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Autore: Sara27031    17/10/2016    0 recensioni
[Dylan O\'brien]
[Dylan O\\\'Brien]Brooke Miller, una ragazza di 17 anni, sta per iniziare il suo ultimo anno di liceo a Phoenix, Arizona, insieme alla sua migliore amica Nina Davis. Presto Brooke incontrerà quello che potrebbe essere l'amore della sua vita, Dylan O'Brien, e fiati lo è. Più tardi succederà qualcosa che metterà a dura prova il loro rapporto e forse li costringerà a porre fine ad esso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-How to be best friends in one day



Brooke e Dylan passarono il resto delle lezioni insieme, a parlare del più e del meno. Dylan continuava a ridere e sorriderle e lei pensava di essere ancora dentro un sogno, in cui non avrebbe mai voluto svegliarsi. Da quanto lo conosceva? Da 2 ore di matematica, 1 di francese e 2 di chimica e già sentiva di volergli un bene dell’anima. Come se si conoscessero da una vita. A un certo punto, Dylan interrompe il breve silenzio che si era creato e porta Brooke alla realtà.

Dylan:” Hey, ti va se andiamo a pranzo insieme, o sei già occupata?” Chiede con un filo di imbarazzo, era diventato tutto rosso, e tutto quel rossore lo rendeva ancora più bello di prima.
Brooke:” Occupata!? Scherzi, ovvio che mi va. Non posso lasciare un Dylan appena arrivato, tutto solo soletto, che persona crudele sarei?” Domanda lei divertita.
Dylan:” Non che sono proprio solo soletto, ma sono contento che tu abbia accettato.”
Brooke:” Cosa intendi dire?” Si sentiva leggermente confusa al momento. Da quello che aveva capito, lui arrivato qui solo con il padre e nessun’ altro. Come sarebbe a dire che non è qui da solo?
Dylan:” Oh, niente di che, solo che ho un cugino qui. Conosci un certo Tyler Posey?”
Brooke:” Posey… tuo cugino… Sbaglio o è più grande di te?”
Dylan:” A dir la verità, sono io più grande, di 3 mesi per la precisione.” Risponde, un po’ sorpreso. Ha appena detto a questa bellissima e incantevole ragazza che ha un cugino qui, e l’unica cosa che le chiede è se Tyler è più grande di lui. Ok…
Brooke:” Quindi io sono più grande di te, di 4 mesi per la precisone.” Lo dice quasi con tono di sfida, rimedia subito con una risatina sarcastica alla fine della frase.
Brooke:” Comunque si, lo conosco, ma diciamo che non ci ho mai parlato.” Sorride radiosa. Stare con Dylan la rendeva molto più aperta e felice,e questa sensazione non la sentiva da tanto tempo.
Dylan:” Bene… cambiando discorso… tu invece?”
Brooke:” Io invece… cosa?” Non ci stava più capendo niente.
Dylan:” Che mi racconti de te. Ho passato 5 ore a parlarti di me, ora è il tuo turno.”

*E’ così bello quando sorride, come faccio a dirli del mio terribile passato ora?? Lo dico o non lo dico?? E’ ovvio che glielo dico, ma rovinerò il momento…*

Brooke:” Beh… Non c’è molto da sapere sul mio conto… E quello che c’è da sapere non è tra le prime cose che ti vorrei dire il primo giorno del nostro incontro, non so se anche tu lo percepisci come me, ma io sento che ti voglio già un bene dell’anima e che farei di tutto per te, so che è una cosa super affrettata da dire dato che ci conosciamo da poco più di 5 ore, ma non voglio rovinare questa intesa che si è creata tra di noi. Non che io non mi fidi di te, ma non voglio buttare tutto all’aria,ecco.” Sembrava una dichiarazione d’amore detta così, ma era vero, ogni parola detta era più che vera e tutte le provenivano dal profondo del cuore. Credeva di aver scioccato Dylan, e per via dell’imbarazzo abbassa la testa come se avesse detto la più colossale delle cavolate che potesse mai dire, finché non sentì la mano di Dylan stretta nella sua e alzo lentamente gli occhi lucidi. Ad attenderla c’era uno dei sorrisi più belli e sinceri che Dylan avesse mai sfoggiato nell’arco della giornata, le scaldo il cuore vedere che la sua espressione era quella di una persona che comprendeva la situazione e capiva quello che lei aveva appena detto.

Dylan:” Hei, va tutto bene,me lo dirai quando ci conosceremo meglio e io aspetterò finché tu non lo vorrai. Anche io ti voglio già un bene dell’anima Brooke, e ti prometto che non lascerò che ti capitino più cose brutte come quelle che ti sono già successe in passato,  e lo giuro.” E in un attimo appoggio la mano libera sulla guancia di Brooke, rigata da una lacrima che le era sfuggita dai suoi bellissimi occhi blu come il mare.

*Io te lo prometto, giuro che farò in modo che non ti capitino più cose brutte, lo giuro.*

