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Autore: riccardoIII    24/09/2016    7 recensioni
Questa è la storia di Sirius Black, dei Malandrini, di una generazione cresciuta nella guerra e che ha fatto la guerra. Questa è la storia di un bambino che diventa uomo, passo dopo passo, scelta dopo scelta, fino ad arrivare a un momento della sua vita in cui tutto cambierà, per l'ennesima volta, quella più importante. Fino a giungere alla Chiave di Volta.
"-Sirius Black, è un piacere conoscerti-
-Io sono James, e non credo che i cognomi siano importanti, tantomeno tra amici; e dimentica pure tutte quelle manfrine. Non sono mica tuo nonno, io-
Sirius sghignazzò apertamente sedendosi di fronte a lui.
-E così, io e te saremmo amici?-
-Io e te, mio caro Sirius, saremo amici. Me lo sento che sei un tipo forte-"
Rating e avvertimenti sono relativi a scene di maltrattamento di minore e di guerra.
I personaggi appartengono a J. K. Rowling; scrivo senza scopo di lucro.
Genere: Angst, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlus Potter, Dorea Black, Famiglia Black, I Malandrini, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Chiave di Volta - Other Voices'
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Prima, c'era comunque stato il tempo per le risate.

-Non possiamo esserne certi-
-Che altro ti serve, dopo quello che abbiamo sentito?-
-Oh, andiamo James, come diavolo avrebbero fatto a saperlo?-
-Qualcuno li avrà informati-
-Per quel che ne sappiamo sono sempre stati esclusi da ciò che accade fuori dalla scuola, o sbaglio?-
James guardò Peter, esasperato.
-Le cose possono essere cambiate, per quel che sappiamo. Dopotutto non si può certo dire che ultimamente abbiamo ascoltato parecchie conversazioni, non ti pare?-
-È comunque una follia- fece Remus, seduto sul suo letto con un paio di cuscini dietro la schiena, -Questa cosa dovrebbe essere più o meno un segreto, no? Sarebbe stupido andarne a parlare in giro, soprattutto con Kingsley. Se davvero suo padre è fuggito per unirsi ai Mangiamorte, almeno per quel che ne sa lui, il Ministero sta tenendo il segreto. Sbatterglielo in faccia porterebbe il ragazzo a farsi un paio di domande sul coinvolgimento dei Serpeverde in faccende piuttosto grosse, non credete?-
-Nessuno qui ha mai detto che Avery sia un’aquila. Vedi solo come stanno cercando di tenerlo a freno Piton e il piccolo Regulus- fece Sirius con amarezza; James gli lanciò un’occhiata che lui si rifiutò di incrociare, fissando Lily che riprendeva a parlare.
-Di sicuro non abbiamo certezze, anche se devo dire che ciò che ha detto Avery ha lasciato poco all’immaginazione. “Magari andava a lavoro ogni mattina e pensava solo a quanti ne avrebbe uccisi la sera”… Be’, non ci sono molti dubbi-
-E comunque- fece Sirius indicando la Mappa del Malandrino aperta sul letto di James, -Pare che lo scopriremo tra poco. I quattro stanno rientrando nella Fogna, sembra che Lumacorno abbia finito con loro. E indovinate un po’ chi li sta aspettando?-
Improvvisamente tutti e quattro tacquero, ma Remus si affrettò ad afferrare la Penna Prendiappunti e sistemarla su una pergamena pulita, in attesa dell’inizio dello spettacolo.

Erano circa le undici e loro si erano rintanati nel Dormitorio maschile del settimo anno; dopo l’incontro-scontro con Kingsley e i Serpeverde avevano rinunciato definitivamente alla cena e Sirius, Remus e Peter si erano occupati di recuperare qualche avanzo nelle cucine mentre James e Lily andavano a riferire a Lumacorno dell’increscioso comportamento dei suoi studenti.
