Videogiochi > Fallout
Segui la storia  |       
Autore: Snow_Elk    22/10/2016    2 recensioni
Che cosa hanno in comune un mercenario di Reilly e una predatrice ribelle? Niente, probabilmente si sparerebbero a vicenda ancor prima di chiedere "Ehi, hai una sigaretta??". Ma non è il caso di Jeff e Dave che, catturati dall'Enclave, si ritroveranno ad affrontare un viaggio lungo che li costringerà ad attraversare tutta la zona contaminata di DC. Tra incontri fuori dal comune, scontri all'ultimo sangue e disavventure di ogni genere i due scopriranno che la zona contaminata non è semplicemente una distesa in rovina, un monumento ai peccati dell'uomo, bensì un luogo che ha una vita propria e secondo alcuni...anche una coscienza.
NOTA BENE: questa è una storia scritta a 4 mani in cui io sarò il mercenario"Jeff" mentre madame_red_, l'altra scrittrice, interpreterà la predatrice "Dave". Qui potrete trovare il suo profilo: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=141224
Speriamo che questo nostro esperimento vi piaccia.
Enjoy and stay close!
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Odissey in the Wasteland



Capitolo IX- Il nemico del mio nemico è mio amico?? WTF?

Note dell'autore: Eeeeeh già, siamo ancora vivi, di nuovo. Ne è passato tempo dall'ultimo episodio, vero? Ci spiace, ci scusiamo per la lunga attesa, ma è stato un periodo pieno di impegni sia per Madame ( università portami via ) sia per me ( mai mescolare lavoro ed università, è come bere l'acqua radioattiva dopo una birra, immaginate ), ma ne siamo usciti tutti d'un pezzo ed eccoci qui.
Speriamo che l'episodio vi piaccia e ripaghi la vostra attesa.
Buona lettura!

Snow & Madame



Jeff Callaghan
 
Sotteranei del SatCom Array                                                         4-5 Settembre 2275

 
Era ancora incazzato come una belva e avrebbe volentieri afferrato quella dannata ragazzina per prenderla a calci finché non cambiava colore o chiedeva scusa in russo, ma si trattenne e respirò lentamente: quel genere di rabbia non gli faceva affatto bene, era un sentimento subdolo che si insinuava dentro di lui come un veleno, qualcosa che era nato e si alimentava degli stessi orrori della zona contaminata, quelle belle cose che ti fottono il cervello giorno dopo giorno.
Guardò Dave: stava ancora cercando di capire chi fosse l’uomo in armatura e la paura aleggiava su di lei come un’ombra, sembrava tornata quella di sempre, ma nonostante ciò non riusciva a perdonarle ciò che aveva fatto.
 
- Ehi – la ragazza si voltò – a che cosa stai pensando? –
- Se quel coso avesse voluto non ci avrebbe già catturato? O non si è davvero accorto di noi? – chiese, senza distogliere lo sguardo dal suddetto “coso”.
- Vuoi la verità? Penso proprio che si sia accorto di noi, ma ci sta “ignorando”, diciamo così – sussurrò lui in risposta.
- Ignorando?! – esclamò lei e le fece cenno di abbassare il tono, dopotutto non avevano la più pallida idea di cosa fosse capace “occhi blu”. Già, era un nomignolo più che azzeccato per il tipo.
- Già, semplicemente non sta cercando noi – si sporse per osservare anche lui.
- E allora cosa? –
- Qualcos’altro... o qualcun’altro, ma in entrambi i casi dobbiamo andarcene, la faccenda non mi piace – non appena finì la frase il soffito tremò lasciando cadere un pò di polvere e parte dell’intonaco mal ridotto. Dave fissò perplessa la scena.
- Uhm... quello era un boato? – lui annuì, stringendo i pugni.
Male, molto male, quel boato dimostrava che la tempesta, sempre se si poteva definire così, non era l’unico evento attivo all’esterno, oppure era peggiorata? Non lo sapeva.
 
