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Autore: Chexemille    20/09/2016    0 recensioni
La giovane diciannovenne Lidia Frey,
per caso, si ritrova a viaggiare contro al tempo.
Si ritroverà a Camelot.
Per tornar a casa dovrà compiere una missione che le porterà una scelta.
Amanda vive nel Castello da ormai 14 anni ma nasconde un segreto,
lei pratica la magia.
Le strade delle due giovani si divideranno ma non per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

 

Mi girava la testa come se l'avessi sbattuta.
Mi rialzai e faticosamente aprii gli occhi.
Li spalancai all'improvviso accorgendomi di non essere più in biblioteca ma in una sorta di grotta. 
Mi guardai intorno ma non c'era nessuno, dovevo essermi addormenta.

-Salve signorina- disse qualcuno alle mie spalle e subito mi voltai.
Dietro di me c'era l'uomo della biblioteca solo che era vestito in modo assurdo.
Aveva una veste lunga e logora.

-Cosa ci fa qui?- gli chiesi stranita. 
Non era così affascinante da colpirmi così tanto da sognarlo.

-È un piacere anche per me- mi disse sorridendo.

-Ehm... Certo, ma perché è nel mio sogno? E soprattutto, dove siamo?- insistenti avvicinandomi a lui di qualche passo.

-In una grotta, nulla di affascinante. Mi dispiace se potrai trovarlo scomodo
ma di questi tempi bisogna adeguarsi- rispose guardandosi intorno.

-Ma quali tempi? Adeguarsi? A cosa?- domandai irritata.

-Porgimi la domanda giusta- sogghignò.

-Chi é lei?- domandai dubbiosa. 
Non avevo la più pallida idea di come fossi finita lì. Nè di come lui ci fosse finito con me.
Avevo fatto sogni strani ma mai così vividi.
Volevo solo svegliarmi.

-Ecco, stavo aspettando questa domanda-

-E?- insistetti.

-Certo certo, io sono Merlino- rispose con nonchalance.

-Cosa? Merlino?! 
Si, certo e io sono fata Morgana. 
Devo aver sbattuto forte la testa. 
Questo compito mi sta esaurendo, sto cominciando anche a sognare un vecchio convinto di essere un mago- dissi tra me e me.

Mi girai intorno cercando una via di fuga. 
Questa faccenda sfiorava la follia.
La cosa più folle è che lui scoppiò a ridere.

-È incredibile come gli umani inventino storie fantasiose pur di non credere in me e nel mio mondo- continuando a ridere.

-È ancora più incredibile cosa faccia la mente 
umana per la stanchezza e l'esaurimento- dissi a mia volta -sai almeno dirmi dove siamo?-continuai.

-Siamo in uno scorcio spazio-tempo- mi rispose mostrandomi la grotta come
se rivedendola avrei notato qualcosa che ovviamente non vedevo, a parte le mura di pietra e qualche osso per terra.

Aspetta, osso? Oh merda. Dove sono finita?!

-Si, mi sembra ovvio. 
Tu vedi l'uscita?- chiesi allarmata guardandomi intorno.

-Non si esce senza il mio consenso- mi spiegò con un sorriso allegro cosa che mi inquietò enormemente.

-E immagino che tu non abbia intenzione di darmelo, vero?- domandai cercando di non sembrar spaventata.

"Come ci si svegliava da un sogno?" cominciai a chiedermi allarmata.

-Non è un sogno- rispose ai miei pensieri.

-Leggi anche nel pensiero.
Maghetto dei miei stivali, come mi sveglio?- gli chiedi irritata, volevo svegliarmi, tornar a casa e dimenticarmi di ogni cosa.

-Non è un sogno- continuò "Merlino".

-Ma tra quanto mi sveglierò?!- mi domandai non ascoltandolo.

-NON È UN SOGNO!- mi urlò ma il suo urlo mi penetrò nella testa
e un dolore così atroce che crollai in ginocchio mantenendomela tra le mani.

-Adesso ascoltami, sei qui perchè hai potuto superare il mio incantesimo grazie al libro...- cominciò.

-Quale incantesimo?- lo interruppi ricevendo in risposta un occhiataccia.

-Dicevo, ah si. 
Il libro, e quindi vuol dire che la storia non si è compiuta come sarebbe
dovuto accadere e devi aiutarla a compiersi- disse ma parlava più che altro con se stesso.

-Beh, ho capito tutto- borbottai ironica.

-Ma potrebbe anche essere che quello che doveva accadere è accaduto e
continuerà ad accadere- continuò grattandosi la barba e guardando alle mie spalle.
Cosa avesse di affascinante quel muro restava un mistero.

-Adesso si che tutto acquista un senso- dissi come se avessi la minima idea di ciò che stesse farfugliando.

-Infondo mi stai simpatica e vieni dai tempi evoluti che più piacciono alla
mia compagna quindi cercheró d'aiutarti- sembrò risvegliarsi dai propri pensieri.

"I tempi evoluti che piacciono più alla mia compagnia", questo dice tutto.
Non so se è più folle lui o la sua "compagna".
A quella età ancora con la compagna?

-Come sei misericordioso. E come, di grazia?- chiesi esausta.

-Quando arriverai a Camelot cerca di adeguarti. 
Poi ti spiegherò cosa farai. 
Sappi solo che dovrai renderti utile per compiere l'impresa- mi spiegò ma l'ultima frase
mi arrivò come un soffio di vento e tutto si fece nero, l'unica cosa che pensai prima di
svenire è che mi sentivo tanto Dante nella Divina Commedia e capivo come sono orribili i continui svenimenti.

  
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