Fumetti/Cartoni americani > I Vendicatori/The Avengers
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Autore: Nickoku    18/07/2016    2 recensioni
Questa fan fiction riprende (e modifica) parti del film dell'MCU uscito pochi anni fa. Saranno presenti inoltre personaggi non Marvel,ma per semplificazione riporterò qui sotto gli Universi che non hanno nulla a che fare con l'opera originale:
- Sarà presente Arrow,personaggio dell'omonima serie tv (Stagione 2)
-Sarà presente un personaggio di Kingdom Hearts,ma la sua storia proviene da una mia precedente Fan Fiction (Dragon Rangers: Avatar Adventure).
-Saranno presenti personaggi dall'ambiente di Saint Seiya/Cavalieri dello Zodiaco inventati da me.
-Comparirà pure un personaggio di Yu-gi-oh! 5d's e di Yu-gi-oh! GX,ma che hanno seguito le sorti di una mia precedente Fan Fiction (Yu-gi-oh!! Over the Nexus).
N.B. non è necessaria la conoscenza di nessuna delle mie precedenti fan fiction.
Dal Prologo:"Il Tesseract si è ridestato. Si trova su un piccolo mondo abitato da umani; vorrebbero avere il suo potere.. Ah! Poveri stolti! Il nostro alleato conosce questo strumento come nessuno! Egli è pronto a governare e lo conquisteranno i Chitauri, la nostra forza.. Egli conquisterà questo mondo e poi questo universo.. E gli umani.. Cosa potranno fare..Se non bruciare all'Inferno?!".
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Super Smash Bros. "Fase 1"'
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Capitolo 2: Nuovi Arrivi 
*Europa Orientale,poche ore dopo l'incidente*
Un treno iniziava a rallentare, dato che era arrivato alla stazione di Belgrado. Aveva appena superato un complesso industriale abbandonato.. L'arrivo di quel treno fece per un momento sobbalzare degli uomini che stavano al suo interno, ma, non appena questo treno passò quel punto, ecco che tornarono a torturare qualcuno.. Quel qualcuno era una donna, con i capelli rossi, occhi verdi e una tuta attillata nera che mostrava in risalto tutte le sue forme. Era legata su una sedia, con due paia di corde. Stavano parlando in Serbo, e sembrava che, nonostante la donna fosse legata, stava tenendo testa con il parlare ai suoi aguzzini. Tra quelli spuntava un generale che la stava descrivendo: "E così tu sei Natasha Romanov, o , come ti chiama qualcuno, la Vedova Nera.. E allora dimmi cosa ci fai qui in Serbia? Volevi per caso fermare il mio piano di conquista del potere?" "Oh no Signore, non lo farei mai!" Rispose la donna preoccupata. D'altraparte chi non lo sarebbe? La sua sedia era quasi in bilico sul vuoto: probabilmente in quel punto c'era stato un ascensore quando la fabbrica era ancora attiva e ora quello spazio era usato come tortura psicologica. "Bà, sia che dici il vero o no..Sarà un vero peccato dover rovinare questo bel visino.." Disse mentre si apprestava a prendere un piccolo lanciafiamme su un tavolo lì vicino. In quell'istante un telefonino si mise a suonare; gli uomini si guardarono uno negli occhi dell'altro, poi, quando capirono che la chiamata non si sarebbe fermata, uno di essi prese coraggio e rispose: "Da?" Pochi attimi dopo disse al Generale che era per lui. Accigliato,prese in mano l'aggeggio e cominciò a parlare in Serbo in maniera molto agitata,finchè una voce a noi familiare gli rispose calma :" Sei al 114 di Stersky Plaza al terzo piano.. Abbiamo un F22 a otto miglia esatte.. Passami la donna o farò saltare l'intero isolato prima che tu possa raggiungere l'ingresso!" Ordinò questa voce. Il Generale, riluttante, a piccoli passi mise nell'orecchio di Vedova Nera il cellulare, e quando lei se lo sistemò bene, la voce riprese a parlare: "Natasha, devi rientrare" "Non posso Coulson! Sto lavorando!" "Alta priorità!" "Sono nel bel mezzo di un interrogatorio; questi imbecilli mi stanno dicendo tutto!" Provocò la donna. "Io non sto..Dicendo..Tutto!" Ribattè in maniera incerta il Generale. "Senti, non posso abbandonare proprio adesso!" "Natasha.. Burton è stato compromesso.. " Annunciò in maniera triste Coulson. La donna sembrò scossa, ma non lo diede a vedere a nessuno. "Resta un momento in linea.." Ordinò. Con un calcio colpì l'uomo davanti a sè nei paesi bassi e, mentre si accucciava per medicarseli, gli assestò una testata. Usando poi la sedia come arma, iniziò a malmenare tutti gli altri, mettendoli al tappeto in veramente poco tempo! Intanto Coulson in tutto ciò rimaneva indifferente all'altro capo del telefono, incurante degli urli da combattimento o alle lamentele degli altri. E così l'ultimo uomo rimasto in piedi, con un coltello la liberò involontariamente dalle corde e ,finalmente ,buttò via quell'ingombrante sedia. Il Generale oramai l'unico rimasto in piedi, prese una catena ed iniziò a maneggiarla, nel tentativo di stritolare la mercenaria, ma lei, evitatala, la prese ed iniziò ad arrotolare il nemico lì dentro, rendendogli impossibile scappare. Poi, presa un'estremita della catena, la lanciò nel vuoto dove c'era l'ascensore, che trascinò con sè il Generale, facendolo rimanere legato come un salame nel vuoto. 
"Dove si trova Burton?" "Non lo sappiamo, la sua posizione ci è ignota" "Ma è vivo?" "Pensiamo di si..La aggiorneremo quando tornerà alla base. Ma prima..Dovrà parlare con il Gigante." "Coulson tu sai che Stark non si fiderebbe di me neanche quando dormo!" "Oh, a Stark ci penso io, mentre lei deve pensare al Gigante!" Ordinò ancora l'agente. La donna attaccò,poi si girò verso il Generale che era appeso e che si lamentava e lo salutò,mentre, indossati i tacchi, si allontanava da lì. 
*India,Sera successiva a questi fatti*
Una bambina correva per le strade di Agra. Era veramente impaurita, sembrava che avesse un problema grave. "Dottore! Dottore!" Fece ad un uomo sulla quarantina "Puoi aiutarmi? E' per mio padre! Sta molto male!" Il signore, prese la sua valigetta e subito, corse insieme alla bambina. Questo signore aveva i capelli brizzolati e una barba leggermente incolta. Era vestito con un' elegante giacca grigia, probabilmente l'unico segno di differenza rispetto ai suoi pazienti: la casa nella quale si era recata la bambina infatti era spoglia e povera. In un letto gigante c'erano tre bambini ammalati e in quel momento infatti quest'uomo stava litigando con la madre di essi dato che aveva paura che gli facesse un vaccino.  I due corsero in direzione quindi della casa della bambina, poco lontana dalla precedente; il mobilio era ancora più scarso della casa da cui il dottore era venuto e sembrava in realtà abbandonata. Dopo pochi secondi la bambina si allontanò e da una tenda, fuoriscì Natasha Romanov! "Certo che per essere un uomo che deve evitare lo stress questo posto non è proprio l'ideale" Disse facendo un pò la saccente. "Il segreto non è evitare lo stress.." Rispose l'uomo cercando di rimanere calmo. "E allora quale sarebbe? Lo Yoga?" Lo provocò ancora la donna. "La bambina mi ha portato ai confini della città..Molto scaltra!" Poi fece una pausa di riflessione..Riprese:"Io...Immagino che il luogo sia circondato" "Al contrario..Siamo solo lei ed io!" Ribattè Vedova. "E la sua amichetta attrice? E' anche lei una spia? Si comincia da così giovani?" Chiese ancora il dottore. "Io si.." "Lei chi è?" "Natasha Romanov" L'uomo fece una smorfia "Vuole uccedermi signora Romanov? Perchè..Non credo che funzioni come tutti.." "Oh no,nononono! Assolutamente! Io sono qui per conto dello S.H.I.E.L.D." "dello S.H.I.E.L.D..." Iniziò a riflettere. "Come mi avete trovato?" "Oh non l'abbiamo mai persa, Dottore, eravamo sempre a distanza; al contrario noi abbiamo fatto perdere la vostra traccia ad altre parti interessate.." "Perchè? ""Pare che Nick Fury abbia fiducia in lei..Ma adesso deve tornare." "E se dicessi di no?" "La convincerei" Rispose suadente la ragazza. "E se, invece..Fosse l'Altro a dire di no?" "E' un anno che non si trasforma, non vorrei che voglia interrompere la striscia positiva.." "Bè ahimè non ottengo sempre quello che voglio.." "Siamo di fronte ad una potenziale catastrofe mondiale" "Tò guarda" Ridacchiò il dottore. "Io cerco sempre di evitarle!" Vedova tirò fuori una foto da una sua tasca: si vedeva il Tesseract, mentre era stato ritrovato tempo addietro, 70 anni prima, in un monastero norvegese. "Questo è il Tesseract; la sua energia potrebbe distruggere l'intero pianeta" "E secondo Fury, cosa dovrei fare? Ingoiarlo?" 
"E' stato rubato e vuole che lo ritrovi; emette una bassa percentuale di radiazioni gamma e nessuno conosce i raggi gamma meglio di come li conosce lei.." "Oh, quindi Fury non da la caccia al mostro" "A me non l'ha detto.." "A quindi a lei dice tutto?" "Parli con Fury, glielo dirà anche lui" "vuole mettermi in gabbia?" "Nessuno vuole metterla in gabbia..." Poi all'improvviso i toni si alzarono: "BASTA MENTIRE!" Natasha, impauritasi, prese una pistola dalla borsetta. "Mi scusi, sono stato..Meschino. Volevo vedere la sua reazione..Cerchiamo di restare sereni..Lei non usa quella e vedrà che l'altro non combinerà alcun casino. Va bene,Natasha?" La donna all'iniziò sembrò scossa, poi si toccò l'orecchio e disse: "Cessato allarme" Da dietro vari angoli e punti strategici, ecco che degli uomini con armi di grosso calibro si rilassarono. "Solo io e lei.." Disse il dottore, per imitare la battuta detta poco tempo prima. "Ciò nonostante..Ci sono.."
*America,nel mentre avveniva questa conversazione..*
Il direttore Fury aveva acceso un gigantesco apparecchio per comunicare e, all'altro capo del telefono, c'erano delle persone. Sembravano scosse per l'accaduto del giorno prima e Fury aveva appena finito di esporre i fatti.
"Questo non è possibile direttore" Disse la voce di un uomo senza volto. "Abbiamo a che fare con forze mai incontrate prima" "E' mai stato in guerra signor ministro,quando c'è quello scontro a fuoco e si percepisce quel senso di onnipotenza?" Chiese Fury. "Sta dicendo insomma che Asgard sta dichiarando guerra alla Terra?" Chiese un altro tizio, coperto in volto. "Non Asgard" Ribattè Fury "Loki" "Non può farlo da solo.." Prese la parola una donna. "Che mi dice dell'altro,il fratello?" "L'Intelligence mi dice che Thor non è ostile" Rispose sicuro e deciso il bendato. "Tuttavia è a molti mondi da qui..Non possiamo chiedere il suo contributo..Tocca a noi!" "Per questo lei dovrebbe concentrarsi sulla fase due era stata progettata proprio per quest.." "Signor ministro,la fase due non è pronta,mentre il nostro amico si..Ci serve una squadra di azione." "Il progetto Avengers è stato sospeso.." "Qui non stiamo parlando dei vendicatori" "Abbiamo verificato la lista; lei vuole mettere la salvezza del mondo in mano ad un gruppo di eccentrici!" Tuonò il ministro. "Io non metto niente sulle mani di nessuno." Poi placato rispose. "Mi creda, serve una squadra d'azione. Possono essere anche degli squilibrati o degli emarginati,ma mi creda..Con le giuste motivazioni saranno una perfetta squadra d'azione." "Ne è così convinto?" Chiese la ministra. "La guerra non si vince con i sentimenti Direttore" Ribattè un altro. "No..Si vince con i soldati" Concluse Fury,mentre staccava il collegamento.
 Poche stanze più in là, un ragazzo stava allenandosi in palestra; aveva addosso i guanti da boxe e prendeva a pugni un sacco da allenamento. Era biondo cenere, con gli occhi azzurri e le labbra piccole. Era alto circa un metro e ottanta, molto magro e dimostrava appena trenta anni, mentre in realtà..Ne aveva almeno cinquanta in più!! Era stato infatti sotto uno strato di ghiaccio dalla fine della seconda guerra mondiale all'anno prima e solo un miracoloso siero che gli era stato iniettato per essere reso un super soldato lo aveva protetto dalla morte. Era parecchio adirato e probabilmente dei ricordi gli rivenivano alla mente, dato che con un pugno distrusse il sacco d'allenamento, bucandolo da parte a parte. All'inizio non si accorse di ciò che aveva fatto, poi , sganciato l'attrezzo dal soffitto, ne afferrò uno che aveva lì vicino e, inserito di nuovo nel suo posto, iniziò di nuovo ad allenarsi. Il ragazzo venne fermato da Fury: "Problemi di insonnia?" Chiese. "Ho dormito per settanta anni signore, sono sazio" Rispose alterato. "Appunto..Dovresti essere fuori, a festeggiare.. E a vedere il mondo.." All'inizio il ragazzo si fermò a prendere fiato poi disse:"Quando vengo congelato, il mondo era in guerra; mi sveglio e mi dicono che avevamo vinto..Ma non sappiamo cosa abbiamo perso.." "Abbiamo commesso degli errori lungo la strada..Alcuni anche di recente.." Il ragazzo lo interruppe: "Immagino che sia qui per una missione, Signore" "Si, esattamente, per te" "Per reintegrarmi nel mondo?" "Per salvarlo.." Rispose Fury, serio, dandogli un fascicolo. Il ragazzo lo aprì e notò una cosa a lui nota.."Non è possibile..L'arma segreta dell'Hydra.." "Howard Stark lo ha trovato quando ti stava cercando quando eri in fondo all'oceano." Spiegò Fury. "Il Tesseract potrebbe essere la chiave per un'energia sostenibile ed illimitata" Concluse. "Chi l'ha portato via?" Chiese il ragazzo. "Si chiama Loki e...Non è proprio di qui.." Fece una piccola pausa.."Dovremo informarti di parecchie cose se accetterai. Questo mondo è diventato ancora più strano rispetto ai tuoi tempi.." "Arrivati a questo punto niente può sorprendermi." rispose ancora il ragazzo. "Dieci dollari che ti sbagli" Scommise Fury. Non riteneva che quel tipo avrebbe retto allo stesso tempo l'esistenza di forme di vita in altri mondi e anche in altri universi.. D'altraparte al ragazzo in questione sembrava che non gli importasse troppo di accettare questa missione, ma, come un buon soldato, mise apposto l'attrezzatura d'allenamento. Fury riprese a parlare:"Troverai nel tuo alloggio un fascicolo che ti spiegherà tutto.." E mentre gli spiegava ciò, il ragazzo si allontanò. "Sai qualcosa sul Tesseract che non sappiamo noi?" Chiese ancora Fury. "Si,dovevate lasciarlo nell'Oceano.." Rispose.
