Fanfic su attori > Cast Glee
Segui la storia  |       
Autore: Giuls_BluRose    06/09/2016    1 recensioni
|Raccolta di tre capitolo sulle note di tre canzoni italiane | CrissColfer|
Dal testo:
Perchè?
Perchè è andata a finire così?
Ti vedo, ti conosco: stai cercando di convincermi a restare come al tuo solito, con quelle fottute lacrime.
No Darren, questa volta non funzioneranno: so che sono solo lacrime di coccodrillo, so che stai mentendo, non mi farò incantare ancora dai tuoi maledetti giochetti.
Smettila, non mi guardare come se tu fossi la vittima, non cercare di rimanere con me versando quelle stupide lacrime: questa volta non mi avrai, non mi farai mai cambiare idea.
“Ti prego Chris, resta con me.”
“Sta zitto.”
La mia voce è sprezzante, più di quello che dovrebbe, ma cosa dovrei fare?
Lui si è preso gioco di me per tutto questo tempo e io, coglione che non sono altro, l'ho assecondato, sapevo dei suoi maledetti giochetti e non ho fatto nulla per impedirgli di farli su di me.
“Io ti..”
“No, non provare neanche a dirlo. Ti ho detto che devi stare zitto.”
Alzo la voce, sento la rabbia che mi cresce dentro.
Ti amo, è questo che stavi per dire Darren, eh?
Genere: Angst, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ti amo, Ti odio

 

Facile per te decidere rubarmi l'anima
e poi fuggire
difficile per me nascondere paure e lacrime
facile tornare qui da me con gli occhi lucidi
di un nuovo errore
impossibile ancora crederti
troppo facile per non coinvolgersi
giocare in bilico tra amore e sesso
impossibile per me accettare che per te è
lo stesso
ti sembra facile sai solo fingere
mentre in un cinema io sto affondando ormai

 

