This
is the end
Hold
your breath and count to ten
Feel
the earth move and then
Hear
my heart burst again
For
this is the end
I’ve
drowned and dreamed this moment
So
overdue, I owe them
Swept
away, I’m stolen
Let
the sky fall, when it crumbles
We
will stand tall
Or
face it all together
Let
the sky fall, when it crumbles
We
will stand tall
Or
face it all together
At
skyfall
(Skifall-Adele)
Cinque
carte erano disposte, girate sul dorso, sul tavolino davanti a Cana,
che le scrutava attentamente.
Per tutto il pomeriggio aveva avuto
una pessima sensazione, ora avrebbe controllato se era solo lo stress
o se stava per accadere qualcosa di terribile, e l'avrebbe fatto
proprio con quelle carte.
La Lettura delle Carte era una magia
molto antica, solo in pochi la potevano praticare, lei era una dei
pochi.
La Lettura permetteva al Cartomante di leggere un futuro
molto preciso, ma anche molto prossimo; perciò, per leggere
il
futuro di quella notte, aveva dovuto aspettare la sera; e, dopo
alcune ore, avrebbe dovuto controllare di nuovo, perché
spesso le
carte erano... diciamo volubili. Nonostante fosse una maga molto
abile, non se la sentiva di considerarsi una delle migliori.
FLAP
Girò la prima carta.
Raffigurava un uomo smilzo, vestito di
verde, con in testa un bizzarro cappello dai molti campanelli e in
mano una mela rossa, appoggiato ai bordi laterali della carta con la
schiena e un piede, che teneva alzato a novanta gradi rispetto
all'altro.
Il Jolly.
La carta senza numero, che serviva da
rafforzo per le successive.
Poteva rappresentare il bene come il
male, la salute come la malattia, la vita come la morte.
FLAP
Girò la seconda carta.
Uno scheletro incappucciato con in
mano una falce, e al collo, appeso con un cappio, un cartello di
legno marcio con scritto in rosso il numero 69.
“La morte. Di
qui alle prossime ore, ci saranno molti decessi.”.
Ma dopotutto
era un accampamento di guerra, era normale che molte persone
morissero in una notte.
Anche se il Jolly...
Scosse la testa.
La prima e l'ultima carta erano le più importanti;
perciò
proseguì, sperando nell'ultima, ma con uno sguardo ancora
più cupo
in volto.
FLAP
Cana si rilassò.
Il numero 80, la Gioia.
Una donna vestita di un delizioso completino rosa, dai lunghi
capelli a boccoli biondi, con un parasole sopra il capo e un
espressione felice in volto; il numero lampeggiava nella gonna
bianca.
Anche se si trovava nel mezzo, era una buona carta.
Stava per girare di nuovo quando si bloccò.
La carta aveva
cambiato immagine.
Un uomo dall'aspetto e la posa simile a quello
del Jolly, con le gambe tese e unite in un angolo e il busto piegato
in avanti, ma dall'abito di colore viola, e con in mano, alzata
vicino al viso, invece della mela, una maschera bianca da teatro.
Il
numero 7, il Voltafaccia.
Qualcuno avrebbe tradito, ma chi, e
perché?
Cana si mordicchiò il pollice, in ansia.
In un
momento simile, il minimo tradimento poteva essere cruciale.
Tremante, girò la quarta carta.
Un altro Jolly?! Un evento
molto raro!
Cana chiuse gli occhi e sospirò.
Jolly, Morte,
Voltafaccia, Jolly.
Non prometteva bene. Non prometteva affatto
bene.
Riaprì gli occhi e, con la mano sudata e esitante, prese
la quinta carta.
La carta più importante, amplificata dal Jolly,
che poteva salvare la previsione o farla precipitare nel buio
più
assoluto.
Non è che avesse poi l'obbligo di continuare, insomma,
poteva sempre smettere e...
No, dalla piega che le cose stavano
prendendo, ormai era un suo dovere procedere.
Così, facendo leva
sul coraggio che le era rimasto, girò l'ultima carta.
FLAP
Cana
sbiancò.
Un energumeno di roccia, un golem, dagli occhi rosso
fuoco, rossi come il colore dello sfondo, teneva nelle mani due
lastre di roccia, dai bordi interni scheggiati e frantumati in
più
punti; sulla prima roccia era inciso il numero 2, sulla seconda il 3.
Le aveva lacerate.
Due numeri strappati.
Cana mollò la
carta, che volteggiò un poco e si depositò a
terra.
Il numero
23.
La Rottura.
SLAM
La porta del bar si aprì di scatto e
ne entrò un mago trafelato.
-CANA-SAMA!!!-.
Lei lo guardò
con gli occhi sgranati dal terrore.
-Cosa sta succedendo là
fuori?- Domandò con un filo di voce.
-La barriera...- Balbettò
l'altro, piegandosi in avanti e annaspando.
Rialzò il volto,
tirato dalla disperazione.
-LA BARRIERA È ANDATA IN PEZZI!!!-.
