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Autore: MaraWP    27/09/2016    1 recensioni
Una vita passata a trattenere le emozioni per non mostrarsi debole agli occhi di tutti, a prendersi cura degli altri trascurando completamente se stessa. Lara è così, il sorriso sul volto e le lacrime nel cuore. Riuscirà una nuova arrivata ad addolcire l'animo della ragazza e a sconvolgerle completamente la vita?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ore 01:30

Sto fissando il soffitto da non so quanto tempo. Sono riuscita a dormire per qualche ora finché i movimenti di Aurora non mi hanno svegliata. È stretta tra le mie braccia, sento il respiro infrangersi sul mio collo e il calore della sua mano intrecciata alla mia. Tempo fa non avrei mai pensato di poter concedere questo tipo di attenzioni ad una persona, o meglio, a qualcuno che ancora non conosco così bene, eppure qualcosa è cambiato. Ho lasciato trasparire le mie emozioni, non ho indossato nessuna maschera, non mi sono tirata indietro alla prima difficoltà ma sopratutto mi sono affezionata. Non è facile da spiegare, ma è come se ora fossi...completa. Prima non me n'ero mai accorta eppure c'era un vuoto, una mancanza, quella cosa che sentivo essere assente ma non sapevo cosa fosse. Ma da quando è arrivata lei è tutto diverso. Mi rende migliore, o almeno così pare, ma di una cosa sono certa, mi rende felice, non per qualcosa che fa, ma semplicemente essendo se stessa, quel suo modo di sorridere, di affrontare le difficoltà con coraggio, quel modo di relazionarsi con me. Nessuno ci è mai riuscito come fa lei, fa sembrare tutto così naturale, così vero da rendere tutto meravigliosamente bello. Vorrei che tutto questo continuasse, ecco perché sono venuta fino a qui, è stato un rischio lo ammetto, ma lo rifarei ancora, mille volte pur di continuare a vedere il suo sorriso. 

Ho posato una mano sulla sua fronte e con grande sollievo ho notato che la febbre è scesa notevolmente. Le sto accarezzando il braccio tentando di svegliarla nel migliore dei modi ma al contrario di me, ha il sonno pesante. Sembra stare riposando così bene, mi dispiace destarla proprio ora ma non abbiamo molto tempo e sopratutto non possiamo sprecare quello che abbiamo. 

" Ei biondina, è ora di alzarsi coraggio"

Il suoi occhi cominciarono piano ad aprirsi, nonostante la stanchezza. 

" È già ora? "

" Si, sono quasi le due, la luna è alta. Penso sia il momento giusto per uscire da qui"

" D'accordo. Uh la testa... " dice, portandosi una mano alla tempia. 
" Colpa della febbre. Prendi questo, buttalo giù in fretta è abbastanza disgustoso" 

Le porgo il bicchiere e mentre osservo la sua faccia cambiare espressione a causa della medicina, cerco qualcosa nell'armadio per coprirla dal freddo pungente della sera. 

" Metti questo, ti terrà al caldo finché non arriviamo a casa mia. Ora mi dovrai aiutare "

" Basta che non mi dai ancora qualcosa di schifoso da mangiare"

" Niente di tutto ciò. Adesso toglierò quella sedia dalla porta, tu dovrai uscire e chiamare la guardia. Portala qui in stanza con una scusa, al resto penso io. Credi di potercela fare? "

" Si non c'è problema. Tu che farai? "

" Qualcosa mi invento. Sei pronta? "

Aurora annuì. Tolsi la sedia lentamente senza far rumore e aprendo piano la porta lasciai uscire la ragazza. Mi guardai attorno cercando qualcosa di utile per quando la guardia sarebbe entrata nella stanza ma non ne ebbi il tempo. I passi si fecero sempre più vicini, finché Aurora non rientrò in camera, fermandosi nel mezzo della stanza. Riuscì a nascondermi dietro la porta giusto in tempo e non appena anche l'uomo varcó la soglia, presi la prima cosa che trovai vicino a me e con estrema forza lo colpì alla testa. Tramortito, cadde a terra privo di sensi. 

" Era la mia lampada preferita! " sussurrò la ragazza. 

" Te ne comprerò una uguale quando saremo sane e salve a casa. Andiamo ora"

Ne approfittai per prendere la pistola della guardia, a lui non sarebbe servita, a me forse, anche se speravo di non dover premere il grilletto. Presi Aurora per mano e la guidai fuori dalla stanza, percorrendo il corridoio sino ad arrivare alle scale. 

" Ora stai qui, devo occuparmi ancora di un uomo. Rimani ferma e non fare rumore " dico, girandomi per scendere al piano di sotto. 

Sentí la presa di Aurora stringere il mio braccio, tirandomi a sé con forza. Il mio viso si fermò a pochi centimetri dal suo, mentre i nostri respiri si unirono per pochi secondi. 