- Squadra Gugnir a base Raven, qui Gugnir 2 – la figura in armatura parlò, con una voce cupa e quasi distorta ed entrambi si irrigidirono, rimanendo ben nascosti e in ascolto.
- Base Raven in ascolto, rapporto Gugnir 2 – di base Raven ne esisteva solo una, non vi erano dubbi: Raven Rock.
- Scansione termica conclusa, la zona sembra essere sotto controllo, ho solo rilevato 3 fonti di calore, due sono umane, confermato. L’altra è umanoide, in avvicinamento. Attendo ordini –
Dave lo spintonò leggermente:
- Hai sentito? E’ dell’Enclave e ci ha visto! – lui deglutì, continuando a fissare il soldato – Ho sentito, tieniti pronta a saltare giù da questo coso – esordì.
- Ingaggialo e raggiungi il resto della squadra, servono rinforzi verso il fiume, un vertibird sta arrivando nella posizione di rendez vous, Raven chiudo – il soldato annuì e puntò un fucile di grosso calibro verso il buio più totale, per poi azionare una levetta poco sopra la canna. Un lieve ronzio inondò il silenzio, quello stesso silenzio che venne infranto poco dopo da quello che sembrava un urlo.
Dave rabbrividì nell’udirlo e anche lui rimase di sasso: non aveva mai sentito qualcosa del genere eppure di creature mutanti ne aveva incontrate fino alla nausea.
 
Le urla continuavano a richeggiare nei corridoi bui del sotterraneo, cariche di foga e rabbia, seguite dall’eco dei passi, una corsa sfrenata che non si fermava davanti a nulla.
- Jeff che facciamo? Jeff? – chiese Dave che stava stringendo ancor di più la presa sulla pistola, tremando.
- Sto pensando, cazzo, sto pensando – le posò una mano sulla spalla per cercare di tranquillizzarla, ma chi avrebbe tranquillizzato lui?
 
Stava ancora pensando ad una possibile situazione per uscire con tutti gli arti da quel macello quando le urla si trasformano in parole:
- Umano! – aveva urlato la creatura che continuava a correre nell’oscurità -Sapiens! – qualcosà volò nella direzione del soldato e quest’ultimo riuscì ad evitarla: un piccolo armadietto in acciaio si schiantò contro la parete emmettendo uno stridulo metallico  acuto.
Il soldato puntò il fucile nella direzione da cui era stato lanciato e fece fuoco: tre piccole raffiche di luce azzurra saettarono nel buio, lacerandolo, e le urla della creatura si intensificarono.
- Ti farò ingioiare quel giocattolo! – aveva esclamato con una voce gutturale.
- Santi cazzi, dobbiamo andare via, adesso! – urlò buttandosi a peso morto fuori dal container.
Cadde giù in malo modo, ma si riprese subito, accorgendosi che lei era rimasta dentro, pietrificata dalla paura.
- Dave, cazzo, vieni fuori! –
- Umani... – un sibilo trasportò quella parola alle sue orecchie e prima che potesse capire cosa diavolo stesse accadendo si ritrovò davanti una figura alta almeno due metri, era davvero un umanoide, ma nell’oscurità non riusciva a distingurne i tratti.
Cercò di puntargli il fucile contro ma la creatura reagì più velocemente di lui e sferrò un colpo poderoso, incrinando la canna del fucile e scaraventandolo contro uno dei tanti container nella stanza.
- Oh merda... – imprecò sentendosi mancare l’aria nei polmoni e vedendo che quella cosa stava puntando lentamente verso di lui. Il fucile era finito accanto a lui ma sembrava una copia di plastica caduta dal ventesimo piano, uno schifo.
La creatura era a pochi metri, pronta a finire ciò che aveva iniziato, quando due lampi azzurri saettarono tra i container schiantandosi contro la bestia, bruciando l’aria circostante. L’essere urlò di dolore e arretrò.
Lui volse lo sguardo verso “occhi blu”. Aveva colpito quella cosa per salvarlo? Che diavolo stava succedendo?
- Andate via, adesso! – gli intimò continuando a tenere la creatura sotto tiro.
Non se lo fece ripetere, cercò di rialzarsi, ma quel colpo era stato davvero terribile e arrancò leggermente, finché non vide Dave sgusciare via dal container e correre verso di lui.
- Avanti Jeff, alzati – lo aiutò a rialzarsi e prendendolo sotto spalla si allontanarono  senza voltarsi. Poteva udire i “latrati” di rabbia della creatura e i sibili dell’arma di “occhi blu”, lo scontro tra quei due era appena iniziato, e quel tale li stava difendendo senza nemmeno conoscerli, pur essendo un soldato dell’Enclave.
 
