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Autore: Mag7gio    23/09/2016    1 recensioni
[Otome game]
La vita di Cecilia Mondini era davvero monotona, fino a poco tempo fa. Sino a quando la madre, una nota cantante lirica, sposa Angelo Gaterby ed entra a far parte della sua caotica e numerosa famiglia.
Sì perché Angelo ha sette figli e ognuno di loro ha il nome di uno dei sette arcangeli.
Peccato per Cecilia che i suoi adorabili fratelli abbiano d'angelico solo il nome... e nient'altro!
Cosa mai l'aspetta?
(trovate la storia anche su WATTPAD)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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" ...Ed infine questa è la biblioteca" mormora Chihiro, dopo aver chiuso la porta, "se devi studiare è il posto perfetto qui per farlo, senza che nessuno ti disturbi." Poi esce un pezzo di carta dalla tasca della giacca e la guarda assorta. "Ora l'unica cosa che manca da mostrarti... Sono i campetti fuori dei club sportivi" conclude con un mezzo sorriso. "Club sportivi?" chiedo mentre la seguo, affrettando il passo. Chihiro annuisce con un colpo secco del capo. "È obbligatorio che ogni studente, qui alla "Leonardo", debba far parte di un club." Si gira e nota la mia espressione terrorizzata. "Non sei brava negli sport?" domanda lei, mentre un enorme sorriso comincia a comparirle in volto. Emetto un sospiro. "No... Sono più tipo da patatine e divano." Chihiro solleva le sopracciglia e inevitabilmente arrossisco, imbarazzata. "C-cioé, non è che sia pigra, intendiamoci. È che non sono portata per lo sport, tutto qua... " balbetto, mantenendo lo sguardo sul pavimento. "Capisco... " sussurra Chihiro. "Che ne dici si entrare in qualche altro club, allora? C'è ne sono ditutti i tipi... Più tardi passiamo di nuovo in segreteria e ti faccio avere una lista." "Ok, grazie!" esclamo sollevata. Nei minuti seguenti Chihiro mi mostra la zona dedicata ai club sportivi. Non ho mai visto niente del genere. Nella mia vecchia scuola il massimo era una palestra in cui facevamo riscaldamento e qualche partita sporadica di pallavolo. Qui, invece, si praticano un sacco di sport diversi: il calcio, il tiro con l'arco, l'atletica, il tennis e persino il nuoto. Stavolta Chihiro mi mostra tutto con una strana fretta. Più di una volta mi ritrovo letteralmente a correre per stare al suo passo e non capisco il motivo. Si guarda circospetta in giro e sembra diventa tesa. I suoi occhi sono sfuggenti e nervosi, dietro quelle lenti. Ad un certo punto unisce le mani davanti a sé, si volta verso di me e fa un inchino frettoloso. "E con questo abbiamo finito. Se vuoi, puoi anche tornare a casa se ti va... " afferma con un sorriso tirato. Aggrotto le sopracciglia, confusa. Scosto la manica della divisa e guardo l'orario sul mio orologio: sono ancora le undici del mattino! "Per quale motivo?" domando. "N-non ci sono lezioni oggi...?" "Ecco..." mormora Chihiro, ma qualcosa la immobilizza. Un fischio strano arriva alle mie orecchie e mi volto verso di esso. "Attenta!" esclama Chihiro e con la mano chiusa a pugno assesta un colpo ben assestato a qualcosa che stava per colpirmi. Abbasso lo sguardo e capisco che è un pallone da calcio. Lo fisso attonita. "Cecilia, stai bene?" mi chiede Chihiro e annuisco, senza dire nulla. Lei si porta le mani al viso e comincia a imprecare. È furibonda quando si gira verso il campo di calcio. Lì ci sono dei ragazzi che stanno giocando e riconosco subito alcuni di loro. Sono i tipi che ho visti ridacchiare prima in corridoio... "Cesare Barbieri! Lo sapevo che eri stato tu!" sbotta Chihiro, indicando con l'indice uno di loro che sta ridendo. "Sei un gran pezzo d'idiota!" Cesare Barbieri si avvicina a noi con passo lento e misurato. È un bel ragazzo, ha i capelli castani e gli occhi castano chiaro, e ha l'aria di uno di quelli che sono consapevoli di esserlo. "Volevo