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Autore: stardust94    13/08/2016    2 recensioni
( STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO)
K RETURN OF KINGS - La Principessa Bianca e il Re Rosso
Questa storia prende il via subito dopo la prima serie.
Dal risveglio di Mikoto Suoh
Il Re rosso, che tutti credevano morto è vivo.
Davanti a lui però si prospettano nuove minacce.
Ce chi mira ad ucciderlo e stavolta per sempre
....
Chi è la ragazza che si para di fronte al Re rosso?
E perché ogni volta che incrocia il suo sguardo...Souh Mikoto resta paralizzato?
Alice un nome per una miriade di segreti.
I Re sono veramente solo sette?
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Mikoto Suoh, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'K anime project: serie'
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Cap. 15 ricordi di un passato dimenticato (parte 2) no blood, no Bone no Ash 
 


Arrivare a Homra fu per Alice un " impresa abbastanza difficile"
Anche perché aveva dovuto, eludere la sorveglianza dei "cani" di suo padre

Ma alla fine ci riuscì sorrise, vedendo l'insegna rossa del bar e si infilò dentro
Izumo era dietro al bancone come sempre e stava mettendo a posto un boccale
Oltre a lui vi era un ragazzo dai capelli rossi con delle cuffie intorno al collo, uno skate giaceva a terra e stava parlando animamente con il barista

-Ehm - balbettò la ragazza attirando l'attenzione dei due ragazzi
-Ciao chi sei?- domandò il biondo
-Ecco io- cercò di dire la ragazza, ma a dire la verità non sapeva cosa dire
Perché non aveva idea di come affrontare quei due

Il ragazzo dai capelli rossi la stava squadrando con aria corrucciata
-Cosa ci fai qui?- chiese 
-Non spaventarla Yata- san- dichiarò il biondo
-Sono Alice Kurenai - dichiarò la giovane un po' intimorita
-Io sono Izumo Kusangi e lui è Misaki Yata - presentò Izumo con un sorriso cordiale
-Solo Yata - affermò il ragazzo con le cuffie
-P-piacere - balbettò la ragazza, mentre Izumo la invitava a sedersi.

A parte loro tre nel bar non c'era nessuno. Era strano vedere un bar così vuoto
-Gli altri dove sono? - Domandò Yata guardando Izumo
-In missione dovresti saperlo Yata- san non ho notizie per il momento - rispose il barista
Yata sbuffò animatamente e visibilmente irritato dalla mancanza di notizie
-Ma almeno sai dove sono i blu?? - chiese ancora il ragazzo riprendendo in mano lo skate mentre Izumo sorrideva
-Io vado -
Yata prese lo skate e uscì in fretta mentre Izumo sorrideva

-Scusalo Alice. Yata non è il tipo che parla molto con le ragazze - affermò il barista
Alice bevve il bicchiere di vodka alla fragola che il barista, le tendeva e si mise a guardarsi intorno.


Era tutto molto diverso rispetto ai luoghi ai quali era abituata, ma la cosa non le dispiaceva affatto
Alice non parlò per molto tempo

C'era odore di legno, vodka, un calore strano che non aveva mai sentito in casa sua
Lo stesso sorriso di Izumo, era diverso da quello di tutte le persona che si avvicinavano a lei e a suo padre.
I sorrisi di quelle persone erano freddi, controllati, falsi.

Mentre quello del ragazzo davanti a lei era molto più aperto, tipico di chi è abituato a stare in mezzo alla gente

-Tutto bene?- chiese il ragazzo mentre lei si svegliava dal suo torpore
-Sto bene tranquillo- sorrise la ragazza, mentre i campanelli sulla porta del bar suonavano, annunciando l'arrivo di qualcuno

-Re! ciao- lo salutò Izumo mentre il rosso si avvicinava al bancone
-Sei venuta alla fine-  sorrise lui, mentre Alice lo guardava un po' rossa in viso
-Vi conoscete?- domandò Izumo
-Ci siamo incontrati alla mia incoronazione- rispose Mikoto guardando il biondo dietro il bancone
Izumo sorrise appena mentre si chinava a prendere qualcosa sotto il bancone

Alice sentì che tutto il disagio che aveva provato, si stava dissolvendo come bolle di sapone
Era strano, vedere tutti quei ragazzi così Uniti. Come una famiglia, ma senza avere legami di sangue

-Re, sei tornato prima - affermò un ragazzo dai ridenti occhi castani
-Ciao Tatara- san- sorrise Izumo, mentre il ragazzo si avvicinava

