CAPITOLO 6
Rose
guardò con la coda dell’occhio Trunks, che, seduto
alla sua destra, era intento
a mangiare. Peccato che quella domanda le fosse stata rivolta proprio
in quel momento…
se le fosse stata fatta poco prima del suo arrivo, avrebbe potuto
parlarne più
liberamente.
«Ellen
è una mia amica, una mia carissima amica. Anche lei fa parte
della nostra
famiglia»
Fece
una piccola pausa, durante la quale si aspettava che qualcuno le
chiedesse di
chi Ellen fosse parente, ma nessuno lo fece. Pan, seduta alla sua
sinistra, era
accovacciata sulla sedia e cingeva le gambe con le braccia, con la
testa
appoggiata sulle ginocchia; era protesa verso Rose, mostrando un
evidente
interesse per la storia che la ragazza stava raccontando, o forse
ancora di più
nello scoprire chi fosse Ellen. Ciò spinse Rose a continuare
il suo racconto:
«Ellen
è un anno più piccola di me, e tra i ragazzi che
Ludir ha lasciato in vita io e
lei siamo le più grandi. È solo grazie al nostro
sostegno reciproco che io e
lei abbiamo potuto vivere per un anno intero al palazzo di Ludir; credo
che se
non ci fosse stata lei io sarei impazzita prima, e lei altrettanto.
Vedete, l’unica motivazione che ha portato me ed Ellen a
resistere per un anno
intero è stata la certezza che un giorno ci saremmo
vendicate. Per tutto questo
tempo, infatti, Bulma ha costruito di nascosto una macchina del tempo,
grazie
alla quale io ho potuto intraprendere questo viaggio, anche se, in
realtà,
inizialmente dovevamo farlo io ed Ellen insieme» Rose si
fermò e, abbassando
leggermente lo sguardo, assunse un’espressione un
po’ triste.
«Che
le è successo?» chiese subito Goku.
«E’...
stata eliminata da Ludir, poco prima che io arrivassi qui»
Riuscì
a completare la frase poco prima di sentire l'ormai famigliare nodo
alla gola.
Tentò di ricacciare indietro le lacrime.
«Non
ci posso credere.» commentò Videl
«eliminare una ragazza così giovane...»
«Già»
disse Rose «Ludir di solito non ci permetteva quasi mai di
uscire dal suo
palazzo, ovviamente senza il suo consenso.
La settimana scorsa, io ed Ellen siamo uscite dal palazzo per andare ad
allenarci - senza dire nulla a Ludir - e abbiamo passato 3 giorni al
Palazzo
del Supremo nella stanza dello Spirito e del Tempo, in modo da poter
affrontare
questo viaggio ed arrivare qui ben allenate. Ovviamente, la nostra
assenza ha
fatto preoccupare Ludir, che ha chiesto agli altri dove noi fossimo.
Al
nostro ritorno, io ed Ellen abbiamo trovato Bulma per terra, nella sua
stanza,
senza vita.»
Bulma
sussultò e sgranò gli occhi, ricambiando turbata
lo sguardo della ragazza.
«P-perché
sono stata uccisa?»
«Eri
l'unica che sapeva dove fossimo. Ludir è venuto da te per
chiedere informazioni
in merito, tu non hai voluto rivelargli nulla, così ti ha
fatto fuori.
Inoltre,
credo che avesse anche capito che tu gli stessi nascondendo qualcosa -
la
costruzione della macchina del tempo - e che quindi abbia deciso di
metterti
"fuori gioco"»
Rose
percepì un improvviso cambiamento nell’aura di
qualcuno alla sua destra: si
voltò e si accorse che proveniva da Vegeta. Lo vide
stringere un pugno e
digrignare i denti, lo sguardo infuriato rivolto verso di lei.
«Ellen
ti è molto legata, Bulma» continuò la
ragazza «quindi appena ti ha vista senza
vita, non è riuscita a trattenersi ed è andata
subito a cercare Ludir.
Io
ho tentato in tutti i modi di calmarla per non farle prendere una
decisione
avventata, cercando di spiegarle che sarebbe stato inutile andare
lì ed
affrontarlo, dal momento che con un solo graffio la avrebbe messa K.O.
Purtroppo,
però, non ha voluto ascoltarmi. O, per lo meno, in quel
momento non ci riusciva
proprio.
Una
volta uscita dal palazzo, ha cominciato a far esplodere tutto, compreso
il
palazzo stesso (dovete sapere che dentro il palazzo noi non possiamo
usare i
nostri pieni poteri, perché Ludir lo ha costruito con
apposite tecnologie che
limitano il nostro potere, in modo da tenerci
“calmi” e a bada).
Una
volta arrivato Ludir, ci ha accusate di nascondergli qualcosa, dicendo
che
Bulma avesse fatto “la fine che meritava”. Io ho
avuto la prontezza di prendere
Ellen per una gamba e trattenerla mentre cercava di volare verso Ludir
per
attaccarlo, tentando in tutti i modi di farla ragionare, dicendole che
sarebbe
stato del tutto inutile attaccarlo. Le dicevo di calmarsi, ma lei non
mi
ascoltava... era completamente fuori di sé»
Rose,
mentre parlava, rivisse nella mente quell’episodio accaduto
solo il giorno
prima.
Nel
tentare di convincere l’amica a non attaccare Ludir, si
era ritrovata all’improvviso
un’onda energetica vicino al viso, pronta ad essere lanciata
da Ellen.
«Lasciami
andare, Rose» le aveva detto la ragazza, il volto devastato
dalla
rabbia.
«No»
aveva risposto lei con fermezza.
L’onda
si era ingigantita.
«Non
oseresti»
«Tu
credi?»
L’onda
era diventata sempre più grande, ma Rose aveva resistito.
Non si sarebbe potuta permettere
un eventuale fallimento del loro piano, il piano che stavano
programmando da
mesi ormai, solo perché Ellen non riusciva a controllare la
sua rabbia.
Ma
la ragazza le aveva lanciato l’onda in pieno volto.