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Autore: Jashin99    31/08/2016    1 recensioni
Anno X794
Sono passati quasi tredici mesi da quel giorno
Il giorno in cui tutto finì
No, sarebbe meglio dire: il giorno in cui tutto iniziò a finire
***
/-Tutto è orribile, Cana.-.
-E ancora non riesco a credere che sia successo tutto così in fretta, o che il responsabile sia...-.
-Non è Natsu.- Lo fermò Cana.
-Non è Natsu.- Ripeté.
-Non è il mio amico.-.
-Capisco quello che provi, ma...-.
-No, tu non capisci.-.
-Non puoi capire quello che ho provato quel giorno. Non puoi...-.
La missione, Zeref, Natsu, Lucy...
-Ehi!-.
Cana rabbrividì.
-Scusami, io... mi sono lasciata trasportare dai ricordi.-./
/
Attenzione: Linguaggio un poco scurrile
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E.n.d., Kinana, Lisanna, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
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This is the end
Hold your breath and count to ten
Feel the earth move and then
Hear my heart burst again

For this is the end
I’ve drowned and dreamed this moment
So overdue, I owe them
Swept away, I’m stolen

Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Or face it all together
Let the sky fall, when it crumbles
We will stand tall
Or face it all together
At skyfall

(Skifall-Adele)


Cinque carte erano disposte, girate sul dorso, sul tavolino davanti a Cana, che le scrutava attentamente.
Per tutto il pomeriggio aveva avuto una pessima sensazione, ora avrebbe controllato se era solo lo stress o se stava per accadere qualcosa di terribile, e l'avrebbe fatto proprio con quelle carte.
La Lettura delle Carte era una magia molto antica, solo in pochi la potevano praticare, lei era una dei pochi.
La Lettura permetteva al Cartomante di leggere un futuro molto preciso, ma anche molto prossimo; perciò, per leggere il futuro di quella notte, aveva dovuto aspettare la sera; e, dopo alcune ore, avrebbe dovuto controllare di nuovo, perché spesso le carte erano... diciamo volubili. Nonostante fosse una maga molto abile, non se la sentiva di considerarsi una delle migliori.
FLAP
Girò la prima carta.
Raffigurava un uomo smilzo, vestito di verde, con in testa un bizzarro cappello dai molti campanelli e in mano una mela rossa, appoggiato ai bordi laterali della carta con la schiena e un piede, che teneva alzato a novanta gradi rispetto all'altro.
Il Jolly.
La carta senza numero, che serviva da rafforzo per le successive.
Poteva rappresentare il bene come il male, la salute come la malattia, la vita come la morte.
FLAP
Girò la seconda carta.
Uno scheletro incappucciato con in mano una falce, e al collo, appeso con un cappio, un cartello di legno marcio con scritto in rosso il numero 69.
“La morte. Di qui alle prossime ore, ci saranno molti decessi.”.
Ma dopotutto era un accampamento di guerra, era normale che molte persone morissero in una notte.
Anche se il Jolly...
Scosse la testa.
La prima e l'ultima carta erano le più importanti; perciò proseguì, sperando nell'ultima, ma con uno sguardo ancora più cupo in volto.
FLAP
Cana si rilassò.
Il numero 80, la Gioia.
Una donna vestita di un delizioso completino rosa, dai lunghi capelli a boccoli biondi, con un parasole sopra il capo e un espressione felice in volto; il numero lampeggiava nella gonna bianca.
Anche se si trovava nel mezzo, era una buona carta.
Stava per girare di nuovo quando si bloccò.
La carta aveva cambiato immagine.
Un uomo dall'aspetto e la posa simile a quello del Jolly, con le gambe tese e unite in un angolo e il busto piegato in avanti, ma dall'abito di colore viola, e con in mano, alzata vicino al viso, invece della mela, una maschera bianca da teatro.
Il numero 7, il Voltafaccia.
Qualcuno avrebbe tradito, ma chi, e perché?
Cana si mordicchiò il pollice, in ansia.
In un momento simile, il minimo tradimento poteva essere cruciale.
Tremante, girò la quarta carta.
Un altro Jolly?! Un evento molto raro!
Cana chiuse gli occhi e sospirò.
Jolly, Morte, Voltafaccia, Jolly.
Non prometteva bene. Non prometteva affatto bene.
Riaprì gli occhi e, con la mano sudata e esitante, prese la quinta carta.
La carta più importante, amplificata dal Jolly, che poteva salvare la previsione o farla precipitare nel buio più assoluto.
Non è che avesse poi l'obbligo di continuare, insomma, poteva sempre smettere e...
No, dalla piega che le cose stavano prendendo, ormai era un suo dovere procedere.
Così, facendo leva sul coraggio che le era rimasto, girò l'ultima carta.
FLAP
Cana sbiancò.
Un energumeno di roccia, un golem, dagli occhi rosso fuoco, rossi come il colore dello sfondo, teneva nelle mani due lastre di roccia, dai bordi interni scheggiati e frantumati in più punti; sulla prima roccia era inciso il numero 2, sulla seconda il 3.
Le aveva lacerate.
Due numeri strappati.
Cana mollò la carta, che volteggiò un poco e si depositò a terra.
Il numero 23.
La Rottura.
SLAM
La porta del bar si aprì di scatto e ne entrò un mago trafelato.
-CANA-SAMA!!!-.
Lei lo guardò con gli occhi sgranati dal terrore.
-Cosa sta succedendo là fuori?- Domandò con un filo di voce.
-La barriera...- Balbettò l'altro, piegandosi in avanti e annaspando.
Rialzò il volto, tirato dalla disperazione.
-LA BARRIERA È ANDATA IN PEZZI!!!-.
-I DEMONI STANNO ENTRANDO!!!-.



