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Autore: Alicecream    21/09/2016    0 recensioni
Tu. Lo so che stai leggendo.
Senti amico, la connessione è lenta perciò non ho molto tempo.
Non leggermi. Hai per caso voglia di sorbirti cinque barra sei capitoli su come un'Aurora (modernizzata in Luna) adolescente e pericolosamente di annata 1998 viva la sua vita da adolescente, mentre cerca di friendzonare potenziali corteggiatori prima che questi la facciano dormire per sempre? Io credo di no.
Ti consiglio invece di usare il tuo tempo in maniera migliore.
Che ne dici per esempio di una visita alla pagina wikipedia di "psicologia inversa"?
(Non) dimostrami che funziona!
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le nove del mattino di una fresca domenica di primavera. Luna si stiracchiava nel letto, scalciando la povera micia addormentata ai suoi piedi. Aveva un sacco di cose da fare.
Punto primo: la sua vita online. Afferrò il cellulare che stava sul comodino e con gli occhi ancora appannati dal sonno si mise a sfogliare pigramente la home di Facebook. Tre nuove richieste di amicizia, un tag ad una foto insieme a persone che non ricordava neppure di aver conosciuto e trentasette likes erano state le conquiste di routine della serata. Era stata anche aggiunta ad un gruppo, Degradoqualcosa, doveva essere il nome della band che aveva suonato. Nessuna novità su Instagram, e le solite domande su Ask. Tutto nella norma.
Ora era tempo di organizzare la sua festa di compleanno, che sarebbe caduta il sabato successivo. Forse un comune mortale non avrebbe aspettato la settimana prima per organizzare un diciottesimo degno del suo nome, ma Luna aveva un asso nella mano: con il solo dono della parola sapeva convincere chiunque a fare quello che voleva lei.
Digitò il numero del suo locale preferito e si mise in attesa. Tre minuti, un'unghia mordicchiata e sette sbadigli più tardi, finalmente si degnarono di risponderle.
"Pronto, discoteca Collina. Deside.."
"Buongiorno, vorrei prenotare il locale per sabato.."
"Luna?!"
"Ma cosa.. con chi parlo?"
"Non riconosci la voce? Eppure mi sembrava di aver capito di essere talmente pesante che tu conoscerebbi il mio tono perché lo ascolti troppo spesso".
"Prima di tutto, Lucifero: parli peggio di un ubriaco la domenica mattina. Secondo: perché sono al telefono con te?"
"Hai mai pensato che ci sarebbe un motivo a chiamarmi Collina di cognome? Mio padre ha fondato il locale".
Non ci credeva. Non solo l'anti lingua italiana in persona era innamorato di lei; doveva anche essere il quasi proprietario della discoteca in cui avrebbe dovuto festeggiare il compleanno più unico della sua vita. A questo punto ci mancava solo che le chiedesse di invitarlo al party.
Fortunatamente, non andò così.
"Senti Lucifero, mi serve il locale per la notte di sabato. Dimmi il costo, e domani a scuola ti porto documenti, soldi e stupidaggini varie."
"Mh, lo farei, ma cosa ottenerei in cambio? Immagino che non mi lascerai mai festeggiare con te. Patteggiamo: io vengo, e in cambio non ti faccio pagare una Lira. Ci stai?"
Aveva capito bene? Lucifero non poteva essere così stupido, doveva esserci qualcosa sotto.
Oh, ma che importava! Con un secco "d'accordo" chiuse la telefonata e tornò comoda sotto le coperte.

Secondo passo: gli inviti. Le passò per la mente di creare un gruppo su WhatsApp, ma era così dannatamente poco originale, e poi aveva avuto esperienze non proprio positive da queste unioni di persone tra loro sconosciute. No, lei voleva di più.
D'un tratto, l'illuminazione: avrebbe fatto un'opera che nessuno prima di lei aveva mai pensato di fare. Si mise subito all'azione: con pazienza compilò a mano (si ricordava come impugnare una penna dall'ultimo anno delle elementari) una quarantina di biglietti e li decorò con i pastelli colorati. Ce n'erano per tutti: per la sua classe, per la sua squadra di hockey sul ghiaccio e per gli amici del suo paese. Aveva creato un capolavoro. Era davvero fiera di se stessa.
La mattina dopo lì distribuì nella sua 4B.
"Mi raccomando ragazzi, è un diciottesimo ma è anche una festa a tema! Quindi, chi non veste trash non entra! Uomo avvisato.." andava gridando.
"Flora, ti avverto: se vieni elegante uso la tua cravatta come reggicalze. Fauna: ho bisogno di musica, tanta bella musica. Confido in te. Serenella, ti nomino ph ufficiale della serata. So che non mi deluderai. Voi innominati, invece, ricordatevi: più portate da bere, più bevete".
"Mi sembra un ottimo esempio di proporzionalità diretta, Luna. Ti dispiacerebbe invece venire alla lavagna e parlarmi delle derivate di una funzione?".
Niente da dire, il professor Stefani aveva sempre un'entrata trionfale.
Ora Luna avrebbe solo dovuto superare indenne la settimana, riuscendo anche a guardare una o due serie di anime, comprare qualcosa da mettere e prenotare il servizio bar. Roba da poco, infondo.

  
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