Mi sveglio di scatto, sento l'adrenalina che lentamente scende dal mio corpo, ho il respiro affannato e sento la testa girare: ho avuto un incubo, uno dei peggiori degli ultimi tempi e devo ammettere che questo mi ha veramente colpito molto.
Guardo la sveglia vicino al mio comodino: sono le cinque del mattino, non ho dormito neanche un'ora da quando Darren se ne è andato da casa mia.
Si, proprio quel Darren: quello che senza il minimo rispetto è venuto a suonarmi il campanello in piena notte con la vana speranza che io potessi aprirgli.
Non credo che abbia capito che non voglio più avere nulla a che fare con lui, non capisce che così continuiamo solo a farci del male a vicenda e io non ho più intenzione di soffrire per lui, non voglio che un paio di occhi color dell'ambra mi rovinino la vita più di quello che non hanno fatto fino ad ora.
Eppure in questo momento sento il cuore pesante, sempre a causa di questo incubo che mi ha svegliato di soprassalto: ho addosso una strana sensazione, paragonabile ad ansia e paura, anche se so che sono solo spaventato.
Ho vivida nella testa la sensazione della voce di Darren che lancia un urlo disperato in lontananza, chiedendo aiuto, ma io vedo tutto nero intorno a me e non riesco ad identificare la sua posizione.
Devo darmi una calmata, alla fine è solo un sogno, solo perchè mi era sembrato di sentire qualcosa di strano nella voce di Darren prima, ma solo perchè avevo sonno e mi aveva svegliato.
Eppure non riesco a levarmi di dosso la paura che gli sia potuto succedere qualcosa, perchè sicuro di aver scorto qualcosa di strano nella sua voce, anche se mi ha detto di non aver bevuto. Lo conosco ormai, so che se sta male si butta sull'alcool se non c'è qualcuno a tenerlo e io in questo momento ho paura per lui, che in un attimo di buio si sia potuto affidare a quel liquido piacevole, ma letale.
Si, l'ho cacciato io di casa perchè mi ha fatto male, troppo male, ma questo non vuol dire che io non tenga a lui, anzi: so perfettamente di aver preso una sbandata assurda per quel ragazzo, per non dire che sono proprio innamorato, ma non posso più permettere che mi tratti come un giocattolo e che mi posi via quando si è stancato di me.
Mi stendo nuovamente nel letto, sentendo che il mio gatto si è svegliato ed è venuto da me, lo accarezzo e cerco di calmarmi, anche se temo che questa brutta sensazione non passerà tanto velocemente.
Sospiro cercando di liberare la mente, mentre Brian ha iniziato a leccarmi le dita, forse sentendo che sono agitato: fa sempre così, quando capisce che qualcosa in me non va mi si mette accanto e mi lecca le dita, quasi come a dire che c'è lui qua con me.
Molti dicono che gli animali sono solo delle bestie, ma alle volte credo che abbiano più cuore loro che noi uomini, che sappiano cogliere il dolore e che odino vederci soffrire, mentre noi ci sentiamo in diritto di trattarli come crediamo perchè pensiamo che siano solo animali senza sentimenti.
Devo molto al mio gatto, mi è sempre stato vicino quando sapeva che non stavo bene per un motivo o per un altro e anche questa notte non è da meno.
Gli accarezzo la testolina, anche se tanto piccola non è, mentre chiudo gli occhi inspirando profondamente: non so se tra qualche ora mandare un messaggio a Mia chiedendo se Darren è tornato a casa; da una parte voglio avere la certezza che stia bene, ma dall'altra so che la ragazza potrebbe insospettirsi e l'ultima cosa che voglio è che litighino tra loro per colpa mia.
Ho capito che Darren ama stare nel suo bozzolino pieno di sicurezze e non voglio certo essere io la causa della caduta delle sue sicurezze.
Temo che sarà lunga arrivare alle otto di mattina prima di mandare con una scusa un messaggio alla sua ragazza e forse è meglio se torno a dormire, anche se so che non mi sarà possibile.
Forse se accendo la luce e mi letto a leggere il tempo passerà più veloce; la luce inizialmente mi fa male agli occhi, ma riesco ad abituarmi dopo pochi istanti, afferro il libro che ho lasciato sul comodino e riprendo il segno, cercando di concentrami su quello che c'è scritto: le parole però viaggiano nella mia testa senza fissarsi veramente e mi ritrovo immerso in un mare di lettere senza apparente significato che mi girano attorno come se volessero dirmi qualcosa.
Arrivo in fondo alla prima pagina, ma temo che dovrò rileggerla perchè ho capito poco nulla, la mia mete è presa da troppe cose per potermi concentrare sul mio libro, anche se è uno dei miei preferiti.
Harry Potter, tanto per cambiare, ma credevo che riuscisse a prendermi, ma non avevo fatto i conti con la mia fottuta ansia per quel coglione di Darren, quello che mi farà sempre battere il cuore, anche se non dovrebbe.
Lo amo e per questo lo odio, si: lo odio perchè lo amo, bel casino eh?
Alle volte mi faccio pena da solo: un uomo che si prende una cotta per il suo migliore amico, peggio di un ragazzino alle prime armi.
Sospiro, so perfettamente che non posso andare avanti così, ma alle volte non so proprio che fare: spero che adesso, dopo averlo allontanato, la situazione possa migliorare e riesca a levarmelo dalla testa.
Sono troppo sensibile a quel ragazzo, lo so: mi lascio sempre convincere dalle sue lacrime, da quei occhi color dell'oro che mi incantano come una dolce ninna nanna, ma so che dovrò combattere contro me stesso per non cedere alle sue sceneggiare.
So che proverà ancora ad entrare in contatto con me, ma io dovrò avere la forza di respingerlo e dovrò combattere con tutte le mie armi per tenerlo lontano dal mio cuore, ormai già ferito e umiliato.
Credo ormai di aver capito che leggere non mi tranquillizzerà questa notte, quindi forse è meglio se mi alzo, anche se non sono neanche le sei del mattino, e cerco di riordinare le mie idee e trovare anche una scusa plausibile per chiedere a Mia di Darren, almeno per far scemare la mia preoccupazione per lui.
Mi dirigo in cucina, seguito ovviamente dal mio gatto, e accendo la macchinetta per preparare il caffè; non faccio neanche in tempo a prendere una tazza dalla mensola che il mio cellulare squilla: riconosco il suono dei miei messaggi.
Non ho molta voglia di leggere, ma sono curioso: chi mai mi scriverebbe a quest'ora del mattino?
Forse l'unico pazzo sarebbe Darren: bhe, almeno saprei che sta bene e poi anche fosse lui mi basta non rispondergli.
Torno in camera e prendo il cellulare: mi si ghiaccia il sangue quando vedo chi è stato a mandarmi un messaggio.
Questo è il numero di Cerina, la madre di Darren.
Con le mani tremanti apro il messaggio, sentendo nuovamente quell'ansia dell'incubo attanagliarmi lo stomaco: forse è meglio se mi siedo.
Leggo una, due, tre volte, cercando di decifrare il vero senso di quelle parole stampate sul mio schermo illuminato; il mio respiro si fa più veloce e irregolare, mentre posso indistintamente sentire una lacrima che scende dai miei occhi glaciali. In una parola: sono terrorizzato.

