necessario. Come le aveva chiaramente spiegato il
Supremo, rivelare ai suoi genitori la sua vera identità
avrebbe potuto mettere a rischio il presente.
Junior,
che fino a quel momento era stato in disparte a meditare
in giardino, comparve improvvisamente alle spalle di Bulma, che
sussultò dallo
spavento. Rivolgendosi alla ragazza, chiese: «Il Supremo ti
ha mandato qui?»
Mostrava un evidente interesse, cosa che non sfuggì a
nessuno dei presenti.
Junior era un po’ come Vegeta: non mostrava mai interesse nei
confronti di
nessuno, a meno che non si trattassero di guerrieri
o nemici dal
potenziale molto forte…
Rose
non si aspettava l’arrivo improvviso di Junior. Lo
guardò
attentamente: nel suo tempo non lo conosceva così bene, anzi
non lo conosceva
affatto, solo di vista. Anche lui, d’altronde, nel suo tempo
non esisteva già
più..
«Sì.
Diciamo che mi ha aiutata a compiere questo viaggio» rispose.
La
curiosità e l’interesse di Junior parvero
aumentare. Guardò
intensamente la ragazza, dopodiché, accennando un leggero
sorriso, disse:
«Molto strano»
«Perché?»
chiese subito Rose, mostrando un certo stupore.
«Perché
viaggiare nel tempo non è concesso a nessuno, ma
soprattutto, né Dei né Supremi aiuterebbero mai
qualcuno a farlo, anche perché
è una cosa che va contro tutte le regole del Cosmo»
Vi
fu un breve silenzio, nel quale tutti rifletterono per un
attimo sulle parole appena pronunciate da Junior: se gli esseri
dall’alto non
potevano permettere a nessuno di viaggiare nel tempo, perché
avevano aiutato
proprio quella ragazza? E se lei
stesse mentendo? Se in realtà
fosse qualcun altro venuto per tentare di ingannarli? La ragazza
dall’apparenza
sembrava sincera, ma se c’era una cosa che avevano imparato
nel corso del tempo
era che niente è mai ciò che sembra…
Subito
dopo, Junior riprese a parlare: «Comunque, immagino che ti
abbiano mandata qui per un motivo di estrema importanza. Vuoi dirci che
cosa è
successo nel tuo futuro di tanto grave?»
Era
giunto il momento di dire tutto. Rose era pronta a questo
momento, ma soprattutto era pronta a chiedere il loro aiuto, senza il
quale la
situazione non si sarebbe mai risolta.