-No! No!-.
-MIRA-NEE-CHAN!!!-.
Lisanna si svegliò di soprassalto.
Si sedette sul letto, stringendosi la mano sul cuore.
Respirò affannosamente, con il viso grondante di sudore.
-No... Mira... Mirajane... oddio!-.
Si mise l'altra mano alla bocca, si piegò fuori dal letto e rigurgitò.
-Anf, anf, anf...-.
Appoggiò i palmi pallidi sul lenzuolo, tentando di ritrovare la calma.
Un altro incubo.
C'era Natsu... e Lucy... e Mirajane... e Natsu aveva ucciso Lucy... e Mirajane si era trasformata... e poi... e poi...
Vomitò di nuovo.
BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Un esplosione dall'esterno squarciò l'aria e distrusse i vetri della finestra.
-Argh!-.
Lisanna si sbilanciò e cadde a terra, le schegge di vetro la graffiarono tutta.
Mugugnando, si rimise in piedi.
BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Una seconda esplosione per poco non la mandò nuovamente a gambe all'aria.
-Ma che diavolo...???-.
-I DEMONI!!!- Urlò una voce in strada.
-I DEMONI CI ATTACCANO!!!-.
-I demoni?- Ripeté incredula Lisanna.
-Non è possibile! Come hanno fatto a rompere la barriera?-.
Sentì dei passi correre lungo il corridoio, seguiti da alcuni ruggiti mostruosi.
I demoni erano entrati nell'edificio, e la stavano per raggiungere.
La ragazza guardò la finestra.
Se fosse rimasta lì, sarebbe stata uccisa.
Se avesse saltato, sarebbe morta.
“Per questo non
salterò.”.
Lisanna indietreggiò un poco per prendere la rincorsa, mentre i ruggiti si facevano sempre più vicini.
Corse verso la finestra e spiccò un balzo proprio mentre, alle sue spalle, la porta veniva abbattuta.
Si trovò immersa nell'aria bruciata della notte; sotto di lei poteva vedere incendi ed esplosioni continue e sentire le urla delle persone e quelle mostruose dei demoni.
-Take Over!-.
Poco prima di iniziare la fase discensionale si trasformò in un uccello e iniziò a planare, per poi tornare normale una volta toccata terra.
La maga si guardò intorno, e per poco non diede di stomaco di nuovo.
Urla, distruzione, disperazione, morte, erano... erano dappertutto!
Si inginocchiò mettendosi le mani tra i capelli.
Stava succedendo di nuovo! Un'altra volta! Sarebbero morti tutti!
E lei?
Lei sarebbe vissuta abbastanza a lungo da vederli morire uno dopo l'altro, senza poter far niente per impedirlo, senza poter reagire! Proprio come l'altra volta!
L'ennesima esplosione la risvegliò dalla trance.
“No, non posso bloccarmi di nuovo!”.
“Stavolta deve andare diversamente!”.