Non era solo con lui c'era una bambina dai capelli bianchi
Il ragazzo si avvicinò.
Doveva avere si e no la stessa età di Mikoto e Izumo gli occhi castani e i capelli biondi, con un sorriso cordiale.
Al lobo dell'orecchio portava un orecchino.
La bambina aveva i capelli bianchi e gli occhi argento, vestiva un abito rosso e nero, con un cappellino sulla testa ed era semi nascosta dalla sagoma del ragazzo
-Sono Totsuka Tatara piacere- sorrise lui mentre Alice si avvicinava
-Alice Kurenai-  Si presentò lei, mentre il ragazzo si sedeva vicino a Mikoto e la bambina la guardava curiosa
-Lei è Anna ed è anche l'unica ragazza qui dentro- affermò sorridendo ancora
Anna fece un cenno con la mano. Alice le sorrise mentre la bambina si sedeva di fianco a Mikoto
-Tutto a posto?- domandò il re
-Le missioni sono andate bene- affermò Totsuka
-I blu hanno battuto in ritirata- sorrise izumo mentre il re annuiva serio
Alice notò che Mikoto era diventato serio quando avevano parlato delle missioni, come se avesse in mente chissà cosa
-Ehi Re non preoccuparti- Gli sorrise Totsuka, mentre Mikoto lo ignorava tornando a guardare Alice
-Cosa c'è?-  Gli chiese la ragazza, capendo di essere osservata.
Lui scosse il capo color delle fiamme senza rispondere. Prese una sigaretta e uscì dal bar con sguardo serio
Alice si alzò dallo sgabello e lo seguì fuori.

Non sapeva cosa avesse in mente Mikoto, ma temeva che potesse succedergli qualcosa
-Non dovevi seguirmi è pericoloso- affermò il rosso appena vide la ragazza
-Ma dove vai?- Gli domandò la ragazza, ma lui non si fermò per risponderle

In quel momento Alice vide due uomini di suo padre e impallidì.
La stavano cercando e non aveva vie di fuga, si sentì afferrare per un braccio e vide Mikoto trascinarla dietro ad un muro
-Sono gli uomini di tuo padre vero?- domandò il rosso mentre lei annuiva
Mikoto guardò oltre non potevano muoversi
Rimasero nascosti lì per molto tempo, Alice non avrebbe saputo quantificare quanto, ma si sentiva bene tra le braccia del re
Sorrise mentre Mikoto si sporgeva verso la strada constatando che gli uomini in nero se ne erano andati
-Ehm se ne sono andati?- chiese Alice mentre il re annuiva
La ragazza, tirò un sospiro di sollievo
-Non mi cercheranno per un po'- sorrise, mentre il re annuiva
-è meglio se torno però- affermò la ragazza staccandosi di malavoglia dal re
-Perché?- domandò il rosso un po' contrariato
-Devo o quegli uomini setacceranno la città palmo a palmo fino a trovarmi -
-Lascia almeno che ti accompagni a casa- insistette il re

Alice non ebbe il coraggio di rifiutare così decise di farsi accompagnare a casa, ma disse al re di non farsi vedere
Sulla seconda parte Mikoto non era molto d'accordo ma alla fine aveva annuito
Si misero in marcia e si fermarono davanti ad una villa gigantesca

Solo allora, Mikoto comprese il motivo del fatto che Alice non volesse che lo vedessero.
Visto il suo look da ragazzaccio lo avrebbero cacciato o peggio

Alice lo abbracciò e Mikoto sorrise, non doveva stare così bene in quella immensa villa.
-Domani vengo di nuovo a Homra ci vediamo lì- sorrise la ragazza per poi sparire oltre il grande cancello

***
In quel momento in camera sua entrò sua madre con un sorriso a trentadue denti e Alice fiutò guai.
 - Ho una notizia fantastica- esordì la donna e la ragazza si irrigidì.
-Cosa succede mamma? - domandò preoccupata
-Abbiamo deciso chi sposerai-
La notizia destabilizzò la ragazza che non ebbe il coraggio di chiederle chi fosse

-Si chiama Rami Lingstrom!-
Alice sentiva quasi male. Non che avesse qualcosa contro Rami.
Era un bravissimo ragazzo, ma non riuscivo proprio a vederlo come marito
La donna uscì dalla stanza della figlia, lasciandola basita.

