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Autore: Lyls    01/08/2016    0 recensioni
Tutti conoscono Anne Bonny.
Sanno che è stata sempre al fianco di Charles Vane, e prima ancora di Jack Rakham.
Ma nessuno sa la sua storia prima di Vane, di Rakham, prima di tutto quanto.
Ma nessuno sa che ha una sorella minore.
Ma nessuno sa della sua storia.
Elizabeth.
Un altra Bonny.
Un altra pirata.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anne Bonny, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cronache di una fuggitiva
Atto VI - Nessun posto è come casa propria.


Il brillante piano di Billy, faceva acqua da tutte le parti.
Soprattutto per quel che ne sarebbe derivato, sapeva sulla sua pelle che crearsi una fama, poi voleva dire anche mantenerla.
Nonostante la sua giovane età sapeva che voleva dire avere una fama costruita da altri.
Aveva cercato per anni di scrollarsi di dosso l'epiteto di sorella di Anne Bonny, ma quando c'era riuscita si era ritrovata addosso con un altro.
La furia dei mari, perchè dove passava non faceva superstiti.
Quindi anche se a distanza di anni la cosa, era piu una scocciatura che altro, e poi con il carattere tutt'altro che tranquillo che aveva la cosa si alimentava ogni volta che si scatenava una rissa, anche se lei non era presente, ma la sua nave era ormeggiata nel porto di quella o di quell'altra città.
Tanto che aveva deciso di tenersene fuori, non voleva finirci in mezzo visto che aveva già abbastanza problemi di suo.
Ed in quel momento il suo problema maggiore ha un nome e se lo trova davanti.
"Dimmi che non sei stata tanto stronza da dire alla Guthrie di Anne" dice Elizabeth mentre punta la sua spada alla gola di Max.
"Se non glielo dicevo saremo morti tutti" dice Max deglutendo a fatica, Elizabeth alza gli occhi al cielo.
"Dio quanto sei stupida" dice assottigliando lo sguardo, come se non sarebbero morti prima o poi.
"Volevo salvare tua sorella" ammette alla fine.
"Certo come se Anne non rischia la forca ogni giorno, per noi pirati ci sono solo due strade" dice senza spostare la spada "amnistia o la forca, se Anne prende in considerazione l'amnistia vuol dire che sta finendo il mondo e poi dici di amarla" Elizabeth continua a chiedersi cosa ci abbia visto la sorella in lei.
E' normale che si comporti così, è stata per talmente tanto una puttana, che il fatto che sia così volubile non la stupisce.
"Oh certo parli tu di amore" dice Max seria "tu non sai amare lo dimostra il fatto che tu e Billy..." ma Elizabeth non gli lascia finire la frase che conficca la spada nel muro.
Ma non dice altro che si riprende la spada sente Max urlare "la verità fa male" ma se ha detto altro non la sentita.
In quel momento Elizabeth avrebbe tanto voluto uccidere Max, ma non lo faceva solo perchè è già ricercata, non vuole aggiungere omicidio alla lista, non per il momento almeno.
Si morde la lingua a sangue, per evitare di dire o fare cose stupide.
Pur sapendo di dover farsi vedere in giro il meno possibile, sa anche che c'è una persona da cui deve andare.
Fissa la porta qualche secondo prima di entrare, per quanto ne sa Elizabeth potrebbe anche essere scappata ma se ce una persona che non scappa quella è lei.
"Mama?" domanda guardandosi attorno, quel posto sembra che non veda uno straccio da mesi, è costretta a smettere di respirare trattenendo il fiato quando sente una puzza tremenda provenire da una delle camere.
Ma a differenza di quello che pensa non trova nessuno se non un enorme pozza di sangue che pur essendo secco, manda ancora un tanfo tremendo.
Ricorda ancora la prima volta che ha messo piede li dentro.

Aveva rubato un arma ad un pirata, aveva deciso che ne voleva una ed aveva adocchiato quella di un pirata ma pensava che fosse troppo bella per un ubriacone e senza farsi notare gliel'aveva soffiata, anche se ancora non sapeva che quel pirata fosse proprio Barbanera e che gliel'aveva lasciata prendere perchè era da un po che la teneva d'occhio, quindi entrò nella prima casa senza prestare molta attenzione.
"Che ci fai qui ragazzina?" domanda una voce femminile facendola voltare di scatto.
"Non sono una ragazzina" sbotta indignata "e stavo scappando da un pirata..." ma la voce le muore in gola, quando nota una donna di origine ispanica con dei lunghi capelli neri raccolti in una treccia che ha le mani appoggiate sui fianchi e lo sguardo e l'aspetto di qualcuno che è stato interrotto mentre faceva qualcosa che Elizabeth ha interrotto, in più si nota che sotto la vestaglia non ha nient'altro e la ragazzina arrossisce.
"Vieni che forse è meglio che non ti fai vedere con una spada rubata in giro va" ha avuto pietà di lei, perchè sa cosa fanno i pirati a qualcuno che ruba qualcosa di loro mentre fa cenno ad Elizabeth di seguirla e la porta in cucina "perchè proprio una spada?".
"Voglio diventare un pirata come mia sorella e sarà orgogliosa di me" dice gonfiando il petto orgogliosa.
"La vità del pirata è difficile, specialmente per una donna, deve essere davvero coraggiosa tua sorella" dice la donna versandogli del latte in un boccale ed Elizabeth afferra il boccale ed inizia a bere "come ti chiami?" .
"Elizabeth, Elizabeth Bonny" dice per poi fissare la donna curiosa.
"Buon sangue non mente" dice tra se divertita sentendo il cognome della ragazzina.
"tu chi sei?" domanda Elizabeth curiosa.
"Io mi chiamo Morgan"
   
 
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