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Autore: Psiche_00    21/09/2016    5 recensioni
Nick e judy esco fuori a cena ma non hanno idea di quali saranno le conseguenze.
Un uscita non proprio perfetta, una notte d' amore e... un test di gravidanza!
Riusciranno i nostri eroi a difendere il proprio amore nonostante i pregiudizi e... i rispettivi genitori???
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Benvenuti a Mammals City”

Questo lesse Judy su un cartellone ingiallito e sporcato dalle bombolette spray di qualche vandalo.
Davanti si ergeva una città industriale piena di condomini decadenti e grigi, più o meno tutti uguali tranne che per le crepe di varie dimensioni.
Prima di raggiungere il centro abitato vero e proprio si passava di fronte ad un complesso di fabbriche tra cui alcune in costruzione. Certe industrie gettavano fumi neri nell’ aria attraverso alti comignoli: di cosa erano composti quei fumi non si saprebbe dire, ma di certo non avrebbe reso tanto contenti gli ambientalisti.

Il treno terminò la sua corsa in una piccola stazione, assolutamente non paragonabile a quella sgargiante e piena di venditori a Zootropolis. Era un luogo anonimo dove si trovavano solo due binari all’ aperto, e all’ interno del piccolo e squallido edificio una semplice biglietteria.
Judy terminò lì la sua corsa e, uscita dalla stazione, avvertì subito l’ odoraccio che emanavano le industrie della periferia. Cercò di abituarcisi al meglio e si recò subito verso l’ indirizzo del dipartimento di polizia, che aveva scritto su di un bigliettino.

L’ edificio non era tanto grande, al contrario della prigione che, non lontana da lì, impressionava per le sue dimensioni. Judy si presentò alla Hall dove venne accolta da una giovane lince.
-Lei deve essere la nuova arrivata! la signorina Judy Hopps!-
-Ehm, già, sono io! Piacere di conoscerla signora…-
Blair, piacere mio! Il capitano, il signor Blaide, la aspetta nel suo ufficio per darle il benvenuto! In fondo al corridoio, a destra.- disse sfoggiando un sorriso cortese.

Judy si avviò ed entrando nell’ ufficio, scorse seduto sulla sua poltrona un grosso alce di una certa età che doveva aver avuto giorni migliori.
-Buongiorno agente Hopps, benvenuta nell’ MPD! Ho sentito molte belle cose su di lei…-
-Cerco solo di fare il mio lavoro al meglio- interruppe Judy, con un piccolo sorriso di cortesia. Non aveva assolutamente voglia di sentir tessere le sue lodi da eroina, proprio mentre pensava di essere il peggior animale nella storia dell’ universo.
-Certo, certo, qui tutti cerchiamo di farlo, ma vorrei ragguardarla sotto certi aspetti che forse…non le hanno specificato correttamente!-
Judy ascoltava, anche se non vedeva l’ ora in realtà di dirigersi verso il suo nuovo appartamento.
-Vede, agente questo posto, come avrà notato venendo qui, non è affatto Zootropolis. Probabilmente da dove viene lei, è abituata a risolvere di tanto in tanto casi di rapine o scomparse di mammiferi, tutto molto intrigante certo, ma qui a Mammals City le cose vanno diversamente. Qui le sparatorie fra gang sono all’ ordine del giorno, e non è un gioco: abbiamo perso tre agenti in soli due mesi e da Zootropolis ancora non si decidono ad inviare i fondi alle provincie per comprare giubbotti antiproiettile e armi all’ avanguardia, dobbiamo accontentarci dei vecchi modelli. I criminali qui non scherzano signorina, le consiglierei di stare molto attenta persino ai suoi vicini di casa, non si sa mai.-
Il tono dell’ alce era serio e fermo, mentre la coniglietta iniziava ad accumulare un certo timore negli occhi. Non tanto per lei in verità, quanto per il suo cucciolo, ancora in grembo.

“dove diavolo ti ho portato, piccolo mio…” pensava Judy piena di risentimento per se stessa.

-Per il momento continuerà a godersi la maternità, dopodiché potrà ricominciare a lavorare, questo è tutto. E ancora, benvenuta, spero di non averla scoraggiata.-
-Grazie mille capitano, ricevuto!- “già, si vedeva proprio che non era sua intenzione” pensò sarcastica.

A quel punto dopo essersi salutati, Judy si avviò fuori dal dipartimento con un certo timore. Dal discorso del capitano sembrava rischioso persino passeggiare per strada.
In effetti non aveva tutti i torti. Camminando Judy vide spesso passare le auto della polizia con le sirene accese, di tanto in tanto anche alcune ambulanze.
Poi finalmente arrivò di fronte ad un grande condominio. Il proprietario, una vecchia donnola, le fece avere le chiavi del suo appartamento al quinto piano.

C’ erano un bel po’ di scale da salire e la fatica non valse certo la pena. Il monolocale era molto simile al suo precedente appartamento: era quasi del tutto spoglio, ma ormai era abituata ad abitazioni simili e poi, perlomeno, c’ era la tv!. Quanto le mancava però l’ appartamento della volpe, non che fosse tanto più confortevole, ma non era quello il punto. L’ importante era che ci fosse Nick, era lui che la faceva sentire a casa .