Avevano trascorso un po’ di tempo in Sala Comune a fare i compiti insieme al resto del settimo anno di Grifondoro, anche se Remus aveva continuato a tenere d’occhio la Mappa per tutto il tempo dietro a un enorme libro di Aritmanzia, e si erano ritirati nella stanza dei Malandrini verso le dieci, con la scusa di dover progettare qualcosa di memorabile per il compleanno di James. Il che, per inciso, avrebbe significato la necessità di escogitare davvero dei festeggiamenti che non sembrassero troppo improvvisati.
Comunque a quanto pareva Lumacorno aveva preso stranamente sul serio i misfatti dei suoi studenti, perché li aveva convocati nel suo ufficio pochi minuti dopo che James e Lily l’avevano lasciato per trattenerceli quasi tre ore. Probabilmente aveva già fatto scontare loro una punizione, e Sirius davvero non si spiegava tutto questo zelo da parte del professore di Pozioni, che in genere era molto parziale nei confronti dei suoi studenti.
Fece giusto in tempo a ricavarsi uno spazio sul materasso tra le gambe incastrate di tutti gli altri presenti, continuando a rimuginare sullo strano comportamento di Lumacorno, prima che lo show cominciasse.

-Ma bene, i nostri eroi sono tornati-
-Poca ironia, Black, non sono in vena-
-Non possiamo perdervi di vista un secondo che si rende necessario un colloquio di tre ore col Capocasa! Si può sapere che avete combinato, stavolta?-
-Niente che vi riguardi, una piccola zuffa con un Grifondoro che sarebbe finita in modo parecchio esilarante, se solo Potter e combriccola si fossero tenuti fuori dai piedi-
-Vi siete di nuovo messi nei guai con loro? Se riferiscono a Silente, con la storia che avete…-
-Oh, Piton, non farla lunga. È per questo che Lumacorno ci ha già puniti, per evitare che venga coinvolto il vecchio-
-E chi sarebbe, poi, questo Grifondoro?-
-Il Cercatore, Shaklebolt-
-Shaklebolt? E cosa stavate combinando con lui? Non vi sarà venuto in mente di provare a coinvolgerlo nei nostri piani, spero-
-Ci stavamo solo divertendo un po’, ora che sappiamo come mai è così turbato ultimamente-
-Di cosa stai parlando, Mulciber?-
-Ah, giusto, voi non sapete. Ricordi, Piton, quella novità di cui volevo parlarti, quella di cui mi aveva scritto mio padre?-
-Credevo avessimo archiviato quella faccenda delle informazioni passate per lettera; non voglio sapere nulla che non sia stato approvato…-
-Be’, ma la risposta sta proprio lì. Perché vedi, Black, mio padre mi ha informato del fatto che Amias Shaklebolt, Auror stimatissimo, si è dato alla fuga quando i suoi colleghi hanno bussato alla sua porta per fargli qualche domanda riguardo al suo coinvolgimento con i Mangiamorte. È venuto fuori che spiava il Ministero dall’interno da un sacco di mesi e ora è latitante e ha scelto di servire la vera causa alla luce del sole.
Peccato che il piccolo Kingsley sia stato tanto sconvolto dal tradimento di suo padre. Poveretto, è ridotto uno straccio…-
-Avery, io non ho letto niente sul Profeta-
-Se è il Profeta la tua fonte, Black, non mi stupisco che tu sia sempre un passo indietro. Non hai letto nulla perché non c’era scritto nulla, credo che il Ministero stia cercando di far passare la cosa sotto silenzio-“
Ci fu qualche istante di silenzio; Sirius sentì l’adrenalina far accelerare la corsa del sangue nelle vene come non gli succedeva da settimane: finalmente stava succedendo qualcosa, qualcosa di concreto. Ebbe giusto il tempo di scambiare un’occhiata esaltata con James prima che la piuma riprendesse a scorrere.