Brooke:” Guarda che ti credo.” E ci credeva veramente. 
Dylan:” E fai bene a credermi, io mantengo sempre le mie promesse.” La sua mano era stretta alla sua e non gliele lasciava più. Sembravano incollati con la supercolla. Appena finita la frase, suonò la campanella il che significava che era arrivata l’ora di pranzo. 
Così sono stati costretti a separare le loro mani. Si vedeva nel viso di entrambi il dispiacerei separarsi, ma appena varcata la porta, Dylan alzò il braccio sinistro a glielo 
mise attorno alle spalle e andarono in sala mensa. Si sederono e tra un boccone e l’altro continuava a ridere e parlare.
Dylan:” Che fai sta sera?” 
Brooke:” Non ne ho idea. Nina mi ha detto che fanno una festa giù al campo per l’inizio dell’anno, ma io non ci sono mai andata gli anni scorsi, diciamo che non ho una vita sociale molto attiva.” Dice ridendo. 
Dylan:” Beh, mio cugino aveva intenzione di portarmi, ma sono più che certo che se ne starà con la sua ragazza e i suoi amici, che ne dici se ci andiamo insieme?” 
Brooke:” Certo, non c’è problema, però devo portare mio fratello dalla vicina prima di andare…” 
Dylan:” Oh, capisco. I tuoi non sono a casa. Tranquilla io ho passato la maggior parte del tempo che stavo a casa da solo, fin da piccolo. Immagino che sia normale avendo il padre come sceriffo della contea.” Aveva toccato un tasto dolente e non se ne era accorto. Che avrebbe dovuto fare? Dirli che i suoi erano morti e che viveva da sola o mentire assecondando la sua teoria? 

Brooke:”… Si… A proposito dei miei… Sai quello che ti ho detto prima? Che non volevo rovinare tutto rivelandoti gli scheletri oscuri del mio armadio? Ecco,mia madre è morta di cancro e mio padre si è suicidato proprio prima che iniziassi il liceo a causa di questo…” Sapeva di averlo fatto, di aver rovinato tutto. Dylan non l’avrebbe mia più voluta vedere e non le avrebbe mai più parlato per il resto dell’anno. L’avrebbe ignorata come se fosse la pazza da cui tutti dovevano stare lontani,come se la sua pazzia fosse contagiosa. Invece si stupì di vedere che Dylan non aveva mosso neanche un muscolo, non aveva cambiato espressione e, cosa ancora più importante non sente era ancora andato via a gambe levate. 
Dylan.” Se questo basta a consolarti, anche mia madre è morta, quando avevo 5 anni. Voglio che stasera tu venga a casa mia. Io affitterò dei film da vedere insieme e mangeremo pizza, cibo cinese… insomma, quello che vuoi tu. Sarà un momento per conoscersi e per confessarci. Il mio psicologo me lo ha fatto fare qualche  anno fa con mio padre, ed ha funzionato. Ovviamente non ha rimosso il dolore della perdita di mia madre, ma da allora va meglio. Ti và di provarci?” Lo aveva detto come se fosse la cosa più naturale che una persona potesse mai dire, la sua voce trasmetteva tranquillità e questo aiutò molto Brooke, che con un cenno del capo, accetta.

Suonata anche l’ultima campanella della giornata, Brooke e Dylan attraversarono il cortile e si andarono a sedere alla fermata dell’autobus. Aspettarono circa 10 minuti e poi, qualcuno arrivando da dietro fece prendere un colpo a Brooke. Era Nina. La stava cercando da un quarto d’ora. Di solito andavano in stazione sempre insieme e parlavano di quello che era successo nel corso della giornata. Nel vederla con Dylan le scappò una breve risatina, quelle che fa di solito la tua migliore amica quando ti vede che parli con il ragazzo che ti piace e tu non puoi fare a meno che mandarla a quel paese mentalmente, mentre sei concentrata a tenere in piedi il discorso con quello che speri che diventi qualcosa di più che un amica… Il problema era che Brooke e Dylan si conoscevano da stamattina, e non da sempre, e Nina non aveva la minima idea di chi lui fosse.

Nina:” Vedo che hai iniziato a fare amicizia Brooke! Piacere io sono Nina, la sua migliore amica, e tu sei…?”
Dylan:” Dylan, piacere di conoscerti. Sono nuovo della zona, Brooke mi ha aiutato ad orientarmi.”
Brooke:” E nel frattempo abbiamo fatto amicizia.” Aggiunge lei, tanto per precisare e molla un altro sorriso verso Dylan
Nina:” Ecco perché non ti ho trovavo a pranzo! Sai, ti ho certo per tutta la scuola e non ho mangiato niente.”
Brooke:” Oops…” Dice divertita ma pur sempre mortificata nei confronti dell’amica.
Nina:” Dylan, dove hai detto che abiti?”
Dylan:” Vicino alla stazione di polizia.” 
Brooke:” Bene, così posso venire più tardi.” Annuncia lei, noncurante del fatto che Nina la stava guardando malissimo.
Dylan:” Ehm, no no. Passo a prenderti io cara. Non ti lascerei mai venire da sola. Dimmi dove abiti, vengo verso le 18 se ti va bene.”
Brooke:” Vicino alla scuola media, in fondo alla strada, l’ultima casa a sinistra.” 
Nina:” Frena frena frena… dove andate voi due stasera?” Chiede finalmente.
Brooke:” Oh scusa, non te l’ho detto, vado a casa sua per passare la serata insieme… Ti dispiace tenere Josh?”
Nina:” Ok… però questo fine settimana si và in libreria, è appena uscito un nuovo libro e non me lo voglio perdere, è chiaro?”
Brooke:” Cristallino!”
Nina:” Bene, ti lascio stare seduta con lei fino alla nostra fermata, ma non ti ci abituare, lei è la mia migliore amica.” Dice a Dylan con voce severa e profonda.
Dylan:” Credo proprio che sia diventata anche la mia migliore amica.” Sussurra a bassa voce, senza farsi sentire da Nina, ma Brooke aveva afferrato il messaggio. Diventa tutta rossa. Si alzano e si dirigono verso l’autobus, ma prima di salire Brooke sussurra a Dylan.
Brooke:”Anche tu sei il mio migliore amico.”





Fine capitolo!
Che ne dite, vi piace come và avanti la storia? Volete che aggiorni più presto o va bene così?
Ditemi cosa ne pensate nelle recensioni e continuate a seguire!

 
   
 
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