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Autore: Syerra    22/09/2016    4 recensioni
"Tsubasa respira e cerca di mantenere il controllo” gli sussurrò in un orecchio Taro, il capitano si mosse sconnessamente sulla sedia, vide che anche gli altri compagni della Nankatsu guardavano meravigliati la donna di fronte a loro. Chi si sarebbe mai immaginato che il medico sportivo sarebbe stata la loro ex compagna di scuola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La partita contro la Cina si stava avvicinando, i ragazzi continuavano ad allenarsi a un ritmo sostenuto, nel frattempo Tsubasa cercò di avvicinarsi sempre di più a Sanae. Gli piacevano i loro momenti di seduta, aveva scoperto alcune cose sulla vita della ragazza, di come aveva deciso di intraprendere medicina, della richiesta degli allenatori, di suo figlio e della cognata. Non aveva mai chiesto direttamente del marito, appena cercava di toccare l'argomento l'ex manager sviava su altro. Quel pomeriggio trovò lo studio vuoto, forse Sanae era stata chiamata da Gamo, decise di aspettare qualche minuto, si sedette su una delle poltroncine di fronte alla scrivania e la sua attenzione fu attirata dai portafoto, non era mai riuscito a vederne l'immagine. Con un movimento svelto si portò dall'altro lato del tavolo e vide che in uno vi era la foto di Soichiro, senza accorgersene prese l'altro portafoto in mano dove vi erano Sanae con un ragazzo che doveva essere il marito, la ragazza stava baciando la guancia del ragazzo mentre lui con un sorriso smagliante guardava la camera. Hideaki era un uomo alto, bruno ed estremamente bello, sembrava anche un tipo simpatico, da quel poco che poteva percepire Tsubasa capì che i due si amavano ed erano felici. Stava per rimettere a posto la fotografia quando vide sulla porta la dottoressa. Sanae lo fissò per qualche secondo con uno sguardo sbigottito, poi con passo svelto gli si affiancò e gli rubò di mano l'oggetto, il capitano tentò di giustificarsi, ma l'ex manager lo precedette dicendogli di stendersi sul lettino con uno sguardo che non ammetteva repliche. L'intera seduta passò nel silenzio più totale, Tsubasa non capiva perché fosse così tanto arrabbiata, insomma aveva solo preso in mano quel dannato portafotografie, non l'aveva ne rotto ne sporcato. Quando Sanae gli disse che avevano finito gli si avvicinò “Cosa c'è che non va?”
La donna continuava a dargli le spalle, come se fosse intenta a fare altro, non potendone più la girò verso di se “Parlami, ti prego”
“Mi-mi dispiace, è solo che sono un po' troppo gelosa dei miei oggetti, scusa”
Vedendo l'espressione affranta di Sanae, Tusbasa l'abbracciò forte
“Scusami Sanae”
“No scusami tu, mi ha fatto uno strano effetto e non so perché mi sono arrabbiata, ma non è colpa tua”
Rimasero così per diversi minuti, il capitano sentì il battito del suo cuore aumentare, nonostante il piccolo malinteso di prima si sentì calmo e sereno, chissà se anche la dottoressa provava la stessa emozione, se sentiva il calore nel petto. Il momento idilliaco fu interrotto dal bussare alla porta, Sanae col viso leggermente arrossato si staccò e invitò ad entrare lo scocciatore, che era Takeshi pronto per una seduta di fisioterapia.