-I DEMONI STANNO ENTRANDO!!!-.
-No! No!-.
-MIRA-NEE-CHAN!!!-.
Lisanna si svegliò di soprassalto.
Si
sedette sul letto, stringendosi la mano sul cuore.
Respirò
affannosamente, con il viso grondante di sudore.
-No... Mira...
Mirajane... oddio!-.
Si mise l'altra mano alla bocca, si piegò
fuori dal letto e rigurgitò.
-Anf, anf, anf...-.
Appoggiò i
palmi pallidi sul lenzuolo, tentando di ritrovare la calma.
Un
altro incubo.
C'era Natsu... e Lucy... e Mirajane... e Natsu
aveva ucciso Lucy... e Mirajane si era trasformata... e poi... e
poi...
Vomitò di nuovo.
BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Un
esplosione dall'esterno squarciò l'aria e distrusse i vetri
della
finestra.
-Argh!-.
Lisanna si sbilanciò e cadde a terra, le
schegge di vetro la graffiarono tutta.
Mugugnando, si rimise in
piedi.
BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Una seconda esplosione per poco
non la mandò nuovamente a gambe all'aria.
-Ma che
diavolo...???-.
-I DEMONI!!!- Urlò una voce in strada.
-I
DEMONI CI ATTACCANO!!!-.
-I demoni?- Ripeté incredula Lisanna.
-Non è possibile! Come hanno fatto a rompere la barriera?-.
Sentì dei passi correre lungo il corridoio, seguiti da
alcuni
ruggiti mostruosi.
I demoni erano entrati nell'edificio, e la
stavano per raggiungere.
La ragazza guardò la finestra.
Se
fosse rimasta lì, sarebbe stata uccisa.
Se avesse saltato,
sarebbe morta.
“Per questo non salterò.”.
Lisanna indietreggiò un poco per prendere la rincorsa,
mentre i
ruggiti si facevano sempre più vicini.
Corse verso la finestra e
spiccò un balzo proprio mentre, alle sue spalle, la porta
veniva
abbattuta.
Si trovò immersa nell'aria bruciata della notte;
sotto di lei poteva vedere incendi ed esplosioni continue e sentire
le urla delle persone e quelle mostruose dei demoni.
-Take
Over!-.
Poco prima di iniziare la fase discensionale si trasformò
in un uccello e iniziò a planare, per poi tornare normale
una volta
toccata terra.
La maga si guardò intorno, e per poco non diede
di stomaco di nuovo.
Urla, distruzione, disperazione, morte,
erano... erano dappertutto!
Si inginocchiò mettendosi le mani
tra i capelli.
Stava succedendo di nuovo! Un'altra volta!
Sarebbero morti tutti!
E lei?
Lei sarebbe vissuta abbastanza
a lungo da vederli morire uno dopo l'altro, senza poter far niente
per impedirlo, senza poter reagire! Proprio come l'altra volta!
L'ennesima esplosione la risvegliò dalla trance.
“No, non
posso bloccarmi di nuovo!”.
“Stavolta deve andare
diversamente!”.
SBAM
La porta del bar saltò in
aria.
Un gruppo di demoni-belve irruppe nel locale, guidati da un
umanoide dai lunghi capelli grigi tra i quali spuntavano due corna
nere, e con al petto aveva numerose cicatrici e tatuaggi.
Gli
occhi azzurri del demone saettarono lungo la stanza, che
però era
immersa nell'oscurità.
Il demone alzò una mano, creando un
piccolo vortice d'aria sopra il palmo.
-È
ora... di distruggere questo posto...-
Sussurrò, la sua voce suonò come uno spiffero di
vento.
Improvvisamente, però, si accese una luce, che
illuminò il
centro della stanza.
Seduta
ad un tavolo sul quale era appoggiata una bottiglia di sakè,
con lo
sguardo chino su un mazzo di carte che rimescolava tra le mani, c'era
Cana.
-Spiacente.- Disse.
-Il bar è chiuso e il liquore è finito.
Specialmente,
il liquore è finito.-.
Il
demone
socchiuse
gli occhi, fissando un punto sulla pancia della ragazza, vicino
all'ombelico.
-Fairy...
Tail?-.
Ridacchiò.
-Che...
svolta inaspettata!-.
-Eligor
della Gilda Oscura Eisenwald.- Ribatté la giovane.
-Pensavo tu fossi morto.-.
-E
io pensavo... che i moscerini fossero tutti morti.-
Ribatté il Cambiato.
-Ma
forse... è meglio così!-.
Fece per lanciare il ciclone, ma Cana lo anticipò.
-Sai
giocare a carte, Eligor?-.
-Ma
di che... stai parlando?-.
-Oh, pazienza. Io invece sì.-.
Cana smise di mischiare il
mazzo.
-Sai qual è il mio gioco preferito?-.
Eligor fece
cenno ai demoni-bestie di avanzare, e così fecero.
-Beh, in
realtà non ha un nome. Però...-.
Ghignò.