-Fammi capire, Avery, perché voglio accertarmi del tuo livello di idiozia prima di agire in modo sconsiderato. Tu sei venuto in possesso di informazioni riservate con cui hai cercato di incastrare Piton, e quando il giochetto non ti è riuscito sei andato dritto dall’unica persona in questa scuola che potesse fare un collegamento e gli hai fatto capire di sapere cose di cui buona parte del Mondo Magico non è a conoscenza? Di cui sono a conoscenza, in realtà, solo il Dipartimento Auror, di cui tu non fai evidentemente parte, e i Mangiamorte?-
-Stai di nuovo esagerando, Black. Ci siamo solo divertiti a metterlo un po’ in difficoltà, non capirà mai…-
-Ma allora sei davvero tanto stupido?! Quanto pensi che ci metterà Shaklebolt a fare due più due?!-
-È solo un ragazzino, Piton, cosa diavolo vuoi che faccia!-
-Potrebbe parlarne con qualcuno, potrebbe spifferare che sei in possesso di informazioni compromettenti! Quanto pensi che ci metterà Silente a capire, quando andrà di filato da lui a riferire?-
-Non ci andrà! È troppo preoccupato che si sappia in giro che suo padre è un  traditore!-
-E tu pensi che Silente non sia già al corrente della situazione?! Il vecchio sa tutto, ha orecchie ovunque! È per questo motivo che conversazioni di massa come queste non dovrebbero avvenire, è per questo motivo che non dovresti ricevere lettere con informazioni non strettamente necessarie ed è esattamente per questo motivo che tu non puoi andare in giro coi tuoi sgherri a minare tutto il sistema che io ho faticosamente costruito!-
-Il sistema che noi abbiamo costruito, Black! Tu da solo non avresti potuto fare nulla!-
-Di sicuro se non avessi avuto un impiastro come te tra i piedi sarei riuscito a fare molto meglio! E voi, stupidi, che gli andate dietro come cagnolini idioti!-
-Abbassa i toni, Black!-
-Taci, Mulciber! Già con tutto quello che ha combinato quel traditore di tuo padre ti stanno col fiato sul collo, dopo questa trovata non so se sei più nei guai con i nostri nemici o i nostri alleati! E tu, Wilkies! Ma cos’hai nella testa, segatura?! Potreste esservi appena giocati la vostra copertura, e di conseguenza quella di tutti noi! Avete tanta fretta di finire ad Azkaban, o peggio di incorrere nella Sua ira?!-
-Shaklebolt non parlerà, Piton, tu non l’hai visto. Era terrorizzato solo all’idea che noi sapessimo…-
-Carrow, chiudi il becco. Pensavo avessi un cervello, ma evidentemente sei tale e quale ai tuoi amichetti, qui. Shaklebolt è un Grifondoro, farà la cosa giusta e vuoterà il sacco con Potter entro un paio di giorni; da lì all’ufficio del Preside il passo è breve. E anche se per miracolo dovesse tenerselo per sé e  questa faccenda si dovesse risolvere per il meglio, potete star certi che  il nostro referente ne sarà informato e ci penserà lui a farvi passare la voglia di combinare cavolate simili-
-Stai cercando di minacciarci, Black? Quante volte devo ripeterti che siamo par…-
-Se fossimo pari tu avresti una qualche capacità di discernimento e non continueresti a ficcarti in guai sempre più grossi! La cosa più assurda è che non hai ancora capito la gravità di ciò che hai fatto. Io non ho davvero parole, Avery, per definirti. Prega che la questione si chiuda qui e Shaklebolt non parli, oppure siamo tutti fregati. Tutti. E puoi star certo che se qualcosa andrà storto e io sarò anche solo rimproverato farò in modo che tu vada a fondo, dovessi mandartici con le mie mani-"
 
La Penna si bloccò ancora una volta e Sirius spostò lo sguardo sulla pergamena in tempo per vedere il cartiglio di Regulus spostarsi velocemente dalla Sala Comune alla scala che l’avrebbe condotto nella sua stanza; si beccò una gomitata da James qualche secondo dopo, quando la piuma riprese a scrivere, per essere rimasto troppo tempo a fissare la rappresentazione cartacea di quello che un tempo era stato suo fratello.

“-Io non ho davvero parole, Avery. Sembra che tu non faccia altro che cercare di renderti ridicolo, trascinandoti dietro chiunque sia disposto a seguirti. Cerca di usare la testa, ogni tanto, invece di pavoneggiarti per quello che non sei-“

Per qualche secondo nessun cartiglio si mosse e niente fu trascritto; poi Avery, Mulciber e Wilkies lasciarono la stanza senza un fiato. Per qualche secondo i soli occupanti della Fogna furono Piton e la Carrow, e Sirius non ebbe difficoltà ad immaginarsi il brutto grugno della ragazza alzato per fronteggiare Mocciosus.