Si gettò come spesso faceva sul letto, cercando di soffocare i pensieri e la solitudine nel cuscino, ma proprio in quel momento sentì di nuovo una fitta. Erano frequenti ormai, e Judy iniziava a temere per il cucciolo. I suoi genitori ancora non ne sapevano niente, ma non se la sentiva di dirglielo, non aveva la forza per quella discussione.
E fu così che passò la settimana, tra chili di gelato mangiati sul letto, a piangere con una montagna di fazzoletti di fronte alla tv. Un classico.

Erano passati circa sette giorni da quando Judy si era trasferita a Mammals City e la coniglietta non si era quasi mai mossa dall’ appartamento se non per andare al bagno, che si trovava al primo piano del condominio ed era condiviso da tutti gli inquilini.
Non usciva un po’ per paura, dopo il discorso del capitan Blaid, un po’ perché non trovava la voglia di uscire: molto meglio confortarsi con una vaschetta di buon gelato!... ciliegia, panna, carota… mirtilli.
“ ecco, ora mi tormenta pure il gelato, bah… mi è passata la voglia!”
Gettò il contenitore e si avvicinò al frigo per vedere cosa ci fosse rimasto da mangiare: Il nulla! era più arido di piazza Sahara, con tanto di palle di fieno, stile far west!
Lei però aveva fame. Guardò nel portafogli: poche banconote… ma abbastanza per una piccola spesa e visto che erano a malapena le sette decise di avviarsi verso il supermarket più vicino.
La luce del sole fuori non c’ era più e iniziava già a calare il buio. Pioveva, così dovette affrettarsi per raggiungere l’ entrata del negozio dall’ interno ben illuminato, in contrasto con la semi oscurità dell’ esterno.

La spesa però si rivelò un esperienza ben poco piacevole. Si deve infatti sapere che in un paesino come Mammals city la gente non era abituata a vedere facce nuove, tanto più una coniglietta sola e incinta.
-Chissà cosa sarà venuta a fare qui!-, -Mah, sarà una delle tante donnacce che vengono ogni mese in città!- , -chissà che fine ha fatto il compagno!-, -Magari è stata scaricata!- , -Magari l’ ex era un mafioso!-, -pss, guarda mamma che pancia che ha quella coniglia!-
Erano solo alcune dei pettegolezzi detti sottovoce che sentiva Judy mentre decideva cosa prendere al banco della frutta e verdura.

Anche se in altre situazioni avrebbe reagito con la sua solita forza e tenacia, in quel momento non riusciva a fare altro che tenere le orecchie basse. Sentirsi giudicare una poco di buono con chissà quale passato scabroso, la feriva. Non che lei non sapesse difendersi da sola, ma avrebbe voluto Nick in quel momento al suo fianco, pronto a difenderla.
“forse in fondo me lo merito… è stata tutta colpa mia, solo mia e della mia testardaggine!”.
Si avviò alla cassa per comprare quel poco di spesa che poteva permettersi, mentre la cassiera, un armadillo rugoso e di una certa età la guardava con diffidenza.

Fuori continuava a piovere, ed era ancora più buio: situazione non molto raccomandabile in un quartiere del genere. Già fuori dal supermarket di tanto in tanto giravano gruppi di predatori in cerca di passanti da derubare… o peggio.

Per arrivare al parcheggio, Judy dovette percorrere un pezzo di strada illuminata solo da un lampione.
Stava camminando con la spesa in mano quando dietro di lei sentì il vociare di un gruppo di animali che sembravano totalmente fatti.
-Hey coniglietta! Ti va di venire a farci un po’ di compagnia, eh?- senti urlato da dietro, seguito da una grassa risata.
Judy, col cuore in gola, aumentò velocemente il passo. La situazione non prometteva bene, avrebbe potuto chiedere aiuto ma la strada era isolata e probabilmente nessuno sarebbe sceso di casa per soccorrerla, tantomeno avrebbero chiamato la polizia, codardi com’ erano.
-Hey tu dove scappi?!!- altra inquietante risata.

Il parcheggio era vicino e Judy corse come un fulmine in macchina. Mentre entrava sentì uno sparo: l’ adrenalina era troppa per preoccuparsi di dove avesse colpito il proiettile, accese il motore e andò via a tutta velocità!.
Arrivò di corsa a casa. uscita dalla macchina vide un foro di proiettile sul suo sportello, proprio sotto il finestrino. L’ aveva passata liscia, molto liscia.
Corse verso il condominio e salì tutte le scale fino al quinto piano, arrivata davanti alla sua porta l’ aprì immediatamente, spaventata. Voleva solo rinchiudersi a chiave con doppia mandata e nascondersi sotto le coperte del letto, al sicuro.