-...io lo chiamo
“Gambit”.-.
Due
carte-shuriken fischiarono in aria e si piantarono nelle fronti di
due demoni.
Erano due Jolly.
TUNF TUNF
Eligor
guardò stizzito le due carcasse, poi urlò
infuriato:
-Attaccate!!!-.
I demoni rimasti balzarono in avanti, Cana scattò in piedi e
gettò altre tre carte, freddando altrettanti mostri.
I due
demoni rimanenti le saltarono addosso a fauci spalancate, Cana poteva
sentire il loro fetore otturarle il setto nasale.
La ragazza
prese altre due carte e puntò la loro immagine contro gli
aggressori.
-Fuoco!-.
Due vampate incenerirono i demoni un
istante prima che potessero azzannarla.
Dopodiché rivolse le
carte verso Eligor, facendo fuoco di nuovo.
Quando le fiamme
furono a qualche centimetro dal demone, però, una folata di
vento le
spense.
Eligor abbassò un braccio, ruggendo infuriato.
-Devo
sempre fare... tutto da solo!!!-.
Cana sorrise.
-Coraggio, fatti sotto!-.
Un turbine di
vento gli circondò le gambe.
-Non
mi farò sconfiggere... da un moscerino!!!-.
Eligor
si scagliò contro la ragazza, ridendo sguaiatamente.
Due assi dal pavimento si sollevarono e lo fecero deviare di
lato.
-Urr!!!-.
Eligor si schiantò contro la parete, ma atterrò
sulle gambe,
guardandosi attorno con gli occhi sbarrati dalla rabbia.
-E che
ne dici di due misere umane, allora?-.
Laki
Olietta si avvicinò alla compagna, sistemandosi gli occhiali.
-Hai
usato la tua magia... per nasconderti nella parete... astuto...-
Eligor unì gli indici e i medi e li puntò contro
le due.
-Ma
non abbastanza!!!-.
Cana e Laki si buttarono di lato, evitando un potentissimo
tornado che distrusse la parete alle loro spalle.
Cana si
risollevò e corse verso Eligor, caricando un pugno.
L'altro ne
preparò uno a sua volta, sogghignando.
-Ti
spezzerò le ossa!!!-.
All'ultimo, però, l'avambraccio della ragazza si
illuminò e
comparve il segno di Fairy Tail.
Eligor sussultò.
-Ma
cosa...-.
-FAIRY GLITTER!!!-.
Eligor e Cana sferrarono gli attacchi e
si colpirono a vicenda in volto, ma il pugno di Cana fu decisamente
più devastante ed il demone fu sbalzato all'indietro.
-Ah!-.
Laki
mise le mani sul terreno e una vergine di ferro spalancata apparve
alle spalle di Eligor, che ci finì dentro.
Laki si rialzò, creando dal terreno una lancia di legno che
gittò contro la vergine, trapassandola all'altezza del
busto.
-Anf... anf... eheheh!- Ridacchiò la maga del legno.
-Meglio
di qualsiasi tortura, eh?-.
Cana sorrise di risposta.
-Coraggio, andiamo.-.
Le
due si fecero strada tra i cadaveri dei demoni, che intanto si
stavano sbriciolando.
Superarono la vergine e fecero per uscire, quando...
BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Le due si voltarono incredule.
La
vergine era esplosa ed Eligor le fissava con gli occhi spalancati;
gli mancava il braccio sinistro e numerose spine di legno e di ferro
lo trapassavano in vari punti, ma in mano teneva una gigantesca
falce, che brandì con ferocia.
Cana fece scivolare una carta da fuori il mazzo, prendendola tra
le dita.
-Voi...
umane...-.
-FAIRY
T...-.
ZAK
Cana e Laki trasalirono.
La testa di Eligor rotolò
sul pavimento; il suo corpo si inginocchiò e cadde riverso
al suolo,
davanti alle due giovani, iniziando a decomporsi.
Bacchus abbassò
la gamba, sospirando.
-Devo sempre salvarti il culo, Cana? Meno
male che mi sono esercitato con i calci!-.
All'espressione
stupita sulla faccia della ragazza si sostituì un ghigno
superbo.
-Avevo la situazione sotto controllo.-.
Gli mostrò la carta.
-Vedi, il Ghiaccio. Sarebbe diventato un ghiacciolo.-.
-Uhm!
Non avresti fatto in tempo!-.
-Ah, davvero?- Cana lo afferrò per
il colletto.
-Già.-.
Cana socchiuse gli occhi, fulminando
Bacchus con lo sguardo.
Lui ricambiò con un ghigno compiaciuto.
-Ehm-ehm!- Tossicchiò Laki.
-Non vorrei premere
l'acceleratore sulla vostra discussione, ma sarebbe meglio
andarcene.-.
Cana si allontanò da Bacchus, annuendo.
-Laki,
tu pensa a far evacuare i feriti. Io e...-.
Indicò l'altro con
il pollice.
-...questo qui rallenteremo la loro avanzata.-.