Doveva parlare con Rami in fretta, aveva bisogno di un colloquio diretto con lui.
In quel momento le squillò il telefono e sorrise appena, quando vide che era il numero di Rami
-Pronto?- rispose la giovane
-Alice sono io. Mi dispiace non ho avuto voce in capitolo io...-  Iniziò a dire Rami a raffica con la voce rotta dall'ansia.
Alice sorrise appena, voleva tranquillizzarlo, sapeva bene che lui si era ritrovato nella sua stessa situazione.
-Tranquillo, non ti do una colpa- rispose la ragazza mentre Rami sospirava di sollievo
-Non voglio costringerti a sposarmi cercherò un modo per impedirlo-

Affermò il giovane dall'altra parte del telefono, ma Alice sapeva che sarebbe stato inutile provare a far cambiare idea ai loro genitori, almeno ai suoi.
Se Rami avesse rifiutato il matrimonio l'avrebbero promessa a qualcun altro che lei non conosceva e magari sarebbe stato peggiore, no preferiva sposare Rami

-No sarebbe inutile Rami- kun, i miei non cambieranno mai idea -disse

- mi troveranno un altro marito e credimi preferisco avere te come sposo invece di un altro- affermò Alice.

Lei voleva molto bene al finlandese e magari avrebbero potuto innamorarsi.
-Hai ragione, se è questo che vuoi- rispose Rami.
-Tu non vuoi sposarmi?- quella domanda sorprese il finlandese che cercò di stare calmo.
-Io ti voglio bene Alice, molto bene. Non possiamo evitare questo matrimonio, proverò a renderti felice- disse il ragazzo e lei sorrise.
Avrebbe voluto abbracciarlo
-Dove sei adesso?- domandò la ragazza.
-Sono in giro perché?-
-Vieni a casa mia, preferisco parlarti di persona- rispose lei.

In pochi minuti qualcuno suonò alla porta e la madre di Alice, andò ad aprire
accolse subito Rami, con un sorriso luminoso e gli indicò la camera della figlia al piano di sopra

Rami bussò alla porta della stanza di Alice che appena aprì, saltò letteralmente al collo del ragazzo che la strinse forte.
Si chiusero la porta alle spalle e Alice tornò a sdraiarsi sul letto.
Rami invece, si sedette a terra.

-Come facciamo con Suoh?- ecco la domanda che Rami temeva.

Nessuno dei due voleva che il rosso si sentisse tradito, proprio da loro che erano le persone di cui si fidava di più. 
Entrambi tuttavia sapevano di non aver scelto loro quel destino.

-Ma non abbiamo scelto noi questo Rami- kun- Alice abbassò lo sguardo.
Doveva soffocare quel sentimento che stava nascendo verso il re rosso, per far spazio a qualcosa per Rami.
-Io non voglio farti soffrire Alice- dichiarò il giovane.

La ragazza alzò immediatamente lo sguardo notando gli occhi di Rami, leggermente offuscati dalla tristezza.
Il giovane probabilmente si riteneva responsabile della sofferenza di Alice.

-Non è colpa tua. Tu non mi fai soffrire- dichiarò la ragazza abbracciandolo forte
-Io...- cercò di dire lui, ma la ragazza gli poggiò un dito sulle labbra zittendolo.
-Ssh non dire niente va bene? Tu non c'entri. Io provo qualcosa per te, ti voglio bene-
gli sfiorò le labbra con le proprie per poi accarezzargli la guancia

-Non sentirti in colpa capito, ne parleremo con Suoh, cerchermo di fargli capire che nessuno di noi sapeva di queste nozze- disse la giovane
Rami annuì abbracciando la ragazza e appoggiando la testa alla sua spalla
Alice sorrise.
Si sentiva al sicuro con Rami e lo considerava un buon amico, era un passo breve da amico a marito ma non sapeva cosa sarebbe successo dopo
Gli voleva bene ed era un bravo ragazzo

-Io voglio proteggerti Ali- affermò il ragazzo mentre lei gli accarezzava una guancia.
-Dobbiamo proteggerci a vicenda Rami- kun perché ci faremo molti nemici con questo matrimonio- affermò la ragazza, facendo dondolare i piedi 
- I miei genitori, avevano una rosa molto ampia di ragazzi da promettermi in sposa, e loro hanno scelto te, nel male ci è andata bene-  aggiunse lei con un sorriso
-Cercherò di parlare con Suoh e spero che non mi riduca a carboncino prima che finisca di parlare.- dichiarò il finlandese
-Ci ascolterà vedrai, noi non abbiamo voce in capitolo, e io non voglio perderlo- disse la ragazza pentendosi subito dopo di aver parlato. 
Temeva di aver ferito Rami, ma il ragazzo le aveva sorriso.
-Nemmeno io voglio perderlo è il mio migliore amico- dichiarò il giovane
Rami sospirò appena.
Erano spalle al muro. Entrambi
-Devo andare - affermò il ragazzo alzandosi in piedi
-No resta, non penso di riuscire ad affrontare i miei genitori da sola - dichiarò la ragazza
-Va bene resto -

