Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Kind_of_Magic    27/09/2016    1 recensioni
Estratti ed episodi collegati a una storia non pubblicata ma in fase di stesura. Saranno per lo più incentrati sui due protagonisti, Adeline e Lemuel.
In una realtà in cui i draghi esistono, ma solo chi ne è a conoscenza può vederli, alcuni esperti hanno fondato delle scuole per istruire dei domatori di draghi che tengano sotto controllo questi animali. Mentre i due frequentavano la scuola insieme agli amici Rick e Kat, un incidente ha spinto Lemuel ad abbandonarla e ad allontanarsi da quel mondo che ormai sente estraneo.
Dodici anni dopo, però, Adeline si presenta alla sua porta chiedendo aiuto: Rick è scomparso e solo loro due possono sapere che fine abbia fatto. Sarà però molto difficile per entrambi doversi confrontare con i tanti ricordi che li tormentano. E anche quando li avranno superati, la strada per trovare il loro amico è tutt'altro che in discesa...
Genere: Angst, Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Freezing

Questa storia partecipa alla sfida "A box full of prompts" indetta dal gruppo Facebook "EFP famiglia: recensioni, consigli e discussioni" con il prompt di BalderMoon:

Originale: Fantasy

Coppia: Het

Avvertimenti: ////

Rating: Arancione

Prompt: Qualcosa su questa immagine 

Freezing

 

