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Autore: AnnaHoran    07/07/2016    0 recensioni
Quando il destino è già scritto non puoi cambiarlo!
Allison Carter è una studentessa modello, ha 18 anni ed è figlia unica.
La sua vita è tranquilla: esce con gli amici, studia, ha un bel rapporto con i genitori .. ma quando conosce, o meglio rivede, suo cugino Landon dopo tanti anni inizierà a provare delle emozioni, sensazioni sconosciuti. I genitori di entrambi lotteranno per farli distaccare per il loro bene. Vinceranno loro o l'amore?
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Colton Haynes
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Come tutte le mattine la sveglia suona e io mi dirigo verso il mio armadio prendendo i vestiti necessari per oggi. Trovo difficoltà. In questo momento realizzo di non avere tanti panni da mettermi. Almeno due giorni alla settimana esco con la stessa roba. A me non m'interessa niente, per carità, ma forse della roba nuova non mi farebbe male.
Scelgo la roba del giorno scorso, ovvero maglietta bianca con una camicia rossa e bianca sopra a quadri e con un pantalone bianco e con le mie solite Converse rosse.
Vado in bagno e mi vesto. Cazzo ho il ciclo!! Addio pantalone bianco!
Corro nella mia stanza aprendo ancora una volta l'armadio e prendendo un'altro pantalone, questa volta color rosso. Non mi piace tanto. Faccio fatica a ricordare chi me l'avesse regalato. Io di certo non l'ho comprato. Non resto ancora a pensare lì imbambolata e rivado in bagno.
Pronta esco a fare colazione. Stamattina i miei genitori non ci sono. Strano. Forse sono usciti prima.
Mi faccio la colazione e mentre il latte si riscalda chiamo ad Ashley per sapere a che punto sta. Ci mette tempo a rispondere. E' nel sonno profondo peggio delle altre volte.
Sono arrivata a 5 chiamate e senza risposta. Gli invio messaggi ma non risponde. Controllo il suo ultimo accesso su Whatsapp. Ovvio che non si sveglia! Ha staccato alle 4.30!
Chiamo mia madre, forse spera in un mio buongiorno. Anche lei non risponde. Ma cos'è oggi? L'anti-Allison Day?
Ad un certo punto, presa con le chiamate tra mia madre ed Ashley, sento una puzza di bruciato. Faccio fatica a capire da dove proviene e dopo realizzo. Si sta bruciando il bollitore del latte!!
Corro a toglierlo da sopra il fuoco ma mi dimentico di prendere un panno per non scottarmi e allora, scottandomi, lo butto nel lavello. Ciao ciao colazione.
Stamattina sembra che qualcuno mi stia buttando gli occhi addosso e spero che ci siano delle telecamere qui intorno.
Mando a fanculo tutto e continuo a chiamare a mia madre. Nel frattempo noto che l'autobus non è ancora arrivato. Strano. Sono le 7.39 dovrebbe già essere passato. Boh.
Tra il silenzio sento una suoneria di un telefono. Mi è familiare quella suoneria. Sembra la stessa suoneria del cellulare di mia madre e allora spero che non abbia dimenticato il suo cellulare qui.
Seguo il suono e mi conduce nella sua camera da letto. Apro la porta e trovo mio padre e mia madre dormire.
Perchè dormono? Forse oggi hanno deciso di non andare a lavorare? Perché mai? Non è da loro.
Decido di non svegliarli e di continuare a chiamare Ashley e dopo vari squilli finalmente si degna di rispondermi.
"Hey Allison è successo qualcosa?"-Mi chiede subito. Ha la voce rauca, si è appena svegliata. Sono arrivata al punto che devo fare anche da sveglia ora? 
"Successo qualcosa? Ti sei dimenticata che dobbiamo andare a scuola?"-Dico quasi urlando ma non troppo per non svegliare i miei genitori.
"Cosa? Spero che tu stia scherzando."-Dice ridendo.
"Mi spieghi cosa c'è da ridere? Comunque, la prossima volta che decidi di non andare a scuola sei pregata di avvertirmi il giorno prima! Mi hai fatto perdere anche l'autobus!"-Dico seria.
"Hai perso l'autobus forse perché non è proprio passato."-Dice continuando a ridere. Strano che non passi l'autobus. Forse ci sarà uno sciopero.
"Mi spieghi cosa c'è da ridere?"-Dico non capendo.
"Allison ma t'è fuso il cervello?"-Dice continuando a ridere.
"Perché scusa? Se stai cercando di non farmi andare a scuola non ci riuscirai."-Dico.
"Ally non dobbiamo andare a scuola perché.."-Dice ma io la fermo.
"Perché? C'è qualche manifestazione?"-Dico. Impossibile che io non lo sappia. Di solito sono sempre attenta.
"Allyson è sabato!"-Dice iniziando a ridere istericamente. COSA?
"C-Cosa?"-Dico balbettando facendo fatica a crederci.
"Già."-Dice continuando a ridere.
"Bhe, ora vai a dormire."-Dico staccandogli il telefono in faccia mentre continuava a ridere. Non ci posso credere! Ho combinato tutti questi casini per niente!
Poso, o meglio, butto il cellulare sul tavolo e mi siedo su una sedia posandomi entrambe le mani in faccia.
Adesso capisco perché l'autobus non è passato, i miei genitori dormono, Ashley stava dormendo.
Povera Ashley, lei odia essere svegliata di sabato. Non lo tollera per niente.
Mi alzo e inizio a ripulire il macello che ho combinato per poi andare in bagno e a mettermi i panni per casa.
Il sonno mi è passato e non ho niente da fare e così vado in camera mia. Mi siedo sul letto, prendo il pc e sono indecisa sul vedere un film o una puntata di una serie
- Mentre leggi ascolta la canzone ' One Direction : Moments ' -
 
