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Autore: Sciarpata di verde    13/10/2016    1 recensioni
[Ambientato durante il 3° anno scolastico - non metterò spesso riferimenti al film o al libro][Protagonista principale: Draco Malfoy][Pairing:Draco/Hermione]
Era un giorno come un altro. Un semplicissimo giorno. Un dannatissimo giorno uguale a quello prima, e sicuramente tale e quale al successivo!
E allora cosa ha trasformato un giorno così perfettamente banale in un giorno di totale follia?? L'arrivo di una domestica...
- Ti rendi conto, sempre supponendo che quel che mi stai dicendo è vero, che io sono nata nel 1995 e fino a... 15 minuti fa ero nel 2012? -
- Che vai blaterando! Siamo nel 1993 -
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Di semplici giorni

Quando la normalità non sai più cos’è!

 

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Capitolo 4

And I see fire

 

 

Come ogni mattina da una settimana a questa parte, quel giorno non trovavo Lily. Non era nel suo letto, che in realtà non era un letto… era un materasso poggiato sul pavimento con alcune lenzuola e coperte. E un cuscino. Ai piedi del mio letto.

È una serva! È già tanto che mi sia occupato di dove dormisse.

Comunque, pensai di trovarla in sala grande a colazione, e invece non si presentò nemmeno. Non che io fossi preoccupato. Chiariamo. Ma doveva svolgere i suoi doveri! Quindi mi serviva al più presto. Ovviamente non potei cercarla  durante le lezioni, quindi attesi l’ora di pranzo, ma non si presentò neanche in quel momento.

Girai per la scuola alla ricerca di quella ragazza difficile da confondere con le altre e impossibile da raggiungere…

Mi ricordai poi che l’ultima volta che l’avevo vista guardava fuori dalla finestra di una delle torri più alte, e ci avevo messo anche parecchio a trovarla. Avrei dovuta punirla.

Girai quindi sui tacchi per arrivare a quella stessa torre. Percorsi le scale ed arrivai in cima dove, come sospettavo, la mia cameriera era li seduta sul davanzale della finestra con le ginocchia strette in un abbraccio, che toccavano quasi il suo mento e i capelli talmente lunghi e vaporosi che la circondavano nascondendo alla mia vista la sua schiena. Mi avvicinai a lei tossendo per farmi sentire:- Sei stata qui tutto il giorno?

- Si… - rispose solo. Quasi calò il silenzio tra noi. Cosa che non era mai accaduta prima!

- Stai bene? Hai mangiato? – la guardai un po’ preoccupato dal suo atteggiamento bizzarro.

- No… Sono stata qui a pensare… E tu da quando ti preoccupi per me? – mi rivolse uno sguardo serio, ma allo stesso tempo molto triste. Notai che i suoi occhi erano rossi e aveva grosse occhiaia. Mi sedetti al suo fianco:- Per me puoi rimanerci anche per sempre qui. Che ti è preso? Sei meno insopportabile del solito – guardai il punto in cui lei rivolgeva lo sguardo.

- Mio fratello… - rispose mogia.

- Cosa? – le rivolsi un po’ della mia attenzione.

- E’ a casa… Mi starà cercando… è da una settimana che sono qui, chissà cosa sta facendo, cosa sta combinando. Senza di me lui è come un… un bambino. Non sa cucinarsi, non sa cosa comprare, non sa stirarsi le camice, non sa fare niente – sentii la sua voce rotta e tremolante.

- Se non ricordo male quando ti ho evocata tu te ne stavi andando.

- Si, ma… è una scena… - appoggiò la fronte contro le ginocchia strette a se.

- In che senso – le rivolsi uno sguardo confuso.

- Lui… Quando io e lui litighiamo per qualcosa io faccio finta di andarmene, preparo al volo una valigetta e me la porto dietro, dormo un paio di notti fuori, da un’amica e quando lui si rende conto di aver sbagliato o quando ha bisogno di me mi contatta e mi prega di tornare a casa… Così io non devo sopportare le sue urla e lui placa la sua ira per tutto il tempo che gli serve… Ma ormai è passata una settimana! – rialzò il viso svelando due righe di lacrime che non mi aspettavo e le scappò un singhiozzo – E le ultime cose che ci siamo detti erano orribili!

