Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Le sorelle pirata    05/07/2016    1 recensioni
"Narra un'antica leggenda,
di una sanguinosa vicenda,
in cui si danno battaglia
quattro regni di grande taglia:
a Nord l'estate svanisce,
a Sud la primavera fiorisce,
a Est il regno del fuoco,
a Ovest quello di cui si sa poco;
da quattro regni derivano altrettante città,
le quali si ergono alle estremità
di una valle desolata
dove cadono fulmini in picchiata.
Un giorno due cuori si incontreranno
e insieme per un viaggio partiranno,
la loro meta sarà la stessa
ma solo ad uno verrà concessa;
iniziamo dunque la nostra storia,
per scoprire di chi sarà la gloria..."
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le Terre di Eldor
Capitolo 1 (Si parte?)
Narra un'antica leggenda,
di una sanguinosa vicenda,
in cui si danno battaglia
quattro regni di grande taglia:
a Nord l'estate svanisce,
a Sud la primavera fiorisce,
a Est il regno del fuoco,
a Ovest quello di cui si sa poco;
da quattro regni derivano altrettante città,
le quali si ergono alle estremità
di una valle desolata
dove cadono fulmini in picchiata.
Un giorno due cuori si incontreranno
e insieme per un viaggio partiranno,
la loro meta sarà la stessa
ma solo ad uno verrà concessa;
iniziamo dunque la nostra storia,
per scoprire di chi sarà la gloria.
 
"Fatto, dovrebbe esserci tutto"
"Avevi intenzione di partire senza dirmi nulla?"
Qualcuno si affacciò sulla soglia di una stanza buia, facendo filtrare la luce del corridoio stretto che dava sulle scale al pian terreno al suo interno e rivelando la presenza di un ragazzo accovacciato sul pavimento; quest’ultimo richiuse lo zaino istintivamente e si alzò da terra, voltandosi in direzione della voce: le braccia della figura erano conserte all’altezza del petto, una spalla poggiava sullo stipite della spessa porta scura, e sul roseo volto assonnato le labbra erano chiuse in un ghigno malizioso.
"Non importa quante volte tu mi preghi di restare, partirò lo stesso... mamma"
La donna sorrise divertita sotto gli occhiali: i capelli scarlatti della ricercatrice, ancora in camice bianco latte come se si fosse nuovamente addormentata sul lavoro, parevano turbini in un mare di sangue, ed arrivavano fino a metà della sua schiena sinuosa. Sul viso aggraziato e privo di una qualsiasi ruga, si intravedeva un accenno di occhiaie dovute a tante notti insonni, mentre da sotto le palpebre appesantite guizzava un paio di occhi di un intenso color rubino, penetranti come la lama di un coltello nella carne di un docile agnellino.
“Ormai sono abbastanza grande per decidere cosa farne del mio futuro, non credi?”
L’espressione della donna cambiò, ed il ragazzo lesse in quel volto della tristezza.
"Non devi lasciarti condizionare dal passato, Yuuto..."
Digrignò i denti: quel giorno pensava di avercela fatta, credeva di averla convinta (forse anche grazie all'aiuto del padre che un tempo era stato il Paladino di Eldor) ma da quando era dovuto ripartire lei non gli aveva più staccato gli occhi di dosso. La sua iperprotettività gli dava quasi fastidio.
So bene che lo fa perché si preoccupa per me, ma non riesce proprio a capire che ho scelto di andarmene solo per lei?
"Mamma... sono consapevole che avventurarsi nella Sound Valley sia un suicidio, ma se trovassi quell’oggetto tu otterresti di nuovo la fama che meriti... Papà ha sempre creduto in te e così voglio fare anch'io: recupererò la Sfera!”
La Valle del Suono… un luogo dove, non si sa per quale ragione, cadono nello stesso secondo migliaia di fulmini; di conseguenza, l’area è stata circondata da un’alta muraglia che delimita i confini di quel terreno deserto e pieno di voragini. Ed è proprio al centro di un posto così impensabile, che Shiina aveva scoperto
trovarsi la Sfera, un oggetto che secondo le leggende poteva esaudire uno ed un solo desiderio; e com’è possibile immaginare, quando lo aveva rivelato durante una conferenza nessuno le aveva creduto.
Ma lei... come poteva dirgli di no? Lo sguardo di Yuuto era tale e quale a quello del marito quando aveva la sua età: aveva ripreso tutto da lui.
"Sarai capace di affrontare questo viaggio da solo? Con tutti i pericoli che..."
"Mamma"
La guardò: scrutò così a fondo quei suoi occhi rossi da sembrare volerle mangiare l'anima.
"Sì Yuuto. Tu sei forte."
 
 
                                                                                                     Crystal  ---  49/007  ---  neve
"Forte e coraggiosa sarai
e contar su di te potrai,
ma se i tuoi amici accanto avrai,
timor non proverai..."
 
