Venerdì
7 Agosto 1981
Aveva appena firmato
l’ultima delle lettere dirette ai future allievi
dell’Accademia
per Auror.
Charlotte McKinnon
Si sarebbe mai abituata a firmare
con il cognome da sposata? Certo, era già
stata sposata ma quando si era trattato di Micheal non aveva preso il
suo
cognome. Con Adam era stato diverso, la sua famiglia era più
tradizionalista,
sarebbe stato irrispettoso mantenere il cognome da nubile. E poi,
doveva
ammettere che “signora McKinnon” non suonava
affatto male.
Chiusa anche l’ultima
busta e alzò lo sguardo verso il grande stanzone che
ospitava la sua squadra. Già, la sua squadra.
Quando nel 1974 aveva diplomato
l’unica classe a cui avesse mai insegnato e
aveva espresso la volontà di formare con quelle stesse
persone una sua squadra,
molti l’avevano presa per pazza.
Una squadra di novellini…non si era mai vista! Solitamente i
neo-Auror
venivano inseriti in squadre già collaudate e funzionati,
dove magari mancava
qualche membro.
E invece lei aveva pregato il padre di farle fare
quell’esperimento. Era
sicura che se la sarebbero cavata. L’uomo fece qualche giro
di conoscenze e
riuscì a farle ottenere ciò che voleva.
Aveva anche apportato qualche
modifica all’ambiente. Un grande spazio
aperto al posto dei soliti cubicoli.
Le piaceva riuscire a vedere tutta la squadra. O meglio, tutti i
presenti
al momento.
Qualcuno si era perso per strada.
Hayden Fawley, appena diplomato,
aveva preferito unirsi alla squadra in cui
lavorava il suo Nathan Grey, il suo fidanzato. Nonostante le fosse
dispiaciuto
perdere un valido membro non aveva obiettato più di tanto.
Almeno sarebbero
stati pari, per poter suddividere la squadra in coppie.
Spostando lo sguardo verso la
finestra vide Elias Corner, che compilava il
rapporto relativo alla missione della sera precedente, quando era stato
di
guardia, insieme a Ezekiel Crouch, a un maniero che doveva essere il
presunto
covo di un gruppo di Mangiamorte.
Il suo amico Zeek intanto stava
seduto di fronte a lui e sbadigliava, tra
un sorso e un altro di caffè. Era sfinito, erano rientrati
in ufficio alle
cinque del mattino e non avevano cavato un ragno dal buco.
Entrambi avevano in qualche modo
“perso” il loro partner.
Ezra Hattle era morto in un
piovoso Novembre di sei anni prima, in uno
scontro avvenuto nei pressi di Edimburgo. Un mangiamorte gli aveva
scagliato contro
l’Anatema che Uccide, e per quello non c’era via di
scampo.
Emily Burkhart, che aveva lavorato
in coppia con Elias, era in maternità
per la seconda volta in cinque anni. In fondo era stato un bene che non
fosse
in ufficio quando, tre mesi prima, Abigail Morgan, sua migliore amica
da una
vita, era scomparsa in circostanze misteriose.
Il pensiero della recente
scomparsa di Abigail la portò a cercare con lo
sguardo la persona che sembrava averne sofferto di più:
James Martin. I due si
erano sposati la notte di Capodanno e a Maggio, dopo un piccolo scontro
con i
Mangiamorte avvenuto a Upper Flagley, si era persa ogni traccia della
ragazza.
Fin da subito furono tutti certi del rapimento. Da quel giorno James
non si era
dato pace.
Eveline Richards, sua partner di
lavoro e fidanzata del suo caro amico
Sean, lo aiutava volentieri nelle ricerche, senza però
lasciare indietro il
lavoro. La ragazza era un vulcano, non si era più lasciata
abbattere da niente.
Lei e Sean non si erano sposati, né avevano avuto figli, ma
affermavano di
stare bene così.
Sean si era ritrovato a lavorare
in coppia con Sadie e i due avevano
formato un team estremamente preparato ma anche affiatato. Si
intendevano alla
perfezione, cosa che spaventava Eveline, soprattutto quando
architettavano
qualcosa contro di lei.
Sadie invece si era sposata
quattro anni prima con Andrew McGuinness, auror
di due anni più grande di lei. La donna si era rifiutata di
prendere il cognome
del marito, troppo irlandese per i suoi gusti. I due avevano una
bambina di tre
anni: Ruby.
Lo sguardo di Charlotte si
spostò su un'altra scrivania vuota, quella di
Krystal Stevens. Lei, che adorava i bambini, non era riuscita ad averne
e così
aveva cresciuto Lucian, il figlio di Zeek, come se fosse stato il suo.
Dopo un paio di anni da Auror aveva colto l’occasione di un
pensionamento,
per prendere il posto di istruttrice in Accademia. Charlotte non poteva
vederci
persona più indicata.
La donna gettò
un’occhiata al proprio orologio. Doveva assolutamente
andare, altrimenti avrebbe fatto tardi. Quel week-end tutta la famiglia
McKinnon si sarebbe riunita per festeggiare l’ottantesimo
compleanno di Edward,
il padre di Adam.
Tutta la famiglia…detto così sembrava che ne
fossero molti ma in realtà
erano solo in otto: lei, Adam, suo fratello Daniel con la moglie Mary e
i figli
Josh e Marlene e i capostipiti Edward e Ruth. Al massimo si sarebbero
uniti i
fidanzati di Josh e Marlene ma vedeva la cosa alquanto improbabile.
Approfittò di Ezekiel
Crouch che si era avvicinato per lasciargli le
direttive per quei giorni in cui sarebbe stata assente.
Raccolse poi le sue cose e salutò tutti con un “Ci
vediamo lunedì”
Non sapeva che quella sarebbe
stata l’ultima volta che avrebbe messo piede
in ufficio.
FINE
Ci
siamo gente…abbiamo finito
Ok, è un finale un po’ triste ma sono voluta
essere coerente con la trama.
Dalla lettera di Lily a Sirius e dalla foto dell’Ordine della
Fenice originale
sappiamo che l’intera famiglia McKinnon è stata
sterminata e la cosa è successa
poco dopo il primo compleanno di Harry quindi la data che ho scelto mi
è parsa
appropriata.
Mi è dispiaciuto uccidere Ezra e far sparire Abbie
perché sono due
personaggi che mi sono piaciuti molto, come tutti del resto, ma le
esigenze di
trama sono quelle che sono. È la guerra, non può
essere tutto rose e fiori.
Spero che la strada percorsa fin qui vi sia piaciuta. E se vi dispiace
che
sia finita, non disperate troppo, presto arriverà qualcosa
che colmerà i quasi
10 anni di vuoto temporale tra l’ultimo capitolo e
l’epilogo. Nel frattempo
scriverò anche un'altra interattiva, perché sono
masochista, che ci volete
fare.
Siamo arrivati al momento dei ringraziamenti: vorrei ringraziare le 5
persone che hanno inserito la storia tra le preferite, le 13 persone
che l’hanno
inserita tra le seguite e chi l’ha inserita tra le ricordate.
Più di tutto vorrei ringraziare chi mi ha donato questi
splendidi
personaggi. È stato un onore per me occuparmi di loro.
Qui si conclude la mia prima storia pubblicata, la mia prima
interattiva.
Sono fiera di aver scritto una delle pochissime interattive arrivate
alla fine.
Ora vi saluto altrimenti mi viene più lungo questo pezzo che
l’epilogo.
Baci
H.