“-Ti credi un grand’uomo, Piton, solo perché Black ti ha accettato come suo cagnolino da compagnia. Ma non sei nulla più di una bacchetta rapida e una mente pronta, ricordalo sempre. Il sangue non mente e tu lo sai, non è così?-
-Tu lo sai di sicuro, visto che l’unica cosa di decente che tu abbia è proprio quello. E il tuo sangue è anche il solo motivo per cui sei finita dentro questa storia, Carrow. Non illuderti di essere migliore di ciò che sei”-
E con quell’ultima battuta anche Piton lasciò la stanza mentre Alecto Carrow imprecava.
 
-Credo di dovervi fare i miei complimenti-
Sirius ghignò.
-Non solo avete scoperto un canale tramite cui potremmo venire a conoscenza di informazioni importanti, ma avete anche recuperato il contenuto della lettera. Per non parlare del fatto che l’idea della signorina Evans di mettere i nostri nemici uno contro l’altro ci ha già portato ottimi risultati, e promette di dare ancora frutto-
-Intende dire che leggerete la posta diretta a Avery?- fece Peter, perplesso.
-Non so se riusciremo a farlo senza essere scoperti, ma di sicuro ci proveremo. Non dovrete preoccuparvi di questo, comunque, se ne occuperà qualcun altro; voi avete già tanto a cui badare e gli esami si avvicinano. Come procede col vostro piccolo team investigativo?-
-In effetti su quel fronte siamo fermi da un po’; non siamo riusciti, né noi né i ragazzi delle altre Case, ad individuare altri movimenti. Il nostro infiltrato trai Serpeverde cerca di tenere le orecchie aperte più che può, ma come sapevamo già gli aspiranti Mangiamorte sono molto cauti; se non hanno avvicinato la Graham un motivo c’è. Comunque continuiamo a tenere tutti le orecchie aperte e Chase ci dà una grossa mano in questo senso, perché come tutti i Tassorosso ha l’innata capacità di tenere relazioni con i membri di tutte le altre Case-
Silente sorrise a Remus.
-Ottimo. Sono convinto che possiamo ottenere ancora qualche buon vantaggio utilizzando la rete di studenti che avete messo su-
-Professore- fece James, che secondo Sirius era riuscito a trattenersi anche troppo a lungo, -Come dovremo comportarci con Kingsley, ora che sappiamo?-
-Come abbiamo stabilito, Signor Potter. Abbiamo già parlato della posizione dell’Ordine nei confronti dei familiari della spia…-
-Con tutto il rispetto, Signore, già allora non eravamo troppo convinti della soluzione che voi avete scelto; ora che sappiamo che il ragazzo coinvolto è un nostro compagno di Casa… Lo incontriamo ogni giorno, come possiamo mentirgli così? L’ha visto di recente? È semplicemente sconvolto da quello che è successo a suo padre!-
Lo sguardo di Silente si fece appena intransigente sotto la solita espressione comprensiva.
-James, so che non è ciò che vorreste ed è anche per non mettervi in questa scomoda posizione che avevo evitato di rivelarvi l’identità dell’infiltrato. Non posso rivelare a Kingsley che suo padre è dalla nostra parte, significherebbe metterlo al corrente dell’esistenza dell’Ordine e sapete bene quanto conti la segretezza per noi-
-Il Professor Fenwick è al corrente dei fatti?-
Il Preside rivolse la sua attenzione a Sirius.
-No. Come dicevo, nessuno che non faccia parte dell’Ordine può essere a conoscenza della verità, non in questo momento. Guardate cos’è successo con Avery: appena ha avuto un’informazione in più ha messo a repentaglio la sicurezza di tutta l’organizzazione che in due anni si sono dati da fare per creare. Dobbiamo imparare dai nostri nemici, sia dai punti forti che dalle falle, e distribuire informazioni essenziali con troppa leggerezza potrebbe rovinare il lavoro dell’Ordine-
-Quindi dovremmo lasciare che un ragazzo si consumi al pensiero che suo padre sia un mostro? Davvero ne vale la pena?-
Silente guardò Lily, e Sirius vide nei suoi occhi una remota tristezza.