***
Per i due ragazzi riuscire a sopportare i genitori di Alice, fu la sfida più difficile della loro vita.
Quei due erano entusiasti delle nozze imminenti e non ascoltavano una sola parola dei due diretti interessati

Rami stringeva i pugni furioso odiava non essere ascoltato. Alice gli poggiò una mano sulle sue per calmarlo
Alla fine vennero congedati entrambi, Rami non poté evitare di sfogare i suoi poteri facendo cadere un po' di neve a terra
-Risolveremo tutto vedrai - disse Alice
Rami abbracciò Alice e si diresse in una stanza per gli ospiti, molto lontana da quella della ragazza

Quella notte non riuscì proprio a chiudere occhio, nonostante fosse stanco morto, ma aveva paura di perdere tutto quello che aveva costruito, con tanta fatica
Si alzò quando sentì una voce melodiosa, Rami la riconobbe subito era Alice.

La ragazza, stava da sola in terazza indossava il pigiama, una lunga veste di flanella bianca con attorno alla vita, un fiocco nero
-Sei brava sai?- questo invece era Suoh
-Devo dirti una cosa - Iniziò Alice guardando il giovane.

Suoh era in piedi, la guardava dal basso nel giardino della villa.
-Mi stai facendo preoccupare - il rosso la guardò molto preoccupato
-I miei genitori vogliono che sposi Rami - alla fine, Alice vuotò il sacco abbassando la testa
-COSA??? e perché Rami non mi ha detto niente??? Quando lo trovo lo carbonizzo!- dichiarò Mikoto
-No Suoh ti prego non farlo, non lo sapeva nemmeno lui -
-Non potete opporvi?- domandò il rosso tornando calmo
-Ci abbiamo provato - rispose Alice, mordendosi il labbro inferiore cercando di scacciare le lacrime, ormai imminenti
-Aspetta vengo li - Mikoto salì sul balcone e si trovò di fronte alla ragazza.

-Ma almeno lo ami?- domandò il rosso.

Voleva molto bene a entrambi e il fatto che si dovessero sposare per forza, gli dava quasi fastidio. Per Alice lui provava qualcosa di più della semplice amicizia.

Ma non voleva far soffrire né lei né Rami

-Non posso dire di amarlo, gli voglio bene, ma non è quell'amore che dovrebbe esserci tra due fidanzati - rispose la ragazza sincera
Mikoto la baciò stringendola forte, al improvviso senza parlare, senza spiegazioni. La ragazza si ritrovò a ricambiare, con la stessa passione che le trasmetteva il rosso.
Mikoto la baciò stringendola con passione e lei ricambiò ogni bacio mentre si sdraiavano sul letto senza riuscire a staccarsi.

Si amavano molto e non volevano lasciarsi, ma non si erano resi conto che Rami li aveva visti e si era chiuso in un silenzio pieno di dolore
L'europeo sapeva che Alice non lo amava, non osava chiedere così tanto non era così presuntuoso.
Era a conoscenza dei sentimenti che provava per Mikoto, si amavano.

Ma ora stava male, forse perché li aveva visti baciarsi sul letto. Forse doveva andarsene e fare finta di non essere mai esistito

***
Il mattino dopo sia Rami che Mikoto si ritrovarono uno di fronte all'altro.
-Sei arrabbiato lo so, ma non puoi biasimarla- iniziò il rosso
-Non la biasimo infatti non pretendevo che si innamorasse di me, lo sapevo che amava te - fu la risposta di Rami
-E allora perché non hai rinunciato a sposarla? - Mikoto lo osservò con aria di sfida
-Per proteggerla Suoh! Non volevo che le appioppassero un marito peggiore - rispose l'altro
-Rami tu ami Alice! dimmi la verità, mi hai solo usato, per avvicinarti a lei?! -
-No non è vero -
Mikoto gli tirò un pugno, facendogli sanguinare il naso. Ma subito si pentì di averlo fatto, perché il suo amico lo fissava atterrito
-Che cosa avete fatto?- Domandò Alice arrivando in quel momento e notando il naso sanguinante di Rami.
Mikoto stava aiutando l'amico ad alzarsi, Rami lo aveva guardato ma non aveva detto niente.

-Siete peggio di due bambini! Non voglio perdere nessuno di voi due va bene! - disse -Non voglio che litighiate per me chiaro?- la ragazza li osservò entrambi.
Non voleva che quei due amici per la pelle litigassero per lei.