-Chris, Darren ha avuto un incidente con l'auto, non è molto grave per fortuna. Adesso sta riposando nella sua stanza.-


 

ti amo ti amo per tutta l'estate
ti odio ti odio ti ho dato la vita
ti amo ti amo
e adesso mi chiedo ma dove ho sbagliato
che cosa è successo
ti amo ti amo domeniche vuote
ti odio ti odio non c'è via d'uscita
ti amo ti odio ti amo
ti amo e ti odio

 

Una fitta a tutto il corpo, come se un enorme macigno mi avesse travolto in un solo secondo: sento la testa pesante, che mi fa un male atroce, sento tutto il mio corpo come se si svegliasse da un sonno profondo.
Inizialmente non mi rendo conto di nulla, ma adesso capisco che mi sto svegliando, anche se non ricordo come mi sono addormentato: in testa ho solo la strada che corre veloce sotto la mia auto, io che ho bevuto troppo e delle urla, niente altro.
Riconoscerei questo odore ovunque: mi trovo a casa mia, nel mio letto, posso sentire la delicatezza delle lenzuola appena lavate sotto il tocco delle mie mani.
Apro gli occhi lentamente, sentendomi invaso dalla luce che filtra dalla finestra accanto a me: mi maledico inizialmente per aver scelto questa posizione del letto, perchè tutte le mattine sono svegliato dai raggi del sole che entrano in modo prepotente nella camera.
Forse dovrei fare un po' di chiarezza nella mia testa, ma non mi importa di me in questo momento, l'unica cosa che conta è che nella mia mente resta impressa l'immagine dell'unico ragazzo che mi abbia davvero cambiato la vita.
Se lui mi avesse aperto adesso io starei sicuramente meglio, ma non posso certo dargli la colpa per la mia guida inopportuna.
Credo che sia stato lui il primo a farmi imparare il concetto di amore , il primo che mi abbia fatto davvero battere il cuore e adesso mi sto odiando perchè me lo sono fatto scappare, perchè per la mia stupida paura di rischiare me lo sono fatto scappare.
No, questa volta però non mi arrenderò: non appena mi sarò ripreso tornerò da lui e cercherò di parlarci, devo farcela e non potrà sbattermi la porta in faccia ogni singola volta.
Paura di rimanere col cuore spezzato nuovamente? E' estrema, ma non posso permettere di perderlo per sempre, non posso permettergli di allontanarsi da me come se niente fosse, devo reagire, devo combattere.
So come è fatto Chris e mi rendo conto che per essere arrivato a trattarmi in quel modo avesse superato il limite da molto tempo, ma odio il fatto che abbia pensato che io non provassi nulla per lui, che lo usassi solo come oggetto sessuale.
Non so come abbia fatto a non capire che lui era una delle poche persone che mi ha aiutato ad andare avanti nel periodi neri, che con il suo sorriso spingeva anche me ad essere ottimista.
E' una delle persone migliori che io conosca e so che sarà molto difficile farmi perdonare, ma devo riuscirci ad ogni costo.
Improvvisamente sento il campanello suonare insistentemente, una, due e poi tre volte di fila; mia mamma va ad aprire, riconosco la sua voce che chiede chi sia e la sento aprire la porta di casa.
Parla piano e non riesco a capire chi sia, sento mamma sospirare e spiegare a qualcuno quello che è successo.
“Ha avuto un incidente, si è messo alla guida ubriaco e deve aver accelerato troppo, è andato fuori strada e si è capovolto. No, non ha nulla di rotto per fortuna, solo qualche livido, dovrebbe riprendersi entro qualche giorno. Vuoi entrare? Solo che credo stia ancora dormendo.”
Sento chiudere la porta di casa e mia mamma che dice a chiunque sia entrato che sono in camera mia, addormentato e senza neanche pensarci fingo di stare davvero dormendo: chiunque sia in questo momento non ho voglia di parlare con nessuno, quindi chiudo gli occhi e aspetto.
Sento qualcuno aprire la porta della mia stanza ed entrare piano, per poi avvicinarsi a me e carezzarmi piano qualche ricciolo che mi ricade sulla fronte imperlata di sudore.
Sento il mio cuore perdere un battito: sono mani delicate e fredde, tremano leggermente e mi accarezzano il viso come se fossi una bambola di porcellana: credo che riconoscerei ovunque delle mani, sono indubbiamente quelle di Chris.
Tento in tutti i modi di restare ad occhi chiusi, per non far capire che sono sveglio e non farlo allontanare da me: sento che si siede sul bordo del letto e continua a giocare con i miei capelli, iniziando poi a sussurrare.
“Sei uno stupido, lo sai Darren? Mi hai fatto venire quasi un infarto. Tua mamma mi ha mandato un messaggio e adesso io mi sento in colpa, sei contento? Si, perchè stavi venendo via da me, hai bevuto perchè ti ho trattato in quel modo e forse ho esagerato. Ma sai cosa? Temo che tu non sia pronto a fare una scelta e che ti senta più sicuro nel tuo bozzolo con Mia. Ho deciso di lasciarti vivere la tua vita con lei, spero che non mi odierai ma che capirai la mia decisione. Volevi sentirti dire che ti amo vero? Bhe, ti amo, ma non sono quello di cui hai bisogno adesso. Mi dispiace Darren, ma non sono adatto a te.”
Sento il mio cuore che sta per esplodere: come fa a credere di non essere quello giusto per me? Ma si sente quando parla?
Si muove, sento che si sta abbassando e posa le sue labbra alle mie: è un contato leggero, che dura pochi secondi, ma posso sentire una sua lacrima scendere sul mio viso e il suo respiro strozzato.
In questo momento vorrei solo abbracciarlo forte e non farlo più andare via, ma so che ha fatto una scelta e che peggiorerei solamente la situazione.
Se ami una persona lasciala andare. Il detto dice così, no? Forse è la cosa migliore da fare, anche se starò male per molto tempo. Forse ha ragione lui, non sono pronto, non siamo pronti.
Si alza, lasciandomi un'ultima carezza prima di andare e lo sento sussurrare qualcosa tra le lacrime prima di chiudere la porta ed andarsene.
“So che sei sveglio, Dare. Sappi che ti amo, scusa per tutto.”
E io, nel silenzio, crollo.