Bacchus alzò il sopracciglio.
-“Questo qui”?-.
-Ho
capito, allora vado! Chissà quanti soggetti
troverò oggi!- Laki
alzò i tacchi, seguita dagli altri due.
Nel locale rimase solo
la testa di Eligor, con ancora in volto una smorfia di dolore.
Ma
fu solo un attimo prima che diventasse polvere.
-KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-.
Lisanna si gettò all'attacco contro il demone-lupo davanti a
lei.
Il
suo aspetto era mutato: i suoi vestiti erano quasi tutti spariti, i
capelli si erano allungati fino alle spalle e le erano spuntate due
orecchie da gatto, una lunga coda, dei baffi e un naso felino; e,
soprattutto, degli artigli.
Con
un colpo secco graffiò il muso della creatura, accecandola.
Il
lupo guaì arretrando e Lisanna lo finì con un
calcio sotto la
mascella.
Lisanna
si piegò in avanti, affaticata.
-Sono...
anf... tantissimi! Non... anf... ce la faccio più!-.
Rizzò
le orecchie feline.
-Accidenti!-.
Si
buttò all'indietro e un raggio infuocato le
sfiorò le dita dei
piedi.
Con
una capriola all'indietro si rimise in piedi.
Si
guardò intorno e individuò, a una decina di metri
da lei, una
figura avvolta dalle fiamme, con un braccio alzato verso di lei.
La
ragazza boccheggiò.
Non
poteva essere lui...
-N...-.
-Natsu?-.
Una
risata le rivelò la verità.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
Lisanna
spalancò la bocca.
La
figura si avvicinò a lei, e vi riconobbe Ginger.
La
mano sinistra era ancora fumante, mentre un alone azzurrino si stava
formando attorno a quella destra.
I
suoi occhi erano iniettati di sangue e di rabbia, il corpo era pieno
di tagli e ferite.
-No...
Ginger...- Balbettò Lisanna.
-Eh???
Che cosa hai detto-dechi???-.
Scoppiò
di nuovo in una sonora risata.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-NON
TE L'AVEVO FORSE DETTO, UMANA??? IO SONO IL DEMONE DEL GHIACCIO E DEL
FUOCO-DECHI!!! IO GELERÒ E BRUCERÒ OGNI COSA!!!-.
Lisanna
boccheggiò.
Dunque
era così?
Dunque
per lei non c'era più speranza?
Dunque
l'energica, vivace, determinata, leale, umana
Ginger di Twilight Ogre era morta?
Lisanna
si rialzò in piedi, tenendo lo sguardo basso, le spalle
sciolte, le
braccia ciondolanti sui fianchi.
BLINK
BLINK
La
terra iniziò a bagnarsi delle sue lacrime.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-Hai
paura, eh? Fai bene ad averne! IO SONO IL DEMONE DEL GHIACCIO E DEL
FUOCO!!! TU NON SEI NULLA AL MIO CONFRONTO-DECHI!!!-.
Lisanna
rialzò la testa, le palpebre arrossate, i pugni stretti.
-Allora
fatti avanti! Per salvare quel poco di umano che ti è
rimasto, sono
pronta a ucciderti!-.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
Il
demone si lanciò all'attacco, con i pugni uno infuocato e
l'altro
ghiacciato.
Lisanna
tese il braccio all'indietro, allungando al limite gli artigli,
pronta a colpire.
Trattenne
le lacrime, che ora l'avrebbero solo ostacolata.
Dopo
avrebbe avuto tutto il tempo per piangere.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
Lisanna
alzò la mano, poi una voce inaspettata la bloccò.
-Toro
di Falaride!-.
CLONK
CLONK CLONK
Dal
terreno sotto i piedi di Ginger spuntarono alcune aste di legno che
le bloccarono le gambe.
-URR!!!-.
Ginger
cadde in avanti, poggiando le mani a terra, e altre assi la avvolsero
per le braccia. In breve tempo il legno le bloccò anche la
schiena e
il volto, assumendo infine la forma di un toro.
-Questa
magia... Laki!- Esclamò Lisanna.
Da
dietro il toro spuntò Laki; la ragazza era piena di lividi e
ferite,
ma per il resto sembrava stare bene.
-Ihihih!-
Sghignazzò Laki, sistemandosi gli occhiali.
-Allora,
Lisa-chan, come te la corri?-.
Lisanna
non sapeva cosa rispondere, si erano lasciate in maniera
così
brusca...
Dal
legno del toro Laki estrasse una lancia che puntò contro il
suo
ventre.
-È
ora di farla finita con questa sgualdrina!-.
Lisanna
fece per ribattere, ma poi si bloccò.
“Lei
non è più umana.”.
Strinse
le palpebre.
“Per
quanto sia dura, io...”.
Laki
alzò l'asta.
“...io
devo...”.
Lisanna
sentì la lancia perforare il legno e trapassare la carne.
“Accidenti!
Mi dispiace, Ginger!”.
Sentì
lo stesso suono ancora, e ancora, e ancora, e ancora, fino a quando,
improvvisamente...