Tsubasa si sedette vicino a Genzo e a Taro, i due stavano parlando delle proprie squadre, ogni tanto il capitano sorseggiava del te freddo al limone, ascoltò per un po' la loro conversazione, ma poi si distrasse vedendo Sanae dall'altra parte della sala che parlava con Yayoi. Come sempre fu incantato dal suo sorriso e dal modo in cui gesticolava per sottolineare qualcosa “A l'amore” senza volerlo saltò sulla sedia, a causa della sua reazione i due amici iniziarono a ridacchiare
“Di cosa ridete ragazzi?”
“Del capitano, mi sa che si è innamorato della nostra dottoressa”
Tsubasa divenne rosso come un peperone, mentre Jun e Hikaru si sedettero al loro tavolo
“Stavo iniziando a sospettarlo, soprattutto da quando mia moglie continua a dire che sareste una bellissima coppia”
Dannazione non pensava di essere sulla bocca di tutti, maledetta Yayoi, come poteva andare in giro ad aumentare i pettegolezzi, probabilmente anche Sanae aveva sentito qualcosa. Cercò di cambiare discorso chiedendo a Hikaru se conosceva l'orario di partenza per lo stadio di Tokyo e da li partì una lunga conversazione sui loro avversari.
Durante tutta la serata Tsubasa aveva in mente una domanda da fare a Misugi e alla fine trovò il coraggio di chiedergli se avesse conosciuto il marito di Sanae
“Sì, ci siamo conosciuti all'università era più grande di noi di due anni, studiava economia e commercio, ci siamo ritrovati nello stesso tavolo della biblioteca e da li è nata una bella amicizia. Lui e Sanae si sono conosciuti in una serata tra amici, Hideaki si è subito innamorato e credo anche per lei fosse lo stesso, ma all'inizio ha fatto un po' la sostenuta. Alla fine dopo un lungo mese di corteggiamento è riuscito ad ottenere un appuntamento e conquistare la nostra Anego”
“Era un tipo sveglio, intelligente e simpatico, amava la vita è stata una vera e propria tragedia quando gli hanno diagnosticato la leucemia, se l'è portato via in meno di un anno. Credo che Sanae sia andata avanti grazie a suo figlio e a Hitomi”
Non avevano mai visto Hikaru così abbattuto, ma per fortuna intervenne Ishizaki con la sua allegria sfidandoli a biliardino.

Era notte fonda, quel pomeriggio si sarebbe disputata la partita con la Cina doveva essere in forze eppure non riusciva a dormire, non sapeva se era per il caldo o l'agitazione. Non potendone più del silenzio e dello stare fermo a letto, per evitare di svegliare Taro, decise di farsi un giro. L'intero edificio era al buio, incontrò una guardia che lo riconobbe subito e dopo avergli fatto una battuta sull'agitazione per la partita lo lasciò libero di continuare il suo giro. Senza che se ne accorgesse arrivò al campo da calcio, fece un lungo sospiro doveva rientrare e mettersi a letto o l'indomani non si sarebbe retto in piedi, stava per tornare indietro quando vide una figura vicino al gazebo. Incuriosito si avvicinò e fu stupito quando vide Sanae, anche la ragazza aveva la sua stessa espressione “Tsubasa-kun cosa ci fai ancora in piedi?”
“Potrei farti la stessa domanda”
“Non riesco dormire, sei agitato per la partita?”
“No, non so perché non riesco a prendere sonno”
“Magari è una bella donna ispanica che ti tiene sveglio”
Non seppe perché ma al capitano sembrò che fosse passato un lampo di delusione negli occhi della ragazza, eppure era stata lei a dire quelle parole e lui non avevano mai parlato della sua vita sentimentale, anzi sembrava che non importasse ad Anego se lui fosse impegnato, perché non gli aveva mai posto una domanda diretta.
“Non c'è nessuna ragazza”
“Certo un ragazzo bello, ricco e famoso come te non ha la fidanzata”
“Davvero, non sono riuscito a trovare la persona giusta, qualche flirt o storiella… in realtà l'ho trovata quella che mi fa perdere il sonno, solo me la sono fatta scappare, ero così giovane e stupido per non aver capito quanto l'amassi e ora non so come rimediare”
Non sapeva come aveva fatto a trovare quelle parole, ma per tutto il tempo l'aveva fissata negli occhi, rimasero a guardarsi per qualche minuto, poi la dottoressa si alzò in piedi e gli augurò la buona notte, ma Tsubasa non voleva che se ne andasse, aveva bisogno di capire se c'era ancora una piccola speranza per loro
“Da quando ti ho rivista ho capito cosa ho perso, non faccio altro che pensare a come sarebbe stata la nostra vita se non fossi stato così egoista… io ti vog-”
Ma non finì la frase perché la ragazza si girò verso di lui con gli occhi velati dalle lacrime
“Non dirlo Tsubasa, ti prego. Come potresti volermi ancora?!”
“Perchè non dovrei scusa?!”
“Sono una vedova con un figlio piccolo, quando finirà questo periodo tu tornerai a fare la tua vita di sempre mentre io me ne starò qui a crogiolarmi ancora per te. Non voglio tornare nel vortice della desolazione, non dopo che sono riuscita a uscirne. Non posso permettermi di sperimentare, devo mettere davanti le priorità di mio figlio alle mie”
La vedeva che pian piano allontanarsi da lui, sentiva che la stava perdendo, l'afferrò per un braccio e la baciò stringendola a se, dopo qualche secondo anche lei rispose al suo bacio, le mani di Ozora andarono sul viso di Sanae, per impedirle di scappare di pochi centimetri dalle sue labbra iniziò a parlare “Non sarà facile all'inizio, dovremo creare un nostro equilibrio e dovrò farmi accettare da tuo figlio, ma diavolo Sanae è da quando sei arrivata il primo giorno che ho voglia di stringerti a me. Ce la possiamo fare”
“Io-io”
“Prenditi del tempo per pensarci sono pronto ad aspettarti” la ragazza sembrò pensarci su
“Ascolta il tuo cuore Sanae” e la baciò ancora.