In una stanza sempre nella stessa struttura, Yusei e Dimitri stavano dormendo..O almeno cercando di farlo! Per il Duellante era impossibile, al momento stava pensando a sua moglie che stava per far nascere il loro figlio, Akira.. Per l'altro invece non ci riusciva a causa di ciò che stava succedendo nel suo universo; Atena gli aveva comandato di fermare quel gruppo di ribelli che stavano infestando il suo mondo.. Chissà perchè si erano ribellati alla dea più magnanima nei confronti dell'umanità.. I due si svegliarono contemporaneamente, ma non si misero a parlare.. Nessuno dei due era in vena. Dimitri in particolare, lui che è l'ultimo discendente della casata di Crystal il Cigno, il famoso cavaliere di bronzo, era costretto a stare lì, in quell'universo, lontano dal servizio che aveva giurato di fare nei confronti della sua dea, e sopratutto non considerava amico nessuno lì in mezzo. Aveva effettivamente inseguito Sora per poter arrivare a Loki, riprendere il Tesseract e potersene tornare nel suo universo..Non c'è che dire un piano perfetto, se solo quel moccioso non avesse schivato tutti i suoi colpi. Ma la prossima volta non si sarebbe fermato..Anzi..Se fosse necessario avrebbe ucciso chiunque, pur di tornare nel suo Universo. Yusei d'altro canto era tanto, troppo in pensiero e senza Tesseract neanche lui sarebbe potuto tornare a casa.. Ora capiva come si sentivano Alex, Riku ed Andrew quando erano stati portati contro la propria volontà nel suo universo. Per fortuna aveva con sè degli amici su cui contava..E no, non era lo S.H.I.E.L.D., nè il suo staff (anche perchè non aveva ancora conosciuto praticamente nessuno se non Fury, Maria Hill e l'Agente Coulson) ma il suo deck,il Cristallo della Mente e il suo tatuaggio da Predestinato. Pregò Camena che lo avesse rintracciato il prima possibile e che lo avesse portato presto a casa..
Nella vicina New York intanto un uomo dentro un'armatura gialla e rossa stava sigillando un tubo sott'acqua. Era parecchio emozionato e si percepiva dalla sua voce. Non appena ebbe saldato il tubo, iniziò a volare usando dei propulsori dell'armatura, in direzione di una torre "Tutto apposto fin qui..Ora tocca a te.." Disse ad una donna. "Hai disattivato la trasmissione? Siamo senza rete?" "La Stark tower sta per diventare un esempio di rete di energia ecosostenibile" "Bè,presumendo che si inserisca il reattore h e che funzioni" Rispose la donna. "Bè io lo presumo" Ribattè ancora l'uomo.. "Illuminala" Ordinò dolcemente il tizio in armatura e dopo qualche secondo ecco la torre illuminarsi a giorno; era altissima,larga alla base, ma che restringeva verso la cima. A metà circa c'era un grande spiazzo per far sollevare gli elicotteri e questo trucchetto era stato utilizzato per metterci anche una gigantesca scritta, Stark.. Che sia lui il tipo di cui parlava Coulson?
"Bellissima..Mi sembra di essere a Natale, dove si parla però..Di me" "Bisogna sensibilizzare l'opinione pubblica; parla con la stampa.. Domani sarò a Washington per parlare del piano regolatore dei prossimi tre edifici" "Pepper" Fece l'uomo "L'attimo ricordati..Goditi, l'attimo!" "Vieni a me e lo farò!" Rispose maliziosa lei.
Subito l'uomo atterrò lì sopra e, toltasi l'armatura con una strumentazione all'avanguardia, raggiunse la donna. Aveva anche lei i capelli rossi, le lentiggini al volto e gli occhi marroncini. Lui invece era quasi brizzolato, aveva il pizzetto, occhi neri e sguardo da chi sa di avere il mondo ai suoi piedi; particolare curioso era che aveva al posto del cuore una specie di lucina biancastra,incastonata proprio al centro del petto... Una voce nel suo orecchio gli disse: "Signore..C'è l'Agente Coulson dello S.H.I.E.L.D. per lei in linea" "Non ci sono Jarvis!" rispose frettoloso. "Signore, temo che insista.." "Spina dorsale Jarvis! Ho un appuntamento" Rispose lui, più serio. 
Pepper guardò la struttura olografica del palazzo e disse: "Per ora rimane tutto stabile." "Certo che si, ero direttamente coinvolto e da qui la domanda: che cosa si prova ad essere un genio?" "Bè in realtà non lo so, come potrei?" Chiese Pepper. "Che vuoi dire? Tutto questo..E' opera tua." "Bè tutto questo viene da qua.." Rispose lei dolcemente, toccando la testa dell'uomo. "Suvvia! Un pò più di autostima.." Ribattè lui. "Ti prego, la Stark Tower è opera tua! Prendi almeno..Il 12% del merito" "12%?" "Bè si può arrivare al 50!" "Solo il 12% per una mia creatura?" Si chiese lei ad alta voce,mentre si allontanava dall'uomo. "Bè si è stato un lavoro pesante..Letteralmente ho sollevato parecchi pesi" Si giustificò lui, inseguendola. "Dai troverò un modo per pagare ammenda sulla percentuale.." Concluse, mentre insieme si stavano per bere qualcosa. Ma lei sembrava determinata: "Non sarà tanto delicato.." "Facciamo così" La interruppe. "Sulla prossima torre ci scriveremo pazzo sull'insegna" "Meglio sul contratto di locazione.." Rise lei ancora maliziosa,mentre facevano risonare i bicchieri in un cin cin. "Chiama tua madre e chiedigli se puoi dormire da lei stasera" Scherzò su il signore. Ancora una volta Jarvis, l'intelligenza artificiale, interruppe ciò che stava per fare l'uomo: "Signore è il telefono, temo che i miei controlli siano stati By-passati" "Stark, dobbiamo parlare!" Disse Coulson dal telefono, ma il tipo in questione, preso il telefono in mano, attaccò, senza neanche far parlare l'Agente. "Tony, forse avresti dovuto rispondere.." "Ma no tranquilla, che cosa vuoi che sia?" All'improvviso la porta automatica della stanza si aprì: "Violazione della Sicurezza Pepper! Colpa tua!" Ironizzò. "Sign. Stark" Fece l'Agente Coulson: era un signore sui quarantacinque anni di età,vestito alla maniera dello S.H.I.E.L.D.,castano,un pochino stempiato e con gli occhi marroni.
"Phil!" Salutò Pepper. "Si accomodi!" Aggiunse, alzandosi dal divanetto e andando in direzione del nuovo arrivato. "Phil?" Chiese Tony. "Non posso restare Pepper, grazie comunque" Iniziò a dire l'uomo avvicinandosi agli altri due. "Il suo nome di battesimo non è agente?" Chiese Stark parecchio geloso. "Prego venga pure! Stiamo festeggiando!" "Per questo non può restare." Concluse ancora Iron Man acido. "Dovrebbe dare uno sguardo a questo il prima possibile" Fece l'Agente, mostrando una cartella, ma venne interrotto: "Odio che mi porgano le cose.." Stava per continuare,ma Pepper sbollì l'animo; "Non fa niente, a me piace moltissimo, perciò facciamo uno scambio" Detto ciò gli porse il bicchiere con lo Champagne e prese quella cartella. A sua volta Pepper prese il bicchiere di Tony e gli porse la cartella. Stavolta Tony prese la cartellina a malincuore, mentre Pepper bevve dal calice del miliardario. "Grazie" Fece poi. "L'orario ufficiale di consultazione è dalle 8 alle 17.30 a giorni alterni." Iniziò a chiarire Tony. "Oh, ma non è per una consulenza!" Ribattè Coulson. "Si tratta dei Vendicatori?" Chiese Pepper. "Perchè su questo..Non ne sono informata.." "Il progetto Avengers era stato respinto, mi pare, e non ero neanche stato consigliato" Fece gelido Tony. "Oh..Non sapevo neanche questo.." "Sembra che io sia egocentrico, instabile ed insensibile verso gli altri!" "Questo lo sapevo!" "Non si tratta più di profili di personalità!" "Certo!" Rispose Tony. "Signoria Potz? Ha un secondo?" Comandò ancora Tony. Pepper un pò accigliata si spostò in direzione di Tony. "Un attimo" Disse a Coulson. 
Tony, parecchio alterato, anche se non lo dava a vedere, iniziò a digitare pulsanti sullo schema della torre e nel mentre disse a Pepper: "Credevo che fosse un nostro momento.." "Sto partecipando al 12%.." Ribattè lei. "Sembra una cosa seria..Phil è turbato" "E tu come lo sai? Sopratutto..Perchè lo chiami Phil?" "Cos'è quella roba?" Fece la ragazza per girare la frittata. "Questo è..Questo" Disse,mentre da quel piccolo schermo, riuscì a far uscire ologrammi di notizie e video per tutta la stanza. Sembrava che ci fossero tante fonti su quel ragazzo che si stava allenando a Washington con il sacco da pugni e non solo.." Ho capito, prendo il jet per Washington questa sera.." Disse Pepper. "No no domani!" Ribattè Tony. "Ma tu sei impegnato.." Aggiustò la donna. "E se io non.." Iniziò a formulare Tony,ma venne interrotto da Pepper. "E se tu non..Vuoi dire quando hai finito?" "Si" "Bè dopo allora.." Iniziò a dire, ma si avvicinò così tanto all'orecchio che nessuno sentì cosa stava dicendo. Probabilmente qualcosa di sconcio dato che Tony divenne rosso e Coulson abbassò lo sguardo vergognato. "Affare fatto e buon viaggio!" Augurò Tony. "Sapevo che ti sarebbe piaciuto" Fece la donna, dandogli un bacio in bocca. "Lavora sodo" Concluse, allontanandosi in direzione dell'uscita. "Per caso passa per l'areoporto La Guardia?" "Le do un passaggio" Rispose Coulson. "Fantastico! Poi voglio sapere tutto riguardo alla violoncellista! State ancora insieme?" Chiese Pepper. Tony dopo un'iniziale disgusto, iniziò a giocherellare con l'ologramma del Tesseract. Chissà perchè quel piccolo cubo interessava a tutti..
Il giorno dopo su un piccolo aereo, il ragazzo che si allenava, Dimitri, Yusei e Coulson stavano osservando un video su un piccolo schermo: mostrava un uomo gigante, completamente verde. In realtà Coulson aveva visto quel video centinaia di volte; infatti dopo poco si era alzato da lì ed era andato a parlare con qualcuno alla radio di bordo. Aveva appena finito e aveva annunciato che sarebbero stati lì in 40 minuti. Una volta concluso il dialogo, il ragazzo che si allenava la sera prima prese a parlare: "Allora questo Dott. Banner stava cercando di replicare il siero che hanno usato su di me?" "In molti ci hanno provato" Rispose Coulson facendo una piccola pausa. "Lei è il primo Supereroe di questo mondo..Banner pensava che la chiave nella formula di Herskin fossero i raggi gamma.." "Non è andata così vero?" Chiese Yusei retoricamente. "No, non proprio.." iniziò a dire Coulson "Quando lui non è un mostro..E' una specie di Stephen Hawking.." I tre fecero sguardi di non comprensione. "Si insomma..Un genio.." "Tsk.." Diceva a bassa voce Dimitri. "E' un onore comunque conoscere tutti voi: in particolare è molto interessante la sua Armatura" Tuttavia Dimitri non rispose. "E' davvero affascinante la sua capacità di tornare al suo posto originario in quel totem e.." "Insomma la vuole piantare!" Sbraitò Dimitri. Era tutto il giorno che quel Coulson gli parlava e non ne poteva più di lui: non voleva avere niente a che fare con nessuno di loro lì. "Ma come?" Si cercò di giustificare Coulson. "Non ho intenzione di parlare con voi delle mie abitudini! Dobbiamo sbrigarci a battere questo Loki! Devo tornare al Grande Tempio! Devo fermare i ribelli che non credono ad Atena!" Scese il gelo sull'aereo. Per fortuna Yusei iniziò a parlare dopo poco:"Sign. Coulson, so che non conosce le mie carte, tuttavia voglio regalargliene una come buon auspicio" Fece Yusei. Prese il suo Side Deck e gli porse un Rottame Synchron. "Oh Sign. Fuudo lei non doveva.." "Mi chiami Yusei!" "E sia..Yusei.." "E' ammirevole da parte tua mantenere il tuo sangue freddo" Disse il ragazzo. "E' solo una facciata in realtà..Ho ansia per la mia famiglia; sto per diventare padre! Akiza, la mia moglie, partorirà a momenti..Devo sbrigarmi ad aiutarvi a prendere il Tesseract e tornare a casa. Insomma ho salvato il mio universo almeno quattro volte, me lo merito un pochino di riposo" Fece Yusei. Il ragazzo non sembrò interessato a questa parte e,alzatosi, si mise a guardare l'orizzonte dall'oblò. "Spero che io sia l'uomo giusto per questa missione.." Disse a voce media. "Capitan Rogers lei lo è, assolutamente" Ribattè Coulson sicuro. Era molto determinato in quel che diceva. "Ehm" Riprese. "Abbiamo apportato delle modifiche all'uniforme,nel design c'è il mio contributo" Continuò Coulson. "Uniforme?" Chiese il Capitano. "Le stelle e le strisce,non sono un tantino..Antiquate?" "Con quello che sta succedendo?" Chiese Culson retoricamente. "Con le cose che stanno per essere scoperte..Forse alla gente serve qualcosa di antiquato.." 
Intanto in un bunker segreto, Sora, Occhio di Falco, Selwig e Zane, insieme a dei soldati resi schiavi da Loki, stavano pattugliando o sistemando la base dove si trovavano; sembrava che stessero maneggiando qualcosa a che fare con il Tesseract. Il cubo risplendeva luminoso all'interno di un macchinario simile a quello andato distrutto alla base dello S.H.I.E.L.D. Loki però non era attento a tutto ciò che accadeva; si era seduto su una sedia molto comoda, quasi un trono, e si stava godendo l'attimo di riposo. Sembrava però che avesse qualche pensiero nella testa; infatti dopo poco, aprì gli occhi e, per magia si ritrovò su un pianeta desertico, con qualche palazzo in lontananza. Da una roccia lì vicino, un tipo incappucciato con un bastone bianco in mano, avanzò verso di lui: "I Chitauri sono in fermento.." disse. "Che si preparino all'azione!" Esclamò convinto Loki. "Io li condurrò nella gloriosa battaglia!" "Battaglia?" Chiese ancora il tizio incappucciato. "Contro la misera potenza della Terra del tuo universo?" "Gloriosa..Non lunga" Corresse Loki. "Se la tua forza sarà..Formidabile, come affermi" Ahia, brutta frecciatina per il tipo incappucciato bianco. "Dubiti di noi?" Urlò "Dubiti di lui?" Continuò, un pò superbo. "Ti ha messo uno scettro nelle tue mani, che contiene l'antica sapienza! Ti ha dato un nuovo obiettivo dopo che sei stato..Esiliato! Sconfitto!" "Io ero un re!" Rispose a tono Loki. "Il legittimo re di Asgard! Tradito!" I due iniziarono a girare in tondo. "La tua ambizione è gretta..Nasce da un bisogno infantile..Noi guardiamo oltre alla Terra, a mondi più grandi, che il Tesseract ci indicherà!" "Non avete ancora il Tesseract.." Iniziò a dire Loki. "E non è una minaccia.." Rispose, vedendo che il tizio bianco si stava alterando e stava muovendo lo scettro bianco verso di lui. "Ma finquando non aprirò il portale e finquando la tua forza sarà al mio comando..Sei solo parole" "Avrai la tua guerra, Asgardiano" Disse solenne. "Ma se fallirai, se il Tesseract non ci verrà consegnato, non esisteranno regni dove lui verrà a trovarti..Se credi di conoscere il dolore..Lui ti insegnerà quanto quel dolore sia..NIENTE!" Urlò, toccandogli la fronte e svegliando Loki dal sonno..
Nuovi personaggi apparsi: 
Agente Culson
Vedova Nera/Natasha Romanov
Dottor Bruce Banner
Cap. Steve Rogers
Pepper
Tony Stark