Queste furono le ultime parole che mi disse mia madre.
Ricordo ancora i suoi setosi capelli biondo oro che fluttuano con eleganza al vento, intrecciandosi in mille dolci nodi, e l’aura splendente che la circonda...
In realtà non capisco come sia possibile, considerando che non ho nessuna memoria del mio passato. Già, questa è l'unica cosa che non sono mai riuscita a dimenticare; il resto è come svanito nel nulla...
Ed ora eccomi qui, ad iniziare questo viaggio alla ricerca della mia identità; un po' come gli eroi e le eroine delle storie posso dire.
In questi anni ho raccolto diverse informazioni, eppure nessuna di queste mi ha portata alla soluzione che cercavo; per questo ho deciso che da oggi andrò ad esplorare le altre regioni di Eldor. In tutto ci sono quattro grandi regni: quello di Crystal (la città dove vivo), e a seguire Crimson, Kerala e... beh, dell'ultima terra non si sa granché, in quanto sembra che chiunque si sia avventurato lì, non abbia fatto più ritorno, per cui tutti la chiamano "Unknown city", ossia città sconosciuta.
Direi che a grandi linee sono pronta per andare, la mia casetta mi mancherà.
Kyriu

 
Era una giornata come le altre nella regione del Nord, Crystal; i bambini si rincorrevano felici prendendosi a palle di neve, gli anziani se ne stavano tranquilli a casa propria gustandosi una tazza fumante di tè o magari passeggiavano tra i pattinatori e i fiocchi che scintillavano. Questa città si caratterizza dalle altre per la difficoltà del clima: 360 giorni all'anno nevica, i restanti 5 grandina; ma qui tutti sono abituati alla rigidità del perenne inverno. Passai di fronte al castello di cristallo che si innalzava fino a toccare le nuvole da dietro un muretto bianco, e ne rimasi affascinata come sempre: i pallidi raggi di sole si riflettevano sulla superficie creando splendidi giochi di luce. Molti fabbri della regione sono convinti che questo particolare cristallo sia in grado di essere modellato con il pensiero, ma si tratta solo di teorie infondate in quanto nessuno ci ha mai davvero provato.
"Innanzitutto devo procurarmi delle provviste e un'arma"
"Cosa fai tesoro, parli da sola?"
Mi girai e vidi una persona incappucciata: dal tono di voce immaginai fosse un’anziana, ma la piccola parte di volto visibile tradiva la sua età.
"Ci conosciamo?"
"Forse sì o magari no... dopo tutto che importa?"
Non mi sembra una persona affidabile, meglio essere cauta.
"In ogni caso signora, adesso credo di doverla salutare, ho delle commissioni da sbrigare..."
"Oh, che peccato... mi stavo giusto domandando chi fosse così gentile da scortarmi, non è bene abbandonare una povera vecchietta, no? Oh beh, cercherò qualcun altro...”
Credo stia giocando sporco, ma se così non fosse... Potrebbe perdersi, o peggio accaderle qualcosa, per cui credo sia meglio accompagnarla.
"Basta che sia una cosa veloce; dopo averle fatto strada me ne andrò, e questa volta non avrò ripensamenti"
"Ti ringrazio davvero, e chissà che in qualche modo non possa ricompensarti..."
Nonostante indossasse il cappuccio, mi parve quasi di vederla sorridere... scaltra per essere una nonnetta, non c’è che dire, sapeva giocare bene le sue carte.
Mi porse un foglietto dove aveva segnato l’indirizzo, e quando lo lessi rimasi sorpresa: in quel vicolo non c’erano né abitazioni né tanto meno negozi… che andava a fare in un posto così? Nonostante tutto, mantenni la parola data e le feci strada, e una volta arrivate la situazione prese una piega imprevista.
"Ancora grazie tante, e buona fortuna per il tuo viaggio..."
Ma come faceva a sapere della mia partenza? Non ne avevo parlato con nessuno: i miei sospetti sul suo conto aumentarono.
"Oh, quasi dimenticavo... una persona mi ha chiesto di consegnarti questo"
Un pacco ed una lettera arrivarono tra la mie mani: la aprii, ma prima di leggere alzai la testa per chiedere delle spiegazioni… tuttavia la vecchietta era già svanita. Uscii sulla strada principale per cercarla tra la folla, domandai anche un po’ in giro, ma nessuno sembrava essersi accorto della sua presenza.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrici:
Questa è in assoluto la prima storia fantasy che proviamo a scrivere, ma crediamo che come inizio sia degno di finire su EFP (speriamo solo che vi piaccia almeno tanto quanto è piaciuto a noi scriverla :p)...
Probabilmente gli aggiornamenti saranno senza preavviso e dopo un'infinità di tempo, però io e la mia amica non ci vediamo quasi mai e per noi è un po' complicato condividere idee e magari anche parti di storia (visto e considerato che non solo ciò che si scrive va mandato, ma anche riletto, corretto, aggiunti un po' di dettagli e cose simili... insomma, cose che se siete scrittori/scrittrici come noi (più o meno  >.>) potete capire).
Senza altre distrazioni, ci auguriamo che abbiate avuto una buona lettura e che vi sia piaciuto il capitolo! Se volete ed avete un po' di tempo, magari lasciate qualche recensione, e se avete qualche domanda non esitate a chiedere (ci potrebbero essere cose particolari che non abbiamo spiegato bene :) )
Alla prossima!
Le sorelle pirata
 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Le sorelle pirata