per te è facile negare la relatà con
l'inconscienza che
muove i tuoi fianchi
impossibile per me difendermi sono
colpevole
ti sembra facile sai solo chiedere
non sai che male fai non sai che attrice sei
oho oho oho...
ti amo ti amo per tutta l'estate
ti odio ti odio ti ho dato la vita
ti amo ti amo
e adesso mi chiedo ma chi ti ha cambiato che
sbagli ho commesso
ti amo ti amo promesse cadute
ti odio ti odio stavolta è finita
ti amo ti odio ti amo
ti amo e ti odio
...mai da te potrò difendermi...
mai da te potrò dividermi...

 

Sono passati sei mesi dall'ultima volta che l'ho visto, da quando sono andato a casa sua e gli ho detto addio.
Lui non ha mollato però, non si è mai dato per vinto: molte volte mi ha mandato un messaggio chiedendomi di poterci vedere, che potevamo chiarire e adesso da tre mesi mi sta chiedendo di andare all'Elsie Fest, ma io non gli ho mai risposto.
Adesso però sto volando da Los Angeles a New York per andare da lui e vederlo esibirsi in quel progetto che so essere particolarmente caro a Darren.
Come potrei mancare, nonostante tutto? Come posso stargli lontano in uno dei momenti più importanti della sua vita?
Darren non sa che lo andrò a vedere: ho detto tutto ai suoi genitori, che subito si sono resi disponibili per aiutarmi, e ho chiesto loro di non dire nulla al figlio: voglio fargli una sorpresa, non voglio che la mia presenza lo disturbi in qualche modo.
Non voglio farmi vedere fino alla fine dello spettacolo, ho chiesto quindi ad Alla di venire con me ed aiutarmi in questa follia: lei ha i biglietti e dirà a Darren che è venuta per sostenerlo, poi mi farà entrare e a fine concerto andrò in camerino a salutarlo, sperando che non mi chiuda la porta in faccia dopo tutto quello che gli ho fatto passare.
“Chris, va tutto bene?”
Mi volto verso Alla, sorridendole: non posso certo nasconderle che ho paura per tutto quello che sta succedendo, ma per fortuna lei capisce e mi stringe la mano per incoraggiarmi.
“Andrà tutto bene.”
“Lo spero.”