Capitolo 2: Nuovi Arrivi 
*Europa Orientale,poche ore dopo l'incidente*
Un treno iniziava a rallentare, dato che era arrivato alla stazione di Belgrado. Aveva appena superato un complesso industriale abbandonato.. L'arrivo di quel treno fece per un momento sobbalzare degli uomini che stavano al suo interno, ma, non appena questo treno passò quel punto, ecco che tornarono a torturare qualcuno.. Quel qualcuno era una donna, con i capelli rossi, occhi verdi e una tuta attillata nera che mostrava in risalto tutte le sue forme. Era legata su una sedia, con due paia di corde. Stavano parlando in Serbo, e sembrava che, nonostante la donna fosse legata, stava tenendo testa con il parlare ai suoi aguzzini. Tra quelli spuntava un generale che la stava descrivendo: "E così tu sei Natasha Romanov, o , come ti chiama qualcuno, la Vedova Nera.. E allora dimmi cosa ci fai qui in Serbia? Volevi per caso fermare il mio piano di conquista del potere?" "Oh no Signore, non lo farei mai!" Rispose la donna preoccupata. D'altraparte chi non lo sarebbe? La sua sedia era quasi in bilico sul vuoto: probabilmente in quel punto c'era stato un ascensore quando la fabbrica era ancora attiva e ora quello spazio era usato come tortura psicologica. "Bà, sia che dici il vero o no..Sarà un vero peccato dover rovinare questo bel visino.." Disse mentre si apprestava a prendere un piccolo lanciafiamme su un tavolo lì vicino. In quell'istante un telefonino si mise a suonare; gli uomini si guardarono uno negli occhi dell'altro, poi, quando capirono che la chiamata non si sarebbe fermata, uno di essi prese coraggio e rispose: "Da?" Pochi attimi dopo disse al Generale che era per lui.