-Non stavamo litigando- affermò Rami mentre tentava di fermare il sangue che gli colava dal naso.
-Ah no e il naso chi te lo ha quasi rotto?- domandò la ragazza mente Rami arrossiva
-In quanto a te Suoh...Io ti amo ma....- Alice non sapeva cosa dire
-Non serve che vi separiate posso mettermi da parte- intervenne Rami
-Rami- kun- Alice fissò il biondo che sorrise.

Non era il tipo da portare rancore Rami di Helsinki.
Alice abbracciò il rosso ma la loro felicità durò poco perché irruppero i genitori della ragazza infuriati.

 

-Stalle lontano Suoh Mikoto!- il padre di lei lo spinse via facendolo quasi cadere
-In quanto a te ti è proibito rivedere quel teppista, non è degno di te. Stasera partirai per Tokyo-

Dichiarò l'uomo trascinando via la figlia

La ragazza sbuffò tentando di liberarsi dalla stretta del padre. Era stufa di dover sottostare alle regole dei suoi. Ma non ebbe il tempo di protestare perché i due la chiusero in camera

***
Alice sbuffò doveva trovare un modo per dare ai ragazzi un modo per trovarla
Si sedette a terra pensando a come fare.
-Forse - Si mise a scrivere delle piccole rime su un vecchio foglio
Prese gli indizi e decise di andare in città.

Uscì dalla finestra e lasciò un foglietto sotto la porta chiusa di Homra, poi lasciò un altro foglio vicino all'armadietto di Rami all'università.
Andò verso il parco, Incise su un albero un fiocco di neve insieme al simbolo di Homra.
Sorrise, voleva trovare il modo perchè i ragazzi la ritrovassero, a qualsiasi costo doveva credere, aver fiducia in loro
***
Il giorno dopo, il primo che la ragazza rivide fu proprio il finlandese.
Rami l'aveva perdonata, anche se lui affermava che non c'era nulla da perdonare.
Appena lo vide lo abbracciò forte
-Devo rivedere Suoh ma non so come fare- affermò disperata lei
-Non preoccuparti ci penso io - disse il ragazzo sorridendole
-Come? - domandò lei
-Vai a Homra stasera sul tardi io porterò lì Suoh,  fidati di me Alice vi rivedete - sorrise sincero il ragazzo
La ragazza quasi soffocò Rami.
Era davvero un ragazzo fantastico

Qualcuno però li stava guardando ed era una ragazza dai lunghi capelli indaco e gli occhi dello stesso colore
Indossava l'uniforme della scuola più prestigiosa della città la stessa che indossava Alice.

Luna sorrise.
Non pensava che lui, che Rami, fosse così diverso dagli altri
-Grazie Rami- kun - sorrise Alice mentre Rami si congedava con un sorriso
Luna si avvicinò all'amica mentre Alice sorrideva vedendola
-Ehi Luna - la salutò l'amica
-Chi era quel tipo? - domandò la principessa indaco
-Un amico - rispose la bionda, prendendo i libri dall'armadietto
Luna sorrise un po' imbarazzata.
Quel ragazzo era davvero bello però...
-Devo partire Luna -Chan - affermò infine Alice, era davvero triste
-Cosa? -
Luna non riusciva a credere a quelle parole
-Mi dispiace Alice, ma dove vai?- chiese Luna preoccupata
Le due ragazze si abbracciarono forte, Luna non sapeva cosa dire o fare
- Tokyo, starò da un amico di papà... -
- Capisco, adesso ti tiro un po su di morale! -
La principessa indaco decise che avrebbero passato insieme il pomeriggio e infatti, condusse la ragazza in giro per negozi

Le due ragazze camminavano lungo le vie di Shizume, sperando di dimenticare il fatto che Alice se ne sarebbe andata presto
Volevano stare insieme il più possibile, Luna sapeva che la ragazza non aveva molto tempo da passare con lei
Si separarono poco dopo, e Luna le augurò buon viaggio

****
Andò in giro per la città da sola aspettando l'ora di andare a Homra e vedere Mikoto.
Rami era un ragazzo di parola sapeva che avrebbe mantenuto la promessa


Rami

Non lo vedevo, né sentivo la sua presenza. Ero preoccupato che gli fosse accaduto qualcosa
Avevo la testa pesante, i miei poteri di Guardiano si erano quasi esauriti.
Avevo dato fondo ad ogni energia era un miracolo che riuscissi a stare in piedi