SBAM
La porta del bar saltò in aria.
Un gruppo di demoni-belve irruppe nel locale, guidati da un umanoide dai lunghi capelli grigi tra i quali spuntavano due corna nere, e con al petto aveva numerose cicatrici e tatuaggi.
Gli occhi azzurri del demone saettarono lungo la stanza, che però era immersa nell'oscurità.
Il demone alzò una mano, creando un piccolo vortice d'aria sopra il palmo.
-
È ora... di distruggere questo posto...- Sussurrò, la sua voce suonò come uno spiffero di vento.
Improvvisamente, però, si accese una luce, che illuminò il centro della stanza.
Seduta ad un tavolo sul quale era appoggiata una bottiglia di sakè, con lo sguardo chino su un mazzo di carte che rimescolava tra le mani, c'era Cana.
-Spiacente.- Disse.
-Il bar è chiuso e il liquore è finito.
Specialmente, il liquore è finito.-.
Il demone socchiuse gli occhi, fissando un punto sulla pancia della ragazza, vicino all'ombelico.
-Fairy... Tail?-.
Ridacchiò.
-Che... svolta inaspettata!-.
-Eligor della Gilda Oscura Eisenwald.- Ribatté la giovane.
-Pensavo tu fossi morto.-.
-E io pensavo... che i moscerini fossero tutti morti.- Ribatté il Cambiato.
-Ma forse... è meglio così!-.
Fece per lanciare il ciclone, ma Cana lo anticipò.
-Sai giocare a carte, Eligor?-.
-Ma di che... stai parlando?-.
-Oh, pazienza. Io invece sì.-.
Cana smise di mischiare il mazzo.
-Sai qual è il mio gioco preferito?-.
Eligor fece cenno ai demoni-bestie di avanzare, e così fecero.
-Beh, in realtà non ha un nome. Però...-.
Ghignò.
-...io lo chiamo “Gambit”.-.
Due carte-shuriken fischiarono in aria e si piantarono nelle fronti di due demoni.
Erano due Jolly.
TUNF TUNF
Eligor guardò stizzito le due carcasse, poi urlò infuriato: -Attaccate!!!-.
I demoni rimasti balzarono in avanti, Cana scattò in piedi e gettò altre tre carte, freddando altrettanti mostri.
I due demoni rimanenti le saltarono addosso a fauci spalancate, Cana poteva sentire il loro fetore otturarle il setto nasale.
La ragazza prese altre due carte e puntò la loro immagine contro gli aggressori.
-Fuoco!-.
Due vampate incenerirono i demoni un istante prima che potessero azzannarla.
Dopodiché rivolse le carte verso Eligor, facendo fuoco di nuovo.
Quando le fiamme furono a qualche centimetro dal demone, però, una folata di vento le spense.
Eligor abbassò un braccio, ruggendo infuriato.
-Devo sempre fare... tutto da solo!!!-.
Cana sorrise.
-Coraggio, fatti sotto!-.
Un turbine di vento gli circondò le gambe.
-Non mi farò sconfiggere... da un moscerino!!!-.
Eligor si scagliò contro la ragazza, ridendo sguaiatamente.
Due assi dal pavimento si sollevarono e lo fecero deviare di lato.
-Urr!!!-.
Eligor si schiantò contro la parete, ma atterrò sulle gambe, guardandosi attorno con gli occhi sbarrati dalla rabbia.
-E che ne dici di due misere umane, allora?-.
Laki Olietta si avvicinò alla compagna, sistemandosi gli occhiali.
-Hai usato la tua magia... per nasconderti nella parete... astuto...- Eligor unì gli indici e i medi e li puntò contro le due.
-Ma non abbastanza!!!-.
Cana e Laki si buttarono di lato, evitando un potentissimo tornado che distrusse la parete alle loro spalle.
Cana si risollevò e corse verso Eligor, caricando un pugno.
L'altro ne preparò uno a sua volta, sogghignando.
-Ti spezzerò le ossa!!!-.
All'ultimo, però, l'avambraccio della ragazza si illuminò e comparve il segno di Fairy Tail.
Eligor sussultò.
-Ma cosa...-.
-FAIRY GLITTER!!!-.
Eligor e Cana sferrarono gli attacchi e si colpirono a vicenda in volto, ma il pugno di Cana fu decisamente più devastante ed il demone fu sbalzato all'indietro.
-Ah!-.
Laki mise le mani sul terreno e una vergine di ferro spalancata apparve alle spalle di Eligor, che ci finì dentro.
Laki si rialzò, creando dal terreno una lancia di legno che gittò contro la vergine, trapassandola all'altezza del busto.
-Anf... anf... eheheh!- Ridacchiò la maga del legno.
-Meglio di qualsiasi tortura, eh?-.
Cana sorrise di risposta.
-Coraggio, andiamo.-.
Le due si fecero strada tra i cadaveri dei demoni, che intanto si stavano sbriciolando.
Superarono la vergine e fecero per uscire, quando...
BOOOOOOOOOOOOOOOOOM
Le due si voltarono incredule.
La vergine era esplosa ed Eligor le fissava con gli occhi spalancati; gli mancava il braccio sinistro e numerose spine di legno e di ferro lo trapassavano in vari punti, ma in mano teneva una gigantesca falce, che brandì con ferocia.
Cana fece scivolare una carta da fuori il mazzo, prendendola tra le dita.
-
Voi... umane...-.
-
FAIRY T...-.
ZAK
Cana e Laki trasalirono.
La testa di Eligor rotolò sul pavimento; il suo corpo si inginocchiò e cadde riverso al suolo, davanti alle due giovani, iniziando a decomporsi.
Bacchus abbassò la gamba, sospirando.
-Devo sempre salvarti il culo, Cana? Meno male che mi sono esercitato con i calci!-.
All'espressione stupita sulla faccia della ragazza si sostituì un ghigno superbo.
-Avevo la situazione sotto controllo.-.
Gli mostrò la carta.
-Vedi, il Ghiaccio. Sarebbe diventato un ghiacciolo.-.
-Uhm! Non avresti fatto in tempo!-.
-Ah, davvero?- Cana lo afferrò per il colletto.
-Già.-.
Cana socchiuse gli occhi, fulminando Bacchus con lo sguardo.
Lui ricambiò con un ghigno compiaciuto.
-Ehm-ehm!- Tossicchiò Laki.
-Non vorrei premere l'acceleratore sulla vostra discussione, ma sarebbe meglio andarcene.-.
Cana si allontanò da Bacchus, annuendo.
-Laki, tu pensa a far evacuare i feriti. Io e...-.
Indicò l'altro con il pollice.
-...questo qui rallenteremo la loro avanzata.-.
Bacchus alzò il sopracciglio.
-“Questo qui”?-.
-Ho capito, allora vado! Chissà quanti soggetti troverò oggi!- Laki alzò i tacchi, seguita dagli altri due.
Nel locale rimase solo la testa di Eligor, con ancora in volto una smorfia di dolore.
Ma fu solo un attimo prima che diventasse polvere.



-KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-.
Lisanna si gettò all'attacco contro il demone-lupo davanti a lei.
Il suo aspetto era mutato: i suoi vestiti erano quasi tutti spariti, i capelli si erano allungati fino alle spalle e le erano spuntate due orecchie da gatto, una lunga coda, dei baffi e un naso felino; e, soprattutto, degli artigli.
Con un colpo secco graffiò il muso della creatura, accecandola.
Il lupo guaì arretrando e Lisanna lo finì con un calcio sotto la mascella.
Lisanna si piegò in avanti, affaticata.
-Sono... anf... tantissimi! Non... anf... ce la faccio più!-.
Rizzò le orecchie feline.
-Accidenti!-.
Si buttò all'indietro e un raggio infuocato le sfiorò le dita dei piedi.
Con una capriola all'indietro si rimise in piedi.
Si guardò intorno e individuò, a una decina di metri da lei, una figura avvolta dalle fiamme, con un braccio alzato verso di lei.
La ragazza boccheggiò.
Non poteva essere lui...
-N...-.
-Natsu?-.
Una risata le rivelò la verità.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
Lisanna spalancò la bocca.
La figura si avvicinò a lei, e vi riconobbe Ginger.
La mano sinistra era ancora fumante, mentre un alone azzurrino si stava formando attorno a quella destra.
I suoi occhi erano iniettati di sangue e di rabbia, il corpo era pieno di tagli e ferite.
-No... Ginger...- Balbettò Lisanna.
-Eh??? Che cosa hai detto-dechi???-.
Scoppiò di nuovo in una sonora risata.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-NON TE L'AVEVO FORSE DETTO, UMANA??? IO SONO IL DEMONE DEL GHIACCIO E DEL FUOCO-DECHI!!! IO GELERÒ E BRUCERÒ OGNI COSA!!!-.
Lisanna boccheggiò.
Dunque era così?
Dunque per lei non c'era più speranza?
Dunque l'energica, vivace, determinata, leale, umana Ginger di Twilight Ogre era morta?
Lisanna si rialzò in piedi, tenendo lo sguardo basso, le spalle sciolte, le braccia ciondolanti sui fianchi.
BLINK BLINK
La terra iniziò a bagnarsi delle sue lacrime.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-Hai paura, eh? Fai bene ad averne! IO SONO IL DEMONE DEL GHIACCIO E DEL FUOCO!!! TU NON SEI NULLA AL MIO CONFRONTO-DECHI!!!-.
Lisanna rialzò la testa, le palpebre arrossate, i pugni stretti.
-Allora fatti avanti! Per salvare quel poco di umano che ti è rimasto, sono pronta a ucciderti!-.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
Il demone si lanciò all'attacco, con i pugni uno infuocato e l'altro ghiacciato.
Lisanna tese il braccio all'indietro, allungando al limite gli artigli, pronta a colpire.
Trattenne le lacrime, che ora l'avrebbero solo ostacolata.
Dopo avrebbe avuto tutto il tempo per piangere.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
Lisanna alzò la mano, poi una voce inaspettata la bloccò.
-Toro di Falaride!-.
CLONK CLONK CLONK
Dal terreno sotto i piedi di Ginger spuntarono alcune aste di legno che le bloccarono le gambe.
-URR!!!-.
Ginger cadde in avanti, poggiando le mani a terra, e altre assi la avvolsero per le braccia. In breve tempo il legno le bloccò anche la schiena e il volto, assumendo infine la forma di un toro.
-Questa magia... Laki!- Esclamò Lisanna.
Da dietro il toro spuntò Laki; la ragazza era piena di lividi e ferite, ma per il resto sembrava stare bene.
-Ihihih!- Sghignazzò Laki, sistemandosi gli occhiali.
-Allora, Lisa-chan, come te la corri?-.
Lisanna non sapeva cosa rispondere, si erano lasciate in maniera così brusca...
Dal legno del toro Laki estrasse una lancia che puntò contro il suo ventre.
-È ora di farla finita con questa sgualdrina!-.
Lisanna fece per ribattere, ma poi si bloccò.
“Lei non è più umana.”.
Strinse le palpebre.
“Per quanto sia dura, io...”.
Laki alzò l'asta.
“...io devo...”.
Lisanna sentì la lancia perforare il legno e trapassare la carne.
“Accidenti! Mi dispiace, Ginger!”.
Sentì lo stesso suono ancora, e ancora, e ancora, e ancora, fino a quando, improvvisamente...
-LAKI!!!-.
L'albina spiccò un balzo in avanti, superando la compagna e il toro.
Laki bloccò l'ennesimo attacco.
-Lisa-chan, che stai...-.
Lisanna atterrò qualche metro più in avanti, incrociando le braccia davanti a se.
Un raggio ghiacciato la colpì ai polsi, costringendola a indietreggiare.
-Lisanna!- Gridò Laki.
-Spostati di qui!- Urlò l'altra: -Non riuscirò a resistere a lungo!-.
Laki digrignò i denti e partì all'attacco.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-.
La figura incappucciata che era comparsa davanti a lei inclinò la testa e soffiò un gelido vapore.
Alzò l'altro braccio e, con un secondo colpo, colpì Laki al petto; la ragazza fu sbalzata via e atterrò poco più indietro, stordita.
Lisanna la guardò con la coda dell'occhio.
“È fuori dalla portata del raggio.”
“Meno male...”.
Arretrò ancora, fino a trovarsi davanti al toro.
Drizzò le orecchie, sentiva un fievole borbottio provenire da lì dentro.
“È ancora viva!”.
Fu un gesto istintivo: Lisanna si voltò di scatto, afferrò le corna del toro e lo lanciò in aria.
Un istante dopo l'attacco la colpì alla schiena, Lisanna sentì una sensazione gelida pervaderle tutto il corpo, dopodiché perse i sensi.