Lemuel entrò come una furia nella stanza. La porta lasciò un segno sull’intonaco del muro tanto forte era stata la spinta con cui l’aveva spalancata. Rick alzò su di lui uno sguardo colpevole e subito dopo chinò la testa, incapace di sostenere gli occhi scuri dell’amico che traboccavano di ira.
«Tu…» disse Lemuel, avvicinandosi sempre di più a Rick, ma senza toccarlo, quasi avesse avuto paura di essere contaminato «Tu non hai alcun diritto di stare qui»
Rick sussultò a quell’accusa, ma non rispose.
«Non ti importa davvero niente?» chiese Lemuel «Perché se è così, potresti andartene e lasciare che ci siano altre persone a prendersi cura di lei. Qualcuno che ci tiene davvero»
Rick fissò la donna che dormiva, davanti a lui. Dormire, in realtà, era la parola sbagliata, perché normalmente non si dorme con una temperatura corporea di dieci gradi sotto lo zero. Il viso di Rhea, i suoi capelli, i suoi abiti, tutto quanto era ricoperto da minuscoli cristalli ghiacciati. La pelle aveva un colore azzurro-bianco. Eppure, non si sapeva come, lei era ancora viva.
«Lo sai che non posso andarmene di qui» rispose infine Rick a bassa voce «È soltanto grazie alle mie cure che è ancora viva. Di tutti noi, soltanto io so come affrontare questa situazione»
«Forse perché sei stato tu a crearla» fece notare Lemuel «O hai forse dimenticato che quell’attacco magico è stato completamente opera tua?»
«Sei ingiusto con me» protestò Rick «Sai bene che non volevo questo, sai bene che non avrei mai fatto del male a nessuno, non avrei mai fatto del male a lei. È stato un incidente»
Lemuel provò dentro di sé il desiderio di colpirlo. Voleva fargli male. Non poteva liquidare in quel modo ciò che era successo, non poteva cercare di prenderlo in giro quando lui sapeva benissimo come erano andate le cose. Non poteva permettersi di parlare in quel modo di sua sorella.
«Lasciami fare l’unica cosa che so fare decentemente, Lem» lo pregò Rick «Lascia che io rimedi ai miei sbagli. Permettimi di dimostrarti che merito il tuo perdono»
Fu allora che Lemuel fu completamente accecato dall’ira: perdono? Come poteva anche solo pensare di ottenere il suo perdono, quando tutto ciò che aveva fatto da quando gli avevano salvato la vita era stato creare disastri, ferire e uccidere? Come osava chiedergli il suo perdono mentre davanti a loro sua sorella era in punto di morte?
Non si accorse neanche di averlo attaccato, finché non vide Rick accusare il colpo. Non era mai successo prima. Avevano litigato, anche pesantemente, ma nessuno dei due aveva mai neanche pensato di colpire l’altro.
Rick sentì in bocca il sapore del sangue, ma non reagì. Si tolse soltanto gli occhiali, per evitare che Lemuel potesse romperli, e li poggiò sul tavolino, abbastanza vicini a Rhea perché Lem stesse lontano per paura di colpire sua sorella. Sapeva di meritare la rabbia dell’amico, anche se non pensava che Lemuel l’avrebbe mai attaccato fisicamente. In fondo, però, non si sentiva di biasimarlo. Probabilmente avrebbe agito allo stesso modo, se fosse stato al suo posto.
Lemuel guardò Rick posare gli occhiali sul tavolo e aspettò. Non voleva creare problemi, aveva solo bisogno di fargli sentire la propria rabbia. Quando Rick alzò di nuovo su di lui i suoi occhi azzurri, vide la colpa e la rassegnazione in essi, ma non si fermò. Sapere che l’altro era pienamente consapevole dei disastri che aveva creato non faceva altro che aumentare la rabbia che provava nei suoi confronti.
«Perdono» ripeté a bassa voce, prima di sferrare un altro pugno. Poi afferrò Rick per le spalle e lo costrinse a guardarlo in faccia «Tu meriti il mio perdono? Lo meriterai mai?»
Rick non disse niente e distolse lo sguardo. Lemuel lo spinse a terra e stava per gettarsi su di lui, quando sentì la voce di Rhea levarsi a fatica nella stanza: «Lem»
I due uomini si immobilizzarono, completamente tesi ad ascoltare le parole che lei avrebbe pronunciato: «Vai via. Lem, il perdono… la rabbia… dopo. Vai via»
Lemuel lanciò a Rick uno sguardo ancora ricolmo d’ira e poi gli voltò le spalle.
«Non mi vuoi?» chiese alla sorella, sfiorandole appena la mano.
La sua voce sembrava uscire dalle labbra senza che queste si muovessero: «Non ora… ora Rick… Lem, non ce la faccio… Vai via»
Lemuel annuì appena e uscì dalla stanza, chiudendo con cautela la porta alle proprie spalle.
Rick si alzò lentamente in piedi e si avvicinò a Rhea: «Grazie»
«Non potevo… sopportarlo» il respiro della donna era gelido «Voi due, voi... Non dovete litigare»
«È furioso» spiegò Rick «E ne ha ben donde. Soltanto non pensavo che sarebbe arrivato a tanto»
«Sì» disse ancora Rhea «Ci sono tante cose… che non pensavi… ma poi l’ha fatto»
Rick annuì e rimase per un po’ in silenzio, pensando a tutto ciò a cui Rhea si stava riferendo, poi decise di cambiare discorso: «Come stai?»
«Bene… ho sonno»
«Dormi pure, ci penso io qui»
«Grazie» ma invece di chiudersi i suoi occhi si aprirono un po’ di più «Rick, io ho un marito»
«Lo so»
«Io… lo amo» concluse Rhea, chiudendo gli occhi.
«So anche questo» rispose Rick, con un sorriso un po’ forzato.
Rhea spalancò di nuovo gli occhi: «Però, Rick… tu…»
Con un gesto delicatissimo, Rick le passò i polpastrelli sulle palpebre, chiudendole: «Dormi ora, sei stanca»
Rhea non rispose più e si addormentò. Rick rimase immobile, a guardarla dormire. Era uno di quei privilegi che suo marito aveva e lui no e aveva intenzione di non perdersi neanche un secondo. Agitò un poco le dita per lasciar cadere la brina che vi era rimasta.
Ripensò a ciò che lei aveva detto. Non riusciva a capire se fosse stato per ricordarlo a lui o a se stessa. Nelle sue orecchie risuonava ancora quel “però”. Cosa intendeva? Forse voleva dire che…?
Scosse la testa, come per scacciare quei pensieri e si avvicinò al tavolino.
«Dormi» ripeté, a nessuno in particolare. “Per oggi” continuò nella propria mente mentre si rimetteva gli occhiali “Mi ha già fatto abbastanza male tuo fratello”.

 

 

 

 

 

 

Magic Corner:
Non so se questa scena farà mai parte del romanzo, ma mi è piaciuto molto scriverla e ringrazio tantissimo Balder Moon per la bella immagine di prompt :)
Spero che vi sia piaciuto e che i personaggi si stiano delineando un po’ meglio. Grazie di aver letto fin qui e se avete tempo lasciatemi un commento!
Alla prossima e che gli dèi siano con voi!
-Magic
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Kind_of_Magic