Le facce allibite di tutti i
presenti gli fecero
capire di aver colpito nel segno; era esattamente quello che voleva e
di cui
aveva bisogno: tempo, tempo per trovare una scappatoia a tutta
quell’assurdità
e liberarsi delle ossessioni dei suoi genitori.
Ci aveva messo quasi due ore per
convincere i
presenti delle sue buone intenzioni, una competizione pulita nel caso
due di
loro puntassero alla stessa ragazza, sapeva che quella e altre frasi
del genere
avrebbero convinto suo padre e gli altri capofamiglia, il bello era che
lui non
aveva alcuna intenzione di giocare pulito!
Era sdraiato sul suo letto ancora
preso dietro
il suo piano che nemmeno si accorse del piccolo gufo beige che lo
guardava dal
pomello della testiera del letto:<< Cosa?
>> e guardò la lettera
che il piccolo pennuto aveva nel becco, grossa quasi quanto lui.
Si mise seduto e
l’uccello gli volò in grembo
porgendogli la lettera con fare orgoglioso:<< E tu da
dove sbuchi fuori
pulce >> commentò sorridendo e facendo per
accarezzare la testa del
gufetto, ma questo sentendosi offeso arruffò le piume
diventando qualcosa di
molto simile ad una Puffola Pigmea molto arrabbiata per poi svolazzare
di nuovo
fuori dalla finestra sparendo nella notte.
Srotolando la piccola pergamena
Jacob guardò le
poche parole scritte con una stretta grafia spigolosa e in un brillante
inchiostro blu:
“ I miei complimenti per la tua
idea mon cher… ho solo una domanda: tu voi giocare con noi,
io posso giocare
con te? Se vuoi assecondarmi domattina a colazione mettiti quella
cravatta
rossa che tieni in fondo all’armadio, ti sta meglio di quanto
credi ”
Che fosse una donna
l’autrice di quel messaggio
era innegabile come lo era il fatto che avesse stuzzicato la sua
curiosità,
alzandosi dal letto Jacob raggiunse l’armadio e
guardò la cravatta vermiglia di
cui parlava la sua misteriosa mittente, aveva messo quella cravatta
poche volte
per via del fatto che odiava quel colore visto che era anche quello
dello
stemma della sua famiglia e per lui rappresentava quasi un cappio
quando la
metteva al collo, ma come ogni buon giocatore che si rispetti Jacob non
poteva
rinunciare ad una sfida e quindi togliendo la cravatta dalla stampella
l’appoggiò
accanto ai vestiti che avrebbe indossato l’indomani.
Nei giorni seguenti a quella
lettera ne erano
seguite altre, una più intrigante dell’altra e,
neanche a dirlo, alla fine
Jacob si era ritrovato preda della sua misteriosa ammiratrice; beh
forse
ammiratrice non era la parola esatta visto cosa lei gli scriveva, ma
quella
donna lo intrigava e non c’era nessuno in grado di suscitare
e mantenere viva
la curiosità di Jacob Meler fino a quel punto.
Quasi come un povero innamorato che
si strugge d’amore
si era ritrovato ogni sera ad aspettare quel piccolo gufo quasi con
ansia,
lasciava sempre la finestra socchiusa per dar modo
all’animale di entrare e
qualche volta gli lasciava un po’ di pane o qualche piccola
lucertola in modo
da sfamarlo ma l’animaletto – permaloso come pochi
– lasciava lì i suoi doni
andando a cacciarseli da solo!
<< Che cosa stai
leggendo di interessante
Meler? >> e Daniel Faure si avvicinò con il
suo solito sorrisetto da
padrone del mondo sedendosi sulla panchina sotto al portico accanto a
lui:<< Niente che possa interessarti Faure
>> lo rimbeccò acido
mettendosi la lettera in tasca ed alzando lo sguardo su Colette e
Lucille che
stavano dando da mangiare alle paperette nel laghetto della
tenuta:<< Sei
misterioso ultimamente Meler…l’idea di questi
stupidi giochi è stata tua ma
sembra che a te non importi poi
granché…così in realtà
volevi solo una scusa
per non sposarti subito e… >> <<
Le pensi da solo queste assurde
teorie Faure o Holden ti ha aiutato a formularle? Di certo ha
più cervello di
te quell’inglese >> << Grazie per
il complimento Meler, ma è tutta
farina del suo sacco >> commentò Edison
sedendosi dall’altro lato accanto
ai due e guardando in direzione di Lucille che si stava avvicinando
insieme all’amica:<<
Vedo che almeno qualcuno ha gradito la mia idea e ne sta approfittando
appieno,
o mi sbaglio Holden? >> domandò Jacob
sorridendo vedendo lo sguardo con
cui lui guardava Lucille e le guance di lei che si
imporporavano:<< La
scusa perfetta per passare del tempo con Lucille senza subire le ire di
suo
padre, ti sarò grato per sempre amico >> Jacob
fece per rispondere quando
la mano di Faure nella sua tasca catturò la sua attenzione e
l’altro alzandosi
in piedi sorrise sadico mentre stringeva trionfante l’ultima
lettera della sua
ammiratrice tra le mani:<< Bene bene, vediamo chi
è che ti scrive mio
caro Meler...non ti facevo il tipo da letterine d’amore, ma
non si sa mai
>> sapendo bene quali frasi, ben poco caste a dire il
vero, erano scritte
in quel messaggio Jacob strinse i pugni preparandosi a colpire il mento
di
Daniel ma una risata e una mano chiara attorno alla lettera lo
bloccarono:<< Suvvia Daniel non siate crudele
>> poi passando una
mano sulla spalla del giovane la ragazza aggiunse:<<
Condividete anche
con noi queste preziose informazioni >> e strappandogli
la lettera dalle
mani la giovane gli poggiò una mano sul petto per impedirgli
di
raggiungerla:<< Lya andiamo…sapete che io e
Jacob… >> la ragazza
sorrise melliflua:<< Voi e Jacob cosa? Dei bambini che si
azzuffano per
la palla più bella? >> poi dando una scorsa
veloce alla lettera aggiunse
appallottolandosela nella mano e porgendola di nuovo a
Jacob:<< Siete
puerile Meler se vi lasciate incantare da certe promesse, vi facevo
più sveglio
e pretenzioso >> Jacob recuperò in fretta la
lettera nascondendola nella
tasca interna del gilet:<< Ciò che sono non
è affar vostro mademoiselle
Bernard >> poi avvicinandosi alle scale che portavano in
giardino
aggiunse:<< Andate a divertirvi con il vostro amico
Faure, io ho di
meglio da fare >> e lasciandoli soli si diresse sul suo
campo di tiro con
l’arco che si trovava sul retro della villa.