Continuarono ad avanzare nell’oscurità, senza fiatare, nessuno dei due voleva parlare, non dopo quello che avevano visto, non dopo quello che stav succedendo, anche se le domande aumentavano di minuto in minuto. Volevano solo uscire da lì.
Non sapeva da quanto tempo stessero camminando, né se stessero girando in tondo, ma fu Dave a spezzare quel silenzio opprimente, reso ancora più pesante dall’oscurità:
- Jeff... che cazzo sta succedendo? – la voce le tremava, nonostante cercasse di mantenere un’espressione tranquilla, seria.
- Qualunque cosa sia, Dave, è più grande di noi – rispose lui, più preoccupato di lei.
La ragazza si limitò ad annuire e proseguirono fino a raggiungere finalmente quella che sembrava un’uscita: era molto simile a quella di una metropolitana, con tanto di recinzione e qualche gradino malandato.
Si fermarono, assaporando quel momento, il buio alle loro spalle sembrava meno opprimente di prima, e lui si posò contro la parete sentendo ancora delle fitte dove la creatura l’aveva colpito.
- Li senti? – chiese dopo aver ripreso fiato per un minuto.
- Sì...- rispose lei – Spari e... esplosioni? –
Si avvicinarono alla recinzione, la oltrepassarono e lentamente  si sporsero per osservare l’esterno: il cielo era ancora di quel colore “strano” ma stava piano piano scemando e non c’era più traccia di quella sottospecie di uragano. Eppure non era quello che li lasciò senza parole.
Tutt’intorno a loro si stava svolgendo una vera e propria battaglia tra le forze dell’Enclave, quei soldati con le strane armature, e delle creature umanoidi molti simili a quella che avevano incontrato poco prima nei sotteranei.
 
Il sibilo dei proiettili, le urla, le esplosioni, la foga che si mescolava al sangue e alla terra, la cenere che bruciava la stessa aria che stavano respirando. Sembrava di essere tornati a prima dell’Olocausto nucleare, quando il mondo non era ancora finito ma era già pazzo.
Dave era sbiancata nell’assistere a quello spettacolo e anche lui sentiva i sudori freddi lacerargli la pelle come coltelli.
Un vertibird danneggiato roteò davanti ai loro occhi, lasciandosi dietro una scia di fumo densa e nera, per poi precipitare contro i resti di un capannone.
Un soldato dell’enclave, anch’esso con il visore blu come il tizio del sotteraneo, si avvicinò a loro e li squadrò dalla testa ai piedi come se non avesse mai visto degli esseri umani.
- E voi cosa diavolo ci fate qui? Andate via, allontanatevi immediatamente! – li intimò, spingendoli con forza verso la zona opposta al campo di battaglia.
Si stavano davvero allontanando senza neanche cercare di capire come si fosse arrivati a quel puttanaio? Si volse per cercare di cogliere qualche altra immagine, un altro paio di informazioni necessarie a formulare almeno una misera ipotesi, ma si ritrovò davanti “occhi blu” con l’armatura lacerata e ammaccata in più punti, ricoperta da uno strano liquido violaceo.
Dal visore incrinato poteva vedere un’occhio color rubino che lo stava fissando senza batter ciglio.
- Se non volete finire all’altro mondo, seguitemi – sentenziò occhi blu e si incamminò velocemente puntando verso delle rovine.
Non avevano altra scelta e così lo seguì, ignorando l’espressione di stupore sul volto di Dave.
- Che cosa stai facendo?! – gli chiese afferrandogli la manica della divisa.
- Hai un’idea migliore? – controbatté e la ragazza non rispose.
Quel silenzio valse più di qualsiasi risposta, un silenzio devastato da una follia senza tempo né volto.