-LAKI!!!-.
L'albina
spiccò un balzo in avanti, superando la compagna e il toro.
Laki
bloccò l'ennesimo attacco.
-Lisa-chan,
che stai...-.
Lisanna
atterrò qualche metro più in avanti, incrociando
le braccia davanti
a se.
Un
raggio ghiacciato la colpì ai polsi, costringendola a
indietreggiare.
-Lisanna!-
Gridò Laki.
-Spostati
di qui!- Urlò l'altra: -Non riuscirò a resistere
a lungo!-.
Laki
digrignò i denti e partì all'attacco.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-.
La
figura incappucciata che era comparsa davanti a lei inclinò
la testa
e soffiò un gelido vapore.
Alzò
l'altro braccio e, con un secondo colpo, colpì Laki al
petto; la
ragazza fu sbalzata via e atterrò poco più
indietro, stordita.
Lisanna
la guardò con la coda dell'occhio.
“È
fuori dalla portata del raggio.”
“Meno
male...”.
Arretrò
ancora, fino a trovarsi davanti al toro.
Drizzò
le orecchie, sentiva un fievole borbottio provenire da lì
dentro.
“È
ancora viva!”.
Fu
un gesto istintivo: Lisanna si voltò di scatto,
afferrò le corna
del toro e lo lanciò in aria.
Un
istante dopo l'attacco la colpì alla schiena, Lisanna
sentì una
sensazione gelida pervaderle tutto il corpo, dopodiché perse
i
sensi.
Laki,
appena ripresasi, non poteva credere ai suoi occhi.
Lisanna,
tornata alla forma umana, era sospesa in aria, congelata in un blocco
di ghiaccio; teneva la testa, le braccia e le gambe tirate
all'indietro, con gli occhi e la bocca spalancati.
Era...
era morta?
Anche
lei?
Dopo
averla trattata in quel modo... era stata uccisa davanti ai suoi
occhi?
-LISANNA!!!-
La chiamò a gran voce.
Lei
non rispose.
Laki
si rimise in piedi, stringendo i pugni.
-Tu!-
Fece rivolta al misterioso avversario ammantellato.
-Me
la pagherai!-.
L'altro
piegò la testa di lato.
-ME
LA PAGHERAI!!!-.
Laki
si lanciò all'attacco, urlando furiosa; l'incappucciato le
puntò
contro il dito, facendo fuoco di nuovo.
Laki
però non si fece prendere impreparata: alzò un
braccio che si
corazzò con un'armatura di legno, e quando il colpo lo
urtò
rimbalzò via; lei allora spiccò un salto,
caricando un pugno.
Il
demone aprì la mano e una lastra di ghiaccio si frappose tra
i due;
Laki sferrò l'attacco, che frantumò lo scudo.
La
maga cominciò ad atterrare, e l'avversario sparò
di nuovo con
l'altra mano.
Lei,
prontamente, si fece scudo con la corazza, ma il raggio non la
sfiorò
neanche, si limitò a passarle accanto.
Troppo
tardi Laki capì che l'attacco non era destinato a lei; la
ragazza si
girò e vide con terrore che il colpo stava per colpire
Lisanna.
“No!”.
Laki
fece per frapporsi, ma non riuscì a staccare i piedi dal
suolo;
abbassando lo sguardo, vide che erano stati congelati al terreno.
-No!
Lasciami! Lasciami andare!-.
CRACK
Il
rumore del ghiaccio che si rompeva la bloccò.
Tremante,
rialzò lo sguardo, preparandosi al peggio.
Ai
piedi del blocco dov'era intrappolata la ragazza c'erano dei
frammenti di ghiaccio; tuttavia, Lisanna e il suo iceberg erano
illesi.
-Ma
cosa...- Balbettò Laki.
SWISH
Dietro
di lei sentì un improvviso spostamento d'aria.
Si
girò e...
PUM
Ginger
era apparsa sopra al demone mantellato, con una mano stretta in pugno
infuocato; l'incappucciato aveva alzato lo sguardo e Ginger l'aveva
colpito in pieno volto.
L'impatto
fu talmente violento che lo spostamento d'aria le scompigliò
i
capelli; il demone si schiantò al suolo, al centro di un
piccolo
cratere.
Con
un salto all'indietro, Ginger si allontanò dall'avversario,
atterrando al suo fianco.
-Tu???-.
Ginger
la guardò con la coda dell'occhio; solo allora la maga
notò le
numerose ferite che la ricoprivano.
Provò
un improvviso dispiacere, poi si maledì.
“Ma
che mi prende? Anche lei è mio nemico!”.
Provò
a colpirla con l'armatura di legno, ma la voce gelida e sibilante e
tuttavia roca dell'incappucciato la fece desistere.
-Tradimento...-.
Il
demone si rialzò, con la testa brutalmente piegata in avanti.