Prese posto vicino a Yayoi, la moglie del libero era euforica per la partita, non avrebbero preso posto sulla panchina, ma si sarebbero sedute nella tribuna d'onore che gli avrebbe permesso di vedere l'intero match da vicino. Si girò verso i giocatori e vide Tsubasa che stava parlando con Misugi, molto probabilmente stavano discutendo sulle tattiche da utilizzare, con un sospiro si appoggiò meglio allo schienale del sedile e cercò di rilassarsi, doveva capire cosa provava e dare una risposta al capitano. Non si sarebbe mai aspettata che Tsubasa provasse qualcosa per lei, aveva passato anni a inseguire quello zuccone,quante notti insonne aveva passato a piangere per lui perché non si accorgeva di lei, non era stato facile trovare se stessa quando se ne era andato, era così piena di rabbia e frustrazione ed era pienamente convinta che nessuno le avrebbe mai rubato il cuore come aveva fatto Tsubasa, ma poi era arrivato Hideaki. Istintivamente le spuntò un sorriso al ricordo del marito, l'aveva conquistata con la sua dolcezza e tenacia e alla fine se ne era innamorata follemente, tanto che nel giro di di due anni si erano sposati avevano e avuto un figlio. Non aveva mai pensato che Hideaki fosse un sostituto di Tsubasa, erano così diversi e li aveva amati in modo totalmente diverso, eppure una parte di se si sentiva in colpa. Non capiva bene il motivo, dopotutto erano passati quattro anni dalla morte di suo marito e non avrebbe mai immaginato di poter provare ancora qualcosa per il capitano, per questo aveva accettato la richiesta di mister Gamo e mister Mikami, certo sapeva che gli avrebbe fatto un certo affetto rivedere tutti i suoi amici e lui, ma quando l'aveva stretta quella prima volta nel suo studio si era sentita di nuovo viva e aveva sentito l'amore che provava per quell'uomo rinascere. Si era spaventata aveva cercato di mantenere le distanze, di essere professionale, eppure non era bastato “Tutto bene Sanae?”
Con un groppo in gola fece solo un cenno di assenso all'amica, ma ella non demorse "Sai che con me puoi parlare di tutto”
“Lo so, ma non è il luogo adatto”
Il pullman arrivò a destinazione, scesero tutti velocemente per entrare nel tunnel per gli spogliatoi, le due ragazze si fermarono all'altezza delle scale che le avrebbe portate in tribuna, Yayoi diede un veloce bacio al marito e fecero un enorme in bocca al lupo all'intera squadra, Sanae fissò il capitano che la guardava a sua volta, appena sentì le guance andarle a fuoco si girò e incitò l'amica a muoversi per prendere posto.
Lo stadio era un'esplosione di grida, cori e colori, a Sanae era mancata quell'atmosfera, quando era solo la piccola Anego e gridava a squarcia gola il suo tifo
“Adesso che siamo sole puoi dirmi cosa c'è che non va?”
“Tsubasa mi ha confessato che prova qualcosa per me”
L'infermiera la guardò con occhi luccicanti “Ma è bellissimo e tu cosa provi?”
“Sono confusa, una parte di me è felicissima, mentre l'altra si sente in colpa”
“Oh… Sanae non devi minimamente sentirti in colpa, sei così giovane, bella, altruista e intelligente, non credo nessuno si aspetti che tu rimanga sola a vita. So che Hideaki vorrebbe vederti felice” “Yayoi non sono più una ragazzina, Tsubasa alla fine di questo ritiro tornerà in Spagna e credi che possa davvero funzionare?!”
La moglie del libero la guardò con dolcezza, capiva i timori dell'amica, ma sapeva che non poteva chiudersi in quel modo con il resto del mondo, dedicandosi solamente al lavoro, doveva trovare il coraggio di lasciarsi andare “Secondo me hai solo paura di poter soffrire di nuovo e ti capisco, ma cerca di viverti queste emozioni e non nasconderti dietro a un muro. Vedrai che troverete il modo di continuare la vostra relazione anche a distanza”