“Darren, andrai alla grande, oggi!”
Mi volto verso Mia e le sorrido, ringraziandola con lo sguardo: lei ci è sempre stata per me in questo ultimo periodo e mi ha sostenuto in tutto e per tutto. La paura inizia a farsi sentire, oggi è il grande giorno e ho paura che qualcosa possa andare storto; Mia continua a dire che andrà tutto bene e spero che abbia ragione.
Prendo il telefono per controllare se i produttori mi hanno mandato qualche aggiornamento mentre andiamo al luogo del concerto, anche se so che sto solo controllando se Chris mi ha risposto. Nulla, ancora una volta ha ignorato i miei messaggi e mi sa che mi devo rassegnare al fatto che stasera non ci sarà.
Fa un po' male, ma devo cercare di godermi questa giornata che ho aspettato da così tanto tempo: Chris mi manca, mi manca molto, ma oggi è il mio giorno, non devo permettere a nessuno di rovinarlo.
Scendiamo dall'auto e troviamo mia madre che ci saluta, come sempre è qua in perfetto orario; mi abbraccia forte e mi stritola a sé come un bambino.
“Oggi sarai strepitoso, Dare!”
Le bacio le guance e la guardo con occhi grati: è lei la mia roccia.
“Grazie, mamma.”
“Darren?”
Sento la voce della mia ragazza che mi chiama e mi volto verso di lei.
“Dimmi.”
“Credo che quella donna cerchi te.”
Mi volto e per poco non cado: Alla, la manager e una delle migliori amiche di Chris è qua, davanti a me che mi sorride. Quasi istintivamente mi guardo in giro per scorgere la figura del ragazzo, ma non ce n'è neanche l'ombra, sfortunatamente.
“A-Alla?”
“Ciao Darren, come stai?”
“Tutto bene, solo nervoso.”
La vedo sorridere come una vecchia amica, noto che è felice per me, ma cambia espressione quasi subito.
“Posso parlarti un attimo?”
Annuisco e vedo con lei, più lontani da Mia e da mia mamma.
“Chris è molto orgoglioso di te, sappilo.”
Sorrido istintivamente, ma non posso negare che faccia male sentire quel nome.
“Davvero?”
“Si. Ti augura il meglio.”
Sorrido ancora, capendo poco nulla.
“Anche io a lui, anche io a lui.”
E non sto mentendo.

Darren sta cantando, è sul palco da dieci minuti e lo vedo sorridere, felice come poche volte: si vede che è veramente orgoglio di se stesso, che è al settimo cielo.
L'ho sempre detto: è un animale da palcoscenico, sembra il suo habitat naturale e sono felice di vederlo sorridere in questo modo.
Durante tutto il pomeriggio sono stato in giro per l'Elsie stando molto attendo a non farmi riconoscere da nessuno, per non scatenare il finimondo, ma adesso che è il momento di Darren non ho potuto non avvicinarmi alle quinte nel backstage per osservarlo bene.
Ha un outfite davvero molto elegante e i capelli gli cadono in modo leggero sul viso, incorniciando quei suoi occhi color ambra.
Sorrido istintivamente, poggiando la testa sulla colonna dietro di me e guardando Darren cantare Hoplessly Devoted To You, sentendo improvvisamente una stretta al cuore ricordando il momento in Glee in cui l'ha cantata.
Spero mi abbia perdonato per tutto quello che gli ho fatto passare, spero abbia capito che stavo solo cercando di renderlo più libero, spero non mi odi per aver preferito la sua felicità alla mia.
In questo momento riconosco in lui il Darren spensierato, quello con la passione per il canto che darebbe la sua vita per la musica e sono felice, felice di vederlo ridere, felice di sapere che sta realizzando i suoi sogni.
“Sono certa che il mio Dare sarà al settimo cielo quando ti vedrà.”
Mi volto e vedo il viso di Cerina che mi sorride, stringendomi poi in un caldo abbraccio, subito da me ricambiato.
“E' sempre un piacere rivederla, signora.”
“Te l'ho già detto che puoi darmi del tu. Non sai quanto Darren abbia fantasticato sulla tua presenza allo spettacolo, non hai idea di quanto tenga a te.”
E a queste parole mi sento morire leggermente dentro, mentre sento gli applausi del pubblico e le prime note di una canzone che riconoscerei ovunque: la sua amata Teenage Dream.