CRACK
CROCK
Le
sue ossa scricchiolarono quando la rimise a posto; in quell'istante
il cappuccio scivolò un poco all'indietro, e la maga del
legno poté
intravedere due iridi verde acqua che la guardavano fredde.
-Tradimento...-
Ripeté.
-Tradimento???
Non hai capito proprio niente-dechi!!!-
Ribatté Ginger.
-IO
SONO IL DEMONE DEL GHIACCIO E DEL FUOCO!!! UN ESSERE SCHIFOSO COME TE
NON PUÒ USARE LA MIA STESSA MALEDIZIONE DEL GHIACCIO!!!-.
Il
demone incappucciato alitò di nuovo.
-Fatti
da parte se non vuoi essere distrutta...-.
-DISTRUTTA
IO???-
Ginger alzò la mano, e una colonna di ghiaccio
spuntò dal terreno
ai piedi dell'altro, trapassandolo da parte a parte.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-E
ADESSO CHE MI DICI, EH??? FAI ANCORA IL GRADASSO-DECHI???-.
-Anf...-.
Il
ghiaccio venne assorbito nel petto del demone, e la sua ferita si
richiuse.
“La
magia... cioè, la maledizione del ghiaccio non funziona con
lui.”
Pensò Laki; poi, guardandogli il capo ancora fumante:
“Al
contrario, quella del fuoco è molto efficace.”.
Anche
Ginger sembrò averlo capito: difatti creò una
sfera infuocata sul
palmo della mano e la gettò contro il nemico; questo la
puntò con
il dito e sparò un altro raggio, ma quando i due attacchi si
incrociarono la sfera si divise in due, e ciascuna delle due parti,
virando di lato, lo colpì ai fianchi.
Ginger
ghignò, ma il demone slittò in avanti lasciandosi
dietro una scia
ghiacciata.
“Ho
capito! Congela la terra sotto i suoi piedi per muoversi più
velocemente!”.
Ginger
fece lo stesso e si lanciò all'inseguimento del demone,
infuocando i
due pugni.
-FERMATI
E FATTI AMMAZZARE!!!-.
-Non
sei una mia priorità...-.
-CHE
HAI DETTO???-.
Furiosa,
Ginger spiccò un salto verso l'altro, con i cazzotti pronti.
Per
proteggersi, lui alzò le mani, che si scontrarono con quelle
della
ragazza.
La
sfida tra i due diventò uno scontro tra i rispettivi poteri:
più
Ginger infuocava le mani, più l'altro le ghiacciava.
Alla
fine, però, Ginger strinse la sinistra e le dita della mano
destra
dell'altro andarono in frantumi.
Per
la prima volta il demone sussultò incredulo, e Ginger lo
colpì allo
stomaco con il pugno libero.
L'incappucciato
indietreggiò e l'altra si spostò di fianco a
Lisanna.
Sogghignò
e appoggiò una mano sul blocco di ghiaccio.
-Che
cosa vuoi fare???- Urlò Laki.
Temette
che volesse attaccarla, e invece, come era successo prima alla lastra
nello stomaco dell'incappucciato, il ghiaccio del blocco fu assorbito
nella mano di Ginger, che scoppiò a ridere.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-ORA
MI SENTO COME NUOVA!!!-.
Lisanna
cadde a terra, senza alcun gemito o alcuna reazione, pareva morta.
-Lisanna!!!-
Gridò Laki.
Ginger
unì le mani e poi le aprì, creando una lancia
infuocata tra i
palmi.
-E
ora, preparati a...-.
Ginger
rabbrividì, poi sgranò gli occhi.
-Freddo?
Com'è possibile che abbia freddo?-.
Si
piegò in avanti, tossendo.
-Che
sta succedendo-dechi???-.
Allarmata,
Laki tentò di liberarsi dal ghiaccio, ma inutilmente.
-Non
avresti dovuto assorbire il mio ghiaccio...-.
Ginger
rialzò la testa, e Laki notò che la sua faccia
era ricoperta di
brina.
-Impossibile!
Sono il demone del... Cof!-
Si accasciò a terra, sputando alcuni pezzi di ghiaccio.
Laki,
a furia di spingere, era intanto quasi riuscita a liberarsi, quando
improvvisamente sentì un dolore lancinante alla schiena.
Abbassò
lo sguardo e vide la punta di un artiglio azzurro fuoriuscirle dalla
pancia.
-Che...-.
L'artiglio
si illuminò e ne uscì una scheggia ghiacciata,
che la trapassò e
sparì in cielo.
Laki
aprì la bocca per urlare, ma uscì solo un flutto
di sangue.
Dietro
di lei sentì il demone incappucciato estrarre la mano dal
suo corpo,
dopodiché avvertì la punta gelida del suo dito
toccarle la nuca.
Laki
sbarrò gli occhi.
-No
non
BANG
Lisanna
si risvegliò di soprassalto.
Aveva
freddo, tanto freddo, sentiva il corpo congelato.
Riprese
il controllo di sé, e capì di essere sdraiata
faccia a terra.
Cos'era
successo?
Batté
i denti e rialzò il capo.