Laki, appena ripresasi, non poteva credere ai suoi occhi.
Lisanna, tornata alla forma umana, era sospesa in aria, congelata in un blocco di ghiaccio; teneva la testa, le braccia e le gambe tirate all'indietro, con gli occhi e la bocca spalancati.
Era... era morta?
Anche lei?
Dopo averla trattata in quel modo... era stata uccisa davanti ai suoi occhi?
-LISANNA!!!- La chiamò a gran voce.
Lei non rispose.
Laki si rimise in piedi, stringendo i pugni.
-Tu!- Fece rivolta al misterioso avversario ammantellato.
-Me la pagherai!-.
L'altro piegò la testa di lato.
-ME LA PAGHERAI!!!-.
Laki si lanciò all'attacco, urlando furiosa; l'incappucciato le puntò contro il dito, facendo fuoco di nuovo.
Laki però non si fece prendere impreparata: alzò un braccio che si corazzò con un'armatura di legno, e quando il colpo lo urtò rimbalzò via; lei allora spiccò un salto, caricando un pugno.
Il demone aprì la mano e una lastra di ghiaccio si frappose tra i due; Laki sferrò l'attacco, che frantumò lo scudo.
La maga cominciò ad atterrare, e l'avversario sparò di nuovo con l'altra mano.
Lei, prontamente, si fece scudo con la corazza, ma il raggio non la sfiorò neanche, si limitò a passarle accanto.
Troppo tardi Laki capì che l'attacco non era destinato a lei; la ragazza si girò e vide con terrore che il colpo stava per colpire Lisanna.
“No!”.
Laki fece per frapporsi, ma non riuscì a staccare i piedi dal suolo; abbassando lo sguardo, vide che erano stati congelati al terreno.
-No! Lasciami! Lasciami andare!-.
CRACK
Il rumore del ghiaccio che si rompeva la bloccò.

Tremante, rialzò lo sguardo, preparandosi al peggio.
Ai piedi del blocco dov'era intrappolata la ragazza c'erano dei frammenti di ghiaccio; tuttavia, Lisanna e il suo iceberg erano illesi.
-Ma cosa...- Balbettò Laki.
SWISH
Dietro di lei sentì un improvviso spostamento d'aria.
Si girò e...
PUM
Ginger era apparsa sopra al demone mantellato, con una mano stretta in pugno infuocato; l'incappucciato aveva alzato lo sguardo e Ginger l'aveva colpito in pieno volto.