-Suoh! - Lo chiamai ma non udii alcuna risposta. Mi trascinai fino ad un albero e crollai
-Rami- una voce femminile mi stava chiamando ma non vedevo nessuno
-Chi è là? - domandai con un filo di voce afferrando la spada di diamante che brillava ancora di luce gialla.
-Fermo non voglio combattere - ancora quella voce.
Davanti a me era comparsa una ragazza dai lunghi capelli corvini e occhi rossi, assomigliava ad Alice ma non era lei
-Chi sei? - chiesi, lei non mi rispose, mi guardava e sospirò
-Ho un messaggio per te -
Non ero pronto a sopportare il peso di una rivelazione

-Alice cadrà - Ecco l'affermazione che nessuno vorrebbe mai sentirsi dire.
Non volevo ulteriori dettagli, guardai quella ragazza e compresi che era inevitabile

-Non puoi impedirlo Rami di Helsinki, e non puoi morire tu al posto suo- affermò la ragazza capendo subito i miei pensieri
Strinsi i pugni, non potevo proprio fare nulla
-Mi dispiace - affermò lei
Odiavo il fatto di dover stare a guardare,strinsi i denti e guardai di nuovo la giovane.
Lei scosse la testa
- Non lo hanno fatto, non ci saranno ancora ripercussioni - disse la ragazza
Ripercussioni?
Allora Suoh non era stato con Alice la notte scorsa? perchè?
Avrebbe potuto ma non lo aveva fatto. Domande e solo domande, nessuna risposta
-Mikoto Suoh non voleva farla sua nonostante avesse potuto per non fare un torto a te. Prendere lei significava perdere te e lui non voleva e non vuole tutt'ora-
Affermò ancora la ragazza davanti a me.

Strinsi l'elsa della spada di diamante come se potesse darmi forza. Ma non la trovai nemmeno dentro di me, non vi era forza
-Il tuo potere è al limite non dovresti sforzarti troppo-
Affermò la ragazza, notando che avevo ancora i miei poteri attivi nell'estremo sforzo di curare almeno le mie ferite più gravi
-Dov' è Suoh?- domandai a quel punto esausto
-Non lo so, dovrai cercarlo- dichiarò la ragazza scomparendo.

Presi in mano la mia spada e iniziai a vagare nel vano tentativo di cercarlo
-Rami!- la voce di Suoh mi raggiunse alle spalle e quando mi girai lo vidi
Era ferito ad un braccio ma nel complesso stava bene a differenza mia che ero a dir poco esausto
Feci mezzo passo verso di lui ma le gambe mi cedettero e Suoh mi dovette sorreggere
-Rami- 
Suoh mi sorresse mentre sentivo un potere enorme vicino a noi.
Non era un re, ma peggio erano maghi oscuri

Un fulmine nero partì da chissà dove diretto a Suoh ero troppo debole per proteggerlo...
Ma non feci in tempo a fare niente...

Perché Alice si mise in mezzo prendendo il colpo al posto del re rosso,si sentì un esplosione poi Alice sorrise
Gli occhi erano carichi di dolcezza, mentre una lama nera affondava nella sua carne, al altezza del cuore.
Un rivolo di sangue scintillò ai bordi della bocca mentre intontita la ragazza ci guardava
-ALICE!- urlò Suoh
La ragazza rantolò. Un rivolo di sangue scivolava giù dalla bocca di lei mentre Suoh la sorreggeva
Alice lo guardava ma i suoi occhi erano ormai vitrei la morte, stava già stendendo la mano su di lei
-Non piangere capito?- iniziò a dire lei
-Risparmia le forze Alice -  rispose il Re rosso.
Aveva le mani macchiate del sangue di lei. mentre togliendosi la giacca che butto a terra in malo modo fece appoggiare distesa la ragazza
-Ti amo Suoh - sussurrò lei, mentre gli passava le dita tra i capelli
- Non...Non arrenderti. Alice guardami, guardami! - strinse gli occhi mentre lei gli scacciava una lacrima sorridendo
Mi inginocchiai di fianco ai due ragazzi, essendo muto spettatore di un dramma che mai avrei dimenticato
- H-hei...Non...Non mi dimenticare...Promettilo Suoh -
Sorrise dolcemente la bionda, mentre dagli occhi disperati del Re rosso cominciavano a scendere le lacrime gelide
-Non puoi...Non mi lasciare! -
Improvvisamente,al seguito di un urlo di dolore che pareva il verso di una fiera sconfitta, le fiamme cominciarono ad avvolgere Mikoto
Subito scattai in piedi tentando di avvicinarmi, ma l'aura di fuoco me lo impedì.
In un attimo Mikoto fù ingerito dalle fiamme