I miei programmi vengono spazzati via da un suono di una notifica su Instagram. E' una ragazza che ha messo mi piace ad una foto. Una vecchia foto direi. Lì avevo 6 anni ed ero in California con i miei cugini. Ovviamente ero sempre vicina a Landon, il mio cugino preferito. Piuttosto più ch'è un cugino era come un fratello maggiore che non ho mai avuto e il mio migliore amico, senza togliere niente a Michael ovviamente.
Tutti ci prendevano in giro proprio per questo. Io per lui ero la sua sorellina e lui per me il mio fratellone e questo ci portava a stare sempre insieme e i nostri genitori ci prendevano in giro chiamandoci fidanzatini. 
Lui è molto più grande di me. Abbiamo 5 anni di differenza. Io ho 19 anni, appena fatti, e lui adesso ne dovrebbe avere 24.
Ricordo di avere una scatola con tutte le nostre foto. Decido di cercarla.
Dopo averla cercata per tutta la camera la trovo infondo al mio armadio.
Sicuramente vi starete chiedendo perché mai la tenevo conservata in un posto così nascosto. Bhe, l'ho nascosto lontano da mia madre così non poteva mettere in confusione la roba dentro oppure rovinare la scatola.
La scatola è esattamente come me la ricordavo. Non la prendo da un bel po. E' gialla, bhe, gialla e azzurro, bhe, verde! Semplicemente perché quando decisi di colorarla di giallo Landon la voleva colorare di azzurro e così mentre io la coloravo di giallo in un lato lui all'altro lato la colorava di blu.
Quando vidi cosa aveva combinato non mi arrabbiai perché non era venuto tanto male. Il verde non è male. La scatola è coperta da cuori ritagliati rossi. Bhe, rossi e blu. Insomma, viola! Vi lascio immaginare perché. Ci sono anche delle dediche scritte in piccolo. Faccio fatica a capire cosa sta scritto, Landon aveva proprio una pessima scrittura. Chissà se anche adesso. Ti voglio bene rompi balle. I suoi genitori non volevano che dicesse le parolacce e allora invece di dire 'palle' diceva 'balle' e io morivo dal ridere.
Apro la scatola e trovo tantissime foto. Alcune sono addirittura in bianco e nero.
In tutte le foto di gruppo io stavo sempre vicino a lui. Noto alcune foto che non ricordavo la provenienza. Altri si.
Mi ricordo perfettamente di quel giorno.
Avevo un mal di testa atroce e stava durando per 3 giorni. Stavo sul divano di casa mia. Landon era venuto a farci visita e appena vide io sul divano star male si stese vicino a me e se non sbaglio si addormentò pure.
Trovo altre foto. Con il tramonto. Sia io che Louis amavamo fare foto con dietro il tramonto.
Trovo un'altra foto con i nostri palloncini sempre con il tramonto dietro. Ricordo che la volevo a tutti i costi questa foto. La trovavo bellissima. Ricordo che Landon non trovava un significato per questa foto e non la voleva fare ma alla fine l'avevo convinto ed ecco qua.