Dave Campbell                                                                                                                                   5 settembre 2275
SatCom Array

 
Dave non poteva credere che Jeff avesse optato per una scelta così stupida, seguire quelli dell’Enclave, dopo la caccia all’uomo di cui erano stati prede?
Non aveva alcun senso ma da sola aveva meno possibilità di sopravvivere e inoltre dopo la discussione terribile che avevano avuto doveva dimostrargli un minimo di fedeltà.
Camminarono in silenzio per qualche centinaio di metri, nessuno aveva il coraggio di fiatare, tantomeno lei.
Il wasteland intorno a loro sembrava ancora più spaventoso sotto quel cielo dai colori innaturali.
Era l’alba ormai e il sole che sorgeva assieme a quelle nuvole colorate sollevate dal blowout davano l’impressione di una seconda catastrofe imminente, il silenzio intorno a loro era agghiacciante e quasi innaturale, come se intorno a loro fosse tutto morto.
Perfino le rocce sembravano muoversi e gli sporadici versi dei ratti talpa in lontananza sembravano ruggiti di bestie terribili, tutto era così tremendamente terrificante, inoltre avevano sulle spalle la paura che quegli esseri umanoidi attaccassero di nuovo, avevano già dimostrato la loro forza e quanto fosse difficile abbatterli.
Abbastanza inquietata da quell’ambiente circostante trotterellò affianco a Jeff : “Dove siamo diretti?”
“Non lo so” fu la sua secca risposta.
Abbastanza contrariata dal tono con cui il mercenario le si era rivolto sbuffò e si affiancò ad ‘occhi blu’.
“M-mi scusi…Dove ci stai portando?” chiese Dave un po’ intimorita.
“Lontano da qui” rispose freddamente.
“Si ma… proprio non mi sai dire dove?” Dave diventava sempre molto insistente quando non le si spiegava ciò che voleva.
Il soldato la guardò, fissandola per qualche secondo e poi si girò verso Jeff : “Ma fa sempre così?” ruggì con tono scocciato da dietro l’elmo.
Jeff sbiancò e poi afferrò Dave per un braccio tirandola a sé, poi, una volta avuta la ragazza abbastanza vicina le sibilò : “Senti, ragazzina vuoi farci ammazzare tutti? Non sappiamo ancora cosa vogliono da noi e io non mi fido abbastanza di te da lasciarti fare il cazzo che ti pare, per quanto mi riguarda potresti volermi morto, sbudellato per terra.”
“Forse saresti anche più carino da morto” ridacchiò Dave. Non aveva davvero intenzione di vederlo sbudellato ma odiava quando la gente le dava gli ordini.
Jeff le strinse ancora di più il braccio: “Ringrazia il cielo che giù nel SatCom Array non ti ho piantato una pallottola nel cranio.”
Dave questa volta restò in silenzio, abbassò la testa e non fiatò.
Jeff lascò la presa e Dave si massaggiò il braccio visibilmente arrossato.
C’era qualcosa in quel mercenario che le faceva venire i brividi, non riusciva a capacitarsi di come si lasciasse trattare male da lui, di come gli permettesse di rivolgersi a lei in quel modo, di come non era riuscita neanche a lasciarlo andare via quando era sceso in quei sotterranei alla torre, anzi più lui si comportava male con lei più non riusciva a rispondergli a tono e più lui l’afferrava con forza più quel contatto le sembrava la cosa più bella dell’intera Zona Contaminata.
Si sentiva così tremendamente stupida e indifesa, Captain Zak le aveva insegnato a difendersi da gente del genere, a prendere da tutti ciò che voleva e a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno ma con lui… con lui era diverso, erano completi sconosciuti fino a qualche giorno prima ma ora, ora si sentiva ribollire dentro all’idea che lui potesse volerla uccidere o che non avesse più bisogno di lei e si era sentita così viva quando dopo aver rincontrato il suo addestratore, lui l’aveva salvata e lei era riuscita a baciarlo.
Dave scosse la testa, quei pensieri erano terribili, lei era una predatrice e lei doveva farcela da sola, senza nessuno.
Tutto d’un tratto i pensieri di Dave vennero interrotti da dei versi sovraumani non molto lontani da loro.
Occhi blu si voltò di scatto : “Cazzo!”.
Dietro di loro due umanoidi li stavano raggiungendo.
Le bestie erano alte poco meno di un supermutante, ed avevano la pelle coperta da una sorta di materiale viscoso e violaceo decisamente poco invitante, si avvicinavano a loro con una rapidità decisamente superiore a quella dei supermutanti e di altre bestie del wasteland emettendo grida fastidiose e penetranti che quasi ti confondevano il cervello.
Dave non ci pensò due volte, imbracciò il suo fucile da combattimento e si rivolse  a Jeff : “Questo è per le grandi occasioni”
Ridacchiando corse come una forsennata verso le due bestie e Jeff la seguì.
Il soldato dell’Enclave le gridò : “Ma che cazzo fai? Vuoi morire per caso?” Dave in tutta risposta rise forte e aggiunse quasi gridando : “Sì! Ho sempre sognato di farmi sbranare in battaglia!!”
Non appena le due bestie furono a distanza ravvicinata Dave aprì il fuoco su di loro, le bestie sia avvicinavano grugnendo e lasciando dietro di loro una sorta di scia di muco.
Il soldato dell’Enclave aveva raggiunto Dave e si scagliò con un gran frastuono di armatura verso uno dei due mostri, nel frattempo intimò ai due di occuparsi dell’altro essere.
La bestia si stagliava sulle loro teste di circa mezzo metro, Jeff si affiancò a Dave e iniziò a sparargli all’altezza delle ginocchia per cercare di arrestare la sua avanzata.
L’umanoide emetteva gemiti strazianti ma non sembrava intenzionato a fermarsi, anzi, zoppicando si avvicinava a loro.
Jeff si rivolse a Dave “Non funziona così,cazzo!!”
“Mira alla testa, ora!” Gridò Dave per farsi sentire in quel frastuono di armi e urla.
“E’ troppo pericoloso! Se non lo becchiamo subito rischiamo che ci raggiunga!” rispose Jeff.