Come si aspettava anche quella
notte arrivò l’ennesima
lettera, ormai era così quasi ogni notte e lui si era
ritrovato ad imprecare
quando non vedeva comparire il piccolo gufetto con il suo messaggio.
Stavolta solamente poche righe
adoravano il
foglio ma valevano più di tutte le altre missive che aveva
ricevuto fino a quel
momento:
“ Il nostro gioco mi sta annoiando mon
cher…che
ne dici di rendere le cose un po’ più vere?
– la bocca di Jacob divenne
arida a quell’ultima parola, ma continuando a leggere la cosa
peggiorò
solamente – Oggi
ti ho visto tirare con l’arco in cortile...Credo di non aver
mai
voluto tanto qualcuno in vita mia…sarai mio, Jacob? Propri
come io sono già tua?
Domani notte, lascia aperta la porta di servizio della tua camera e io
verrò da
te. Bonne nuit mon cher ”
Come lei si aspettava che dormisse
sogni
tranquilli dopo quella proposta Jacob proprio non lo sapeva,
l’unica cosa di
cui era cosciente era che quella giovane donna misteriosa
l’aveva fatto suo in
modi che non credeva possibile, con ogni lettera ed ogni parola vergata
da
quella delicata mano lui si era sentito perso.
La ragazza conosceva cose e
pensieri che lui
aveva sempre celato a chiunque, lo leggeva come un libro e vedeva nella
sua
anima ciò di cui realmente aveva bisogno!
Dopo le prime lettere si era
sentito importante,
si era galvanizzato di avere una fanciulla che lo volesse a tal punto
da
azzardarsi a fare una cosa del genere ma più il gioco andava
avanti e più lui
si era ritrovato a fare tutto ciò che lei gli chiedeva nelle
sue lettere…era cominciato
tutto con la cravatta ma ben presto aveva detto sì a
qualsiasi cosa quella
donna gli proponeva e non aveva mai potuto risponderle o fare qualcosa
per
scoprire la sua identità, lei gli aveva vietato di cercarla
o scriverle; aveva
lasciato un paio di messaggi al piccolo gufo ma lui li aveva
prontamente
lasciati sul suo davanzale e la notte dopo lei gli aveva ricordato che
il bello
di quel loro gioco era il mistero…
Mistero…già
era proprio su quello che si reggeva
il gioco della sua dama, si era lambiccato più e
più volte su quale delle sue tre
ospiti potesse essere la sua misteriosa signora…aveva
escluso Lya Bernard quasi
immediatamente visto l’odio che entrambi provavano
l’uno per l’altra, Colette
invece sembrava decisamente il tipo da fare una cosa del genere ma
perché non
dirlo subito apertamente? Non aveva mai fatto segreto di voler
approfondire la
loro conoscenza, quindi perché le lettere? Infine restava
Lucille Legrand, la
dolce ed innocente Lucille Legrand…che poi così
innocente non era stando alle
parole di Edison Holden, ma non poteva essere una finta per depistare
tutti e
lui per primo sulle intenzioni della giovane?
Poco prima di chiudere gli occhi Jacob lanciò un ultimo sguardo alla finestra e vide il piccolo gufo che lo osservava curioso poco prima di sparire nella notte con qualcosa nel becco.
Il
gufo della donna del mistero
(che poi è identico a quelli
che portano
i messaggi all'Hotel des Fleur, la tradizione viene proprio
da qui)
Grimilde's
A quanto
pare l'idea di Jacob si è ritorta contro di lui, anche se
non sembra poi così dispiaciuto...forse come tutti gli
uomini l'idea di avere qualcuno che stravedere per lui e che lo
desidera lo riempie d'orgoglio...rimane da vedere se sarà
ancora così quando scoprirà l'identità
della sua donna del mistero...intanto però almeno sappiamo
che questa mademoiselle è l'unica che potrebber iuscire a
domare l'erede dei Meler...
Allora? Avete qualche idea
più chiara su chi possa essere?