Una cascata emotiva stava sgorgando non solo dalle sue parole ma anche dai suoi occhi e non avevo idea di cosa fare.

- Ehm… - per una volta mi sentii impotente di fronte a tutto quel sentimento che qualcuno mi mostrava. A pensarci forse non mi era mai successo che qualcuno facesse tali scenate di fronte a me.

- Ehi, ehi! Perché piangi di questa maniera? – scorbutico gli passai tutti i fazzoletti che potevo avere in tasca.

- Ma non capisci?! – quasi mi urlò contro prendendo bruscamente tutti i fazzoletti per asciugarsi – Mi manca da impazzire!! – continua singhiozzando.

Pianse per un po’, ed io non seppi fare altro che accarezzarle piano la schiena, provando ad essere comprensivo. Ma guarda te cosa mi tocca fare!

- Mi spiace… - sussurrai ad un tratto e lei improvvisamente alzò lo sguardo opaco verso di me e soffiò:- E’ la prima volta che chiedi scusa, sai?

Rimasi per un attimo interdetto:- Cosa?

- Da quando sono qui… e da quando conosco la tua esistenza credo…credo tu non abbia mai chiesto scusa…

Dopo pochi secondi di pausa in cui riflettei sulla questione risposi:- Beh… ti vedo disperata… cosa dovrei fare?

- Allora hai anche tu un cuore – accennò un sorriso, e senza accorgermene davvero feci lo stesso.

- Non esagerare – aggiunsi e lei sorrise. Smise del tutto di piangere asciugandosi il viso per poi poggiare la testa sulla mia spalla, quasi accoccolandosi a me. Non sono abituato a tutte quelle coccole che, col senno di poi in quel momento non riuscii nemmeno a ricambiare, talmente mi erano estranee.

- Ho deciso una cosa… - aggiunse dopo alcuni minuti catturando la mia attenzione:- Devo imparare alcune magie.

- Che?! – quasi saltai alla notizia. Lei si sollevò dalla sua posizione e con sguardo serio mi rivelò:- Draco, devo tornare a casa, non posso aspettare tutto l’anno, ho bisogno di qualcuno che mi insegni… che mi insegni bene!

- E speri che ti insegni io?! – chiesi sconvolto.

- N-non so! Qualcuno deve! Io… io amo questo luogo, non hai idea di come sia incredibile per me essere qui, ma devo tornare indietro – si alzò in piedi.

- Non sei nemmeno una maga! – sbraitai.

- E allora?! Cosa vuoi che mi importi? Se sono qui è per un motivo! E non solo perché tu non sei capace di essere ordinato! – gesticolò, tornando la ragazza agitata di sempre, allora mi alzai anch’io seguendola mentre si avviava verso le scale.

- Ehm… - mi bloccai dal parlare.

- Cosa? – mi guardò dubbiosa.

- Niente… - la superai per le scale scendendo più velocemente.

- No! Adesso parli!

Sospirai. Come si fa a parlare a persone così disobbedienti?!

- Non ne sono sicuro… ma la Granger pensa che Piton, che mi ha insegnato la formula, mi abbia insegnato apposta qualcosa che evocasse te.

- Ottimo! Allora non è una mia invenzione! – mi seguì per le scale.

- Non è detto che sia così! Io mi fido ciecamente di Piton! – le puntai contro il mio dito accusatore.

- Si, si, lo sappiamo tutti – si smorfiò – Ma io no. Quindi andremo a parlare con Hermione.

- Cosa?! No! – mi alterai.

- Come no? Certo che si! La Granger sa tutto! Risolve sempre tutto! Andremo da lei!

- Ma…! – non riuscii a completare alcuna frase che Lily mi fermò voltandomi verso di lei.