Successe però qualcosa di molto strano, che le fece dimenticare per un momento quello che era successo. Abbassando lo sguardo, prima di aprire l’ uscio, notò qualcosa di arancione sul tappetino per asciugarsi le zampe.

-LA MIA PENNA CAROTA!!!- esclamò contenta di riaverla.
“un momento… ma se l’ avevo dimenticata a casa di Nick… allora, magari…”
Fece un sorriso a trentacinque denti, raccolse la penna e si catapultò dentro l’ appartamento con un entusiasmo senza pari. Sentiva come se il cuore si fosse liberato da un macigno e avesse rincominciato a risplendere.
Ma presto dovette tornare alla realtà. Per quanto piccolo fosse l’ appartamento Judy guardò dappertutto, ma di Nick non c’ era traccia.
“eppure… deve pur essere da qualche parte… perché mai mi avrebbe riportato la penna sennò?”

Alla fine però dovette rassegnarsi. Nick non era lì, non aveva lasciato bigliettini, nessun messaggio.
Delusa, posò la penna carota sulla scrivania e se ne andò a letto.
Intanto la luce verde del registratore lampeggiava nel buio.
Il mattino dopo Judy si svegliò di pessimo umore. Ebbe giusto la voglia di farsi un caffè, per poi rigettarsi sul letto a riflettere.
Era sdraiata sul materasso quando, lanciando per un attimo un’ occhiata verso la carotina, notò di sfuggita una lucina verde, ma tornò subito dopo a guardare il soffitto.
“aspetta un attimo…”
Scattò in piedi e corse a prendere la penna. C’ era registrato qualcosa!... ma cosa?. Ci pensò un attimo, assimilando la tensione del momento.
Poi si fece coraggio e diede il via alla registrazione.

In quel momento Judy, per chi l’avesse vista, sembrò una sfilata di espressioni: all’ inizio era seria e ascoltava con attenzione quella che sembrava essere una conversazione tra Nick e sua madre.
Poi, andando avanti con la registrazione fu presa dallo stupore totale. Quella nota vocale era una conferma, la prova che mise fine a qualsiasi dubbio! Ah Nick, vecchia volpe astuta!
Verso la fine della registrazione la colpì molto venire a sapere della parte che avevano avuto i suoi genitori nell’ intrigo. Non poteva crederci che fossero arrivati a tanto.

Finita la ripresa sonora Judy non seppe come reagire, non capiva dove volesse arrivare Nick. Era un modo per fare pace? O voleva solo prendersi gioco di lei, facendogli notare il suo sbaglio?
Stette per un po’ ad assimilare l’ informazione. Notò poi che la spia della penna ancora lampeggiava.
Un altro messaggio?
Aveva quasi paura di sapere cosa ci fosse registrato, ma si fece forza e dopo un attimo di suspence premette il bottone.
“Carotina! Se stai ascoltando questo messaggio vuol dire che, primo: incredibilmente nessuno dei tuoi simpatici vicini ha venduto la penna al mercato nero e secondo: hai ascoltato il primo messaggio. So certe volte di poter sembrare “giusto un tantino” schivo sul mio passato, ma giuro che non ti ho mai mentito, Judy! È la verità! Se però anche a questo punto non avrai intenzione di credermi, lo accetterò e rispetterò la tua scelta… ma se, mettendo per un attimo da parte gli ormoni, sei ancora la stessa Judy che si è fidata di me fin dalla prima volta, guardando oltre quello che pensava di me la gente solo perché ero una volpe, allora so che mi crederai! Se è così, ti aspetto per le 11.00 di domani mattina sulla Riff beach di Zootropolis… ah, quasi dimenticavo, ti servirà una cosa che ti ho lasciato nel tuo vecchio appartamento. Non dimenticartene!
A presto Carotina… spero.”

Ci mise un po’ a digerire il messaggio ma non ci volle molto perché venisse travolta dalla felicità!

-Ah Nick! Volpe ottusa! Per tutti i cracker al formaggio, ma quanto diavolo ci hai messo?!! ADDIO “DEGRADO CITY”!!!-
Ma che cosa aveva in mente Nick? Certo non era stato proprio del tutto chiaro. Ma Judy non ci fece caso, contava solo una cosa: finalmente aveva l’ occasione di chiedere scusa!

Mentre la coniglietta rifletteva, si accorse che erano già le 9.00! e l’ incontro era per le undici! Ci avrebbe messo un po’ per arrivare… e rischiava di far tardi! Ma c’ era comunque ancora una questione da risolvere una volta per tutte, e l’ avrebbe conclusa quella mattina stessa.
Quella questione si trovava a Bunnyborrow.

NOTA DELL'AUTRICE: eccomiii! Scusate il ritardo! Alla fine sono riuscita a pubblicare, anche se con un certo ritardo, un capitolo abbastanza corposo!! Spero di aver dato un idea completa della città e di ciò che ha vissuto judy! Da ora in poi però la situazione riceverà una bella scossa! Ci stiamo avvicinando alla conclusione, ma ci arriveremo con ancora alcune sorprese!! Spero il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere nelle recensioni :-)!!!!!
   
 
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