L'impatto fu talmente violento che lo spostamento d'aria le scompigliò i capelli; il demone si schiantò al suolo, al centro di un piccolo cratere.
Con un salto all'indietro, Ginger si allontanò dall'avversario, atterrando al suo fianco.
-Tu???-.
Ginger la guardò con la coda dell'occhio; solo allora la maga notò le numerose ferite che la ricoprivano.
Provò un improvviso dispiacere, poi si maledì.
“Ma che mi prende? Anche lei è mio nemico!”.
Provò a colpirla con l'armatura di legno, ma la voce gelida e sibilante e tuttavia roca dell'incappucciato la fece desistere.
-Tradimento...-.
Il demone si rialzò, con la testa brutalmente piegata in avanti.
CRACK CROCK
Le sue ossa scricchiolarono quando la rimise a posto; in quell'istante il cappuccio scivolò un poco all'indietro, e la maga del legno poté intravedere due iridi verde acqua che la guardavano fredde.
-Tradimento...- Ripeté.
-Tradimento??? Non hai capito proprio niente-dechi!!!- Ribatté Ginger.
-IO SONO IL DEMONE DEL GHIACCIO E DEL FUOCO!!! UN ESSERE SCHIFOSO COME TE NON PUÒ USARE LA MIA STESSA MALEDIZIONE DEL GHIACCIO!!!-.
Il demone incappucciato alitò di nuovo.
-Fatti da parte se non vuoi essere distrutta...-.
-DISTRUTTA IO???- Ginger alzò la mano, e una colonna di ghiaccio spuntò dal terreno ai piedi dell'altro, trapassandolo da parte a parte.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-E ADESSO CHE MI DICI, EH??? FAI ANCORA IL GRADASSO-DECHI???-.
-Anf...-.
Il ghiaccio venne assorbito nel petto del demone, e la sua ferita si richiuse.
“La magia... cioè, la maledizione del ghiaccio non funziona con lui.” Pensò Laki; poi, guardandogli il capo ancora fumante: “Al contrario, quella del fuoco è molto efficace.”.
Anche Ginger sembrò averlo capito: difatti creò una sfera infuocata sul palmo della mano e la gettò contro il nemico; questo la puntò con il dito e sparò un altro raggio, ma quando i due attacchi si incrociarono la sfera si divise in due, e ciascuna delle due parti, virando di lato, lo colpì ai fianchi.
Ginger ghignò, ma il demone slittò in avanti lasciandosi dietro una scia ghiacciata.
“Ho capito! Congela la terra sotto i suoi piedi per muoversi più velocemente!”.
Ginger fece lo stesso e si lanciò all'inseguimento del demone, infuocando i due pugni.
-FERMATI E FATTI AMMAZZARE!!!-.
-Non sei una mia priorità...-.
-CHE HAI DETTO???-.
Furiosa, Ginger spiccò un salto verso l'altro, con i cazzotti pronti.
Per proteggersi, lui alzò le mani, che si scontrarono con quelle della ragazza.
La sfida tra i due diventò uno scontro tra i rispettivi poteri: più Ginger infuocava le mani, più l'altro le ghiacciava.
Alla fine, però, Ginger strinse la sinistra e le dita della mano destra dell'altro andarono in frantumi.
Per la prima volta il demone sussultò incredulo, e Ginger lo colpì allo stomaco con il pugno libero.
L'incappucciato indietreggiò e l'altra si spostò di fianco a Lisanna.
Sogghignò e appoggiò una mano sul blocco di ghiaccio.
-Che cosa vuoi fare???- Urlò Laki.
Temette che volesse attaccarla, e invece, come era successo prima alla lastra nello stomaco dell'incappucciato, il ghiaccio del blocco fu assorbito nella mano di Ginger, che scoppiò a ridere.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!-.
-ORA MI SENTO COME NUOVA!!!-.
Lisanna cadde a terra, senza alcun gemito o alcuna reazione, pareva morta.
-Lisanna!!!- Gridò Laki.
Ginger unì le mani e poi le aprì, creando una lancia infuocata tra i palmi.
-E ora, preparati a...-.
Ginger rabbrividì, poi sgranò gli occhi.
-Freddo? Com'è possibile che abbia freddo?-.
Si piegò in avanti, tossendo.
-Che sta succedendo-dechi???-.
Allarmata, Laki tentò di liberarsi dal ghiaccio, ma inutilmente.
-Non avresti dovuto assorbire il mio ghiaccio...-.
Ginger rialzò la testa, e Laki notò che la sua faccia era ricoperta di brina.
-Impossibile! Sono il demone del... Cof!- Si accasciò a terra, sputando alcuni pezzi di ghiaccio.
Laki, a furia di spingere, era intanto quasi riuscita a liberarsi, quando improvvisamente sentì un dolore lancinante alla schiena.
Abbassò lo sguardo e vide la punta di un artiglio azzurro fuoriuscirle dalla pancia.
-Che...-.
L'artiglio si illuminò e ne uscì una scheggia ghiacciata, che la trapassò e sparì in cielo.
Laki aprì la bocca per urlare, ma uscì solo un flutto di sangue.
Dietro di lei sentì il demone incappucciato estrarre la mano dal suo corpo, dopodiché avvertì la punta gelida del suo dito toccarle la nuca.
Laki sbarrò gli occhi.
-No non
BANG