la mora stava per rispondere quando sentì il lo speaker annunciare l'entrata in campo dei giocatori, ad ogni nome era un boato di entusiasmo e cori, ma il più acclamato fu il capitano, mai aveva sentito così il calore dei tifosi e in quel momento fu fiera dell'uomo che era diventato Tsubasa.
Il Giappone era stato implacabile, con Genzo la difesa era quasi impenetrabile, per non parlare del centro campo, Tsubasa dava gli ordini e tutti li eseguivano e nel giro di un quarto d'ora la squadra si era portata in vantaggio grazie a un goal di Hiyugan. Sanae seguì l'intera partita con entusiasmo, insieme a Yayoi facevano un tifo sfegatato, tanto che dovette calmarsi o il giorno seguente non avrebbe avuto più voce. Verso la fine del secondo tempo la nazionale nipponica prese possesso palla, Taro riuscì a scartare un paio di giocatori, passò la palla a Jun che riuscì ad arrivare quasi davanti allo specchio della porta, ma fece un bellissimo assist al capitano che con il suo tiro segnò. L'intera curva esplose in grida di felicità, il capitano corse verso le tribune d'onore e fece il segno della vittoria verso la dottoressa, il cuore di Sanae sussultò, non le aveva mai dedicato un goal, nemmeno quando erano ragazzini.
Il resto della serata fu dedicata ai festeggiamenti, tutta la squadra rideva e scherzava, per quella sera Gamo aveva concesso ai ragazzi di bere qualche bicchiere di spumante, ma gli ricordò di non rilassarsi troppo, perché dovevano ancora disputare la partita contro la Corea del sud. Sanae uscì sul terrazzo per prendere un po' d'aria, aveva bisogno di staccarsi un attimo, aveva l'assoluto bisogno di isolarsi e pensare, quel giorno era stato pieno di emozioni, l'essere tornata allo stadio l'aveva destabilizzata leggermente, per tutta la partita e il ritorno fu euforica, ma quando si chiuse in camera a cambiarsi per la cena si sentì malinconica, come in quel momento
“Tutto bene?”
“Sì col caldo l'alcool deve essermi andato un po' alla testa, è stata una grande partita”
Tsubasa le si avvicinò e istintivamente trattenne il respiro, non voleva inalare il suo profumo o sicuramente avrebbe ceduto e l'avrebbe baciato, il ragazzo si chinò su di lei e le sussurrò “Ho voglia di baciarti, di andarmene via da qui insieme a te e festeggiare in un altro modo”
Sanae spalancò gli occhi, sentì una morsa al ventre e il respiro diventare leggermente affannoso, che diavolo di fine aveva fatto il ragazzo impacciato, quello davanti a lei era un uomo che la voleva e lei se ne sentiva terribilmente attratta. Fece violenza su se stessa, si allontanò dal suo diavolo tentatore, ma lui la seguiva in ogni movimento
“Credo sia ora di rientrare”
“Dimmi che non mi vuoi Sanae e ti lascerò in pace”
“Ho bisogno di tempo”
“Lo so, ma è difficile non poterti baciare o toccare dopo ieri sera”
La ricordava bene anche lei la sera precedente, controllò che nessuno li osservasse, si alzò sulla punta dei piedi e diede un bacio stampo a Tsubasa per poi rientrare velocemente nel salone.
Era ora di cena, come di consuetudine scese verso la hall del residence con Taro, Genzo e Ryo, quest'ultimo non faceva altro che lamentarsi degli allenamenti e di quanto si sentisse stanco, mentre Taro stava messaggiando al cellulare, probabilmente con la sua ragazza Isabel, una bella francesina che adorava il suo amico, si vedeva lontano un miglio che si amavano, era proprio contento per loro. Quando le porte si aprirono Tsubasa si ritrovò di fronte Sanae che stava parlando con Yoshizumi, l'uomo era uno degli addetti stampa della nazionale, ciò che lo irritò fu quando il bellimbusto si permesse di mettere una mano sulla spalla della ragazza chiedendole se volesse andare con lui a cena. Istintivamente contrasse la mascella, stava per andare verso di loro, ma Genzo lo braccò per un braccio “Mio caro Romeo calma la tua sete omicida, non credo sia il caso di dare spettacolo” “Se non allungasse le mani sarebbe meglio”. Dopo cena Tsubasa riuscì ad agguantare Sanae, si appartarono in un punto della hall dove non potevano vederli
“Che voleva quello la?” vedendo l'espressione confusa della ragazza gli ricordò dell'addetto stampa “Stavamo parlano del prossimo impegno della nazionale e mi ha chiesto di uscire” lo disse come se niente fosse
“Spero tu abbia rifiutato”
Sanae fu piuttosto colpita dal tono del capitano, non l'aveva mai visto geloso e a dire il vero non l'aveva mai visto preso da lei, in un certo senso le faceva piacere
“Calmati non ci andrò a cena con lui, perché prima devo capire un paio di cose”
Anche quella volta il capitano le si avvicinò, istintivamente indietreggiò fino ad essere con la schiena contro il muro, erano così vicini che se si fosse alzata sulle punte si sarebbero baciati, Sanae chiuse gli occhi pronta al contatto tra le loro labbra, ma Tsubasa le baciò sull'angolo della bocca.Vedendo la sua faccia stranita disse “Fino a quando non mi darai una risposta non ti bacerò”
Gli occhi della ragazza si spalancarono, avrebbe voluto togliere quel sorrisetto da quella faccia da schiaffi, tentò di scansarlo, ma Tsubasa era nettamente più grande e robusto di lei
“Però ciò non vieta di abbracciarti e stuzzicarti” col la punta del naso le fece una lieve carezza sul collo, dio stava impazzendo e lui stava giocando sporco
“I-Io devo andare”
Ozora la lasciò passare, sapeva che prima o poi Sanae avrebbe ceduto.