-Se ci permetterà di salvare anche solo una vita, sono convinto che ne valga la pena. Credo sia ora che voi andiate, è davvero tardi, ma grazie per essere venuti subito ad avvertirmi delle novità. Ah, James: buon compleanno-
James si bloccò nell’atto di alzarsi dalla poltroncina di chintz bordeaux e fissò il Preside con aria parecchio inebetita; Sirius capì che con tutto quello che era successo gli era del tutto passato di mente che il ventisette era finalmente arrivato. Dalle occhiate colpevoli di Lily, Remus e Peter era chiaro che anche loro avevano completamente rimosso la cosa; del resto perfino lui l’aveva scordato.
-Oh… Grazie, Professore. Buonanotte-
-Buonanotte a voi-
 
Dopo un weekend di poco sonno e molte avventure non fu semplice per i Malandrini riprendere il ritmo delle lezioni, il lunedì mattina. Sirius ringraziò Merlino per quel lampo di ispirazione che gli aveva fatto copiare il compito di Aritmanzia da Remus, il venerdì passato, quando riuscì a raggiungere la Sala Grande per colazione appena in tempo per rubare una fetta di pane tostato da un vassoio che stava già per sparire, fagocitato dal tavolo per raggiungere le cucine. Ovviamente quel mattino si erano tutti svegliati tardi, compreso il Prefetto non-più-tanto-Perfetto Lupin, e avevano perso ancor più tempo a causa dell’abbraccio Malandrino di compleanno e dei regali da scartare di James, per cui era stato un risultato fin troppo soddisfacente arrivare a lezione dopo aver messo qualcosa sotto i denti (anche se qualcosa di molto piccolo e molto poco saziante).
La doppia ora di Trasfigurazione fu un supplizio; Sirius aveva già sperimentato quanto poco la McGrannitt gradisse che i suoi studenti si addormentassero nella sua aula e la sfortuna volle che quel giorno fosse programmata una lezione teorica sulla “fenomenologia della Trasmutazione dei materiali da inanimati ad animati”. In sintesi, rischiò più volte di essere beccato a sbavare su tomo di Trasfigurazione Avanzata con la melodica voce della dolce Direttrice della Casa di Grifondoro in sottofondo; le numerose gomitate che James gli rifilò per tenerlo sveglio gli fecero probabilmente incrinare di nuovo quella costola che il Cornuto aveva colpito la notte di Plenilunio, ma non ebbe nemmeno la forza di lamentarsi troppo sonoramente.
Quasi esultò quando la campanella dell’intervallo li salvò dalla complessa spiegazione che la Professoressa, tra un’occhiata bieca e l’altra in una direzione che casualmente puntava dritta al banco che lui e James condividevano, aveva propinato loro; dovette scegliere quale istinto primordiale soddisfare, se il bisogno di sonno o quello di cibo. Considerato che una dormita di venti minuti su un banco di legno non avrebbe giovato troppo né alla sua mente né alla sua schiena decise per una spedizione nelle cucine insieme ai suoi compagni d’avventura, da cui riemersero con la pancia piena di ottimi bignè alla crema e tè nero e un quasi-ritardo per la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.
-Ah, guardate, sembra che qualcuno abbia deciso di degnarci della sua presenza-
Sirius si trattenne dal rivolgere un’occhiataccia a Fenwick mentre Remus si scusava per tutti loro.
-Non importa quanto siate in ritardo, ma che lo siate. Questo denota una certa noncuranza delle regole e scarso rispetto per me  e per i vostri compagni. Cos’avevate da fare di così importante?-
-Noi… Ehm… Eravamo in bagno-
Qualcuno emise una debole risatina; Fenwick alzò un sopracciglio  e ghignò.
