Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _crucio_swag_    03/07/2016    1 recensioni
Sesto anno ad Hogwarts. Draco si ritrova a dover ingannare Harry oltre ad uccidere Silente. Sembra facile ma un sentimento mai provato prima a cui neanche il re delle serpi sa dare un nome gli impedirà di portare a termine ciò che il Signore Oscuro gli ha ordinato. Riuscirà a cambiare la sua anima? Riuscirà a distinguere ciò che è giusto da cio che non lo è? Riuscirà a sciogliere il ghiaccio che avvolge i suoi occhi e il suo cuore?
Questa storia non sarà delle più felici ma vi posso assicurare che avrà un bel lietofine.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3

una notte da malandrino



Harry era nella sua sala comune, i suoi compagni stavano dormendo da un pezzo ormai perché erano quasi le tre di notte. La cicatrice gli pulsava dolorosamente, sapeva già che non sarebbe riuscito a dormire quindi tanto valeva mettersi a fare qualcosa. Prese la mappa del malandrino e cercò eventuali studenti fuori dai dormitori.
Ultimamente stava intere sere a seguire il puntino di Malfoy per vedere se stesse tramando qualcosa.
Il giorno seguente a quello in cui i quattro Grifondoro avevano seguito il Serpeverde nella foresta Harry si era intrufolato di nascosto in infermeria per capire cosa gli fosse successo ma lì non l’aveva trovato. La sera stessa, quando aveva tirato fuori la mappa per l’ennesima volta, aveva scorto il puntino del biondo nell’ufficio di Piton. Doveva capire assolutamente ciò che quei due stavano tramando, e in fretta anche.
Guardò nella sala comune di Serpeverde e rimase cinque buoni minuti a cercare Draco ma lui non c’era ne lì né nel suo dormitorio. Guardò allora nell’ufficio di Piton ma anche lì non c’era nessuno, il professore stava pattugliando i corridoi del terzo piano. Cominciò a scorrere piano per piano e quando arrivò al quinto trovò finalmente il puntino di Malfoy. Si muoveva velocemente, forse fin troppo. Harry pensò stesse correndo da qualche parte. <> esclamò ad alta voce. Si tappo subito la bocca con una mano, se avesse svegliato i suoi compagni in quel momento poteva dire addio a scoprire ciò che il biondo stava facendo. Sentì Seamus Finnigan sospirare ma non svegliarsi, per fortuna. Si mise la felpa, visto che faceva piuttosto freddo, le scarpe senza neanche stare ad allacciarle e prese il mantello dell’invisibilità per poi avviarsi fuori dal dormitorio più silenziosamente possibile. Rimase piuttosto soddisfatto nel non udire nemmeno un piccolo scricchiolio mentre passava, a forza di uscire di notte di nascosto era diventato bravo a non fare rumore. Passò attraverso il ritratto della Signora Grassa e lanciò un’ultima occhiata alla mappa del malandrino, Malfoy aveva già superato il quinto e il sesto piano e ora stava salendo le scale per arrivare al settimo, il Grifondoro decise che lo avrebbe aspettato lì e dopo essersi assicurato che il mantello lo coprisse per bene si appiattì contro il muro e attese.
Non dovette aspettare molto prima che il biondo gli passasse davanti correndo senza accorgersi minimamente della sua presenza. Aveva la solita espressione di dolore e sembrava si sforzasse di tenere immobile il braccio sinistro mentre attraversava il corridoio. Quando il Serpeverde si allontanò abbastanza il Grifondoro incominciò a seguirlo facendo attenzione a non farsi scoprire.