Lisanna si risvegliò di soprassalto.
Aveva freddo, tanto freddo, sentiva il corpo congelato.
Riprese il controllo di sé, e capì di essere sdraiata faccia a terra.
Cos'era successo?
Batté i denti e rialzò il capo.
Si pietrificò.
-La...ki...-.
Laki era in piedi, con le braccia sciolte sui fianchi, le gambe leggermente piegate, la bocca sporca di sangue e uno sguardo vitreo negli occhi.
Aveva una brutta ferita alla pancia, da cui sgorgava sangue a fiotti, ma non era niente rispetto al buco in mezzo alla fronte.
Lisanna si mise in ginocchio.
-LAKI!!!-.
Laki crollò al suolo senza un lamento, come un fantoccio inanimato.
Di fianco all'albina, Ginger si accasciò a terra, ansimando.
-Dan...na..zio...ne...- E perse i sensi.
Lisanna guardò allibita le due ragazze.
Cos'era successo??? Cos'era successo??? E cosa poteva fare???
Il demone misterioso piegò la testa di lato e superò il corpo inerme di Laki, avvicinandosi a lei.
“Cosa posso fare? Come posso aiutarle???”.
Iniziò a piangere, mentre l'altro le si avvicinava sempre di più.
“Possibile che possa soltanto stare qui a morire???”.
Ormai il demone era a pochi passi da lei.
“Sto davvero per morire?”.
Il demone si fermò, Lisanna poteva percepire il suo gelido respiro sul collo.
“È questa la mia fine?”.
L'incappucciato le puntò contro il dito.
“Io... io...”.
Alzò la testa di scatto.
-IO TI UCCIDERÒ!!!-.
Il demone non rispose.
La vista della ragazza era annebbiata dal pianto, ma poteva vedere che l'altro si era fermato.
-TI UCCIDERÒ!!! NON MORIRÒ FINCHÉ TU NON PAGHERAI PER TUTTO QUESTO, HAI CAPITO??? TI UCCIDERÒ!!!-.
Un alito ghiacciato spirò dal cappuccio del demone.
-Proposta respinta...-.
Il suo dito si illuminò.
Lisanna serrò le palpebre e urlò.
-RHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAR!!!-.
BOOM
La maga aspettò il colpo per quelle che le parvero delle ore, ma non arrivò mai.
O forse era già morta...
Si decise infine a riaprire gli occhi.
Il demone era chino sopra di lei, la sua schiena era fumante e ansava, visibilmente scosso.
Alzò gli occhi, trovandosi a fissare l'oscurità sotto il cappuccio.
Lisanna poteva intravedere le sue fauci spalancate affannare ferite.
-Anf... anf...-.
Eppure, per quanto spaventose e bestiali che fossero, avevano qualcosa di... qualcosa di...
Umano.
Erano umane.
Anzi, erano state umane.
“Un Cambiato!”.
Il Cambiato si rialzò e si voltò.
-Uhm! Ti piacciono le mie carte esplosive?-.
Lisanna sobbalzò.
“Questa voce...”.
Rialzò lo sguardo e sorrise incredula.
A pochi metri dai due, Cana ghignava soddisfatta, mente giocherellava con un mazzo di carte; di fianco a lei, Bacchus teneva Laki tra le braccia.
-Ah... Fairy Tail...-.
Il Cambiato aprì il palmo della mano monca e ci batté l'altro pugno.
Lisanna sgranò gli occhi.
Quella mossa... Impossibile!
-Ice Make... Hammer...-.
Cana e Bacchus si buttarono di lato appena in tempo, un gigantesco martello di ghiaccio schiacciò il terreno dove si trovavano fino all'istante prima.
-Non posso crederci...-.
Cana rotolò di lato e tirò altre due carte esplosive.
Con un rapido gesto delle mani, il demone lanciò due schegge di ghiaccio che le fecero detonare a mezz'aria.
SWISH
Bacchus comparve alle sue spalle e lo colpì alla schiena con il palmo aperto.