-Tutti insieme, come le ragazzine? Vi siete anche raccontati qualche segretuccio, nel frattempo?-
Dai banchi emerse una voce piuttosto accigliata.
-Con tutto il rispetto, Professore, mi sembra un commento un po’ sessista, non crede?-
Fenwick alzò le mani in segno di resa e sorrise.
-Colpito e affondato, Evans. Chiedo perdono. Comunque, voi quattro, scusate ma non credo affatto che voi foste in bagno. Credo piuttosto che stiate tramando qualcosa-
James ghignò.
-Mi sembra un po’ prevenuto, Signore. Magari stavamo solo facendo qualcosa di totalmente innocente, tipo la colazione. Non crede?-
-Il giorno in cui lei farà qualcosa di totalmente innocente, Signor Potter, io mi farò prestare la veste più sgargiante che il Preside abbia nel suo guardaroba e la indosserò per cena. Comunque, qualsiasi cosa stiate complottando, parleremo del vostro ritardo alla fine dell’ora; ci avete già sottratto troppo tempo. Oggi continuiamo il discorso sugli Incanti difensivi di massa o associati ai luoghi…-
Un’ora più tardi Sirius si alzò svogliatamente dal suo banco, raccattando la pergamena su cui aveva scarabocchiato fumetti satirici su soggetti del tutto casuali (Mocciosus Piton) prima che Fenwick si rendesse conto che non conteneva appunti, quando la voce del professore lo interruppe.
-Signori  Black, Lupin, Minus e Potter. Voi vi fermate, abbiamo una discussione da concludere-
-Signore, veramente avremo lezione di Incantesimi ora…-
-Non ci vorrà più di un secondo- concluse il professore, occhieggiando Lily e Mary che lasciavano l’aula per ultime, ridacchiando e chiudendosi la porta alle spalle. Attese un secondo prima di parlare.
-Stasera, punizione subito dopo la cena. Vi aspetto nel mio ufficio-
-Punizione? Per due minuti di ritardo?! Professore, non le sembra un po’…-
-Mi sembra giusto e necessario, Black, non so se mi spiego. Vi aspetto nel mio ufficio questa sera alle sette, e preferirei che foste puntuali. Abbiamo molto di cui discutere-
L’occhiata che rivolse loro, con tanto di sopracciglia allusivamente inarcate, fu molto più eloquente delle parole; Peter fu l’unico a non cogliere il messaggio e stava giusto per obiettare ancora, ma James gli pestò un piede bloccando le proteste sul nascere e coprendole con la propria voce.
-Alle sette, allora-
Fenwick ammiccò e gli indicò l’uscita.
 
-Non posso credere che non abbiate organizzato nulla per il compleanno del Capitano-
Sirius alzò gli occhi al cielo.
-McDonald, sul serio, dovresti piantarla. Te l’ha detto fino a un secondo fa: non vuole feste. Dovresti accettarlo-
-Andiamo, Sirius! Chi non vuole una festa di compleanno?-
-Chi ha perso sua madre quattro mesi fa?-
Mary smise di parlare e gli occhi di tutti si puntarono su James.
-Io… James, mi dispiace… Pensavo solo… Che ti avrebbe fatto bene-
-Non preoccuparti, Mary, non è nulla. Ieri hanno cercato di convincermi fino a notte fonda, ma come vedi non ho cambiato idea-
-E comunque dopo la sceneggiata con Fenwick di stamattina e la punizione che devono scontare… Be’, qualunque possibilità di una festa è evaporata- fece Lily, in un delicato tentativo di sviare l’argomento.
Remus le rivolse uno sguardo grato prima di cominciare a lamentarsi del fatto che avrebbe dovuto studiare tutta la notte a causa di quel castigo ingiusto, attirando l’attenzione di tutti coloro che fino a un attimo prima avevano ascoltato con attenzione la discussione tra Mery e i suoi compagni di classe; Sirius squadrò James che aveva ripreso a mangiare il suo purè di patate fissando il piatto con insistenza, probabilmente per rifuggire agli sguardi compassionevoli dei compagni di Casa che l’avevano sentito sbottare.