Non passo molto tempo prima che il biondo si fermasse di fronte ad una parete completamente vuota di fronte all’arazzo di “Barnaba il babbeo bastonato dai Troll”. Harry si nascose dietro l’angolo e rimase a spiarlo. Il biondino accarezzo piano la parete di normalissimi mattoni poi passo per te volte accanto al muro prima camminando da una parte e poi tornando indietro dall’altra, aveva un viso particolarmente concentrato, come se si stesse sforzando di pensare intensamente a qualcosa. E all’improvviso la parete di mattoni svanì lasciando il posto ad un grande portone di legno a due ante, piuttosto usurato, e con grosse maniglie rotonde. Si girò un’ultima volta per controllare che nessuno l’avesse visto, i suoi occhi di ghiaccio scintillarono per un momento al buio, poi tirò fuori una mela dalla tasca con la mano destra, il braccio sinistro sempre abbandonato lungo il fianco, e dopo averla lanciata e ripresa al volo un paio di volte si voltò ed entro nella Stanza Delle Necessità con un sorrisino compiaciuto. Il portone si richiuse alle sue spalle con un leggerissimo tonfo. Harry diede un ultima occhiata alla mappa, il professor Piton stava pattugliando i corridoi del quarto piano ora e invece il puntino di Malfoy era scomparso e finalmente il Grifondoro capì il perché. La stanza delle necessità non compariva sulla mappa, probabilmente era coperta da un incantesimo. Nascose il prezioso strumento nella tasca della felpa e si avviò velocemente verso il portone prima che si chiudesse del tutto ma non riuscì comunque ad aprirlo, era come bloccato e prima che potesse anche solo pensare a come maledirlo mentalmente quello sì ritrasformò in muro. “Ok, stai calmo” disse fra se e se. Sapeva come fare, l’aveva utilizzato molte volte l’anno prima, per le esercitazioni dell’ES. Passò tre volte davanti alla parete pensando intensamente “Ho bisogno di scoprire cosa sta tramando Draco Malfoy” ma non successe nulla. Sbuffo impaziente ma non perse la calma. Ripeté l’operazione ma sta volta ripetendosi in testa “Voglio andare nello stesso posto in cui è andato Draco Malfoy” ma nuovamente non accadde nulla. Fece un respiro profondo e ritentò, passo tre volte avanti a in dietro concentrandosi sulle parole “Mi serve sapere in che posto è ora Draco Malfoy” ma di nuovo la parete non cambiò di un millimetro. Cominciò a imprecare mentalmente, perché l’anno scorso era stato così facile? Si rassegnò che se non aveva funzionato in quel modo non avrebbe potuto fare nulla così si accasciò vicino alla parete-porta in modo da avvertire il suo cambiamento quando il biondino si fosse rifatto vivo.
 

*****

 
Non sapeva quanto tempo fosse passato quando sentì la parete dietro la sua schiena dissolversi. Visto che la cicatrice aveva smesso di bruciare si era addormentato per la troppa stanchezza mentre aspettava il ritorno della serpe. Il muro che si ritrasformava in porta l’aveva colto di sorpresa ed era caduto all’indietro mentre la testa del biondino sbucava dall’entrata per controllare che la via fosse libera. E mentre quello si stava avvicinando per tornare alla sua sala comune, si supponeva, lui era disteso sulla schiena in mezzo al corridoio come un deficiente. “Porco Salazar!” riuscì solo a pensare prima che il biondo inciampasse su di lui. Lanciò un urlo soffocato quando il Serpeverde salì sulla sua pancia con tutto il suo peso, visto che non poteva vederlo, togliendogli per sbaglio il mantello dell’invisibilità di dosso, oltre che il respiro. Draco cadde lungo disteso a faccia in giù sul pavimento duro e ghiacciato provocando un grande tonfo che risuonò nel corridoio completamente silenzioso. Si mise in ginocchio mentre bestemmiava a destra e a manca tenendosi il naso dolorante per l’improvviso impatto e guardava da tutte le parti per capire cosa fosse successo. Divenne viola dalla rabbia quando lanciando un occhiata ai suoi piedi trovo il Grifondoro che ansimava cercando di riprendere fiato. Harry però si alzo prima di Draco e dopo essersi scusato gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi, lui la rifiutò tirandole uno schiaffo. Il moro cominciò a saltellare per il corridoio mentre scuoteva velocemente la mano che bruciava per la sberla che il biondo gli aveva appena tirato e rovinò nuovamente al suolo quando il biondo, incazzato, gli saltò sopra e cominciò a tempestarlo di pugni cercando di colpire qualunque parte del corpo gli arrivasse a tiro.