 

Accigliato,prese in mano l'aggeggio e cominciò a parlare in Serbo in maniera molto agitata,finchè una voce a noi familiare gli rispose calma :" Sei al 114 di Stersky Plaza al terzo piano.. Abbiamo un F22 a otto miglia esatte.. Passami la donna o farò saltare l'intero isolato prima che tu possa raggiungere l'ingresso!" Ordinò questa voce. Il Generale, riluttante, a piccoli passi mise nell'orecchio di Vedova Nera il cellulare, e quando lei se lo sistemò bene, la voce riprese a parlare: "Natasha, devi rientrare" "Non posso Coulson! Sto lavorando!" "Alta priorità!" "Sono nel bel mezzo di un interrogatorio; questi imbecilli mi stanno dicendo tutto!" Provocò la donna. "Io non sto..Dicendo..Tutto!" Ribattè in maniera incerta il Generale. "Senti, non posso abbandonare proprio adesso!" "Natasha.. Burton è stato compromesso.. " Annunciò in maniera triste Coulson. La donna sembrò scossa, ma non lo diede a vedere a nessuno. "Resta un momento in linea.." Ordinò. Con un calcio colpì l'uomo davanti a sè nei paesi bassi e, mentre si accucciava per medicarseli, gli assestò una testata. Usando poi la sedia come arma, iniziò a malmenare tutti gli altri, mettendoli al tappeto in veramente poco tempo! Intanto Coulson in tutto ciò rimaneva indifferente all'altro capo del telefono, incurante degli urli da combattimento o alle lamentele degli altri. E così l'ultimo uomo rimasto in piedi, con un coltello la liberò involontariamente dalle corde e ,finalmente ,buttò via quell'ingombrante sedia. Il Generale oramai l'unico rimasto in piedi, prese una catena ed iniziò a maneggiarla, nel tentativo di stritolare la mercenaria, ma lei, evitatala, la prese ed iniziò ad arrotolare il nemico lì dentro, rendendogli impossibile scappare. Poi, presa un'estremita della catena, la lanciò nel vuoto dove c'era l'ascensore, che trascinò con sè il Generale, facendolo rimanere legato come un salame nel vuoto. 