Non avevano davvero parlato della possibilità di festeggiare; Sirius aveva immaginato che James non avrebbe voluto grandi celebrazioni, quindi il regalo dei Malandrini era comparso nella solita pila ai piedi del letto di Prongs quella mattina senza troppo clamore. Oltre ai soliti regali da parte dei fan del campione di Quidditch, che andavano da scatole di dolciumi a profumi impreziositi da filtri d’amore, James aveva trovato una busta spessa da parte di suo padre che custodiva una lettera e un abbonamento stagionale alle partite del Puddlemore United; il pacco da parte dei Malandrini conteneva un pantalone e un giubbotto di pelle, entrambi neri ed entrambi con la stampa di una fenice sul “retro”. Prongs aveva riso fino alle lacrime, ma i suoi occhi si erano sgombrati abbastanza in fretta per notare l’assenza di un regalo di Lily.
I due fidanzati si erano comportati normalmente per tutta la giornata, comunque, e Sirius aveva ragione di credere che Lily avesse preso eccome un regalo per James. Il che gli faceva supporre con una certa sicurezza che quella notte James sarebbe tornato in Dormitorio piuttosto tardi, e che avrebbe gradito parecchio i festeggiamenti “Privati”, ma di sicuro non era stato questo il motivo che gli aveva fatto escludere a priori l’idea di una festa in piena regola.
L’idea dell’assenza di Dorea pungeva ancora lo stomaco come un ferro rovente; lui e James non ne parlavano da secoli, ormai, ma non gli serviva una conferma per sapere che era così anche per lui. Dubitava sinceramente che le cose sarebbero mai potute tornare come prima, che non avrebbe più pensato a lei e ai suoi scappellotti quando James avrebbe fatto lo sbruffone o quando si sarebbero rimbeccati a vicenda per cose stupide come la dimensione delle rispettive uova. Dubitava che sarebbe arrivato il giorno in cui non ci sarebbe stato il vuoto nello stomaco quando Edwin avrebbe consegnato una lettera su cui fosse stato scritto solo il nome di Charlus. Pensare a lei era una costante, una costante dolorosa e malinconica; pensarci il giorno in cui diciotto anni prima Dorea aveva fatto nascere James… Be’, Sirius non osava immaginare quanto quello potesse essere atroce per James stesso; era fermamente convinto che l'amico avrebbe preferito che il ventisette marzo non fosse comparso sul calendario, quell’anno, e che non esistesse un regalo che sua madre non avrebbe scelto e comprato, o un biglietto d’auguri su cui lei non avrebbe potuto mettere una firma.
Sirius lo conosceva abbastanza da saper che se avesse potuto James avrebbe passato tutta la giornata chiuso in Dormitorio, possibilmente da solo per non mostrarsi debole; era intimamente grato a Lily per aver organizzato qualcosa che gli avrebbe consentito di fuggire alle attenzioni di tutta la Casa di Grifondoro, che avendone la possibilità avrebbe festeggiato il suo Capitano e Caposcuola fino all’alba, e si sentiva anche orgoglioso del fatto che la Rossa avesse infine scoperto abbastanza cose di James da sapere come comportarsi perfino in un momento simile.
Era proprio la Lei di James.
La osservò per un attimo, ridacchiare alle frasi melodrammatiche di Remus a cui Peter faceva da spalla, stringendo la mano di James tra le sue e trascinandoselo dietro nell'ilarità spontanea, portandolo fuori da quel baratro di dolore che quel giorno sembrava un po’ più vicino del solito. E guardandoli Sirius non poté fare a meno di vedere in quei due, ancora una volta, la speranza per un futuro che improvvisamente sembrava più vicino, più possibile e meno oscuro.
E poi James si voltò e lo beccò a guardarli e il suo sorriso divenne meno vero, più malinconico, cosciente; Sirius ammiccò e gli passò un piatto con sopra un’enorme torta alla melassa.
-Ehi, come mai noi abbiamo questa? Oggi è il giorno della crostata al rabarbaro!-
-Sei proprio uno zuccone, James, eh? Questa è la tua torta di compleanno!-
 
 
   
 
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