Gli allenamenti stavano terminando, Sanae era a bordo campo con Gamo e Mikami a parlare dei giocatori, dovevano capire se potevano contare su Kazuo Tachibana , nell'ultima partita aveva avuto un brutto contrasto con uno dei giocatori della Cina, all'inizio sembrava nulla di serio, poi durante gli allenamenti del giorno seguente il ragazzo si era lamentato di un dolore alla coscia destra, il cellulare della ragazza iniziò a suonare e vedendo il nome sul display rispose immediatamente allontanandosi dal campo. Ritornò dopo un bel quarto d'ora con un'espressione raggiante
“Tutto bene?”
“Sì Mister è solo che mi ha appena chiamato mio figlio dicendomi che la sua squadra ha vinto il campionato”
“Congratulazioni e chissà che non nasca una nuova stella del calcio”
Anche i ragazzi della nazionale si congratularono
“Hitomi mi ha mandato delle foto” fece vedere le immagini a Yayoi, ma in un attimo si era formata una piccola calca, c'era una foto di Soichiro che tirava in porta, una altra della premiazione e infine una del bambino che indossava la medaglia. Taro, Genzo e Tsubasa si ricordarono della prima vittoria del campionato nazionale, erano solo dei bambini eppure era stato il primo e vero traguardo della loro carriera.