Mi disse che il palloncino più grande rappresentava lui e il palloncino più piccolo rappresentavo io. Dopo li lasciammo andare e stavano sempre vicini e lui disse che saremo sempre stati come quei due palloncini, inseparabili. Già, invece guardaci ora Landon. Tu in qualche parte del mondo e io qui.
Trovo un'altra foto. Questa era improvvisata.
Eravamo andati al mare con mio zio, nonché suo padre e aveva appena acquistato una nuova macchina fotografica e mentre Landon mi stava facendo vedere l'orizzonte mio zio scattò una foto per vedere come uscivano le foto con il tramonto. 
Prendo una foto tra le mani. Mi vengono i brividi.
Ricordo che eravamo a mare con i nostri genitori e mia madre aveva la macchina fotografica di mio padre e mentre io e Landon stavamo giocando lei ci scattò questa foto. Questa è la mia foto preferita.
Non ero tanto d'accordo farla. Landon voleva che prendevo una rincorsa per poi saltargli addosso e mi promise che non mi avrebbe fatto male e che mi avrebbe presa. Mi fidavo ciecamente di lui e allora lo feci e come previsto non mi fece niente. Anzi, fu bellissimo. Per una volta ero più grande di lui.
 
- Spegni la musica -
 
All'improvviso mia madre si precipita in camera abbastanza preoccupata ma appena mi vede sul letto guarda in cielo e chiude gli occhi respirando fortemente.
"Mamma tutto okay?"-Chiedo preoccupata del suo comportamento.
"Si amore, perché mi hai chiamata stamattina?"-Mi chiede.
"Oh bhe, una lunga storia, ti spiego dopo. Non è niente di grave tranquilla."-Dico sperando di calmarla.
"Ah okay. Pensavo che ti fosse successo qualcosa."-Dice venendo vicino a me.
"Ah, scusami se ti ho fatto preoccupare."-Dico.
"Fa niente amore. A te tutto okay?"-Mi chiede accarezzandomi i capelli.
"Si, si. Stavo guardando un po delle vecchie foto."-Dico indicando delle foto che ho in mano.
"Ah. Belle vero?"-Mi chiede spostando delle foto sul mio letto per sedersi.
"Si."-Dico continuando a guardarle.
"Ti ricordi.. bhe, eri piccola non penso che te la ricorderai."-Mi dice prendendo una foto da dentro alla scatola.
"Non me la ricordo tanto ma è stupenda."-Dico. 
"Già. Ce l'aveva scattata Landon. Ero sicurissima che fosse uscita male e invece non è niente male."-Dice sorridendo.
"Infatti."-Dico sorridendo.
"Hai studiato già?"-Mi chiede. Rieccola. Se non chiede dello studio non è lei.
"E' sabato, vorrei un po riposarmi."-Dopo mi pento subito di quello che ho detto.
"Riposarti? Amore, ricorda ogni minuto senza st.."-Inizia a dire.
"..senza studio è un minuto sprecato."-Dico insieme a lei. Me lo ripete da quando ero piccola e penso che non me lo smetterà mai di ricordarmelo.
Per mia madre lo studio viene prima di tutto. A volte penso se veramente s'interessa dei miei sentimenti, di come sto o solo ed esclusivamente allo studio.
"Vabbè, ti lascio tra i tuoi ricordi. Io vado a fare colazione."-Dice per poi darmi un bacio sulla fronte e andandosene chiudendo la porta.
Decido di posare la scatola a terra sotto il mio letto, mi scoccio di posarla dentro il mio armadio, e prendo i libri per studiare.
   
 
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