***
Non sentiva nulla, non provava nulla.
Il crepitio delle fiamme e le lacrime che sgorgavano rigandogli le guance.
Lo sguardo fisso al volto della sua amata.
Alice respirava appena, stretta tra le sue braccia. Così fragile, che temeva si infrangesse come vetro
- A-Alice - sussurrò, mentre portava una mano ad accarezzarle il viso.
Lei lentamente si stava spegnendo e lui, non poteva fare nulla.
Solo guardarla morire lentamente, solo questo e mentre lo faceva si sentiva ancora più impotente e debole
- Non mi lasciare amore - disse con la voce che tremava e gli occhi inumiditi dalle lacrime dalla rabbia, che crescendo alimentava le fiamme intorno a lui.
Improvvisamente,sentì una piccola mano, accarezzargli dolcemente una guancia.
Era la mano di Alice!
Ora lei lo stava guardando con quella dolcezza, la stessa che lo aveva conquistato.
Con quella forza...
La forza di chi sa, che nonostante la crudeltà della vita bisogna sempre rialzarsi

- Non mi lasciare... - deglutì a vuoto il rosso
Mentre Alice lo abbracciava, lasciandosi avvolgere dalle fiamme esse però non la bruciavano.
Come se la forte volontà di Mikoto, la stesse in qualche modo proteggendo

- Ti amo...Ti amo Suoh se dovessi perderti...Questo...Il salvarti, ogni cosa...Non posso accettare che non abbia avuto senso - disse la bionda, mentre le lacrime le inumidivano gli occhi
Si sentiva a pezzi, stava lì tra le braccia del Re rosso avvolta dal dolce tepore della sua aura
Ma la sola cosa che poteva fare era vederlo in lacrime

- Non ti lascio, Alice non me lo chiedere -rispose lui serio, ma con un alone di disperazione che lo pervadeva
- Non te lo sto chiedendo Suoh, ma te lo sto ordinando -  Disse la ragazza
Portando le mani tra i suoi capelli, voleva percepire più intensamente quel calore.
Sapendo che non lo avrebbe mai più sentito

Sentiva le energie prosciugarsi, mentre gli baciava lentamente le labbra così da percepirne il sapore, da imprimere ogni istante del loro amore
- Devi vivere, vivi per me...Vivi Mikoto Suoh - sussurrò quelle ultime parole, mentre una lacrima solitaria le rigava la guancia.
Quando la testa di Alice ciondolò indietro e la sua mano, lasciò quella del ragazzo scivolando esamine a terra.
Il cuore di Mikoto si svuotò completamente e le fiamme esplosero
***
( Un mese dopo la morte di Alice)

Mikoto Suoh si accese una sigaretta, guardava la tomba con uno sguardo malinconico
Su essa capeggiava la foto, di una bella ragazza sorridente che mostrava il segno della vittoria
Il rosso si inginocchiò, sfiorando delicatamente la foto
Strinse gli occhi, emettendo un lieve ringhio
- Mi dispiace. Non sono riuscito a fare niente - disse, mentre stringendo i denti tirava un pugno al terreno
Una figura era dietro di lui, teneva accanto a se una valigia.

Si fermò a pochi passi, dal Re rosso, poi sospirando appoggiò una rosa bianca alla tomba.
- Il simbolo della tua purezza e bontà d'animo - sussurrò Rami passandosi la mano, tra i capelli biondi come grano.
- Rami...Sei in partenza? - domandò Mikoto alzandosi poi da terra e portando, lo sguardo su quello del amico
Il biondo annuì, quando una voce li fece voltare entrambi.

Luna era in piedi, teneva tra le braccia un fagottino il suo sguardo seppur carico di dolcezza era velato da tristezza e nostalgia
Rami, si avvicinò alla donna i due si scambiarono un bacio dolcissimo poi Luna gli porse il panno, nel quale era stato avvolto un neonato
- Ma cosa...? - Domandò Mikoto avvicinandosi
Il neonato, che stringeva con le sue piccole manine il lenzuolo era piccolo e delicato, dalla pelle chiara e con due grandi occhi azzurri.
- è mio figlio Suoh -  affermò Rami, con una sorta di orgoglio paterno.
Mentre il piccolo lo guardava, quasi non comprendesse il peso del suo destino
- Mio e di Luna - disse poi, stringendo delicatamente la mano della famciulla
Mikoto, guardò il bambino poi gli accarezzò piano la testolina. Un lievissimo e impercettibile sorriso sfuggì al Re
- Come si chiama? - domandò il rosso
Rami e Luna, si guardarono qualche istante poi il biondo si rivolse al altro ragazzo
- Kimi...Kimi di Helsinki-


***

Mikoto era sconvolto, la ruota panoramica stava compiendo l'ultimo giro.
- Stai bene? - 
Gli domandò Alice,preoccupata dal suo silenzio, appoggiandogli una mano sulla guancia
In un attimo,venne travolta dal abbraccio del Re.