Controllò che non ci fosse nessuno in corridoio, aveva visto Yayoi uscire dallo studio e immaginò che Sanae fosse da sola e fu così, la trovò intenta a fissare delle lastre, senza far rumore si mise dietro di lei e l'abbracciò, la ragazza sussultò e tentò di divincolarsi
“Sono io, mi mancavi” le sussurrò per poi depositarle un bacio dietro l'orecchio
“Capitano sa che potrei denunciarla per molestie sessuali?”
“Davvero, pensavo le piacesse essere importunata da me”
Sanae riuscì a girarsi verso di lui, lo fissò intensamente negli occhi, voleva baciarlo ne sentiva il bisogno, ma lui era stato categorico, doveva dargli una risposta ma aveva così tanti dubbi
“Cosa ti trattiene Sanae, perché lo sento che ti piaccio e che mi vuoi, eppure cerchi di mantenermi distante, parlamene”
non poteva sempre rimandare, doveva prendere una decisione, forse aveva ragione lui se ne avessero parlato avrebbe potuto chiarirsi le idee
“Ho paura di quello che succederà. Dopo la morte Hideaki ho fatto un enorme fatica per riprendermi, mi sono rimboccata le maniche ho diviso le mie giornate tra il lavoro e mio figlio, sembrava tutto perfetto. Poi arrivi tu, pensavo di non provare più nulla per te, insomma sono passati quattordici anni, e adesso invece sono confusa, ti voglio ma allo stesso tempo ti detesto, perché hai scombinato tutto il mio mondo. La cosa che mi fa più paura è che ci dovremmo separare perché tu tornerai in Spagna e io alla mia vita, per questo ti tengo a distanza, non voglio più soffrire”
Tsubasa non perse nemmeno una parola, capiva i dubbi di Sanae, era riuscita a creare un proprio mondo e aveva la propria vita, ma non poteva estraniarsi dagli altri
“Ti ho mai detto quello che mi piace di te?… sei una donna forte, intelligente, un'amica fidata, compassionevole, forte e irresistibilmente bella. Non pretendo che tu prenda e molli tutto per seguirmi in Spagna, voglio sono una chance, è vero tornerò in Spagna ma ormai con la tecnologia e gli aerei potremmo vederci e sentirci più spesso. Ti amo Sanae Mitsui e sono disposto ad avere una relazione a distanza e poi vedremo cosa accadrà”
“Si ma-”
“Ti ho già detto che non me ne frega niente se hai già un figlio, gli vorrò bene e non voglio assolutamente allontanarti da lui, ti prego dacci una chance”
Come poteva dirgli di no, dopo che gli aveva messo il suo cuore in mano, era persino disposto ad avere una relazione a distanza, in quanti avrebbero accettato una cosa del genere?! Decise di lasciarsi andare di seguire l'istinto, con entrambe le mani prese il viso di Tsubasa e lo baciò con trasporto, le loro lingue si cercarono subito, le mani di lei si infilarono sotto la maglietta per toccargli la schiena possente mentre quelle di lui andarono sui suoi fianchi e la sollevò per appoggiarla sulla scrivania e facendole divaricare le gambe, erano pura passione.
Si staccarono quando sentirono la voce di Yayoi che parlava con qualcuno, Sanae si mise dietro la scrivania mentre Tsubasa si sedette di fronte, fecero finta di parlare della caviglia del ragazzo, nel frattempo l'infermiera aveva raccolto le lastre appese mettendole nell'archivio dietro la dottoressa, poi fece per uscire ma prima si fermò sulla porta dicendogli “Vi lascio continuare ciò che ho interrotto, emm Tsubasa prima di uscire togliti il rossetto di Sanae dalla bocca, a dopo ragazzi”
I due si fissarono sbalorditi e rossi come due semafori per poi ridere a crepapelle.



Finalmente sono riuscita a postare, è stato un periodo piuttosto stressante. Comunque il nostro capitano si è dato da fare ed è riuscito a conquistare la nostra Sanae.
Voglio ringaziare tutti coloro che seguono e leggono la mia storia, soprattutto riru, gabele11 e guiky80  per le vostre recensioni e consigli. Spero di aggiornare presto, grazie ancora a tutti

 

 

   
 
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