"Dove si trova Burton?" "Non lo sappiamo, la sua posizione ci è ignota" "Ma è vivo?" "Pensiamo di si..La aggiorneremo quando tornerà alla base. Ma prima..Dovrà parlare con il Gigante." "Coulson tu sai che Stark non si fiderebbe di me neanche quando dormo!" "Oh, a Stark ci penso io, mentre lei deve pensare al Gigante!" Ordinò ancora l'agente. La donna attaccò,poi si girò verso il Generale che era appeso e che si lamentava e lo salutò,mentre, indossati i tacchi, si allontanava da lì. 
*India,Sera successiva a questi fatti*
Una bambina correva per le strade di Agra. Era veramente impaurita, sembrava che avesse un problema grave. "Dottore! Dottore!" Fece ad un uomo sulla quarantina "Puoi aiutarmi? E' per mio padre! Sta molto male!" Il signore, prese la sua valigetta e subito, corse insieme alla bambina. Questo signore aveva i capelli brizzolati e una barba leggermente incolta. Era vestito con un' elegante giacca grigia, probabilmente l'unico segno di differenza rispetto ai suoi pazienti: la casa nella quale si era recata la bambina infatti era spoglia e povera. In un letto gigante c'erano tre bambini ammalati e in quel momento infatti quest'uomo stava litigando con la madre di essi dato che aveva paura che gli facesse un vaccino.  I due corsero in direzione quindi della casa della bambina, poco lontana dalla precedente; il mobilio era ancora più scarso della casa da cui il dottore era venuto e sembrava in realtà abbandonata. Dopo pochi secondi la bambina si allontanò e da una tenda, fuoriscì Natasha Romanov! "Certo che per essere un uomo che deve evitare lo stress questo posto non è proprio l'ideale" Disse facendo un pò la saccente. "Il segreto non è evitare lo stress.." Rispose l'uomo cercando di rimanere calmo. "E allora quale sarebbe? Lo Yoga?" Lo provocò ancora la donna. "La bambina mi ha portato ai confini della città..Molto scaltra!" Poi fece una pausa di riflessione..Riprese:"Io...Immagino che il luogo sia circondato" "Al contrario..Siamo solo lei ed io!" Ribattè Vedova. "E la sua amichetta attrice? E' anche lei una spia? Si comincia da così giovani?" Chiese ancora il dottore. "Io si.." "Lei chi è?" "Natasha Romanov" L'uomo fece una smorfia "Vuole uccedermi signora Romanov? Perchè..Non credo che funzioni come tutti.." "Oh no,nononono! Assolutamente! Io sono qui per conto dello S.H.I.E.L.D." "dello S.H.I.E.L.D..." Iniziò a riflettere. "Come mi avete trovato?" "Oh non l'abbiamo mai persa, Dottore, eravamo sempre a distanza; al contrario noi abbiamo fatto perdere la vostra traccia ad altre parti interessate.." "Perchè? ""Pare che Nick Fury abbia fiducia in lei..Ma adesso deve tornare." "E se dicessi di no?" "La convincerei" Rispose suadente la ragazza. "E se, invece..Fosse l'Altro a dire di no?" "E' un anno che non si trasforma, non vorrei che voglia interrompere la striscia positiva.." "Bè ahimè non ottengo sempre quello che voglio.." "Siamo di fronte ad una potenziale catastrofe mondiale" "Tò guarda" Ridacchiò il dottore. "Io cerco sempre di evitarle!" Vedova tirò fuori una foto da una sua tasca: si vedeva il Tesseract, mentre era stato ritrovato tempo addietro, 70 anni prima, in un monastero norvegese. "Questo è il Tesseract; la sua energia potrebbe distruggere l'intero pianeta" "E secondo Fury, cosa dovrei fare? Ingoiarlo?" 
"E' stato rubato e vuole che lo ritrovi; emette una bassa percentuale di radiazioni gamma e nessuno conosce i raggi gamma meglio di come li conosce lei.." "Oh, quindi Fury non da la caccia al mostro" "A me non l'ha detto.." "A quindi a lei dice tutto?" "Parli con Fury, glielo dirà anche lui" "vuole mettermi in gabbia?" "Nessuno vuole metterla in gabbia..." Poi all'improvviso i toni si alzarono: "BASTA MENTIRE!" Natasha, impauritasi, prese una pistola dalla borsetta. "Mi scusi, sono stato..Meschino. Volevo vedere la sua reazione..Cerchiamo di restare sereni..Lei non usa quella e vedrà che l'altro non combinerà alcun casino. Va bene,Natasha?" La donna all'iniziò sembrò scossa, poi si toccò l'orecchio e disse: "Cessato allarme" Da dietro vari angoli e punti strategici, ecco che degli uomini con armi di grosso calibro si rilassarono. "Solo io e lei.." Disse il dottore, per imitare la battuta detta poco tempo prima. "Ciò nonostante..Ci sono.."