Si
pietrificò.
-La...ki...-.
Laki
era in piedi, con le braccia sciolte sui fianchi, le gambe
leggermente piegate, la bocca sporca di sangue e uno sguardo vitreo
negli occhi.
Aveva
una brutta ferita alla pancia, da cui sgorgava sangue a fiotti, ma
non era niente rispetto al buco in mezzo alla fronte.
Lisanna
si mise in ginocchio.
-LAKI!!!-.
Laki
crollò al suolo senza un lamento, come un fantoccio
inanimato.
Di
fianco all'albina, Ginger si accasciò a terra, ansimando.
-Dan...na..zio...ne...-
E perse i sensi.
Lisanna
guardò allibita le due ragazze.
Cos'era
successo??? Cos'era successo??? E cosa poteva fare???
Il
demone misterioso piegò la testa di lato e superò
il corpo inerme
di Laki, avvicinandosi a lei.
“Cosa
posso fare? Come posso aiutarle???”.
Iniziò
a piangere, mentre l'altro le si avvicinava sempre di più.
“Possibile
che possa soltanto stare qui a morire???”.
Ormai
il demone era a pochi passi da lei.
“Sto
davvero per morire?”.
Il
demone si fermò, Lisanna poteva percepire il suo gelido
respiro sul
collo.
“È
questa la mia fine?”.
L'incappucciato
le puntò contro il dito.
“Io...
io...”.
Alzò
la testa di scatto.
-IO
TI UCCIDERÒ!!!-.
Il
demone non rispose.
La
vista della ragazza era annebbiata dal pianto, ma poteva vedere che
l'altro si era fermato.
-TI
UCCIDERÒ!!! NON MORIRÒ FINCHÉ TU NON
PAGHERAI PER TUTTO QUESTO,
HAI CAPITO??? TI UCCIDERÒ!!!-.
Un
alito ghiacciato spirò dal cappuccio del demone.
-Proposta
respinta...-.
Il
suo dito si illuminò.
Lisanna
serrò le palpebre e urlò.
-RHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAR!!!-.
BOOM
La
maga aspettò il colpo per quelle che le parvero delle ore,
ma non
arrivò mai.
O
forse era già morta...
Si
decise infine a riaprire gli occhi.
Il
demone era chino sopra di lei, la sua schiena era fumante e ansava,
visibilmente scosso.
Alzò
gli occhi, trovandosi a fissare l'oscurità sotto il
cappuccio.
Lisanna
poteva intravedere le sue fauci spalancate affannare ferite.
-Anf...
anf...-.
Eppure,
per quanto spaventose e bestiali che fossero, avevano qualcosa di...
qualcosa di...
Umano.
Erano
umane.
Anzi,
erano
state
umane.
“Un
Cambiato!”.
Il
Cambiato si rialzò e si voltò.
-Uhm!
Ti piacciono le mie carte esplosive?-.
Lisanna
sobbalzò.
“Questa
voce...”.
Rialzò
lo sguardo e sorrise incredula.
A
pochi metri dai due, Cana ghignava soddisfatta, mente giocherellava
con un mazzo di carte; di fianco a lei, Bacchus teneva Laki tra le
braccia.
-Ah...
Fairy Tail...-.
Il
Cambiato aprì il palmo della mano monca e ci
batté l'altro pugno.
Lisanna
sgranò gli occhi.
Quella
mossa... Impossibile!
-Ice
Make... Hammer...-.
Cana
e Bacchus si buttarono di lato appena in tempo, un gigantesco
martello di ghiaccio schiacciò il terreno dove si trovavano
fino
all'istante prima.
-Non
posso crederci...-.
Cana
rotolò di lato e tirò altre due carte esplosive.
Con
un rapido gesto delle mani, il demone lanciò due schegge di
ghiaccio
che le fecero detonare a mezz'aria.
SWISH
Bacchus
comparve alle sue spalle e lo colpì alla schiena con il
palmo
aperto.
Il
demone barcollò in avanti, e Bacchus abbassò lo
sguardo su Lisanna,
che era praticamente ai suoi piedi.
-Ehi,
fiorellino, rimettiti in piedi!-.
-Fiorellino?-
Lisanna si rialzò: -Ma tu... sei ubriaco?-.
-Eheheh...
io combatto meglio da sbronzo... in ogni caso, portala al sicuro.- E
le porse il cadavere di Laki.
Lisanna
si incupì.
-Ma
non vedi... non vedi che morta?-.
-Eh?
Ma sei cieca?-.
Lisanna
trasalì.
-Vedi?-
Bacchus tamburellò sulla fronte della ragazza, indicando il
foro
lasciato dall'attacco.
-Ha
creato un tunnel di legno nel suo cranio per evitare che l'attacco la
uccidesse.-.
-È
ancora viva. Circa.-.
Effettivamente,
ora che la guardava meglio, i bordi del buco erano di legno.
Ma
allora... era davvero...
Viva!
Era
ancora viva!
-Ma
ha bisogno di cure, quindi portala via di qui.-.