- Tu farai come dico io o puoi scordarti la schiavetta che sta sotto i tuoi piedi! Perché non farò un bel niente finché tu non mi darai una mano!

In quel momento i suoi occhi verdi parevano fuoco, i suoi capelli fiamme e la sua voce forte come il ruggito di un vero leone. Assurdo da pensare, ma mi fece venire i brividi lungo tutta la schiena.

Quando ebbi la forza di rispondere contrassi la mascella e accennai un:- Va bene…

 

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La mezzosangue, come al solito, era in biblioteca e fu facile trovarla. Lily non perde tempo quando si tratta di fraternizzare col nemico eh?

- Allora… Ti sembra una cosa impossibile? – chiese la rossa.

- Mh… beh, nessuno c’è mai riuscito… Non so che dirti… Farò qualche ricerca se vuoi, posso provare. La tua teoria comunque non è del tutto errata! Ho pensato a qualcosa del genere quando Malfoy mi ha detto che è stato Piton a volere tutto questo.

- Vi ripeto che non è sicuro! – mi caddero quasi letteralmente le braccia.

- Non gliel’hai ancora chiesto? – chiese la Granger stralunata.

- Ovviamente no! Io mi fido… - non terminai ancora una volta la frase.

- Si, si, ora tutta Hogwarts lo sa! – rispose in malo modo White.

- Beh dovresti – insistette l’altra. Io sbuffai scocciato e risposi:- Va bene! Vado a chiedergli tutto!

- Malfoy – mi fermò Grenger mettendomi una mano sulla spalla e guardandomi con uno sguardo stranamente comprensivo e quasi dolce: - Non vogliamo metterti contro il tuo padrino… Noi vogliamo solo capire la verità. Così facendo aiutiamo anche te, non solo lei.

Il suo tocco era un calore che si propagò dalla sua mano lungo tutto il mio corpo fino alla mia testa, che divenne più leggera. Non mi ero mai sentito così strano. Improvvisamente era come se mi trovassi in mezzo a due fuochi, Lily e Hermione, ma erano due fiamme molto diverse. La prima rossa ed intensa, materica e fisica, la seconda blu, come il fuoco più cocente, quello che ti scioglie anche se in apparenza non sembra così pericoloso, quasi spirituale.

Per la seconda volta un brivido mi percorse la schiena e fui costretto a scostarmi dal suo tocco.

- Lo so… vado… - e mi allontanai veloce.

 

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Quando fui davanti alla porta dello studio del mio padrino percepii una presenza dietro di me e prima di bussare mi voltai veloce. Mi sentivo osservato, ma li non c’era nessuno! Nessuno!

Troppi film mentali pensai. Colpa di White.

Mi girai nuovamente verso la porta che sta volta era aperta e di fronte a me un uomo cupo ed inquietante mi fronteggiava accigliato.

- Che ci fai tu qui? – mi chiese col suo tono sprezzante.

- Professore… - per un attimo non riuscii a parlare, poi ingoiai un groppo alla gola e continuai:- Dobbiamo parlare.

 

 

Angolo Autrice:

Eh si, mi fermo qui. Ho in mente una gran bella storia e spero che piacerà anche a voi, tanto quanto sta piacendo a me. Spero anche di ricevere qualche recensioncina ^^ Ho aggiornato di giovedì perché credo che da oggi in poi non riuscirò ad essere costante ad aggiornare di venerdì, quindi quando potrò aggiornerò prima, sennò dopo… insomma cercherò di aggiornare una volta a settimana come da promesso. Ma spero anche di sopravvivere all’ultimo anno di università XD in cui dovrò anche lavorare… che casino… vabbene dai, la speranza è l’ultima a morire. Il titolo è preso dalla famosa canzone dello Hobbit “I see Fire” che ha ispirato questo capitolo più serio degli altri :) non preoccupatevi non sarà sempre serio, anche perché io non riesco ad esserlo sempre XD

Continuate a seguirmi! Che vi amo troppo <3

Pace e successo a voi.

 

La ragazza con la sciarpa verde.

   
 
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