*America,nel mentre avveniva questa conversazione..*Il direttore Fury aveva acceso un gigantesco apparecchio per comunicare e, all'altro capo del telefono, c'erano delle persone. Sembravano scosse per l'accaduto del giorno prima e Fury aveva appena finito di esporre i fatti."Questo non è possibile direttore" Disse la voce di un uomo senza volto. "Abbiamo a che fare con forze mai incontrate prima" "E' mai stato in guerra signor ministro,quando c'è quello scontro a fuoco e si percepisce quel senso di onnipotenza?" Chiese Fury. "Sta dicendo insomma che Asgard sta dichiarando guerra alla Terra?" Chiese un altro tizio, coperto in volto. "Non Asgard" Ribattè Fury "Loki" "Non può farlo da solo.." Prese la parola una donna. "Che mi dice dell'altro,il fratello?" "L'Intelligence mi dice che Thor non è ostile" Rispose sicuro e deciso il bendato. "Tuttavia è a molti mondi da qui..Non possiamo chiedere il suo contributo..Tocca a noi!" "Per questo lei dovrebbe concentrarsi sulla fase due era stata progettata proprio per quest.." "Signor ministro,la fase due non è pronta,mentre il nostro amico si..Ci serve una squadra di azione." "Il progetto Avengers è stato sospeso.." "Qui non stiamo parlando dei vendicatori" "Abbiamo verificato la lista; lei vuole mettere la salvezza del mondo in mano ad un gruppo di eccentrici!" Tuonò il ministro. "Io non metto niente sulle mani di nessuno." Poi placato rispose. "Mi creda, serve una squadra d'azione. Possono essere anche degli squilibrati o degli emarginati,ma mi creda..Con le giuste motivazioni saranno una perfetta squadra d'azione." "Ne è così convinto?" Chiese la ministra. "La guerra non si vince con i sentimenti Direttore" Ribattè un altro. "No..Si vince con i soldati" Concluse Fury,mentre staccava il collegamento. Poche stanze più in là, un ragazzo stava allenandosi in palestra; aveva addosso i guanti da boxe e prendeva a pugni un sacco da allenamento. Era biondo cenere, con gli occhi azzurri e le labbra piccole. Era alto circa un metro e ottanta, molto magro e dimostrava appena trenta anni, mentre in realtà..Ne aveva almeno cinquanta in più!! Era stato infatti sotto uno strato di ghiaccio dalla fine della seconda guerra mondiale all'anno prima e solo un miracoloso siero che gli era stato iniettato per essere reso un super soldato lo aveva protetto dalla morte. Era parecchio adirato e probabilmente dei ricordi gli rivenivano alla mente, dato che con un pugno distrusse il sacco d'allenamento, bucandolo da parte a parte. All'inizio non si accorse di ciò che aveva fatto, poi , sganciato l'attrezzo dal soffitto, ne afferrò uno che aveva lì vicino e, inserito di nuovo nel suo posto, iniziò di nuovo ad allenarsi. Il ragazzo venne fermato da Fury: "Problemi di insonnia?" Chiese. "Ho dormito per settanta anni signore, sono sazio" Rispose alterato. "Appunto..Dovresti essere fuori, a festeggiare.. E a vedere il mondo.." All'inizio il ragazzo si fermò a prendere fiato poi disse:"Quando vengo congelato, il mondo era in guerra; mi sveglio e mi dicono che avevamo vinto..Ma non sappiamo cosa abbiamo perso.." "Abbiamo commesso degli errori lungo la strada..Alcuni anche di recente.." Il ragazzo lo interruppe: "Immagino che sia qui per una missione, Signore" "Si, esattamente, per te" "Per reintegrarmi nel mondo?" "Per salvarlo.." Rispose Fury, serio, dandogli un fascicolo. Il ragazzo lo aprì e notò una cosa a lui nota.."Non è possibile..L'arma segreta dell'Hydra.." "Howard Stark lo ha trovato quando ti stava cercando quando eri in fondo all'oceano." Spiegò Fury. "Il Tesseract potrebbe essere la chiave per un'energia sostenibile ed illimitata" Concluse. "Chi l'ha portato via?" Chiese il ragazzo. "Si chiama Loki e...Non è proprio di qui.." Fece una piccola pausa.."Dovremo informarti di parecchie cose se accetterai. Questo mondo è diventato ancora più strano rispetto ai tuoi tempi.." "Arrivati a questo punto niente può sorprendermi." rispose ancora il ragazzo. "Dieci dollari che ti sbagli" Scommise Fury. Non riteneva che quel tipo avrebbe retto allo stesso tempo l'esistenza di forme di vita in altri mondi e anche in altri universi.. D'altraparte al ragazzo in questione sembrava che non gli importasse troppo di accettare questa missione, ma, come un buon soldato, mise apposto l'attrezzatura d'allenamento. Fury riprese a parlare:"Troverai nel tuo alloggio un fascicolo che ti spiegherà tutto.." E mentre gli spiegava ciò, il ragazzo si allontanò. "Sai qualcosa sul Tesseract che non sappiamo noi?" Chiese ancora Fury. "Si,dovevate lasciarlo nell'Oceano.." Rispose.