Il demone barcollò in avanti, e Bacchus abbassò lo sguardo su Lisanna, che era praticamente ai suoi piedi.
-Ehi, fiorellino, rimettiti in piedi!-.
-Fiorellino?- Lisanna si rialzò: -Ma tu... sei ubriaco?-.
-Eheheh... io combatto meglio da sbronzo... in ogni caso, portala al sicuro.- E le porse il cadavere di Laki.
Lisanna si incupì.
-Ma non vedi... non vedi che morta?-.
-Eh? Ma sei cieca?-.
Lisanna trasalì.
-Vedi?- Bacchus tamburellò sulla fronte della ragazza, indicando il foro lasciato dall'attacco.
-Ha creato un tunnel di legno nel suo cranio per evitare che l'attacco la uccidesse.-.
-È ancora viva. Circa.-.
Effettivamente, ora che la guardava meglio, i bordi del buco erano di legno.
Ma allora... era davvero...
Viva!
Era ancora viva!
-Ma ha bisogno di cure, quindi portala via di qui.-.
-E... e voi come farete?-.
Bacchus fece spallucce.
-Come puoi notare, fiorellino, ce la possiamo cavare da soli.-.
Lisanna si girò e vide che, effettivamente, le carte di Cana stavano tenendo testa al ghiaccio dell'avversario.
-Non posso andarmene di qui!- Esclamò comunque.
-Io... io... io non posso abbandonarvi!-.
Bacchus sospirò.
-Ah, guardati intorno, fiorellino: ci sta crollando tutto addosso. Rimanere qui significa morire.-.
-E allora voi...-.
-Inoltre sei davvero inutile.-.
Quelle parole furono un vero pugno allo stomaco.
Provò a replicare, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.
-Fiorellino, sei visibilmente sotto shock, e se lo capisco io che sono brillo...-.
-Non è vero... io posso aiutarvi... io posso...-.
-“Io-io-io”, ma ti stai ascoltando? Non riesci neanche a dire una frase di senso compiuto! Sei troppo buona per stare qui!-.
Il labbra di Lisanna tremolarono.
Odiava ammetterlo, ma lui aveva ragione.
Per tutto il tempo non aveva fatto altro che tremare e piagnucolare, ed esplodere per la rabbia come una bambina.
Se Laki era ridotta così era tutta colpa sua.
Allungò le mani e la prese dietro le ginocchia e sotto il collo.
Se adesso non le avesse salvato la vita, non sarebbe stata meglio di quel mostro.
-Brava, fiorellino, vedo che hai capito.-.
-Non morite.- Borbottò lei.
-Uh? Che hai detto?-.
-Non morite!- Gli urlò addosso: -Vi prego, vi prego sopravvivete!-.
Si morse le labbra per ricacciare dentro le lacrime, aveva pianto abbastanza.
-Se anche voi moriste, io... io...-.
Scosse la testa.
-Non morite, vi scongiuro!-.
Bacchus la fissò perplesso, dopodiché ridacchiò.
-Ah, non preoccuparti, fiorellino, non ne abbiamo mica intenzione!-.
Si voltò verso i due combattenti.
-E adesso muoviti!-.
Lisanna annuì e fece per alzare i tacchi, ma poi si ricordò che non c'era solo Laki.
-Aspetta! E come faccio con Ginger?-.
-Eh? Chi, la demonietta? Lasciala qui, che t'importa?-.
“Già, che m'importa?” Si chiese lei.
“In fondo, non c'è più nulla di umano in quell'essere!”.
Tuttavia, aveva la sensazione che fosse stata lei a salvare la vita prima. Anzi, ne era convinta: dopotutto, quando si era svegliata, Laki era molto distante da lei, mentre Ginger era al suo fianco.
Probabilmente l'aveva fatto per qualche altro motivo, non per salvarla: forse aveva distrutto il blocco di ghiaccio in un gesto di rabbia, forse per esibire le proprio abilità, forse per ucciderla definitivamente; però l'aveva salvata.
E comunque, anche se rimaneva un nemico, non riusciva proprio a lasciare qualcuno inerme in mezzo ad un campo di battaglia.
Le sorse un aspro sorriso.
Bacchus aveva ragione, era davvero troppo buona.
Si caricò Laki sulla schiena e prese tra le braccia Ginger, che giaceva non lontano da lei; la povera ragazza era letteralmente congelata, il suo corpo era coperto di scaglie gelate e sputava ghiaccio ad ogni respiro.
Si voltò e scappò via, lontano dalla battaglia, lontano dalla distruzione, lasciandosi alle spalle lo scontro tra i suoi compagni e quel demone, senza riuscire a pensare a nulla, dimenticandosi della fatica, del dolore e delle numerose persone che stava lasciando indietro.
Ma quello che aveva appena passato non era nulla rispetto a ciò che avrebbe trovato più avanti.



Angolo dell'autore
A dir la verità, non era nelle mie intenzioni fare di Lisanna la protagonista; ma più scrivo, più penso a lei come “eroina”, anche perché so già dove e come sistemare gli altri personaggi. A tal proposito, tranquilli, (alcuni) verranno presto! E (qualc)uno anche nel prossimo capitolo...
Ah, e ne approfitto per chiedervi consigli sulle canzoni che posso mettere a inizio capitolo (un'idea che mi è venuta leggendo nonmiricordo che storia); insomma, vi sarete fatti un'idea sul genere (vanno bene sia italiane che inglesi e, perché no, giapponesi).
Ultima cosa, non mi concentrerò sulle coppie, nel senso che mi orienterò verso le più quotate (ErzaxGerard, GajeelxLevy...), ma scoprirete che per queste cose alcuni personaggi saranno un po' troppo m-
Ho detto troppo; alla prossima XP!

   
 
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