Dave sbuffò: “Jeff ti prego ascoltami!!!”
Era contrariato  glielo si leggeva in volto, ma evidentemente non aveva idee migliori e così anche Jeff prese la pistola e mirò alla testa. Una pioggia di pallottole si riversò contro la bestia, una pallottola gli graffiò la guancia, facendolo imbufalire ancora di più, gli occhi della bestia erano iniettati di sangue e ruggiva contro di loro, a tratti urlando : “Umani… Morte”.
Quando una seconda pallottola invece gli perforò un occhio facendogli schizzare il sangue sul viso l’umanoide arrestò la sua avanzata.
Restò qualche secondo in piedi senza muoversi con il sangue che gli colava sul muso poi però si accasciò di faccia a terra mugolando lentamente e coprendosi la faccia con le mani.
Dave gli si avvicinò, voleva dimostrare a Jeff che era in grado di compiere azioni molto coraggiose cosicchè lui non tentasse di ucciderla.
 Salì a cavalcioni sulla schiena della bestia che ancora respirava e con la mano sinistra gli sollevò la fronte da terra mostrando il volto ancora sanguinante e mugolante a Jeff che le era di fronte.
Con la mano destra prese il suo coltello dalla piccola fodera che aveva sulla gamba e glielo passò con forza sotto la gola ponendo così fine alla vita di quella bestia, figlia del blowout.

Quando vide il sangue riversarsi sul terreno e formare una larga pozza scese giù dalla bestia e si avvicinò a Jeff e come se avesse appena fatto uno spettacolo teatrale, fece un piccolo inchino e gli disse : “E’ stato divertente no?”.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Fallout / Vai alla pagina dell'autore: Snow_Elk