In una stanza sempre nella stessa struttura, Yusei e Dimitri stavano dormendo..O almeno cercando di farlo! Per il Duellante era impossibile, al momento stava pensando a sua moglie che stava per far nascere il loro figlio, Akira.. Per l'altro invece non ci riusciva a causa di ciò che stava succedendo nel suo universo; Atena gli aveva comandato di fermare quel gruppo di ribelli che stavano infestando il suo mondo.. Chissà perchè si erano ribellati alla dea più magnanima nei confronti dell'umanità.. I due si svegliarono contemporaneamente, ma non si misero a parlare.. Nessuno dei due era in vena. Dimitri in particolare, lui che è l'ultimo discendente della casata di Crystal il Cigno, il famoso cavaliere di bronzo, era costretto a stare lì, in quell'universo, lontano dal servizio che aveva giurato di fare nei confronti della sua dea, e sopratutto non considerava amico nessuno lì in mezzo. Aveva effettivamente inseguito Sora per poter arrivare a Loki, riprendere il Tesseract e potersene tornare nel suo universo..Non c'è che dire un piano perfetto, se solo quel moccioso non avesse schivato tutti i suoi colpi. Ma la prossima volta non si sarebbe fermato..Anzi..Se fosse necessario avrebbe ucciso chiunque, pur di tornare nel suo Universo. Yusei d'altro canto era tanto, troppo in pensiero e senza Tesseract neanche lui sarebbe potuto tornare a casa.. Ora capiva come si sentivano Alex, Riku ed Andrew quando erano stati portati contro la propria volontà nel suo universo. Per fortuna aveva con sè degli amici su cui contava..E no, non era lo S.H.I.E.L.D., nè il suo staff (anche perchè non aveva ancora conosciuto praticamente nessuno se non Fury, Maria Hill e l'Agente Coulson) ma il suo deck,il Cristallo della Mente e il suo tatuaggio da Predestinato. Pregò Camena che lo avesse rintracciato il prima possibile e che lo avesse portato presto a casa..

 


Nella vicina New York intanto un uomo dentro un'armatura gialla e rossa stava sigillando un tubo sott'acqua. Era parecchio emozionato e si percepiva dalla sua voce. Non appena ebbe saldato il tubo, iniziò a volare usando dei propulsori dell'armatura, in direzione di una torre "Tutto apposto fin qui..Ora tocca a te.." Disse ad una donna. "Hai disattivato la trasmissione? Siamo senza rete?" "La Stark tower sta per diventare un esempio di rete di energia ecosostenibile" "Bè,presumendo che si inserisca il reattore h e che funzioni" Rispose la donna. "Bè io lo presumo" Ribattè ancora l'uomo.. "Illuminala" Ordinò dolcemente il tizio in armatura e dopo qualche secondo ecco la torre illuminarsi a giorno; era altissima,larga alla base, ma che restringeva verso la cima. A metà circa c'era un grande spiazzo per far sollevare gli elicotteri e questo trucchetto era stato utilizzato per metterci anche una gigantesca scritta, Stark.. Che sia lui il tipo di cui parlava Coulson?"Bellissima..Mi sembra di essere a Natale, dove si parla però..Di me" "Bisogna sensibilizzare l'opinione pubblica; parla con la stampa.. Domani sarò a Washington per parlare del piano regolatore dei prossimi tre edifici" "Pepper" Fece l'uomo "L'attimo ricordati..Goditi, l'attimo!" "Vieni a me e lo farò!" Rispose maliziosa lei.Subito l'uomo atterrò lì sopra e, toltasi l'armatura con una strumentazione all'avanguardia, raggiunse la donna. Aveva anche lei i capelli rossi, le lentiggini al volto e gli occhi marroncini. Lui invece era quasi brizzolato, aveva il pizzetto, occhi neri e sguardo da chi sa di avere il mondo ai suoi piedi; particolare curioso era che aveva al posto del cuore una specie di lucina biancastra,incastonata proprio al centro del petto... Una voce nel suo orecchio gli disse: "Signore..C'è l'Agente Coulson dello S.H.I.E.L.D. per lei in linea" "Non ci sono Jarvis!" rispose frettoloso. "Signore, temo che insista.." "Spina dorsale Jarvis! Ho un appuntamento" Rispose lui, più serio. Pepper guardò la struttura olografica del palazzo e disse: "Per ora rimane tutto stabile." "Certo che si, ero direttamente coinvolto e da qui la domanda: che cosa si prova ad essere un genio?" "Bè in realtà non lo so, come potrei?" Chiese Pepper. "Che vuoi dire? Tutto questo..E' opera tua." "Bè tutto questo viene da qua.." Rispose lei dolcemente, toccando la testa dell'uomo. "Suvvia! Un pò più di autostima.." Ribattè lui. "Ti prego, la Stark Tower è opera tua! Prendi almeno..Il 12% del merito" "12%?" "Bè si può arrivare al 50!" "Solo il 12% per una mia creatura?" Si chiese lei ad alta voce,mentre si allontanava dall'uomo. "Bè si è stato un lavoro pesante..Letteralmente ho sollevato parecchi pesi" Si giustificò lui, inseguendola. "Dai troverò un modo per pagare ammenda sulla percentuale.." Concluse, mentre insieme si stavano per bere qualcosa. Ma lei sembrava determinata: "Non sarà tanto delicato.." "Facciamo così" La interruppe. "Sulla prossima torre ci scriveremo pazzo sull'insegna" "Meglio sul contratto di locazione.." Rise lei ancora maliziosa,mentre facevano risonare i bicchieri in un cin cin. "Chiama tua madre e chiedigli se puoi dormire da lei stasera" Scherzò su il signore. Ancora una volta Jarvis, l'intelligenza artificiale, interruppe ciò che stava per fare l'uomo: "Signore è il telefono, temo che i miei controlli siano stati By-passati" "Stark, dobbiamo parlare!" Disse Coulson dal telefono, ma il tipo in questione, preso il telefono in mano, attaccò, senza neanche far parlare l'Agente. "Tony, forse avresti dovuto rispondere.." "Ma no tranquilla, che cosa vuoi che sia?" All'improvviso la porta automatica della stanza si aprì: "Violazione della Sicurezza Pepper! Colpa tua!" Ironizzò. "Sign. Stark" Fece l'Agente Coulson: era un signore sui quarantacinque anni di età,vestito alla maniera dello S.H.I.E.L.D.,castano,un pochino stempiato e con gli occhi marroni."Phil!" Salutò Pepper. "Si accomodi!" Aggiunse, alzandosi dal divanetto e andando in direzione del nuovo arrivato. "Phil?" Chiese Tony. "Non posso restare Pepper, grazie comunque" Iniziò a dire l'uomo avvicinandosi agli altri due. "Il suo nome di battesimo non è agente?" Chiese Stark parecchio geloso. "Prego venga pure! Stiamo festeggiando!" "Per questo non può restare." Concluse ancora Iron Man acido. "Dovrebbe dare uno sguardo a questo il prima possibile" Fece l'Agente, mostrando una cartella, ma venne interrotto: "Odio che mi porgano le cose.."