“Che cazzo ci fai qua Potter?” urlò Draco mentre continuavano a rotolare uno sopra all’altro per il corridoio menandosi di brutto.
“Potrei farti la stessa domanda Malfoy!” rispose il moro.
“Brutto – pugno – pezzo di merda – pugno – che non sei altro!”
Harry blocco i polsi di Malfoy e ribaltò i posti, lui che prima si trovava sotto al biondino ora si ritrovava sopra e mentre cercava di bloccargli il corpo con il suo peso notò l’espressione di dolore che si dipinse sul volto del Serpeverde. “Oh poverino, ti fa male il braccino?” lo prese in giro.
Draco cercò di divincolarsi dalla presa del moro ma quello era troppo forte “Vaffanculo Potter! Puoi stare sicuro che mio padre lo verrà a sapere!”
“Si e da chi? Glielo vanno a dire i dissennatori?” ridacchiò.
Un ondata di rabbia si fece strada in Draco che con un ultimo strattone riuscì finalmente a liberarsi dalla stretta di Harry e a ribaltare nuovamente i posti. Il moro però lo afferrò prontamente afferrandogli il retro della schiena con entrambe le mani e spingendolo contro di se per impedirgli di liberarsi del tutto ma, così facendo, il Serpeverde non riuscì a fermarsi in tempo e la sua faccia andò a scontrarsi con quella del Grifondoro e per sbaglio le loro labbra si poggiarono l’une sull’altre. Proprio in quel momento dei passi risuonarono svelti nel corridoio e il professor Piton, che si era affrettato a raggiungere la fonte del rumore, rimase sconvolto alla vista dei due studenti uno sopra l’altro e con i volti vicini “Cosa state facendo?” li rimproverò il professore.
Harry e Draco saltarono in piedi e cominciarono a passarsi le mani sulla lingua e a sputare a destra e a manca come se avessero mangiato una palla di peli di Grattastinchi.
“Fermi!” ordinò il professore urlando per farsi sentire da quei due rimbambiti che saltellavano in giro schifati spulciandosi la bocca. I due ragazzi si immobilizzarono all’istante e rivolsero lo sguardo verso il professore mentre le loro facce diventavano più rosse dei capelli di Ron. Entrambi sapevano che il professore aveva sicuramente frainteso.
“Scusi signore” mormorarono all’ unisono.
“100 punti in meno a Grifondoro e 10 punti in meno a Serpeverde!” esclamò il professore “E vi aspetto domani sera alle 8 e mezza nella sala dei trofei per la punizione!”
Ti pareva, ora oltre che aver perso moltissimi punti e ovviamente nettamente di più del Serpeverde doveva pure scontarsi un castigo con Malfoy.
Draco indicò Harry “Professore, è tutta colpa di Potter, io non ho fatto nulla, è lui che ha iniziato a picchiarmi!” si giustificò.
Il professore lo guardò soddisfatto “Non ne dubito Draco, ma eri comunque fuori dalla sala comune in orari vietati dal regolamento. Ora muovetevi a tornare nei vostri dormitori e se vi becco un'altra volta potete stare sicuri che non sarò così gentile!”. Detto questo girò sui tacchi e si diresse verso il suo studio.
Harry e Draco si guardarono nuovamente “Puoi stare sicuro che questa me la pagherai Potty!”
“Anche tu furetto!” rispose l’altro e tuttavia non poté fare a meno di notare la tristezza negli occhi del biondino. Per tutta risposta Draco alzò il terzo dito e prima che Harry potesse fare qualsiasi cosa gli voltò le spalle e si incamminò verso la sua sala comune. Harry dopo aver ringraziato mentalmente Dio Godric che Piton non avesse notato il suo mantello dell’invisibilità, che era rimasto a terra per tutto il tempo, fece lo stesso.
Un momento prima di svegliare il ritratto della Signora Grassa per entrare nella sua sala comune si sfiorò le labbra con un dito, sentiva ancora quelle gelide del biondo sulle sue…
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _crucio_swag_