testare i tuoi riflessi, Chihiro" sghignazza lui. Poi si volta verso di me e il suo sorriso di allarga un po' di più. "Sei nuova, vero? Ti ho visto stamattina in corridoio... " esordisce, lasciando cadere il discorso. Lo guardo, ancora un po' frastornata, e Cesare inarca un sopracciglio quando vede che non parlo. Mi agito e dico tutto d'un fiato: "S-sono Cecilia Mondini... Piacere di conoscerti... " Cesare sorride. "Io sono... " mormora, ma Chihiro mi afferra la mano e mi tira via. "Ehi!" sbotta Cesare, parandosi davanti a Chihiro con le mani alzate, impedendole di portarmi via. "Cos'è tutta questa fretta?" Chihiro lo fulmina e assume un'aria davvero furibonda. "Levati di mezzo. So perfettamente cosa vuoi fare." Cesare ridacchia. "Sai che è una tradizione della scuola... È toccato anche a me e a te." "Sicuro! Avrei tanto voluto esserci quando è toccato a te e ai tuoi due amichetti Gaterby" borbotta Chihiro e io sobbalzo al suono di quel cognome. "Conoscete i Gaterby?" chiedo e i due mi fissano. "Non dirmi che li conosci" mormora Chihiro. Ha un'aria quasi delusa... Mi domando il perché. "Bé... " mormoro con un filo di voce, ma qualcuno emette un lungo fischio. In un attimo siamo circondati da molti studenti. "Io me ne vado... " mormora Cesare, scappando via. In un attimo si è confuso tra la folla. "C-che succede?" chiedo a Chihiro che tutta l'aria di aver ingoiato un limone. Lei non mi risponde, ma intorno a me i ragazzi cominciano a ridacchiare. E poi... qualcosa di appiccicoso colpisce Chihiro alla testa. Si immobilizza e si volta verso il ragazzo che le ha appena lanciato un pomodoro. I capelli di Chihiro sono sporchi e puzza di verdura marcia. Anche gli altri hanno un pomodoro in mano e i loro occhi sono puntati verso di me... ma cosa sta succedendo? "Montecchi!" urla Chihiro accanto a me, indignata, verso quello che le ha tirato il pomodoro. Il ragazzo dagli occhi verdi, Montecchi, ridacchia divertito. "Dobbiamo dare il benvenuto alla nuova arrivata, no?" Sollevo le braccia, ma non mi proteggono da tutti quei pomodori che mi colpiscono tutti in una volta. Scivolo per terra, mentre i vestiti si sporcano e si inzuppano. Urlo e Chihiro cerca in tutti i modi di proteggermi, senza riuscirci. Poi come tutto è iniziato finisce, e vedo Montecchi - ha in mano un pomodoro di grosse dimensioni - avvicinarsi a me a passo lento. "Fermo!" esclama Chihiro, cercando di impedirgli di avvicinarsi, ma altri due ragazzi la spingono via. <> sbotta uno di loro e lei lo fulmina con lo sguardo. Poi lo riporta verso di me, chiedendomi silenziosamente scusa. Alzo lo sguardo verso Montecchi, che ha l'aria di un gatto che sta per mangiarsi un topolino, e deglutisco percependo cosa sta per farmi. "Benvenuta alla Leonardo. Spero che tu ti diverta d'ora in poi, novellina" m'apostrofa e sento gli altri, intorno a me, ridere a crepapelle. Serro gli occhi, irrigidendomi. Tremo nell'attesa che quel pomodoro mi colpisca in faccia. Maledico già da ora questa maledetta scuola! "Cosa diavolo stai facendo?!" Apro lentamente gli occhi, giusto in tempo per vedere due ragazzi che allontanano da me Montecchi. "Ehi, siete tornati... " esclama Montecchi. "Stavamo dando il benvenuto alla...", ma non finisce la frase perché il ragazzo dai capelli scuri si avventa contro lui, assestandogli un pugno in faccia. "Sei un idiota!" lo sento urlare. Non vedo la sua espressione - mi dà le spalle - ma dal viso terrorizzato degli altri capisco che deve essere molto arrabbiato. L'altro ragazzo, invece allunga il braccio verso di me e mi porge la mano. "Tutto bene?" mi domanda gentile. Sposto lo sguardo dalla sua mano al suo viso. Ha un paio di occhi azzurri incredibili, di un colore così intenso da sembrare un cielo primaverile. E li riconosco subito... Quelli sono gli occhi dei Gaterby!
   
 
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