Presa in contropiede la ragazza lo strinse dolcemente, mentre gli accarezzava la schiena.
Sentendo la mano di lui sfiorarle i capelli con carezze delicate e dolci
Sorrise
- ora si, torniamo a casa - disse lui  molto sbrigativo, mentre uscivano mano nella mano dalla ruota panoramica

Tornati ad Homra i due si separarono.
Alice si diresse a fare un bagno caldo, mentre Mikoto rimasto solo, si sedette al bancone con lo sguardo basso
- Tutto bene Re? - domandò Izumo
Il rosso alzò lo sguardo e annuì appena, accendendosi poi una sigaretta. Il suo sguardo si concentrò fuori, stava piovendo...

nel frattempo...

Kares era tornato dal Re incolore quando camminando, si accorse di una presenza.
due ragazzi stavano chiacchierando tra di loro, molto animatamente
il primo aveva circa diciassette anni, alto e con dei muscoli non troppo evidenti, ma che gli davano comunque un aspetto allenato e combattivo
Aveva i capelli castani, un po scompigliati e gli occhi di un intenso e innaturale viola, ed era vestito con un’armatura di maglia con sopra una corazza d’acciaio, e dei guanti di ferro gli coprivano le mani.
Ai piedi, calzava un paio di stivali neri di cuoio.
Portava, una faretra sulle spalle e un arco a tracolla che completavano il suo equipaggiamento.
L' altro ragazzo, anchesso castano aveva i capelli più lunghi e leggermente meno scompigliati. Portava un paio di cuffie attorno al collo.
Vestiva abiti piuttosto normali, una maglia a maniche corte rossa e un paio di semplici jeans. Sopra una giacca marrone
I suoi occhi, erano marroni e molto intensi tanto che molte giovani lo trovavano attraente
Kares, li guardò un attimo, poi si diresse nella prigione.

- Alzati! - ringhiò, dando un calcio ad un ragazzo
Era alto nella media, in quel momento però era ricoperto da tagli e ferite che lo facevano sanguinare
I capelli castano intenso, sporchi e incrostati di sangue i vestiti lacerati sulla schiena, a causa delle miriade di frustate
Il ragazzo si alzò lentamente,ma venne spedito contro un muro da Kares.
- C-che cosa vuoi? - domandò il prigioniero, tossendo un po di sangue
- Oh cosa voglio? solo questo! -
Ringhiò il mago, colpendo il giovane con un calcio nello stomaco, che lo fece tossire altro sangue
- Basta così! -
Una voce, forte e decisa lo richiamò subito al ordine.
era la voce di Konnor
Il ragazzo dagli occhi viola, era in piedi con le braccia incrociate al petto, guardava con freddezza Kares
- Tu che vuoi?! - ringhiò il mago scattando verso il ragazzo
Questo, rotolò di lato schivando il colpo, poi con un calcio alla schiena riuscì a sbilanciare Kares, mentre Sam gli puntava una spada al collo tenendolo fermo
- Scappa - disse il giovane sorridendo appena, mostrando così i canini appuntiti
- Che aspetti? devi andare da "lei" - disse poi Sam, mentre teneva fermo Kares, che dimenandosi ringhiava
- L-lei? - domandò a quel punto, mentre si alzava il prigioniero
Konnor annuì mentre aiutava il giovane a stare in piedi.
Questo lo guardò e decise di assecondare la sua richiesta. Afferrò una spada e corse via, allontanandosi dalla fortezza.

note del autrice
Hola gente! inanzitutto, questo capitolo è molto lungo ma mollllto lungo
Quindi, veniamo a conoscenza del passato di Mikoto e Alice.
Scoprendo la morte di quest'ultima.
Poi ecco apparire Kares!
Kares e il fratello ( che vedrete prossimamente) appartengono a Giulia-dragon, la ringrazio per il prestito
Poi per finire, appaiono tre nuovi personaggi che appartengono al bravissimo AndreMCPro
Si tratta di Samuel, Konnor ( attenzione loro sono mooolto importanti) e di questo misterioso prigioniero
Cosa accadrà? come influiranno da ora in avanti, nella vita di Mikoto e co?
Ma sopratutto...
Riuscirò a non scrivere più,capitoli così lunghi? XD
ahah. Vi lascio e ci si vede prossimamente.

  
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