-E...
e voi come farete?-.
Bacchus
fece spallucce.
-Come
puoi notare, fiorellino, ce la possiamo cavare da soli.-.
Lisanna
si girò e vide che, effettivamente, le carte di Cana stavano
tenendo
testa al ghiaccio dell'avversario.
-Non
posso andarmene di qui!- Esclamò comunque.
-Io...
io... io non posso abbandonarvi!-.
Bacchus
sospirò.
-Ah,
guardati intorno, fiorellino: ci sta crollando tutto addosso.
Rimanere qui significa morire.-.
-E
allora voi...-.
-Inoltre
sei davvero inutile.-.
Quelle
parole furono un vero pugno allo stomaco.
Provò
a replicare, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.
-Fiorellino,
sei visibilmente sotto shock, e se lo capisco io che sono brillo...-.
-Non
è vero... io posso aiutarvi... io posso...-.
-“Io-io-io”,
ma ti stai ascoltando? Non riesci neanche a dire una frase di senso
compiuto! Sei troppo buona per stare qui!-.
Il
labbra di Lisanna tremolarono.
Odiava
ammetterlo, ma lui aveva ragione.
Per
tutto il tempo non aveva fatto altro che tremare e piagnucolare, ed
esplodere per la rabbia come una bambina.
Se
Laki era ridotta così era tutta colpa sua.
Allungò
le mani e la prese dietro le ginocchia e sotto il collo.
Se
adesso non le avesse salvato la vita, non sarebbe stata meglio di
quel mostro.
-Brava,
fiorellino, vedo che hai capito.-.
-Non
morite.- Borbottò lei.
-Uh?
Che hai detto?-.
-Non
morite!- Gli urlò addosso: -Vi prego, vi prego
sopravvivete!-.
Si
morse le labbra per ricacciare dentro le lacrime, aveva pianto
abbastanza.
-Se
anche voi moriste, io... io...-.
Scosse
la testa.
-Non
morite, vi scongiuro!-.
Bacchus
la fissò perplesso, dopodiché
ridacchiò.
-Ah,
non preoccuparti, fiorellino, non ne abbiamo mica intenzione!-.
Si
voltò verso i due combattenti.
-E
adesso muoviti!-.
Lisanna
annuì e fece per alzare i tacchi, ma poi si
ricordò che non c'era
solo Laki.
-Aspetta!
E come faccio con Ginger?-.
-Eh?
Chi, la demonietta? Lasciala qui, che t'importa?-.
“Già,
che m'importa?” Si chiese lei.
“In
fondo, non c'è più nulla di umano in
quell'essere!”.
Tuttavia,
aveva la sensazione che fosse stata lei a salvare la vita prima.
Anzi, ne era convinta: dopotutto, quando si era svegliata, Laki era
molto distante da lei, mentre Ginger era al suo fianco.
Probabilmente
l'aveva fatto per qualche altro motivo, non per salvarla: forse aveva
distrutto il blocco di ghiaccio in un gesto di rabbia, forse per
esibire le proprio abilità, forse per ucciderla
definitivamente;
però l'aveva salvata.
E
comunque, anche se rimaneva un nemico, non riusciva proprio a
lasciare qualcuno inerme in mezzo ad un campo di battaglia.
Le
sorse un aspro sorriso.
Bacchus
aveva ragione, era davvero troppo buona.
Si
caricò Laki sulla schiena e prese tra le braccia Ginger, che
giaceva
non lontano da lei; la povera ragazza era letteralmente congelata, il
suo corpo era coperto di scaglie gelate e sputava ghiaccio ad ogni
respiro.
Si
voltò e scappò via, lontano dalla battaglia,
lontano dalla
distruzione, lasciandosi alle spalle lo scontro tra i suoi compagni e
quel demone, senza riuscire a pensare a nulla, dimenticandosi della
fatica, del dolore e delle numerose persone che stava lasciando
indietro.
Ma
quello che aveva appena passato non era nulla rispetto a ciò
che
avrebbe trovato più avanti.
Angolo
dell'autore
A
dir la verità, non era nelle mie intenzioni fare di Lisanna
la
protagonista; ma più scrivo, più penso a lei come
“eroina”,
anche perché so già dove e come sistemare gli
altri personaggi. A
tal proposito, tranquilli, (alcuni) verranno presto! E (qualc)uno
anche nel prossimo capitolo...
Ah,
e ne approfitto per chiedervi consigli sulle canzoni che posso
mettere a inizio capitolo (un'idea che mi è venuta leggendo
nonmiricordo che storia); insomma, vi sarete fatti un'idea sul genere
(vanno bene sia italiane che inglesi e, perché no,
giapponesi).
Ultima
cosa, non mi concentrerò sulle coppie, nel senso che mi
orienterò
verso le più quotate (ErzaxGerard, GajeelxLevy...), ma
scoprirete
che per queste cose alcuni personaggi saranno un po' troppo m-
Ho
detto troppo; alla prossima XP!