Si, ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu stia facendo sappi che questa canzone è dedicata a te Chris, a tutti i momenti che abbiamo passato insieme, a tutto quello che abbiamo condiviso e tutto quello che mi hai fatto provare.
La dedico a te, alla persona che mi ha dato la forza di reagire, al ragazzo che è entrato nel mio cuore e che non ne è mai uscito.
A te Chris, che queste note ti possano arrivare in qualsiasi parte del mondo tu sia adesso.
Sono riuscito a fare mie le parole, sono riuscito a farla diventare un parte fondamentale di me: si, forse il mio rapporto con Chris è un po' come un sogno adolescenziale, ma è il mio sogno adolescenziale, quello più bello e quello che non farò mai morire, lo terrò sempre nel mio cuore.
Si, ti ho perdonato, anche se non è stato facile, ho capito che stavi facendo tutto per me e non per te, che credevi che fosse la cosa giusta per entrambi.
Adesso ti vorrei qua accanto a me, vorrei vedere i tuoi occhi, il tuo sorriso e sapere che tra noi non è cambiato nulla, sai: lo vorrei veramente tanto.
Inizio a cantare il ritornello, con la voce quasi tremante e, senza sapere veramente il motivo, i miei occhi sfrecciano verso il backstage, incrociando il ghiaccio più puro e il cielo più limpido.
Perdo uno, due, tre battiti o, forse, è proprio in questo momento che il mio cuore inizia a battere, dopo un lungo, lunghissimo letargo.
Chris, sei davvero tu?
Sei tu che mi stai sorridendo, come se niente fosse?
Sei tu che mi fai un cenno, come un okay, sei tu?
Allora sei venuto, non mi hai abbandonato in un momento tanto importante per me.
Sorrido, ma ho voglia di mettermi a ridere, devo darmi un contegno o capiranno che c'è qualcosa che non va in me.
Adesso però Chris sei qua e sento il mio cuore più leggero: grazie, davvero.

A alla fine basta solo un abbraccio, ritrovarsi stretti l'uno nelle braccia dell'altro fa capire ad entrambi che il tempo non è servito e non è bastato a rompere quel magico legame.
Basta poco, una stretta che sembra durare un'eternità, un sorriso su entrambi i volti e la consapevolezza di essersi ritrovati, di essere tornati a casa dopo tanto tempo.
Alle volte certi legami non possono essere spezzati da niente e da nessuno, perchè semplicemente sono troppo forti, sono indissolubili, come anime legate per sempre tra di loro.
“Sei venuto.”
“Non sarei mai potuto mancare.”
“Non sai quanto mi sei mancato.”
“Non ti dirò mai addio, ricordi?”
Un sorriso, come se la storia d'amore di due personaggi inventati inondasse anche la vita degli attori, stringendoli tra loro con un filo invisibile, ma indistruttibile.
E forse è proprio vero che se due persone sono destinate a ritrovarsi questo succederà sempre, andando contro a ogni circostanza e superando ogni ostacolo che la vita metterà loro davanti.


The end,
or maybe just the begin.
 

Note dell'autrice:
Ebbene ragazzi, finalmente sono riuscita a terminare questa mini LongSong e ne sono molto orgogliosa per una volta!
Mi è piaciuta molto come è venuta fuori.
Il finale l'ho modificato dopo quello che è successo ieri sera All'Elsie Fest e devo dire solo una cosa: Chris, Darren usciteci le foto insieme, forza!
Apparte questo (?)
La canzone è, ovviamente, Ti amo ti odio di Paolo Meneguzzi.
Spero che vi sia piaciuta, che mi sia venuta discreta e vorrei tanto sapere che ne pensate, dato che ci tengo molto a questa Song.
Per il resto nulla, come sempre buona lettura e alla prossima.
Un bacio!

Giulia Pierucci

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: Giuls_BluRose