" Ti prego, sta attenta. Non ti voglio perdere un'altra volta"

Le sorrisi teneramente, lasciandole un piccolo bacio sulla fronte prima di scendere le scale. Poco prima di raggiungere la ragazza in stanza avevo fatto un giro di ricognizione per capire in quale posizione si trovassero gli uomini di guardia e sapevo che al piano di sotto c'è ne sarebbe stato uno ad aspettarmi, ma dove? Esclusi la cucina a prescindere, nonostante avesse l'unica altra via d'uscita oltre a quella dell'ingresso. Andai dalla parte opposta, dove le sole stanze in cui potesse trovarsi l'uomo erano il salone e uno studio secondario. Camminai rasente al muro cercando di fare il meno rumore possibile e quando raggiunsi la grande sala, notai la guardia seduta su una sedia, intenta ad osservare il cellulare. Se fossi entrata nella stanza non mi avrebbe visto dato che mi dava le spalle ma sarei riuscita a raggiungerlo senza farmi notare? La risposta posso averla solo provandoci. Tirai fuori la pistola dai pantaloni, poi a passo leggero entrai nel salone cercando di avvicinarmi molto lentamente. A mano a mano che la distanza tra noi si riduceva iniziai a sentire delle voci provenire dal suo cellulare e a giudicare dalle risate, credo stesse guardando qualcosa di comico. Riuscì ad arrivare alle sue spalle e con un movimento veloce colpì l'uomo dietro la nuca col calcio della pistola. Prima che potesse cadere a terra privo di sensi lo afferrai per la giacca, cercando di rimetterlo seduto normalmente, poi raccolsi il cellulare da terra per rimetterlo nella tasca della sua giacca. Uscì dalla sala per ritornare da Aurora, la invitai a scendere le scale e insieme arrivammo in cucina. La sua mano strinse la mia, forse in cerca di quella poca sicurezza che potevo darle. Lentamente aprí la porta e non appena la spalancai, una voce alle mie spalle mi geló il sangue. 

" Dove pensi di andare mh? Credevi davvero di avermela fatta? "

Con lo sguardo pietrificato mi girai e nonostante l'oscurità della stanza, riuscì a riconoscere il ghigno crudele del patrigno della ragazza. La porta che avevo appena aperto si richiuse con un sonoro tonfo, mentre due guardie, probabilmente quelle esterne, bloccarono l'unica via d'uscita che avevo. 

" Sono davvero sorpreso. Dico sul serio. Ero sicuro di averti messo fuori gioco all'aeroporto e invece... "

" Doveva assicurarsi che i suoi uomini sapessero usare una pistola. Una mira davvero scarsa"

" Oh non temere, stavolta non sbaglieranno. La cosa che più mi sbalordisce è come tu sia disposta a morire per una ragazzina che nemmeno conosci. Non so come tu abbia fatto a trovarla ma sappi che tutto questo dispendio di energie non ti è servito a nulla. Hai solo peggiorato le cose" dice, compiendo pochi passi verso di me. 

" Ma davvero? "

" Già. Avevo programmato di farla fuori tra un paio di mesi ma visto che sei qui, perché non fare una fine di coppia? "

" L'unica fine sarà la tua. Non credere che sia una ragazzina sprovveduta "

Mi spostai velocemente da un lato della stanza portandomi dietro Aurora. Tirai fuori la pistola dai pantaloni togliendo la sicura col pollice e tenendola dritta davanti a me, cercai di difendermi. 

" Bene, oltre che testarda sei anche stupida. Se mi spari, i miei uomini spareranno a te e a lei. Se spari ai miei uomini le altre guardie saranno qui in pochi secondi e indovina. Come vedi non hai scampo"

" Questi non sono problemi tuoi. Ora noi usciamo da qui, se provi a seguirci non esiteró a fare fuoco" 

Spostai la mira sulle due guardie, cercando di far capir loro di spostarsi dalla porta. I due uomini aspettarono il consenso del patrigno e ad un suo cenno, lasciarono libero il passaggio. Continuai a tenere alta la pistola nella loro direzione mentre camminando a ritroso feci uscire prima Aurora, per poi seguirla a mia volta. Passare dal cancello principale è impossibile, le altre guardie ci vedrebbero, ma sul retro forse una possibilità c'è . 

" Corri verso il recinto, sbrigati! " 

" E tu? "

" Vai! Io ti raggiungo" 

Guardai Aurora allontanarsi, poi camminando all'indietro tenni d'occhio la porta da dove poco fa ero uscita. Raggiunta la recinzione, aiutai la ragazza a scavalcare ma non ne ebbi il tempo. Due proiettili colpirono la siepe accanto a me, facendomi cercare d'istinto un riparo. Un muretto di pietra riuscì a proteggerci in tempo, prima che uno dei colpi potesse raggiungerci. 

" Lara non c'è la faremo mai! " dice, tappandosi le orecchie con le mani per non sentire gli spari. 

" Si invece. Ora io ti copro e tu scavalchi quella dannata recinzione, ok? Non ti fermare per nessun motivo" 

" Io non ti lascio qui! "

" Non è il momento dei sentimentalismi. Fa come ti ho detto o nessuna delle due ne uscirà viva. Al mio tre, pronta? "

" Si"

" Uno. Due. Tre. Vai vai vai! "

Mi alzai da terra uscendo dal muretto sparando davanti a me, cercando di tenere impegnate le guardie. Non avrei mai voluto premere quel grilletto ma non avevo altra scelta. Sparai 5 colpi prima di fermarmi, qualcosa attirò la mia attenzione alle mie spalle. Non riuscì a girarmi in tempo, un'ombra scura comparí dietro di me e con estrema freddezza mi colpì alla testa. Non persi i sensi, almeno non del tutto. Guardai davanti a me con la poca forza che mi era rimasta e osservai Aurora corrermi incontro, finché due uomini non la bloccarono a terra. I suoni iniziarono a scomparire, tutto assunse un ritmo diverso, i movimenti, le voci. Sembrava che qualcuno avesse azionato il rallentatore. Sentivo solo il freddo dell'erba sul mio volto, poi qualcosa di caldo scese lentamente dalla mia fronte. Sangue. Il terrore negl'occhi della ragazza è l'ultima cosa che ricordo, poi, il buio. 
   
 
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