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Autore: alfa_beta    29/09/2016    1 recensioni
Storia ambientata tra la consegna del cellulare a Tony da parte di Steve in Civil War e la scena nascosta dopo i titoli di coda.
Tony rimasto solo dopo la battaglia cerca di colmare il vuoto creato rifugiandosi nel suo laboratorio, ma una serata tranquilla si rivelerà l'inizio di un nuovo mistero e di una nuova lotta.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Tell me the truth or go away


 
Steve si alzò e pensò che fosse veramente un incubo quello che stava passando. Chiuso in quella casa con Tony e Bucky. Cosa mai poteva andare peggio?
Ecco cosa…
“Cap come va?”
“Molto meglio grazie e te? La mano?”
Tony infatti si strofinava la mano con cui aveva appena fatto a pugni con Bucky
“Abbiamo risolto le nostre divergenze”
“Dimmi almeno che è ancora vivo…”
“Ma certo il tuo amichetto del cuore sta bene”
Tony si sedette sul letto di Bucky e continuò a fissare Steve
“Che c’è Tony?”
“Dimmi che è successo quella notte”
La sua voce era calma, ma decisa.
“E poi sarei io il nonnetto? Ne abbiamo già parlato”
Steve era teso, non sapeva quanto avrebbe potuto reggere quella farsa.
“Dimmi la verità, non sei mai stato bravo a mentire…”
Steve era alle strette ma poi si accorse di Bucky. Cavolo era finita.
“Vuoi sapere la verità?” Bucky aveva uno sguardo deciso, sarebbe arrivato fino in fondo
Tony dal canto suo trasalì nel sentire la voce del soldato dietro di lui. Non ci capiva più niente. Cosa gli stavano nascondendo quei due?

“Si non mi dispiacerebbe dopo tutta sta merda…” si stava innervosendo e probabilmente era contro producente.
“Bene allora se dobbiamo essere sinceri…”
“BUCKY!! NO!” Steve si intromise dando un pugno sul cassetto di metallo accanto al suo letto.
Il rimbombo del metallo fu’ fortissimo.
“Bucky si” rispose Tony decisamente incazzato
“Steve non possiamo continuare così…”
“Bucky non farlo!”
“Senti Tony è successo un casino quella sera…”
Steve si fiondò contro Bucky e lo bloccò al muro.
“Un’altra parola e… Me lo devi, stai zitto!”
Tony si alzò e cercò di intromettersi, mettendo una mano sulla spalla di Steve e cercando di allontanarlo da Bucky.
Steve lo scansò di lato e continuò a guardare Bucky.
Quest’ultimo era in confusione, non sapeva che fare.
“Bucky ti prego…” la voce di Steve sembrava essere tornata normale, quasi con una nota triste.
“Va bene Steve…”

“Ma mi prendete per il culo voi due????”
Tony esplose. Non potevano venire a casa sua e pretendere di tenere nascosto le cose. Soprattutto dopo quel teatrino.
“Adesso mi dite cosa sta succedendo o ve ne andate a fanculo e lasciate la mia casa!”
Steve allora si rivolse a Tony
“Mi dispiace Tony”
Il moro roteò gli occhi. Fuori c’era ancora una pioggia battente. Ci si metteva anche questa. Tony non era un uomo senza cuore come la gente diceva, non poteva mandarli fuori sotto il diluvio.
“State qua stanotte, ma domani anche se ci fosse un tornado vi prendete su e sparite dalla mia vista” detto questo se ne andò.

“Ma che ti ha preso Bucky? Sai come avrebbe reagito?”
“Steve, lui avrebbe fatto la cosa giusta. Non possiamo continuare così”
“Bucky io non voglio abbandonarti di nuovo. Ci separerebbero sicuramente. Sei il mio migliore amico…”
“Steve un migliore amico non fa quello che ho fatto io”
“Basta, non ti voglio ascoltare!”
“Steve prima o poi dovrai affrontare i problemi…soprattutto questo”
Mentre Bucky diceva queste parole Steve aveva già preso la porta e si diresse ancora verso la palestra. Questa volta si sarebbe sfondato di allenamento.
“Friday!”
“Si Capitano Rogers?”
“Se Bucky e Tony parlano avvisami”
Non si fidava di niente e di nessuno.
 

Il resto della giornata trascorse tranquillamente, anche perché Tony si era chiuso nella sua officina, Steve in palestra (frantumando il terzo sacco) e Bucky si era messo a guardare la pioggia dalla piattaforma posta fuori dalla torre, rimanendo comunque nascosto in modo da non bagnarsi.
Provò a dare un senso a tutto quello che era successo, ma niente. Sembrava una cosa inspiegabile.
Soprattutto tenendo conto che neanche lui credeva di potersi spingere a tanto.
Guardava le sue mani e continuava a pensare quanto dolore avessero causato.
Forse troppo. Avrebbe dovuto farla finita. Non voleva più mettere in pericolo nessuno.
Però un chiodo fisso lo tormentava. Non poteva abbandonare Steve. Era la sua famiglia e gli voleva troppo bene. Era come un fratello e non lo avrebbe lasciato solo ad affrontare tutta quella situazione.
Sapeva benissimo che per Steve non era un periodo facile. Con gli Avengers sciolti non aveva più nessuno. Era circondato da persone che appartenevano ad un’altra epoca, tutto era diverso. Bucky sapeva che era l’unico in cui il Capitano poteva trovare un conforto.
Ancora una sera e sarebbero tornati nel loro nascondiglio, tornando a fare ricerche su ricerche per trovare una soluzione a quel casino.
Anche la pioggia non aveva più il potere di calmarlo così tornò in infermeria, passando prima dalla cucina a prendere qualcosa da mettere sotto i denti.

Steve era distrutto, l’allenamento l’aveva sfinito. I muscoli gli facevano male, le costole facevano dei brutti rumori. Aveva bisogno di una doccia immediatamente, voleva far scivolare via tutto. Voleva svegliarsi ed essere nuovamente a Brooklyn. Non gracile come allora, ma almeno nella sua epoca.
Fece una doccia lunghissima. Non aveva voglia di tornare in stanza e affrontare Bucky, non ancora.
Lo sapeva che mentire non avrebbe risolto niente. Ma forse quello che era successo era stato solo un caso isolato. Aveva avuto paura quella notte, senza scudo e così all’improvviso non sapeva come reagire.
Rimaneva il fatto che non voleva perdere il suo migliore amico.
Uscì dalla doccia, si asciugò e tornò nell’infermeria. Certo che Tony poteva anche sistemarli in un’altra stanza, ma era fatto apposta. Giusto per far capire come la permanenza fosse temporanea.

Bucky era sul letto con in grembo due panini, gliene offrì uno che Steve prontamente accettò.
Mangiarono in silenzio poi si coricarono per l’ultima notte in quella casa.


Erano passate due ore da quando si erano addormentati.
Bucky si svegliò. Il cuore che pulsava lento, i muscoli tesi. Scese piano dal letto. Al buio si avvicinò al letto dell’amico.
Quello però non era Bucky, era il soldato d’inverno e il suo obiettivo era addormentato a pochi passi da lui.




note autrice: ciao a tutti!! L'ultima scena nel mio immaginario aveva il sound di x-file...ma forse prenderebbe una nota decisamente esilarante!! The winter soldier is back bitches!!! 
Un ringraziamento a chi legge e a chi recensiscexD
  
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