Stava per continuare,ma Pepper sbollì l'animo; "Non fa niente, a me piace moltissimo, perciò facciamo uno scambio" Detto ciò gli porse il bicchiere con lo Champagne e prese quella cartella. A sua volta Pepper prese il bicchiere di Tony e gli porse la cartella. Stavolta Tony prese la cartellina a malincuore, mentre Pepper bevve dal calice del miliardario. "Grazie" Fece poi. "L'orario ufficiale di consultazione è dalle 8 alle 17.30 a giorni alterni." Iniziò a chiarire Tony. "Oh, ma non è per una consulenza!" Ribattè Coulson. "Si tratta dei Vendicatori?" Chiese Pepper. "Perchè su questo..Non ne sono informata.." "Il progetto Avengers era stato respinto, mi pare, e non ero neanche stato consigliato" Fece gelido Tony. "Oh..Non sapevo neanche questo.." "Sembra che io sia egocentrico, instabile ed insensibile verso gli altri!" "Questo lo sapevo!" "Non si tratta più di profili di personalità!" "Certo!" Rispose Tony. "Signoria Potz? Ha un secondo?" Comandò ancora Tony. Pepper un pò accigliata si spostò in direzione di Tony. "Un attimo" Disse a Coulson. Tony, parecchio alterato, anche se non lo dava a vedere, iniziò a digitare pulsanti sullo schema della torre e nel mentre disse a Pepper: "Credevo che fosse un nostro momento.." "Sto partecipando al 12%.." Ribattè lei. "Sembra una cosa seria..Phil è turbato" "E tu come lo sai? Sopratutto..Perchè lo chiami Phil?" "Cos'è quella roba?" Fece la ragazza per girare la frittata. "Questo è..Questo" Disse,mentre da quel piccolo schermo, riuscì a far uscire ologrammi di notizie e video per tutta la stanza. Sembrava che ci fossero tante fonti su quel ragazzo che si stava allenando a Washington con il sacco da pugni e non solo.." Ho capito, prendo il jet per Washington questa sera.." Disse Pepper. "No no domani!" Ribattè Tony. "Ma tu sei impegnato.." Aggiustò la donna. "E se io non.." Iniziò a formulare Tony,ma venne interrotto da Pepper. "E se tu non..Vuoi dire quando hai finito?" "Si" "Bè dopo allora.." Iniziò a dire, ma si avvicinò così tanto all'orecchio che nessuno sentì cosa stava dicendo. Probabilmente qualcosa di sconcio dato che Tony divenne rosso e Coulson abbassò lo sguardo vergognato. "Affare fatto e buon viaggio!" Augurò Tony. "Sapevo che ti sarebbe piaciuto" Fece la donna, dandogli un bacio in bocca. "Lavora sodo" Concluse, allontanandosi in direzione dell'uscita. "Per caso passa per l'areoporto La Guardia?" "Le do un passaggio" Rispose Coulson. "Fantastico! Poi voglio sapere tutto riguardo alla violoncellista! State ancora insieme?" Chiese Pepper. Tony dopo un'iniziale disgusto, iniziò a giocherellare con l'ologramma del Tesseract. Chissà perchè quel piccolo cubo interessava a tutti..


Il giorno dopo su un piccolo aereo, il ragazzo che si allenava, Dimitri, Yusei e Coulson stavano osservando un video su un piccolo schermo: mostrava un uomo gigante, completamente verde. In realtà Coulson aveva visto quel video centinaia di volte; infatti dopo poco si era alzato da lì ed era andato a parlare con qualcuno alla radio di bordo. Aveva appena finito e aveva annunciato che sarebbero stati lì in 40 minuti. Una volta concluso il dialogo, il ragazzo che si allenava la sera prima prese a parlare: "Allora questo Dott. Banner stava cercando di replicare il siero che hanno usato su di me?" "In molti ci hanno provato" Rispose Coulson facendo una piccola pausa. "Lei è il primo Supereroe di questo mondo..Banner pensava che la chiave nella formula di Herskin fossero i raggi gamma.." "Non è andata così vero?" Chiese Yusei retoricamente. "No, non proprio.." iniziò a dire Coulson "Quando lui non è un mostro..E' una specie di Stephen Hawking.." I tre fecero sguardi di non comprensione. "Si insomma..Un genio.." "Tsk.." Diceva a bassa voce Dimitri. "E' un onore comunque conoscere tutti voi: in particolare è molto interessante la sua Armatura" Tuttavia Dimitri non rispose. "E' davvero affascinante la sua capacità di tornare al suo posto originario in quel totem e.." "Insomma la vuole piantare!" Sbraitò Dimitri. Era tutto il giorno che quel Coulson gli parlava e non ne poteva più di lui: non voleva avere niente a che fare con nessuno di loro lì. "Ma come?" Si cercò di giustificare Coulson. "Non ho intenzione di parlare con voi delle mie abitudini! Dobbiamo sbrigarci a battere questo Loki! Devo tornare al Grande Tempio! Devo fermare i ribelli che non credono ad Atena!" Scese il gelo sull'aereo. Per fortuna Yusei iniziò a parlare dopo poco:"Sign. Coulson, so che non conosce le mie carte, tuttavia voglio regalargliene una come buon auspicio" Fece Yusei. Prese il suo Side Deck e gli porse un Rottame Synchron. "Oh Sign. Fuudo lei non doveva.." "Mi chiami Yusei!" "E sia..Yusei.." "E' ammirevole da parte tua mantenere il tuo sangue freddo" Disse il ragazzo. "E' solo una facciata in realtà..Ho ansia per la mia famiglia; sto per diventare padre! Akiza, la mia moglie, partorirà a momenti..Devo sbrigarmi ad aiutarvi a prendere il Tesseract e tornare a casa. Insomma ho salvato il mio universo almeno quattro volte, me lo merito un pochino di riposo" Fece Yusei. Il ragazzo non sembrò interessato a questa parte e,alzatosi, si mise a guardare l'orizzonte dall'oblò. "Spero che io sia l'uomo giusto per questa missione.." Disse a voce media. "Capitan Rogers lei lo è, assolutamente" Ribattè Coulson sicuro. Era molto determinato in quel che diceva.

 

"Ehm" Riprese. "Abbiamo apportato delle modifiche all'uniforme,nel design c'è il mio contributo" Continuò Coulson. "Uniforme?" Chiese il Capitano. "Le stelle e le strisce,non sono un tantino..Antiquate?" "Con quello che sta succedendo?" Chiese Culson retoricamente. "Con le cose che stanno per essere scoperte..Forse alla gente serve qualcosa di antiquato.." 

Intanto in un bunker segreto, Sora, Occhio di Falco, Selwig e Zane, insieme a dei soldati resi schiavi da Loki, stavano pattugliando o sistemando la base dove si trovavano; sembrava che stessero maneggiando qualcosa a che fare con il Tesseract. Il cubo risplendeva luminoso all'interno di un macchinario simile a quello andato distrutto alla base dello S.H.I.E.L.D. Loki però non era attento a tutto ciò che accadeva; si era seduto su una sedia molto comoda, quasi un trono, e si stava godendo l'attimo di riposo. Sembrava però che avesse qualche pensiero nella testa; infatti dopo poco, aprì gli occhi e, per magia si ritrovò su un pianeta desertico, con qualche palazzo in lontananza. Da una roccia lì vicino, un tipo incappucciato con un bastone bianco in mano, avanzò verso di lui: "I Chitauri sono in fermento.." disse. "Che si preparino all'azione!" Esclamò convinto Loki. "Io li condurrò nella gloriosa battaglia!" "Battaglia?" Chiese ancora il tizio incappucciato. "Contro la misera potenza della Terra del tuo universo?" "Gloriosa..Non lunga" Corresse Loki. "Se la tua forza sarà..Formidabile, come affermi" Ahia, brutta frecciatina per il tipo incappucciato bianco. "Dubiti di noi?" Urlò "Dubiti di lui?" Continuò, un pò superbo. "Ti ha messo uno scettro nelle tue mani, che contiene l'antica sapienza! Ti ha dato un nuovo obiettivo dopo che sei stato..Esiliato! Sconfitto!" "Io ero un re!" Rispose a tono Loki. "Il legittimo re di Asgard! Tradito!" I due iniziarono a girare in tondo. "La tua ambizione è gretta..Nasce da un bisogno infantile..Noi guardiamo oltre alla Terra, a mondi più grandi, che il Tesseract ci indicherà!" "Non avete ancora il Tesseract.." Iniziò a dire Loki. "E non è una minaccia.." Rispose, vedendo che il tizio bianco si stava alterando e stava muovendo lo scettro bianco verso di lui. "Ma finquando non aprirò il portale e finquando la tua forza sarà al mio comando..Sei solo parole" "Avrai la tua guerra, Asgardiano" Disse solenne. "Ma se fallirai, se il Tesseract non ci verrà consegnato, non esisteranno regni dove lui verrà a trovarti..Se credi di conoscere il dolore..Lui ti insegnerà quanto quel dolore sia..NIENTE!" Urlò, toccandogli la fronte e svegliando Loki dal sonno..


Nuovi personaggi apparsi:

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Vedova Nera/Natasha Romanov
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Dottor Bruce Banner
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Cap. Steve Rogers/Capitan America
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Pepper
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